forum.perlulivo.itIl forum libero per chi sostiene i valori dell'Ulivo |
|
flaviomob ha scritto:La competizione porta alla guerra e all'accaparramento delle risorse non rinnovabili.
flaviomob ha scritto:La competizione porta alla guerra e all'accaparramento delle risorse non rinnovabili.
franz ha scritto:flaviomob ha scritto:La competizione porta alla guerra e all'accaparramento delle risorse non rinnovabili.
Verissimo. Soprattutto in passato.
Sempre meno vero oggi, anche se le piccole guerre e guerriglie continuano.
Mi pare che tuttavia oggi la competizione principalmente sia commerciale.
Anche con argomenti impropri e molto "offensivi" (pensiamo all'olio di Palma)
franz ha scritto:franz ha scritto:flaviomob ha scritto:La competizione porta alla guerra e all'accaparramento delle risorse non rinnovabili.
Verissimo. Soprattutto in passato.
Sempre meno vero oggi, anche se le piccole guerre e guerriglie continuano.
Mi pare che tuttavia oggi la competizione principalmente sia commerciale.
Anche con argomenti impropri e molto "offensivi" (pensiamo all'olio di Palma)
Ah, dimenticavo che anche la cooperazione può portare alla guerra.
Cosa è infatti un'alleanza tra nazioni con lo scopo di sopraffarne un'altra o un'alleanza avversaria?
pianogrande ha scritto:E scopriamo quindi che una cosa non esclude l'altra e cioè cooperazione e competizione non costituiscono necessariamente una dicotomia ma possono coesistere nello stesso soggetto.
Chissà se nasciamo semplici e poi ci complichiamo noi o se nasciamo già complicati?
Cosa è infatti un'alleanza tra nazioni con lo scopo di sopraffarne un'altra o un'alleanza avversaria?
Il cosiddetto Tarp (Troubled asset relief program) prevedeva un programma di interventi statali in più fasi nel cuore dell'economia Usa, ponendo fine al modello economico della deregulation reaganiana.[41] I piani di nazionalizzazione e di intervento nel sistema economico americano ponevano fine a un'epoca in cui l'amministrazione americana, soprattutto negli anni novanta, aveva esercitato pressioni sulle banche semipubbliche perché concedessero più credito ai ceti meno abbienti, alimentando le speranze dell'"american dream" e in una sostanziale continuità con le politiche della destra repubblicana, sulla scia del reaganismo.
pianogrande ha scritto:Mi sta davvero venendo voglia di approfondire un po' questa "teoria dei giochi".
Siamo quattro gatti su questo blog (almeno ad intervenire) ma viene sempre fuori qualcosa di stimolante e interessante.
Suggerimenti?
Grazie.
Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani
Visitano il forum: Nessuno e 161 ospiti