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le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda franz il 18/04/2009, 14:08

pinopic1 ha scritto:Ma dimmi: il servizio pubblico quanto contenuto nell'articolo che hai postato deve farlo sapere agli utenti o no? O deve prima aspettare una smentita in modo da equilibrare?

Deve farlo sapere e dare immediatamente (quindi prevetivamente) la possibiltà di un contraddittorio in diretta, non di una eventuale smentita posteriori, la settimana dopo.
Cosi' per come vedo funziona in ogni trasmissione televisiva di reti pubbliche che fanno informazione di approfondimento settimanale. Non confondiamo, per favore, la notizia da TG (data in pochi minuti ed in diretta) dall'approfondimento in studio, settimanale, con ospiti in studio e necessario bilanciamento a rappresentare pluralità di voci ed opinioni.
Franz

PS: per ora resisto e te lo tengo da parte ;)
Ultima modifica di franz il 18/04/2009, 14:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda pinopic1 il 18/04/2009, 14:18

Benché trovi particolarmente noiosa una televisione fatta come dici tu, ti faccio notare che Giordano e Crosetto, nonché il Dott. Boschi erano presenti dall'inizio della trasmissione.
Se si raccontano fatti e si raccolgono dichiarazioni di persone autorevoli e responsabili (pubblici amministratori, scienziati in servizio presso enti pubblici) oltre a quelle di comuni cittadini loro malgrado protagonisti in prima persona non occorre neanche fare quello che tu dici.
Il servizio pubblico si compone di ben tre reti generaliste con una molteplicità di tarsmissioni di informazione e approfondimento. L'equilibrio (nelle valutazioni) alla fine si raggiunge, specialmente se si raccontano fatti e si fanno parlare persone che ne abbiano titolo per conoscenza o esperienza diretta. E infatti non mi pare che la gente che ha seguito la vicenda sia particolarmente squilibrata in senso antigovernativo; anche chi ha seguito esclusivamente sulle reti RAI.
Ammesso che si possa ancora fare questa distinzione tra RAI e Mediaset quando chi comanda in entrambe è la stessa persona.

PS: Almeno è alla frutta? Se è al cioccolato non lo voglio.
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda franz il 18/04/2009, 14:35

pinopic1 ha scritto:Benché trovi particolarmente noiosa una televisione fatta come dici tu, ti faccio notare che Giordano e Crosetto, nonché il Dott. Boschi erano presenti dall'inizio della trasmissione.

Giordano è un giornalista di scarso valore, Crosetto non so nemmeno chi sia, Boschi forse era l'unico all'altezza tra i presenti (nessuno era un tecnico) ma a mio avviso è un trombone. Una trasmissione di approfondimento che non ha in studio tecnici e politici validi è inutile. I servizi presentano "fatti" che nessuno in stidio sa commentare e valutare, se non hanno la competenza adeguata. Ho visto le ultime due pintate e l'ultima era veramente piu' equilibrata e dotata di ospiti adeguati.
pinopic1 ha scritto:Se si raccontano fatti e si raccolgono dichiarazioni di persone autorevoli e responsabili (pubblici amministratori, scienziati in servizio presso enti pubblici) oltre a quelle di comuni cittadini loro malgrado protagonisti in prima persona non occorre neanche fare quello che tu dici.
Il servizio pubblico si compone di ben tre reti generaliste con una molteplicità di tarsmissioni di informazione e approfondimento. L'equilibrio (nelle valutazioni) alla fine si raggiunge,

A parte il fatto che questo mito consociativo per cui la verità si raggiunge con una TV democristiana, una socialista ed una cmunista (o altre variazioni) è figlio della lottizzazione e chi lo sostiene ancora oggi dovrebbe vergognarsi, il problema non sono mai i fatti ma le opinioni su questi fatti. Questo sopratutto in una trasmissione di approfondimento, che appunto come dice il concetto stesso, dovrebbe approfondire. Approfondire vuol dire andare oltre i fatti (la realtà di primo livello) e cercare i perché, le cause. Questo implica entrare nella realtà di secondo livello (doxa, opinione) e confrontare diverse visioni delle cose, prospettive, opinioni.
Il mito del "fatto" usato per tacitare le opinini altrui è tipico delle visioni autoritarie e dogmatiche ed è definitivamente crollato quando qualcuno quasi 100 anni fa ci ha spiegato che "tutto è relativo", rinforzando il concetto già espresso da Epitteto che i nostri conflitti umani non sono sui fatti ma attorno alle opinioni che noi abbiamo su questi fatti.

