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L'Aia e la Palestina

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda cardif il 10/05/2021, 23:36

Sono passati già quarant'anni da quando François Mitterrand diceva: “... questo problema, se irrisolto, avrà un peso tragico e duraturo su questa regione del mondo”. Ecco uno statista, mica un politico.
Oltre alle sofferenze nell'area, ci sono conseguenze negative nel mondo dovute al rancore sotterraneo di molti musulmani, e continueranno visto che non ci sono statisti in giro.

I territori abusivamente occupati con la forza e un popolo umiliato ci sono ancora: la giustizia e il rispetto del diritto chiesti dall'ONU invece non ci sono.
E ci sono tutte quelle palle, sopra.
Bah
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda flaviomob il 11/05/2021, 0:41

https://www.articolo21.org/2021/05/said ... a-fermare/

Said, 15 anni, e le altre vittime del conflitto israeliano-palestinese che non si riesce a fermare

Antonella Napoli
10 Maggio 2021



Said aveva 15 anni. Le truppe israeliane gli hanno sparato durante un raid in un villaggio a sud della città occupata di Nablus in Cisgiordania.
Secondo Defense for Children International Palestine, i militari, appostati in un uliveto all’ingresso del villaggio di Odala, hanno colpito Said alla schiena. Due volte.
L’ambulanza chiamata per prestagli soccorso è stata bloccata all’ingresso dell’insediamento, ritardando così i soccorsi.
Said è stato dichiarato morto un quarto d’ora dopo il suo arrivo all’ospedale Rafidia di Nablus. Come lui almeno altri tre ragazzini, il più piccolo aveva solo 10 anni, sono morti allo stesso modo.
In Palestina siamo di fronte a una recrudescenza di violenze inaudite.
Dopo giorni di violenti scontri e centinaia di feriti sulla Spianata delle Moschee, nella Città Vecchia di Gerusalemme, Israele ha risposto inviando l’esercito nei luoghi ritenuti più sensibili, usando le armi anche contro donne e bambini, e bombardando indiscriminatamente obiettivi militari e civili in risposta al lancio di missili da parte del braccio armato di Hamas.
Tutta la Striscia di Gaza è stata colpita dai raid aerei.
Secondo il ministero della Salute palestinese le vittime sono almeno una decina. Per l’esercito israeliano nel bombardamento sono rimasti uccisi ‘solo’ tre militanti di Hamas.
I missili palestinesi hanno causato il ferimento di un uomo israeliano la cui auto è stata investita dall’ondata d’urto dell’esplosione di un razzo anti-carro sulla strada al confine con la Striscia.
L’escalation ha preso il via nella serata di oggi al termine dell’ultimatum lanciato da Hamas, che aveva chiesto al governo israeliano di ritirare le truppe dalla Spianata entro le 18 (le 17 in Italia).
Poco dopo l’ora indicata, sono risuonate le sirene di allarme ed è iniziato il lancio dei primi razzi.
A Gerusalemme, nel frattempo, sono stati evacuati il Muro del Pianto e la Knesset, il Parlamento e il tribunale distrettuale dove si era svolta nel pomeriggio l’udienza del processo per corruzione che vede imputato Benjamin Netanyahu. Ma il premier israeliano non era presente in aula.
In serata sulla Spianata delle Moschee, che per gli ebrei è invece il “monte del Tempio” si è sviluppato un grande incendio partito dalla moschea di Al Aqsa, uno sei più importanti luoghi di culto dei musulmani palestinesi.
La tensione era alta dalle prime ore della mattinata e solo quando gli organizzatori della Marcia delle Bandiere hanno deciso di annullare la manifestazione ebraica per il Jerusalem Day sì è potuto tirare un sospiro di sollievo. Il rischio che potessi scatenarsi un massacro era pressoché una certezza.
Nei giorni precedenti sulla Spianata delle Moschee si erano verificati scontri tra la polizia israeliana e alcuni manifestanti. Ma la situazione è trascesa al punto che le forze in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione all’interno di Al Aqsa accanendosi contro fedeli inermi che erano all’interno a pregare. Secondo la Mezzaluna Rossa oltre 300 palestinesi sono rimasti feriti, di cui sette in modo grave.
Ma sull’episodio non c’è stata l’attenzione che è stata riservata agli scontri di oggi, in occasione della ‘Giornata di Gerusalemme’ per ricordare l’unificazione della città come capitale dello Stato ebraico dopo la conquista della parte orientale nella Guerra dei Sei Giorni nel 1967.
Le violenze esplose nell’ultima settimana sono le più gravi dal 2017.
Le tensioni sono tornate a crescere perché i palestinesi lamentano costrizioni oppressive nonostante il mese sacro musulmano del Ramadan.
Ad alimentare le proteste nei giorni scorsi, la minaccia di sfratto nei confronti di quattro famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est. La sentenza della Corte Suprema israeliana sul caso, attesa per questa mattina, è stata rinviata su richiesta del procuratore generale Avichai Mandelblit.
La situazione, purtroppo, non può che peggiorare.
Seppure a distanza, su Articolo Ventuno continueremo a informarvi ai tutto ciò che sta accadendo e a dar voce a chi viene silenziato, purtroppo sempre e solo i palestinesi.


