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RdC, qualche dato

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RdC, qualche dato

Messaggioda franz il 05/10/2019, 8:55

Mattia Feltri, Italiani assolti, 5 x 19

Avete un po’ perso di vista le questioni del reddito di cittadinanza? Peccato, perché sono successe alcune cose avvincenti. Innanzitutto quelli che ricevono il reddito sono settecentoquattromila. Dall’Inps ci sono un po’ rimasti: ma come, le famiglie in povertà assoluta sono un milione e otto, e i soldi li chiedono in settecentoquattromila? Così si sono impegnati a inviare mail e sms: caro povero assoluto, qui c’è un reddito di cittadinanza tutto per te, e magari poi rimedi un mestiere, che vogliamo fare? Riscontri, pochini. Intanto la Guardia di finanza s’è messa a scartabellare fra le domande presentate, e ha scoperto che il sessanta per cento sono sospettabili di frode: lavoratori in nero, venditori abusivi, affittuari di case sconosciuti al fisco, giocatori d’azzardo seriali, gente che aveva truccato l’Isee, cioè lo strumento con cui si censiscono i poveri per distribuire i sussidi (forse è una delle ragioni per cui di poveri ne risultano tanti ma ora l’Inps non li trova più).

L’ultima notizia è dei giorni scorsi. Il governo ha offerto il consuntivo di quanti, dei settecentoquattromila, hanno nel frattempo trovato lavoro: zero. O magari uno, o undici, comunque in una dimensione inapprezzabile dalle statistiche. Anche colpa del ritardo con cui sono stati lanciati i navigator, in pista solo da un mese. E dai Centri per l’impiego fanno sapere che però i primi posti cominciano a saltare fuori ma, quando chiamano, nel trenta-quaranta per cento dei casi l’aspirante lavoratore nemmeno risponde al telefono. (Laddove, caro Di Maio, si dimostra che è più difficile sconfiggere gli italiani che la povertà).
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Re: RdC, qualche dato

Messaggioda pianogrande il 05/10/2019, 18:08

Vuoi vedere che il reddito di cittadinanza diventa un modo di stanare gli evasori?

Ecco che l'evasore, povero tra i poveri, ha paura degli accertamenti che gli possono fare se chiede il reddito di cittadinanza.

Poi magari gli vanno a spulciare il livello di vita reale ed altre amenità da cui è molto meglio stare alla larga.

Magari non trovano lavoro perché ne hanno già uno in nero e non possono mica perdere tempo e denaro per andare a farne uno che rende meno della metà.

Quindi, i primi da mettere in lista per i controlli della finanza non sono quelli che chiedono il reddito ma proprio quelli che non lo chiedono.
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Re: RdC, qualche dato

Messaggioda franz il 06/10/2019, 8:37

Effettivamente, come mi è stato raccontato, la cosa così funziona negli altri paesi.
Partendo dal fatto che uno non sta morendo di fame, se dichiara di non avere reddito il fisco può tassarlo d'ufficio per un importo pari alla soglia di povertà (il 60% del reddito mediano). Se il contribuente tace e accetta, l'anno dopo il fisco proverà ad aumentare l'importo tassato d'ufficio di un buon 10% e il tutto fino a quando il contribuente vede che la tassazione d'ufficio supera il suo reale reddito in nero.
Le persone che non hanno reddito infatti possono chiedere l'assistenza pubblica, passando severi controlli.
E quell'importo non è imponibile, visto che il minimo vitale non è tassato.
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Re: RdC, qualche dato

Messaggioda pianogrande il 06/10/2019, 11:24

franz ha scritto:Effettivamente, come mi è stato raccontato, la cosa così funziona negli altri paesi.
Partendo dal fatto che uno non sta morendo di fame, se dichiara di non avere reddito il fisco può tassarlo d'ufficio per un importo pari alla soglia di povertà (il 60% del reddito mediano). Se il contribuente tace e accetta, l'anno dopo il fisco proverà ad aumentare l'importo tassato d'ufficio di un buon 10% e il tutto fino a quando il contribuente vede che la tassazione d'ufficio supera il suo reale reddito in nero.
Le persone che non hanno reddito infatti possono chiedere l'assistenza pubblica, passando severi controlli.
E quell'importo non è imponibile, visto che il minimo vitale non è tassato.


Finalmente abbiamo trovato un lato positivo di questa iniziativa e me ne compiaccio.

La paura dei controlli del fisco fa emergere la finta povertà.
Fa emergere la povertà dei furbi; di chi usufruisce a scrocco della struttura dello stato a spese degli onesti (o forse e più pragmaticamente di quelli che non sono in condizione di nascondersi).

Una cosa che dilaga nei social in questo periodo è l'attacco allo stato; a qualsiasi cosa non funzioni (e non ci vuole molto).
Tantissime denunce e proteste.
Ma tutte con una comune conclusione: la giustificazione della santissima evasione fiscale.

Sono sicurissimo che non fosse nelle originali intenzioni ma questa storia del reddito di cittadinanza si sta rivelando un riuscitissimo bluff.

Meglio così.
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