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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda Stefano'62 il 18/04/2009, 14:37

Ci rendiamo almeno conto che tutto questo balletto sul servizio pubblico e sulle pippe mentali che bisogna farsi prima di decidere se dare una notizia (vera) possa essere lesivo di questo o di quell'altro,deriva unicamente dal fatto che abbiamo come soggetto politico una persona che per la Costituzione,dato il fatto che è concessionario dello Stato,non dovrebbe essere nemmeno eleggibile ?
Ci rendiamo conto che,come sento dire,io non dovrei avere il diritto di fruire di una informazione sensibile come quella in oggetto,solo in conseguenza del fatto che questo signore invece è addirittura diventato Presidente del Consiglio ? e che solo per questo quell'informazione diventa 'di parte' (e quindi io improvvisamente perdo parte del mio diritto a fruire di quel mezzo pubblico),e non invece per un suo inesistente uso ambiguo da parte di Santoro.

Quindi perchè dovrei indignarmi per l'uso sacrosanto che Santoro fa della TV nell'imformarmi come si deve alla faccia di chi vorrebbe lucrare addirittura più del dovuto su una situazione schifosa ?

Franz,sai che ti stimo,ma davvero su questo non ti capisco.
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda franz il 18/04/2009, 14:45

Stefano'62 ha scritto:Ci rendiamo almeno conto che tutto questo balletto sul servizio pubblico e sulle pippe mentali che bisogna farsi prima di decidere se dare una notizia (vera) possa essere lesivo di questo o di quell'altro,deriva unicamente dal fatto che abbiamo come soggetto politico una persona che per la Costituzione,dato il fatto che è concessionario dello Stato,non dovrebbe essere nemmeno eleggibile ?
...
Franz,sai che ti stimo,ma davvero su questo non ti capisco.

Stefano, oltre a stimarmi, cosa che apprezzo, cerca di leggere e capire quello che ho scritto.
Una cosa sono le notizie date dai TG. Raramente si danno in diretta (prima di dare una notizia deve essere confermata).
Altra cosa è l'approfondimento dato in appositi contenutori settimanali.
Li' non conta il fatto ma contano le opinioni. E le opinioni devono essere plurali.
Questa cosa non c'entra una beata fava con il soggetto politico Berlusconi, perché è prassi nei paesi seri europei.
Da noi non è mai stata prassi, perché si è preferito il modello della lottizazione (ogni canale racconta la verità agli ascoltatori di un certo colore).

Ciao
Franz
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda pinopic1 il 18/04/2009, 15:33

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Benché trovi particolarmente noiosa una televisione fatta come dici tu, ti faccio notare che Giordano e Crosetto, nonché il Dott. Boschi erano presenti dall'inizio della trasmissione.

Giordano è un giornalista di scarso valore, Crosetto non so nemmeno chi sia, Boschi forse era l'unico all'altezza tra i presenti (nessuno era un tecnico) ma a mio avviso è un trombone. Una trasmissione di approfondimento che non ha in studio tecnici e politici validi è inutile. I servizi presentano "fatti" che nessuno in stidio sa commentare e valutare, se non hanno la competenza adeguata. Ho visto le ultime due pintate e l'ultima era veramente piu' equilibrata e dotata di ospiti adeguati.
pinopic1 ha scritto:Se si raccontano fatti e si raccolgono dichiarazioni di persone autorevoli e responsabili (pubblici amministratori, scienziati in servizio presso enti pubblici) oltre a quelle di comuni cittadini loro malgrado protagonisti in prima persona non occorre neanche fare quello che tu dici.
Il servizio pubblico si compone di ben tre reti generaliste con una molteplicità di tarsmissioni di informazione e approfondimento. L'equilibrio (nelle valutazioni) alla fine si raggiunge,