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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda Robyn il 12/05/2021, 19:57

La colpa è di entrambi le parti non si può prendere le difese dell'una o dell'altra esiste un concorso di colpa,Israele con l'occupazione della Cisgiordania e la pretesa che Gerusalemme è la capitale di Israele dall'altra la Palestina che deve riconoscere Israele e rinunciare alla violenza.I terroristi di Hamas hanno approfittato del fatto che c'è la distrazione provocata dalla pandemia.I cittadini israeliani di tutte le nazioni sono preoccupati che questa vicenda possa riaccendere l'antisemitismo.Pero se Israele è una democrazia inserita nello scacchiere mediorientale può definirsi laica se fa trascendere come sua capitale Gerusalemme?La fa trascendere da un fatto di tipo religioso ma in democrazia le autorità civili devono preoccuparsi delle libertà civili la fede della cura delle anime"Jhon Locke" inutile negare che il conflitto mediorientale fra Israele e Palestina è di natura religiosa.Le Nazioni Unite dovrebbero chiedere ad entrambi Israele e Palestina di fermarsi Israele terminare l'occupazione della Cisgiordania e a rinunciare a Gerusalemme unità sua capitale dal momento che è Tel Aviv la sua capitale,la Palestina riconoscere Israele e rinunciare alla violenza, non credo in Ghandi che affermava che la violenza e l'ultimo rimedio
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda pianogrande il 12/05/2021, 20:14

C'è una diffusa tendenza alle posizioni equidistanti.

Le vedo alquanto ipocrite.

Significa mettere sullo stesso piano invasori e loro vittime.
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda Robyn il 12/05/2021, 20:23

Non è alquanto ipocrita,nel dopoguerra si è deciso da dare una nazione ai cittadini israeliani sparsi in tutto le nazioni perché perseguitati,però questo reinsediamento nella terra di origine ha creato il conflitto israelo-palestinese.Il problema dell'equidistanza è che se la abbandoni non è che vieni accusato di antisemitismo ma rischi di riaccendere l'antisemitismo.Perche si dovrebbe allora dire facendo la premessa del riconoscimento di Israele ad esistere e a vivere in pace che Israele deve lasciare la Cisgiordania e rinunciare a Gerusalemme Est e a Gerusalemme come capitale dal momento che è Tel Aviv la sua capitale.I palestinesi dovrebbero allora comportarsi di conseguenza attraverso il riconoscimento di Israele e la rinuncia alla violenza,ma poi sarà così?Io penso che alla complessità di questo problema dovrebbero dare il loro contributo gli israeliani presenti in tutte le nazioni ad ex da noi la comunità israelitica italiana
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda pianogrande il 12/05/2021, 22:44

Il computer avrebbe detto "fatal error".

Come si può pensare che gli ebrei potessero entrare nella "terra di origine" senza che questo costituisse una invasione di terra di altri?

