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appello di un cittadino milanese alle autorità

appello di un cittadino milanese alle autorità

Messaggioda franz il 22/12/2008, 18:21

Riceviamo e pubblichiamo


L'assurdo concetto di ordine pubblico a Milano
La commedia dell’assurdo: appello di un cittadino sbalordito e incazzato alle autorità

Milano, colonne di San Lorenzo, sabato 6 dicembre (come ogni sabato di tutto l’anno) ore 14: iniziano a concentrarsi nella piazza decine e decine di ragazzi “dark” che arrivano da tutta Milano e hinterland. Le “Colonne” sono diventato punto di ritrovo della “comunità dark” milanese che si raduna qui a scambiare due chiacchere (spesso urlate!) e a far passare il pomeriggio tra una birra, una risata, un po’ di vodka mischiata a qualche altro liquore, un po’ di rutti e molte pisciate.

Ore 15, stesso luogo, inizia a piovere: i giovani (ormai oltre un centinaio) iniziano a migrare verso il portico della Chiesa (come tutti i sabato pomeriggio di pioggia) e si accampano – chi in piedi chi comodamente stravaccato per terra, con zaini e immancabile scorte di birra – davanti agli ingressi della chiesa. Che male c’è, è un tetto come un altro, che fastidio danno?! Dove è scritto che non possono stare qua?! Perché mai dovrebbero creare elemento di disturbo a fedeli e turisti che cercano di entrare – zig-zagando tra corpi, borse, bottiglie e cartacce sparpagliate qua e là - all’interno della Basilica, luogo di culto, tempio del Signore nonché illustre testimonianza storico-artistica e religiosa, grandiosa opera monumentale che è un vanto per tutta la città?!

Inutile andare a parlare con questi ragazzi, invitarli a rispettare il luogo sacro, a non lordare il monumento (recentemente sono comparse sui pilasti e sui muri gigantesche scritte con bestemmie –scontate! - accusa al “governo ladro” – sempre di moda ma del tutto fuori luogo all’entrata di una chiesa – dichiarazioni di amore – svilite dal fatto di dover essere pastrocchiate a pennarello su un muro per poter assumere significato). Le risposte sono disarmanti. Per delle persone evidentemente cresciute in un mondo dove tutto è permesso tranne ciò “che è espressamente vietato” (e la sensibilità per gli altri e il rispetto per ambiente, cose, luoghi?!), dove la “libertà è fare quello che voglio” senza preoccuparmi di ciò che questo può significare per gli altri, dove “il gruppo fa la forza e ragiona/sragiona al posto delle singole teste”, dove “l’apparire fa la differenza” e quindi se mi vesto strano, apparentemente aggressivo, in modo anticonformista (che anticonformista non è visto che segue una precisa moda e costituisce una sorta di “divisa”, di pass-partout per sentirsi accettati dal gruppo)…per persone formatesi in una mentalità del genere è del tutto NORMALE utilizzare il portico di una chiesa come semplice tetto sotto cui potersi comodamente accampare gridando (perché il vino fa buon sangue e le urla fanno figo), ruttando (che fa ancora più figo e se hai bevuto fa ridere un sacco..e devi ridere per forza se no sei fuori dal gruppo), banchettando seduti in più gruppetti sparsi per il pavimento a suon di alcolici, fumo e qualche patatina, abbandonando rifiuti e bottiglie a terra e – per i più villani – liberare senza sforzo la vescica orinando sotto il portico della chiesa o su una delle porte d’ingresso alla canonica…così a portata di mano (raggiungere i servizi chimici che distano a non più di una ventina di metri o spingersi fino al parco??!…che inutile fatica!…intanto che male c’è?!) . Ebbene sì, la parola d’ordine è: CHE MALE C’E’?!