A parte il fatto che questo mito consociativo per cui la verità si raggiunge con una TV democristiana, una socialista ed una cmunista (o altre variazioni) è figlio della lottizzazione e chi lo sostiene ancora oggi dovrebbe vergognarsi, il problema non sono mai i fatti ma le opinioni su questi fatti. Questo sopratutto in una trasmissione di approfondimento, che appunto come dice il concetto stesso, dovrebbe approfondire. Approfondire vuol dire andare oltre i fatti (la realtà di primo livello) e cercare i perché, le cause. Questo implica entrare nella realtà di secondo livello (doxa, opinione) e confrontare diverse visioni delle cose, prospettive, opinioni.
Il mito del "fatto" usato per tacitare le opinini altrui è tipico delle visioni autoritarie e dogmatiche ed è definitivamente crollato quando qualcuno quasi 100 anni fa ci ha spiegato che "tutto è relativo", rinforzando il concetto già espresso da Epitteto che i nostri conflitti umani non sono sui fatti ma attorno alle opinioni che noi abbiamo su questi fatti.

Franz


Giordano è un giornalista di scarso valore ma fa il direttore del Giornale e tutto è nato dalla sua indignazione.
Crosetto è un parlamentare piemontese del PDL.
Boschi non è un trombone. E' un geologo dipendente statale quindi del governo. E' il capo dell'INGV (Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia); è a lui che spetta valutare il rischio e di fornire alla Protezione Civile e agli enti locali e al governo le informazioni utili ai fini della prevenzione di un rischio geologico, vulcanico, sismico. Tutti gli scienziati statali però sono condizionati dal fatto di essere subordinati al governo.
(c'è una storia a proposito la nomina di Boschi ma lasciamo perdere...).
Chi sostiene che debba esserci una TV democristiana, una socialista e una comunista si è perso un passaggio importante. Io però sostenevo che possono esserci, e ci sono, trasmissioni che danno all'informazione un taglio diverso una dall'altra. E torno a insistere che il contraddittorio c'era. Quello che mi porterebbe a cambiare canale sarebbe una trasmissione fatta con il bilancino delle opinioni. Il botta e risposta continuo, tra persone oppostamente faziose, che trovo semplicemente idiota e deleterio per l'informazione oltre che per l'intelligenza degli spettatori.
"i nostri conflitti umani non sono sui fatti ma attorno alle opinioni che noi abbiamo su questi fatti". Appunto; ma se non conosciamo i fatti che opinioni possiamo avere? Io poi ho la presunzione (sono un presuntuoso lo confesso) di potermi formare una opinione dai fatti anche senza la mediazione di giornalisti di varie testate, di esponenti politici, di nani e ballerine, critici d'arte e finalisti del GF. L'importante è che i fatti esistano e siano verificati.
Tutto è relativo, ma che un tale con la pipa abbia formulato quella teoria di cui parli è un fatto o bisogna confrontare più opinioni per stabilirlo? Bisogna aprire un dibattito sull'argomento con la partecipazione di esperti portatori di opinioni diverse?
Che il sindaco dica quanto riportato nell'articolo di Repubblica è un fatto. Che dica la verità su ciò che lui ha fatto e detto si può verificare. Su cosa bisognasse fare e su quello che è stato fatto si possono avere opinioni diverse. Io intanto con gli elementi di cui dispongo mi formo la mia opinione. Poi magari la confronto con quella di uno di destra e con quella di uno di sinistra, con quella di Sgarbi e di Alba Parietti; ma credo che alla fine mi terrò la mia.

PS
Ma non si era parlato con rimpianto di TV7 di Sergio Zavoli? Raccontava e faceva vedere fatti; confronti di opinioni non ne ricordo. Ma la scelta dei fatti nasceva da una opinione,da un punto di vista sulla realtà.
E il giornalismo d'inchiesta della Gabbanelli? Siparietti per confronto di opinioni non se ne vedono. Precisazioni degli interessati la settimana dopo.
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda Stefano'62 il 18/04/2009, 16:38

Franz,però è un fatto che le opinioni di una parte sono prese a schiaffi da quelle dell'altra parte,che oltretutto sono fatte passare come fatti,a causa di un monopolio scandaloso e illegale.
E questo sulle tv private,e pure su quelle pubbliche.
Non mi turba nemmeno un pò se qualcuno ristabilisce,in piccolissimissima parte,un pò di equilibrio,anche a costo di giocare sporco sempre ammesso che raccontare la verità sia giocare sporco;

Comunque non lo avevo ancora visto il tuo post precedente al mio,stavamo scrivendo nello stesso tempo...
Hai ragione a rilevare la differenza tra fatti e opinioni,ma in Italia la situazione è di vera e propria emergenza,e le regole di un Paese normale non bastano più.

