Italia divisa Rosario Amico Roxas
Salvare l’Italia dall’inesistente pericolo comunista, liberticida, autoritario, è diventa una operazione di facciata che si è posta al centro dell’attenzione nel momento culminante della fondazione del Pantano delle Libertà. Il proclama secondo il quale il cavaliere avrebbe salvato l’Italia dal pericolo comunista, è solo l’ultima panzana, in ordine di tempo, del cavaliere, in piena crisi mistica di adorazione di se stesso, ulteriormente aggravato dal delirio di onnipotenza che si dilata ogni giorno in maniera esponenziale.
La kermesse del Pantano delle Libertà, ha mostrato quella fetta dell’Italia opulenta e parassitaria che ottiene protezione, ma solo perché fornisce consensi.
I sondaggi che suggeriscono le attività e le scelte del governo sono rivolti a loro, al fine di recuperare le loro esigenze, soddisfarle con provvedimenti di legge e ottenerne quel consenso che si autoalimenta insistendo nelle divisione netta della popolazione, una divisione ormai chiara e cementata: da una parte l’Italia della finanza, del consumismo, del superfluo, dell’apparenza, del formale misticismo di facciata, delle leggi ad personam, dell’evasione fiscale, dell’abusivismo edilizio, delle carenze strutturali nel campo della sicurezza, dell’ordine pubblico, dell’organizzazione del lavoro, della certezza del diritto e delle pene, saldamente collocata al governo, sostenuta da una maggioranza impegnatissima a sostenere se stessa.
Dall’altra parte l’Italia del lavoro sempre più aleatorio, del precariato come arma di ricatto quotidiano, della social card che ha distribuito denaro al gestore della medesima, lasciando i beneficiari nella delusione di una promessa non mantenuta, l’Italia dei conflitti sociali, della cassa integrazione, delle piccole e medie imprese che chiudono, del bisogno che dilaga, della povertà che aumenta, del necessario che si accontenta dell’indispensabile.
L’immagine della kermesse romana ha inondato i media, con una regia attenta e penetrante, ha mostrato la prima parte di questa Italia, perché il partito che è stato formato è il partito di quella parte, che non si pone più come alternativa alla seconda e più disastrata Italia, si pone, bensì, come antagonista, con la forza del ricatto, promuovendo una divisione verticale con annessa una voragine insanabile che separa il benessere selettivo e il disagio, sempre più crescente e generalizzato.
In una situazione paradossale diventa paradossale anche la soluzione; questa crisi economica, provocata dalla follia dell’amministrazione Bush, tanto decantata da questo presidente del consiglio è appena agli inizi ed ha colpito, come ovvio, innanzitutto le fasce più deboli, sfiorando le fasce medie; quando saranno colpite le fasce medie e medio alte, allora si toccherà con mano l’inadeguatezza delle misure e si concretizzerà il fallimento generazionale. Si salveranno solo quei pochissimi che questo sistema ha fatto diventare ricchissimi, perché ci faranno assistere alla più grande fuga di capitali all’estero che la storia ricordi, verso nuovi Pantani Del Libertinaggio.
Così sarà possibile ricominciare daccapo