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Elezioni a Milano

Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 18/01/2016, 16:11

Sala è inadatto a guidare il capoluogo meneghino?

Poca trasparenza, poca vigilanza, spazi per la corruzione, numeri indefiniti.

http://www.giannibarbacetto.it/2016/01/ ... re-milano/


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Re: Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 24/01/2016, 13:27

A sua insaputa?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... o/2399593/

Expo 2015, Sala: “Non sapevo dell’appalto dato da Fiera all’architetto De Lucchi”. Ma i documenti lo smentiscono


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Re: Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 10/05/2016, 11:28

Balzani scrive:

Leggo le dichiarazioni di Stefano Parisi sul bilancio del Comune di Milano e rimango sbalordita. Dimostra di aver la memoria piuttosto corta.
Probabilmente si è dimenticato che, mentre noi abbiamo chiuso i bilanci con degli utili, la precedente Amministrazione di centrodestra – da lui citata come esempio virtuoso – chiuse costantemente in perdita.
E deve essersi anche scordato che, pur mettendo in campo cospicue vendite del patrimonio, negli anni della Moratti il debito aumentò da 3.656 a 4.268 milioni di euro. Un trend che noi abbiamo invertito, portandolo a 3.945 milioni di euro, nonostante i pesanti piani di ammortamento, sempre definiti dall’amministrazione di centrodestra: nel 2010 il costo del debito sulla parte corrente fu di 218 milioni di euro e nel 2016 di 311 milioni. In questi piani di ammortamento, voluti dal centrodestra, Parisi troverà la risposta alla sua denuncia sull’aumento della spesa, oltre che negli investimenti per le nuove linee della metropolitana, 100 milioni annui, che sono infrastrutture importanti per la città.
Non si deve poi dimenticare che il centrodestra chiuse i bilanci grazie a incredibili iniezioni di entrate straordinarie, per esempio 243 milioni di euro nel 2010, mentre noi a bilancio nel 2015 abbiamo scritto zero a quella voce.
Aggiungo che, nonostante i drastici tagli ai trasferimenti statali, passati dai 728 milioni di euro del 2010 ai 380 milioni per il 2016, il Comune di Milano è riuscito a mantenere la soglia di esenzione dell’addizionale Irpef più alta d’Italia, grazie alla quale oltre la metà dei milanesi non paga neppure un euro. Nell’ambito della Tasi l’amministrazione Pisapia ha introdotto un meccanismo di equità che assicura sconti alle abitazioni con la rendita più bassa e agevolazioni alle famiglie numerose. Non è un caso, quindi, che Milano, grazie a questi sforzi, e alla serrata politica di lotta all’evasione, abbia scalato la speciale classifica dell’Anci sui bilanci virtuosi, passando in cinque anni dal 1.313° al 28° posto.
Non c’è che esserne orgogliosi!


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Sala non è candidabile?

Messaggioda flaviomob il 11/05/2016, 22:27

Il Fatto Q:

Elezioni Milano 2016, “Sala incandidabile, mai dimesso da commissario Expo”. Palazzo Chigi smentisce

Secondo il settimanale Panorama, il candidato del centrosinistra non avrebbe mai abbandonato il ruolo nell'esposizione universale dello scorso anno. Così facendo avrebbe violato le disposizioni del Testo unico sugli enti locali e per questo sarebbe automaticamente incandidabile per effetto della Legge Severino. Ma fonti della presidenza della Presidenza del Consiglio: "Atto di dimissioni protocollato il 18 gennaio 2016". Il Movimenti 5 stelle annuncia ricorso al Tar
di Luigi Franco | 11 maggio 2016

