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Nuove regole sugli scioperi

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pierodm il 04/03/2009, 12:05

Mauri
Caro Mauri, se guardiamo bene in questo forum - nonostante il gran numero di suddivisioni - parliamo in fondo di uno o due argomenti, non di più: che cosa sia il PD e che cosa sia la destra.
Su ciascuno di questi argomenti, in tanti post, ognuno di noi ha già detto tante cose, con molta serietà: noi scriviamo ogni giorno, ma le cose non cambiano ogni giorno, e quindi rischiamo di citare noi stessi o di dire sempre la stessa cosa con altre parole - a parte qualcuno che dice la stessa cosa con le stesse parole da diversi anni, di qualunque argomento si parli.
C'è un punto, oltre il quale scherzare è l'unica alternativa, di tanto in tanto, specialmente quando nella sequenza dei post si verifica un allineamento di borbottii buffi.

Vedo, comunque, nel tuo post un appiglio per fare una riflessione che ha una piccola parte di novità, nel senso che permette di aggiungere una pietruzza al mucchietto di cose che abbiamo già detto e ridetto.
La tua affermazione che non esiste più la destra e la sinistra è valida, o almeno ragionevolmente discutibile, se la riferiamo alla cultura delle classi dirigenti e al panorama politico-istituzionale.
Se riferita alla popolazione, alla "gente", all'elettorato, l'affermazione è assai meno vera o completamente falsa tout court, a meno che si vogliano ignorare i tanti revanchismi fascisti e perfino neonazisti, le tante manifestazioni di intolleranza, oltre che di feticismo autoritario, e il fatto che ci siano tante persone che si oppongono a questa roba non solo sul piano del buon gusto, ma anche su quello delle idee.
Ma la vera persistenza di destra e sinistra non sta nemmeno in questi fenomeni visibili che riguardano le opinioni e gli atteggiamenti personali.
La vita, la società e l'economia non sono mai state, non si sono mai presentate come "di destra" o "di sinistra", o in qualunque altra caratterizzazione politica.
Quello che crea la categoria politica è la lettura che siamo capaci di dare della realtà sociale ed esistenziale, e i valori che giudichiamo da salvaguardare o da perseguire o da esaltare dentro il gioco di quella realtà.
Quando proclamiamo la "fine delle ideologie" o, appunto, la scomparsa della differenza tra destra e sinistra, dovremmo anche dire se pensiamo che anche nella realtà - innanzi tutto nella realtà - si verifica una corrispondente scomparsa: in altri termini, se sono scomparse quelle ragioni che hanno fatto nascere la destra e la sinistra.
Vorrei far notare che è storicamente e tradizionalmente tipico del pensiero di destra proporre una visione anti-politica, nella quale si predica l'uniformità e si nega legittimità alla contrapposizione sociale e a letture ideologiche diverse della realtà.
I "pensieri unici" sono insomma assai poco compatibili con la democrazia: il fatto che attualmente si faccia a gara ad affermare che non esiste più la differenza...etc etc , non depone a favore dei tempi attuali, nonostante che questo venga presentato come una positiva evoluzione verso una società più moderna e più razionale.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda matthelm il 04/03/2009, 15:54

ranvit ha scritto:Seconda questione: perché il Partito democratico non ha spinto per mettere all’ordine del giorno il tema lasciandolo invece all’isolata iniziativa di alcuni sia pur autorevoli parlamentari o, come sostengono alcuni, al «complotto» del governo? Vuole il Pd avere su questo, come su altri temi, una propria posizione autonoma, da partito riformista, oppure continuare a subire i veti della Cgil? Capisco i problemi interni di Guglielmo Epifani, pressato dalla Fiom, a sua volta sensibile alle cosiddette organizzazioni di base. I problemi del Paese sono però un’altra cosa. Augusto Barbera


L'ha scritto così bene che va sottolineato o questi sono ragionamenti di destra?
se così fosse avrei una crisi di identità.

