Tanto per scrivere qualcosa, mi va di chiarire. Avevo scritto:
'Il pil si determina, col 'metodo della spesa', sommando tutte le spese pubbliche e private.
I trasferimenti sono erogazioni a imprese e privati, come le pensioni sociali.
E invece qualcuno crede che queste, assieme a tutti i trasferimenti, non entrerebbero nel pil; quindi i pensionati non spendono: mannaggialloro!'Quello che secondo me entra nel pil col 'metodo della spesa' un sola volta è la spesa del pensionato, quella netta e non il reddito; non entrano i trasferimenti in toto.
Concetto ribadito, in riferimento alla espressione Y(PIL)=C+I+G+(X-M), con la frase:
'A me pare che in C rientrino le spese che il pensionato fa, ma non rientri in G l'erogazione della pensione'Mi riferivo alle 'spese' non ai trasferimenti. Io non ha fatto riferimento agli altri metodi. C'è stata confusione, ma non da parte mia.
Gli articoli a cui ho fatto riferimento mi hanno ulteriormente convinto. Forse è noioso andarli a leggere, perciò la spiego in modo più semplice.
Giovanni compra un kg di pane e spende 2 euro. Fanno parte della spesa delle famiglie, assieme a tutta la parte di pensione che viene spesa per beni e servizi, e quindi entrano nel pil, calcolato col 'metodo della spesa'.
Punto. Tutto il resto è noia, cantava Califano
Si può credere, chi dice di no, che il rivenditore debba chiedere a Giovanni: - Scusi signor Giovanni, Lei è pensionato? Perché se lo è, non comunico all'Istat questi due euro come spesa per il pil. -
Dopodiché ripeto che il pil non serve a trovare soluzioni per l'Alitalia, per la Whirlpool, per l'Ilva dei Riva.
I Riva, quelli esperti di bonifici ma non di bonifiche: quelli che hanno inquinato Taranto ed hanno imbarcato 1,3 mld all'estero rubati all'azienda invece di bonificare.
E noi paghiamo: chiamali se vuoi 'trasferimenti'.
Sulla redistribuzione non credo che si possa stabilire un'aliquota fissa: deve per forza variare in funzione delle necessità temporanee. E nemmeno vale sempre il raffronto tra Stati. Semplici esempi:
in un periodo come questo serve più cassa integrazione e indennizzi, e si sacrificano gli investimenti;
in una Nazione con più anziani rispetto ad un'altra si spende di più per la loro assistenza.
Le priorità sono le esigenze, da cui discendono le somme da stanziare necessarie alla loro soddisfazione, in funzione della disponibilità. Poi si calcolano le percentuali sulle entrate. Non viceversa.
Da L'Espresso 14/2/21: A Roma, nostra Capitale, una signora con due figli, da anni in povertà, è stata in centro di assistenza temporanea che poi ha chiuso. Ha abitato per un po' in auto.
Poi ha occupato un alloggio vuoto e abbandonato, e si è autodenunciata. Per la legge Renzi-Lupi 2014 'piano casa' avrebbe dovuto avere un alloggio, ma non l'ha avuto; per la stessa legge non può avere l'allaccio luce né il medico di base, avendo fatto l'occupazione abusiva fatta.
Sai quanto le importa che il pil Italia 2019 è di più di duemilamiliardididollariusa, che i trasferimenti sono un tot o un tit %? E pure a me.
Vorrei che chi deve decidere capisse che ci sono prima le persone al cui servizio si mettono i numeri. Non viceversa.
Prima i principi e i criteri per attuarli, poi i numeri.