Ciao
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda pinopic1 il 18/04/2009, 17:01

E' normale che le opinioni di una parte siano prese a schiaffi dall'altra. Quindi il rimpallo di opinioni è una operazione sterile che non aggiunge nulla alla informazione dell'utente destinatario di tutto questo.
Il fatto è che Santoro costruisce (o ci prova), a partire dai fatti, un modello interpretativo della realtà e per demolirlo non basta il battibecco delle opinioni (Quando è costruito bene). E questo innervosisce.

Altrove invece ognuno dice la sua opinione senza neanche un grande contrasto e senza che i fatti siano bene a conoscenza degli spettatori. Tanto ognuno parla esclusivamente al suo elettorato. In realtà quattro partecipanti a un dibattito fanno quattro comizietti paralleli.
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda franz il 18/04/2009, 17:10

pinopic1 ha scritto:Boschi non è un trombone.
(c'è una storia a proposito la nomina di Boschi ma lasciamo perdere...).

Va beh, Boschi è tante cose insieme (compresa una persona DEGNISSIMA) ma quando l'ho sentito parlare (quasi sempre sulla impossibilità di prevedere terremoti) mi sono fatto l'opinione che sia un trombone.
E sugli altri presenti in sala mi sono fatto l'idea che fossero assolutamente incompetenti sul tema.
Quindi ribadisco il concettto: che cavolo di dibattito equilibato puo' esserci tra 7 incompententi messi li' perché non avevano altro da fare ed un trombone, nemmeno lui molto competente in protezione civile (altrimenti sarebbe stato sul campo e non in studio)?
Almeno l'ultima puntata c'erano persone compententi sul tema, compreso Di Pietro per due volte ministro ai lavori pubblici e la responsabile delle protezione civile.

pinopic1 ha scritto:"i nostri conflitti umani non sono sui fatti ma attorno alle opinioni che noi abbiamo su questi fatti". Appunto; ma se non conosciamo i fatti che opinioni possiamo avere? Io poi ho la presunzione (sono un presuntuoso lo confesso) di potermi formare una opinione dai fatti anche senza la mediazione di giornalisti di varie testate, di esponenti politici, di nani e ballerine, critici d'arte e finalisti del GF. L'importante è che i fatti esistano e siano verificati.

I fatti allora per saperli non hai bisogno certo di santoro, che conduce una trasmissione in cui si confrontano opinioni.
Essendo noi in Italia, è ovvio che sono frequentissime le opinioni settarie. E Santoro è un gionalista che non si limita a fare il conduttore ma spara le sue mediazioni/opinioni a raffica. Se non ne hai bisogno perché lo guardi?
pinopic1 ha scritto:Che il sindaco dica quanto riportato nell'articolo di Repubblica è un fatto.

E' ovvio che una cosa accaduta o l'esternazione di persone sono fatti, da riportare (se ne vale la pena).
Ma il contenuto delle cose dette dal sindaco, da te o da me, è opinabile. Ed è quello che conta. E su quello che si discute.
Il testo del sindaco ha il suo valore non tanto come fatto (il sindaco ha scritto) ma come opinione ufficiale del sindaco "il sidaco ha detto questo e quest'altro).
Cosa è importante?
Il fatto o l'opinione ufficliale espressa dal sindaco?
Ammettiamo che tu sappia che il sindaco ha scritto quanche cosa ma non cosa. Sei appagato? Non credo.
Vuoi sapere che cosa ha detto, quale opinione ha espresso. Per condividerla o contestarla.
Il fatto non è importante. L'opinione si, come l'opinione attorno ai fatti. Il nostro condividere o meno.
Noi non condividiamo i fatti ma le opinioni, mi pare.