Ma invece penso che sia certa "sinistra" in disarmante ritardo che confonde come un attacco a presunti diritti un conservatorismo disarmante.

Il riformismo è un'altra cosa!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pierodm il 07/03/2009, 3:28

Infatti, siamo in attesa da una decina d'anni di sapere che cos'è il riformismo di cui si dichiarano portatori i "riformisti", oltre al fatto ormai accertato che sia "un'altra cosa".

Trovo però inquietante che, per essere riformisti, si debba andare a creare una specie di gara con la destra su certi temi - e anche su certe prese di distanza dal sindacato, non solo sul dettaglio di alcune rivendicazioni, ma come linea di principio.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda Stefano'62 il 07/03/2009, 3:54

pierodm ha scritto:Infatti, siamo in attesa da una decina d'anni di sapere che cos'è il riformismo di cui si dichiarano portatori i "riformisti", oltre al fatto ormai accertato che sia "un'altra cosa".

Trovo però inquietante che, per essere riformisti, si debba andare a creare una specie di gara con la destra su certi temi - e anche su certe prese di distanza dal sindacato, non solo sul dettaglio di alcune rivendicazioni, ma come linea di principio.


Anche questo era scritto bene,ammettiamolo.

Una volta c'erano i progressisti,qualunque cosa volesse dire....poi è stata la volta dei riformisti.
Parole che non vogliono dire nulla ma riempiono la bocca,(e la fantasia dei gonzi,secondo me...).
Se qualcosa non funzia,si riforma.....
Se qualcosa invece và bene che si fà,si cambia lo stesso per non far la figura del vecchietto ?
Il diritto di sciopero è una delle poche cose che ci sono rimaste,vogliamo regolarlo per evitare soprusi ? Ok.
Ma guai a chi ci mette le mani dopo secoli di battaglie onorate.

Ristabiliamo un pò alcune definizioni del dizionario.
I conservatori retrogradi non sono quelli della CGIL che difendono i poveretti.
I conservatori retrogradi sono quelli che nei loro circoli discutono su come fare a mettere a tacere gli schiavetti che non sanno stare al loro posto,come un tempo quelli della compagnia delle indie...per intenderci.
Il mondo dell'impresa per fortuna non è più quello di allora,ma non commettiamo l'errore di pensare che quel tipo di dinosauri si siano estinti.
Ciao,

Stefano
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda Robyn il 11/03/2009, 18:07

La destra vuole modificare le regole dello sciopero "nei trasporti" garantito costituzionalmente.Non dimentichiamo mai che i lavoratori quello che hanno ottenuto in passato e grazie allo sciopero.Non parliamo poi dell'attacco al parlamento.Berlusconi prima esce di scena e meglio è Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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3milioni in piazza

Messaggioda mauri il 20/03/2009, 11:32

un evviva alle vecchie regole
uno sciopero così noi ce lo sognamo e in francia lo fanno perchè i sindacati sono uniti e compatti
buona giornata, mauri

Francia, sciopero: 3 milioni di manifestanti in strada

da 11 ore 50 minuti
Reuters

Circa tre milioni di persone sono scese in strada oggi in Francia, nella seconda ondata di proteste contro la gestione della crisi economica da parte del presidente Nicolas Sarkozy per chiedere maggiori aiuti per i lavoratori in difficoltà. Continua a leggere questa notizia
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Lavoratori in corteo a Lione in occasione dello sciopero generale in Francia Ingrandisci immagine

Le proteste, a cui secondo i sondaggi sono favorevoli circa il 75% degli elettori francesi, riflettono la disillusione crescente della popolazione nei confronti delle riforme messe in atto dal governo, dopo che decine di migliaia di persone hanno perso il lavoro a causa della recessione.

Diverse centinaia di giovani si sono scontrati con la polizia alla fine della maggiore manifestazione sindacale a Parigi, sottolineando le tensioni nella nazione, che ha alle spalle una lunga storia di dimostrazioni pubbliche.