La cosa assurda è che te lo senti ripetere anche dalla forza pubblica quando, persa la speranza di convincere con le buone i singoli, da cittadino cerchi aiuto presso coloro che avrebbero il compito di far rispettare le regole, ma anche di garantire l’ordine (e il decoro?!) pubblico e la “civile” convivenza tra le persone. Chiami i vigili e non vengono…perché non rispondono, perché non è di loro competenza, perché sono pochi, perché hanno paura, o più semplicemente senza un perché. Chiami le forze dell’ordine…se intervengono (una volante) cercano subito il parroco (perché, è lui che sta dando disturbo?!) per poi limitarsi ad alzare le braccia, scuotere la testa e sbuffare: siamo solo in due e loro sono tanti (manco fossero di fronte a una schiera di delinquenti incalliti), e poi fuori piove (che significa?! Se è così perché non andiamo tutti a ripararci sotto la casa del sindaco…poi vediamo se è così tanto NORMALE) e poi….CHE MALE FANNO?!

Cambia scena. Stesso luogo: Basilica di San Lorenzo. Giovedì 18 dicembre, ore 21. E’ il quarto giorno della Novena che precede il Santo Natale. La comunità filippina si “raduna” da tutta Milano e hinterland alla Santa Messa in lingua tagalog, un modo per ritrovarsi insieme a celebrare con gioia e fede l’attesa dell’Incontro col Signore che viene. Un’ora di messa poi i fedeli escono dalla chiesa e sostano brevemente sotto il portico per una fetta di panettone e un bicchiere di zenzero caldo, scaldato su un fornelletto da campo in un grosso pentolone sistemato sotto il portico. Tempo 10 minuti ed è tutto finito. La Basilica chiude, i fedeli a gruppetti se ne vanno verso casa, alcune persone di buona volontà ripongono tavolino, fornelletto e pentolone e riordinano il portico, addirittura spazzano da terra le briciole. E’ un luogo sacro, e’ un monumento. E’ bello averne rispetto…è bello usarlo senza abusarne. Ore 21,30 tutto in ordine, pulito, silenzio. Chi abita di fronte alla basilica probabilmente neanche si accorge che tutte le sere per nove sere i fedeli filippini affrontano freddo e pioggia per partecipare alla messa della Novena. Ma se ne accorge la polizia…interviene, cerca il responsabile, ammonisce che per organizzare “manifestazioni” del genere vanno avvisate le forza dell’ordine, che non si può “fare quello che si vuole”, che occorre il “permesso” per gli assembramenti…possono scoppiare scontri tra etnie (ditemi che è uno scherzo…vi prego!)…la bombola del fornelletto può esplodere (perché quando alimenta la stufetta a gas dentro la chiesa o in un’abitazione privata o in un negozio il pericolo non c’è?!)…ed è loro responsabilità se succede qualcosa! Ma vah…???!!!

La morale di tutto ciò?

E’ permesso/normale/giusto: assembrarsi in un luogo sacro nonché di alto valore artistico per un intero pomeriggio di ogni sabato di tutto l’anno, sedersi e accamparsi per terra creando grave ostacolo al passaggio di coloro che desiderano accedere in chiesa, consumare ogni tipo di bevanda, cibarie e sostanza abbandonando a terra rifiuti e bottiglie, lordare pavimento e muri con sputi, scritte, birra, vomito e urina, non rispettare sensibilità ed esigenze altrui.

Non è permesso/normale/giusto: che una comunità di fedeli convenga presso una chiesa in uno dei periodi più forti dell’anno per celebrare assieme una funzione religiosa, specie se si tratta di etnia differente da quella italiana doc, specie se i partecipanti sono tanti e finita la messa sostano per soli dieci minuti sotto il portico per scaldarsi corpo e cuore con una fetta di panettone ed un bicchiere di “esotico” zenzero… mi spiace cari fedeli ma sembra siano ammessi solo birra, vodka e alcolici vari, meglio se mischiati tra loro, meglio se in bottiglie di vetro da abbandonare a terra, meglio se poi restituiti all’esterno dalla vescica direttamente sui muri del portico.

Faccio appello a Sindaco, Questore e Comandante della polizia municipale…chiedo loro, vi prego, datemi un pizzicotto, svegliatemi e ditemi che tutto questo è solo un brutto sogno, non l’ASSURDA realtà.
Mattia Cantatore
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