Giallo a Milano nella corsa a sindaco di Giuseppe Sala. Secondo Panorama il candidato del centrosinistra è incappato in un’altra dimenticanza che questa volta mette addirittura a rischio la sua stessa possibilità di candidarsi. Sala – riporta un’anticipazione del numero in edicola domani – non si è mai dimesso da commissario unico di Expo. E se anche lo avesse fatto – continua il settimanale – non è stato approvato alcun decreto del presidente del Consiglio dei ministri per rendere efficaci le sue dimissioni, quindi formalmente Sala è ancora commissario unico e, come tale, ineleggibile e incandidabile. Da Palazzo Chigi fonti riportate dalle agenzie di stampa smentiscono tutto, riferendo che “la lettera di dimissioni è stata inviata il 15 gennaio 2016 e protocollata dalla presidenza del consiglio il 18 gennaio 2016”. E che in questi casi “un atto formale di dimissioni è già pienamente efficace e non occorre alcun altro adempimento”.Parole che però vengono a loro volta smentite dal candidato sindaco dei Radicali e consigliere comunale Marco Cappato, che in una nota rivela: “Esistono atti sottoscritti dal commissario unico Giuseppe Sala che sono successivi al 18 gennaio”. Atti che verranno mostrati domani ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.

Al centro della questione, su cui il M5S sta già preparando un ricorso al Tar contro la candidatura di Sala, c’è una delle cause di ineleggibilità previste dall’articolo 60 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo numero 267 del 2000), che prevede che i commissari di governo non siano eleggibili a sindaco “nel territorio nel quale esercitano le loro funzioni”. E Sala è stato commissario unico di Expo. O lo è tuttora, se è vero quanto sostiene Panorama. Secondo il settimanale, “il candidato Pd risulta essersi dimesso solo da amministratore delegato della società Expo, atto annunciato il 18 dicembre 2015 e ratificato due mesi dopo, a campagna elettorale già in corso”. La risposta dello staff di Sala riportata nell’anticipazione non fa alcun riferimento alla lettera di dimissioni protocollata da Palazzo Chigi, ma si limita a riferire che le dimissioni “inviate al cda di Expo lo hanno fatto automaticamente decadere anche da commissario”. Ma il punto potrebbe non essere questo, perché Panorama, smentito dalle fonti di Palazzo Chigi, sostiene che “dovrebbe comunque seguire un ‘atto di pari efficacia costituzionale’ rispetto a quello d’incarico: poiché Sala è stato nominato da un decreto del presidente del Consiglio, un altro decreto avrebbe dovuto notificare l’accettazione delle dimissioni, nominando contestualmente un nuovo commissario oppure sopprimere la carica”. Un decreto che secondo il settimanale non è mai stato firmato. Se le dimissioni non fossero valide, un effetto sarebbe “l’ineleggibilità dell’ex numero uno di Expo. E dunque, in base alla legge Severino, la sua automatica incandidabilità”.

Sala è già finito al centro delle polemiche per diverse dimenticanze, come quelle nell’autocertificazione compilata ai fini della trasparenza da numero uno di Expo, dove non ha dichiarato la casa in Svizzera, quella a Zoagli e gli investimenti in Romania. Questa volta derubrica la questione sulla sua incandidabilità a “surreale”: ciò che conta qui – dice – “non è il merito, ridicolo 
peraltro, della vicenda, ma l’atteggiamento di una certa 
stampa militante cui anche Panorama finisce per accodarsi. Con il vicedirettore Maurizio Tortorella candidato insieme a 
Stefano Parisi, il fu glorioso settimanale si presta ad una meschina provocazione”. Nella sua prima dichiarazione il candidato evita però di entrare nel merito di un altro appunto che gli viene mosso nell’anticipazione, riguardante quel documento firmato il 28 ottobre 2015 in cui dichiarava a Cassa Depositi e Prestiti di non ricoprire cariche governative, come quelle di commissario straordinario, incompatibili con la carica di consigliere di Cdp.

Se per il momento il candidato di centrodestra Stefano Parisi non ha sfruttato la situazione per attaccare Sala e anzi si è detto contrario a “queste azioni di discredito sbagliate”, Gianluca Corrado del M5S ha annunciato: “Prepareremo di sicuro un accesso agli atti per verificare i documenti che sono stati presentati da Sala e l’eventuale accettazione da parte dello Stato”. Da quanto apprende ilfatto.it, inoltre, i Cinque stelle hanno già incaricato un avvocato di preparare un ricorso al Tar da presentare nei prossimi giorni con ogni probabilità a firma dello stesso Corrado e di Eugenio Casalino, consigliere regionale originario di Milano. Nel ricorso verrà messa in discussione sia la candidabilità di Sala, sia la sua compatibilità con il ruolo in Cdp.


