Trovati 1,46 euro, sull’Albo pretorio si cerca chi li ha persiPubblicato il verbale dei vigili nel quale, citando una delibera del 1914, si precisa che per riavere le monete bisogna presentare documento di identità ed eventuale denuncia di furto o smarrimento. Imbarazzo negli uffici: «Una roba stranissima»
Maria Egizia Fiaschetti
Nella Capitale dei paradossi, dove non è raro che la realtà superi l’immaginazione, anche il civismo può virare all’iperbole. Se in Totòtruffa ‘62 l’attore partenopeo escogitava un piano per vendere la Fontana di Trevi, nel 2019 succede invece che la burocrazia - lo stesso moloch elefantiaco appesantito da trafile snervanti per ottenere la carta d’identità digitale o per una pratica amministrativa - raggiunga il record di solerzia per 1,46 euro, l’equivalente di caffè e cornetto nei bar dai prezzi ancora popolari. È stata pubblicata ieri sull’Albo pretorio del Comune, su richiesta del II° gruppo della Polizia locale che cita una delibera consiliare del 1914, la notizia del ritrovamento della somma con invito all’interessato a «presentarsi al Comando di via Goito-Ufficio verbali, munito di documento d’identità ed eventuale denuncia di furto o smarrimento del suddetto denaro».
Sullo zelo applicato alla lettera, finanche per pochi spiccioli, da piazza della Consolazione sono laconici. Non è chiaro se le monete siano state raccolte da un agente o se gliele abbia consegnate un cittadino, il che avrebbe reso inevitabile l’annotazione con conseguente avvio della procedura. Quel che è certo è che negli uffici «a memoria» una roba del genere non si era mai vista (se entro un anno nessuno li reclamerà l’euro e rotti andranno alla Tesoreria). Ma a Roma ormai, si sa, la stranezza è diventata la regola.
fonte:
https://roma.corriere.it/notizie/cronac ... d218.shtml