battute a parte, credo che il problema derivi da una certa comprensibile ignoranza dei ruoli del Parlamento, del Governo e del Capo del Governo da parte dell'elettorato, come dettati dalla Costituzione Italiana.
A me, che sono un ignorante in materia (come comprensibile: il mio mestiere e' un altro) sembra che le cose siano andate cosi'.
La Costituzione Italiana era un gran bel lavoro, ma rende molto complicato far funzionare lo Stato in mancanza di una prassi consolidata di regole, di rispetto dei ruoli e delle competenze tra partiti, parlamentari etc. Siccome siamo quelli che siamo, la si e' tirata da una parte e dall'altra per decenni, in modo da adattarla alle richieste della maggioranza parlmaentare del momento, in un paese in cui e' passata l'idea che i limiti posti dalla costituzione (come da qualsiasi altra legge o consuetudine) sono solo fastidiosi vincoli da aggirare come possibile (o da difendere al di la' di ogni ragionevole dubbio quando contrari ai nostri obiettivi). Piano piano il Parlamento e' stato ridotto ad un costoso passacarte di quello che decide il cosiddetto Primo Ministro, il quale vorrebbe vivere in una repubblica presidenziale e decidere quello che vuole attraverso decreti legge, ma senza la presenza di altre istituzioni serie (come la Corte Suprema USA, per quel che ne so), che nel processo di decadimento delle istituzioni e del paese, sono anch'esse state sfasciate nel marasma generale. Il problema e' che questo continuo cambiare le regole ha generato un modello istituzionale privo di garanzie, sbilanciato da varie parti, confusionario, ma allo stesso tempo effettivamente lento, contorto e pericoloso.
SB adesso dice (e molti accettano): facciamola finita con questa pagliacciata, tanto il Parlamento non e' altro che un passacarte di quello che decido io, il Primo Ministro: chi ha la maggioranza prende tutto, all'opposizione resta qualche posticino nelle Commissioni per non eccitare troppo gli animi in una parodia di democrazia. Dal punto di vista suo ha pure ragione, in effetti e' ormai raro il caso in cui si svolgono votazioni a scrutinio segreto, in cui l'indipendenza del parlamentare e' garantita e accettata e quando avviene questo viene percepito come un "tradimento". E in effetti lo e' perche' i motivi per cui la gente vota contro o a favore in parlamento sono spesso legati a piccole questioni di poco conto e di potere personale. Conta solo se fai parte della maggioranza o dell'opposizione. Dopodiche' sei inchiodato a votare quello che decide il capo e nel frattempo fai presenza quando si puo'. Il ruolo del Parlamento dove avviene una discussione sui contenuti e' stato dimenticato. SI va li quando c'e' da votare, per il resto e' una perdita di tmepo. Tutto il resto e' una inutile pantomima. In un certo senso e' cosi' da sempre, tanto che c'e' chi sostiene altrove che quando la DC era al Governo in realta' governava insieme al PCI perche' le leggi venivano quasi sempre votate insieme. In realta' mi sembra che anche in altri Paesi quando un provvedimento viene ritenuto utile parte dell'opposizione vota con la maggioranza (vedi la camera USA). Ma fa parte della nostra mentalita' di italiani l'idea che si debba ottenere il piu' possibile, costi quello che costi, aggirando qualsiasi vincolo, magari con l'ostruzionismo, oppure stiracchiando la costituzione per fare valere un voto piu' di quello che e', per superare l'esistenza di una maggioranza risicata, oppure reinterpretando i regolamenti parlamentari in modo parziale e soggettivo, e creando cosi' un precedente che verra' sfruttato dalla maggioranza successiva. L'importante, ripeto, e' ottenere tutto il possibile a tutti i costi. Siamo fatti cosi'. Se vado a 180 in citta' e vengo beccato invoco "il rispetto della privacy" per garantire la mia facolta' di uccidere un ignaro passante e, quello che e' grave, la ottengo senza troppi problemi.
Quello che deve fare l'opposizione purtroppo non e' facile dirlo a quesot punto, perche' questo secondo me e' anche il quadro della situazione che ha buona parte dell'elettorato, la quale non sa piu' nemmeno la differenza tra potere esecutivo e legislativo. Senza contare che poi a una grande massa di persone non gliene frega assolutamente niente di queste cose. Parla di sicurezza, di salario, di tasse da ridurre. Non ci sono orecchie per chi sostiene che il ruolo di Governo, "Primo Ministro" e Parlamento sono e debbano rimanere distinti.
un saluto da Santiago Chile, un posto in Sud America che a questo punto e' molto meglio dal punto di vista istituzionale e civico, sebbene non ancora da quello della ricchezza, di certe Repubbliche delle Banane Europee di mia conoscenza.
pagheca