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Re: Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 19/05/2016, 6:45

Buone notizie: il ricorso al Tar contro Sala è stato dichiarato inammissibile.


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Re: Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 08/06/2016, 2:37

Comunali Milano, centrosinistra a due facce: domina in centro, ma perde le periferie
Il peggior dato per Sala e alleati è in via Padova, dove vince la Lega. Male anche al Gratosoglio


di ALESSIA GALLIONE

07 giugno 2016

Per capire il voto di una città spaccata quasi a metà, con Beppe Sala e Stefano Parisi divisi solo da 5mila schede, bisogna ripartire da lì, dal dato di un'affluenza mai così bassa con 123mila milanesi in meno alle urne. Ma poi bisogna anche cercare di calare il più possibile nei quartieri il voto di chi è andato ai seggi. Perché la mappa delle zone - e non soltanto quella dei Municipi persi - può raccontare molto. Beppe Sala ottiene la sua migliore performance (46 per cento) in centro, dove anche il Pd sale di quattro punti rispetto al 2011 e dove la stessa lista di Mr Expo supera l'11 per cento. In generale il segnale che arrivava fin dalla notte di domenica dai seggi campione del Pd e dai rappresentanti di lista era quello: mano a mano che ci si allontanava dalla Cerchia dei Bastioni per oltrepassare quella della 90-91, si assisteva a un calo a macchia di leopardo dei consensi. Soprattutto in alcuni pezzi di periferia difficili, vicino alle case popolari particolarmente in sofferenza, o dove le ferite aperte e i singoli problemi che si trascinano da tempo hanno contato.

I risultati nelle zone: 1 -2 -3 -4 -5 -6 -7 -8 -9

Dove sono andati i voti? È impossibile fermarsi soltanto alle percentuali di questo primo round: se si leggono quelle, la situazione politica sembra essere quasi identica a cinque anni fa. C'è il 40,77 per cento di Parisi molto vicino al 41,6 di Letizia Moratti. E soprattutto c'è il 41,7 per cento di Sala che, sommato al 3,56 per cento di Basilio Rizzo e all'1,88 di Marco Cappato che alla scorsa tornata erano in maggioranza, arriva a sfiorare (47,14 per cento) il 48 per cento di Pisapia. L'aver rimesso insieme i cocci da una parte, insomma, e essersi divisi dall'altra hanno avuto una conseguenza. Ma in termini assoluti, Mr Expo ha perso oltre 91mila voti, molti più dei 54mila che segnano il distacco tra Parisi e Moratti. Dove sono andati? In parte - così come è accaduto per il centrodestra - al Movimento 5 Stelle che, certo, triplica il proprio peso (da 3,4 a 10,4) ma in fondo guadagna "soltanto" 31.800 preferenze. E fa un passo indietro rispetto al 14 delle Europee e al 16,9 delle Politiche. A Milano, e lo dimostrano i risultati di una Lega che perde il derby con Forza Italia tanto da farsi quasi doppiare dagli azzurri, e del Movimento 5 Stelle che rispetto ad altre città non riesce a sfondare, i partiti che tradizionalmente raccolgono la protesta e la proposta radicale non volano. I milanesi sembrano aver lanciato così il loro messaggio: non andando a votare. E questo sentimento, più che l'indignazione può raccontare la disaffezione o comunque quello che per il centrosinistra diventa gelo. La dimostrazione è il traguardo (3,8) al di sotto delle aspettative della lista Sinistra x Milano: buona parte degli arancioni ha disertato. Anche la sinistra sinistra, però, non ingrana la quinta: Milano in Comune di Rizzo ottiene il 3,5 per cento, una percentuale simile al 3,1 della Federazione della sinistra di cinque anni fa.