La giornata primaverile ha contribuito al successo delle manifestazioni, infatti il numero dei partecipanti ha ampiamente superato quello del primo giorno di proteste nazionali il 29 gennaio, secondo quanto riferito dai sindacati.

Ma nonostante la massiccia adesione, il primo ministro francese Francois Fillon ha respinto le richieste di maggiori aiuti statali dicendo che non sono previsti ulteriori piani di stimolo.

In centro a Parigi le strade erano occupate da manifestanti che mostravano striscioni 'anti-Sarkozy' e intonavano slogan.

In Francia i disoccupati sono oltre due milioni e anche molti di coloro che hanno un lavoro sono in difficoltà a causa dell'elevato costo della vita.

PROBLEMI AL SETTORE ENERGETICO

Lo sciopero generale ha creato grossi problemi anche al settore energetico francese, costringendo alla chiusura alcun centri di produzione di energia elettrica e danneggiando la produzione nelle sei raffinerie della Total, secondo quanto riferito dal sindacato Cgt.

Le otto sigle sindacali del paese hanno indetto una giornata di sciopero generale per oggi per sollecitare il governo e le aziende a fare di più per tutelare lavoro e stipendi a fronte della recessione economica. I lavoratori del settore energetico nella notte hanno ridotto di 10.500 megawatt la capacità produttiva di energia in Francia, di cui 9.000 Mw di capacità nucleare in 11 diversi impianti, secondo quanto riferito dal sindacato Cgt.

L'azienda statale di energia Edf ha dichiarato che il 28% dei suoi lavoratori ha aderito allo sciopero generale, cinque punti percentuali sotto la partecipazione allo sciopero del 29 gennaio.

Un reattore nucleare ha una capacità media di 1.000 Mw.

Le riduzioni non hanno avuto effetti sulle scorte destinate ai consumatori domestici ma hanno diminuito la capacità dell'azienda statale Edf di vendere energia elettrica destinata ai paesi vicini alla Francia.

Nel settore delle raffinerie, i lavoratori hanno scioperato nei sei impianti francesi di Total, seppur con un limitato impatto sulle operazioni di produzione, secondo quanto riferito dalla compagnia.

Cgt invece ha detto che lo sciopero ha provocato una sospensione della attività di raffineria della Total, che ha una capacità di circa 1 milione di barili al giorno.

I dipendenti della raffineria di Gonfreville, nel nord della Francia, hanno iniziato lo sciopero ieri per protestare contro un piano che prevede il taglio di posti di lavoro.

Le proteste si vanno ad aggiungere allo sciopero generale del 29 gennaio scorso, che ha visto un'ampia adesione da parte dei lavoratori del settore energetico e che ha avuto come ripercussione il taglio di circa il 20% della capacità energetica nucleare del Paese.

"Ci aspettiamo una maggiore riduzione della produzione nucleare più tardi e finora siamo stati limitati da Edf che ci ha chiesto di non ridurla ulteriormente", ha detto un funzionario del sindacato.

Edf gestisce 58 reattori nucleari in Francia con una capacità totale di 63.260 Mw.

Si è fermato anche il principale hub petrolifero francese di Fos-Lavera, vicino a Marsiglia, impedendo a sette navi di caricare, secondo quanto riferito dai funzionari del porto.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda matthelm il 20/03/2009, 22:05

mauri ha scritto:un evviva alle vecchie regole
uno sciopero così noi ce lo sognamo e in francia lo fanno perchè i sindacati sono uniti e compatti


Ecco in sintesi il conservatorismo di sinistra. Non si è ancora accorti di vivere in un momdo mutato.
C'è bisogno di un rinnovamento profondo allora anche quì gli scioperi seri avranno seguito e successo.

Ma la cgil arranca... e i suoi uomini sono sempre gli stessi, non disonorevoli per carità ma c'è bisogno di un rinnovamento profondo.
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