Pare che noi veniamo tutti dall'Africa.
E allora tutto il colonialismo praticato in quel continente era un "ritorno alla terra di origine?

Mi era sfuggito questo aspetto.
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda Robyn il 12/05/2021, 23:24

Si ma è ormai avvenuto non è che puoi tornare indietro significherebbe il disconoscimento di Israele dalla carta geografica.L'Italia ha un origine composita gli etruschi erano popolazioni provenienti dall'Asia minore i veneti di origine celtica cioè dalla Pannonia altri dalla Gallia i latini erano probabilmente popolazioni di origine germanica stanziatisi sulle rive del Tevere e da cui è nata la civiltà occidentale che ha subito l'influsso della cultura greca gli italici i siculi non lo so se dall'Africa i caratteri non sono quelli
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda franz il 13/05/2021, 7:47

pianogrande ha scritto:Il computer avrebbe detto "fatal error".

Come si può pensare che gli ebrei potessero entrare nella "terra di origine" senza che questo costituisse una invasione di terra di altri?

Perché pensare ad una invasione? Prima ancora che Israele nascesse ufficialmente (1948) il territorio era amministrato dei britannici (vedere "Mandato britannico della Palestina") e la popolazione era scarsa. 1.764.520 abitanti nel 1945 in un territorio molto piu' vasto di quello oggi attribuito ad Israele: in pratica Giordania+Cisgiordania+Israele.

Nel 1920 gli ebrei erano 83'000 e 175.138 del 1931. Alla fine della seconda guerra erano circa mezzo milione. E Israele ancora non esisteva, ufficialmente. Bisogna considerare che quei territori erano aridi e nel 1922 permettevano una vita di stenti a 750'000 persone in tutto. I coloni ebrei in 20 anni hanno trasformato il deserto in zone coltivate e questo prima ancora che Israele venisse ufficialmente creato come stato. Questo ha portato benessere anche agli arabi ed ai cristiani della zona ed infatti gli arabi in 20 anni sono raddoppiati.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mandato_b ... _Palestina

Durante i 20 anni del mandato britannico ci furono delle rivolte arabe contro gli ebrei ma come poi documentazione storica ha mostrato, erano fomentati da gruppi arabi alleati di Hitler, in funzione anti britannica e anti ebraica.
https://conoscerelastoria.it/la-mezzalu ... ran-mufti/
https://it.wikipedia.org/wiki/Amin_al-Husseini

Finita la seconda guerra mondiale, potevano tranquillamente vivere in pace ma come sappiamo gli stati arabi dichiararono più volte guerra, perdendola sempre. Israele è cresciuta ancora ed oggi è una democrazia ed uno stato membro OECD, con un PIL procapite elevato. Intorno ci sono stati arabi dispotici ed in perenne conflitto interno per i fatti loro, che tentano di soffocare dirottando le tensioni verso il classico nemico esterno.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda Robyn il 13/05/2021, 9:55

Nethanyau,Abu Mazen e la destra religiosa hanno stancato tanto vale dare l'incarico al suo rivale laburista.Rabin con Camp David era quasi riuscito a portare alla pace ma poi è stato assassinato.In caso contrario è necessaria una forza di interposizione di pace delle nazioni unite che faccia rispettare i confini fra i due stati e di Gerusalemme Est palestinese e che respinga gli israeliani nei loro confini.Nethanyau è pericoloso il suo modo di fare rischia di fare riaccendere l'antisemitismo e questo gli israeliani di tutte le nazioni lo sanno dovrebbero essere i primi loro a fare cadere Nethanyau
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Re: L'Aia e la Palestina

Messaggioda Robyn il 13/05/2021, 13:30

Si può estendere la missione UNIFIL presente ai confini fra Libano e striscia di Gaza ai confini fra Israele e Palestina in cui gli israeliani lasciano i territori occupati e rinunciano alla pretesa religiosa che Gerusalemme sia loro capitale,la capitale di Israele è Tel Aviv.Per quando riguarda gli Usa non è questo il momento del disimpegno
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