[Modo scherzoso ON]
Pinopic, mi sorpprendi! Da un siciliano come te, fine pensatore come tutti gli isolani che conosco, non mi sarei aspettato una simila caduta di pensiero su aspetti filisofici!
Non è che a furia di stare a Bergamo, in brutte compagnie leghiste, ti sei un po' lasciato andare? :)
[Fine modo scherzoso]


Ora che abbiamo forse chiarito questo torniamo al dunque.
Una trasmissione di approfindimento è interessante per le opinioni attorno a fatti noti, che se svolte e spiegate da gente competente puoi insegnarci moltissimo (e qui mi dispiace ma la presunzione di autosufficenza che hai ammesso prima non ti fa molto onore). Poi durante una trasmissione di approfondimento possono anche emergere fatti nuovi, oppure una opinione nuova puo' essere essa stessa un fatto nuovo, perché fa vedere una certa cosa nota sotto una nuova luce.
ma anche qui non sono i fatti che contano ma le opinioni su questi fatti.

Siamo ora tornati alla base.
In un campo privato, a casa mia, su un forum o un blog, su una radio o TV privata, il bilanciamento della pluralità delle opinioni non è un must. Meglio se c'è. È auspicabile ma non obbligatorio (salvo eventualmente le considerazioni sul periodo di campagna elettorale). Nel servizio pubblico invece è un dovere giornalistico.

Per me tra la penuntima puntata di anno zero e l'ultima c'è molta differenza.
L'ultima è stata decisamente migliore. Non per questo apprezzo ed approvo "censure".
La critica invece è doverosa. Mi pare che sia tata fatta da molti, compreso Franceschini, e sia servita parecchio a Santoro.
Primo perché la sua trasmissione è migliorata, secondo perché è stata piu' seguita.

Ciao,
Franz
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Re: le 15 lezioni del terremoto abruzzese alla politica

Messaggioda pinopic1 il 18/04/2009, 18:12

Voglio sono difendere Boschi anche se non mi è estremamente simpatico; ricordo che è stato scelto da un governo di CD preferendolo a Barberi considerato troppo amico della sinistra.
Un geologo con responsabilità istituzionali non dirà mai pubblicamente, in televisione o sui giornali "attenti che arriva il terremoto". Lo ha fatto Giuliani ma a titolo personale. Neanche il CNR presso il quale lavora mi pare si sia scomposto minimamente.
Uno nella posizione di Boschi può solo informare ufficialmente su quanto risulta da dati e rilevazioni le autorità politiche e la protezione civile. Non può sapere Boschi con precisione se e quando ci sarà un terremoto distruttivo. Può sospettarlo, ma in questo caso non può essere lui a lanciare l'allarme presso la popolazione.
Naturalmente Boschi non può raccontarci ciò che al di fuori degli atti ufficiali ha detto o non detto a Bertolaso e alle autorità politiche.
Se hai letto il documento del blog delle Scienze appare strano un verbale così scarno al termine della riunione tra tecnici tenuta all'Aquila dopo l'allarme lanciato da Giuliani.
Comunque ancora nessuno prevede i terremoti neanche in California o in Giappone. E anche Giuliani non è che sia stato molto preciso.
Io nel mio piccolo dopo la cinquantesima scossa comincerei a considerare seriamente l'ipotesi di chiudere casa e trasferirmi in riviera fino alla fine dello sciame. Ma sono in pensione, me lo posso permettere anche se poi il terremoto non arriva.

Il siciliano (atipico in effetti, forse discendente dagli Svevi o dai Normanni, spero) riporta quanto segue:
Una richiesta d'aiuto. Cinque giorni prima della tragedia. Contenuta in un telegramma urgente. Una richiesta rimasta inascoltata. Mittente, il Comune dell'Aquila. Destinatari, la presidenza del Consiglio dei ministri (dipartimento della Protezione civile), il governatore della Regione Gianni Chiodi, l'assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati e la Prefettura dell'Aquila. Oggetto: una istanza per la dichiarazione dello "stato d'emergenza" per la città dell'Aquila, assieme alla segnalazione dello sciame sismico in corso, e di gravi lesioni ad edifici pubblici e privati. Per colpa del terremoto.

Il telegramma urgente è un fatto. L'istanza per la dichiarazione dello "stato di emergenza" è un fatto. Cosa c'entrano le opinioni del sindaco?
Un fatto che ci aiuta, insieme ad altri fatti, a formarci una opinione sul comportamento di scienziati e autorità nella vicenda.
Saprai che molti provvedimenti il sindaco non può prenderli in una situazione di "normalità". Altri non non sono di sua competenza ma di altre autorità. Ma nessuno può prendere provvedimenti eccezionali in una situazione considerata normale. Lo stato di emergenza serve a questo.
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