Milano, una città che guarda al centro. Passata la sbronza renziana delle Europee e, in parte anche dell'"anomalia" Pisapia, la città sembra essere tornata a guardare al centro, alle vecchie divisioni. E ai moderati. E a dimostrarlo c'è la buona fetta (7,6) di consensi della civica di Sala che, in parte, ha drenato voti del Pd e, in parte, racconta il peso dello stesso candidato. Un ragionamento analogo si può fare a destra. Tutti si sarebbero attesi una crescita forte della Lega. Che rispetto al 2011 sale (dal 9,6 all'11,7) ma non così tanto. Fa il pieno, invece, Forza Italia, il secondo partito della città, ancora vivo e vegeto al 20 per cento.

Che cosa è mancato a Mr Expo? I voti di sinistra andati verso Rizzo, e quelli di chi restando a casa non si è sentito rappresentato dal manager. Ma anche quello che potremmo chiamare "effetto Pisapia". Il sindaco aveva vinto in centro convincendo la buona borghesia ambrosiana, ma conquistando anche le periferia. In Zona 9, per dire, c'erano 9 punti di distacco tra lui e Moratti. La roccaforte del centrosinistra lasciata agli avversari. Ed è qui che bisogna tornare, ai quartieri. Un dato chiarissimo, ad esempio, arriva dal Municipio 2 conquistato dal candidato della Lega: qui, tra via Padova e il campo rom (sgomberato) di via Idro, il centrosinistra sapeva di avere problemi. E così è stato: Sala scende al 39,1 per cento, il peggior risultato e anche il Pd viaggia attorno al 26. Non sembra un caso se anche Parisi supera (come in Zona 7 dove ha il suo miglior risultato) l'avversario.

Dalla periferia un messaggio di insoddisfazione. Non tutte le periferie sono perdute: la maggioranza è alta a Quarto Oggiaro, ad esempio, alla Barona o anche al Giambellino. Ma al Gratosoglio, il centrodestra è avanti nel seggio vicino al centro profughi gestito dai francescani dove ci sono proteste locali. E i dati negativi arrivano dalle sezioni vicino ai caseggiati popolari: da via Salomone in Zona 4 al quartiere Torretta in Zona 5, fino alle case Aler di Zona 7. Un messaggio di insoddisfazione che ha trovato, nonostante magari le responsabilità fossero altrove, un bersaglio nel Comune. Come è avvenuto, ragionano dalla base, nel Municipio 9. Lì, le delusioni maggiori sono arrivate da quartieri come Affori, la Comasina, la Bovisasca, Bruzzano. Il motivo? Gli elettori sono andati a votare punendo chi non ha saputo dare risposte, dalla sicurezza ai parcheggi fino a micro problemi importanti però per una comunità, come il prolungamento di alcune linee di trasporto. Segnali (anche alla giunta) da raccogliere.

(Repubblica)


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Re: Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 09/06/2016, 1:33

http://ilmanifesto.info/milano-il-peggi ... stra-vita/

Un risultato storico: più del 45% degli aventi diritto al voto è rimasto a casa (affluenza: 54,65%). Roma per la prima volta nella storia ha votato più di Milano. Hanno votato 550.194 persone, nel 2011 erano 673.185: in cinque anni il ceto politico più auto riferito e presuntuoso ha perso per strada 122.991 voti (quasi 13 punti percentuali). E Sala ha preso 91 mila voti in meno di Pisapia.

...
il centrosinistra è riuscito a perdere anche la zona 9 (Municipio 9), quello spicchio nord di Milano che alla sinistra, dal 1945, ha sempre dato un po’ di sollievo anche nei momenti peggiori.
...
La lista Sinistra X Milano ha preso 19.281 voti (3,83%). Disastro: è la lista arancione di Sel, quella sponsorizzata da Pisapia – ci ha messo la faccia sui cartelloni – quella che avrebbe dovuto intercettare il voto di sinistra per Sala (la lista del manager ha preso 38.674 voti dunque il 7,68%, il doppio degli adepti di San Giuliano). Sel in particolare è azzerata (9.000 voti in meno rispetto al 2011), senza contare che il più votato della lista è un assessore del Pd (Del Corno) e il secondo è Limonta, braccio sinistro di Pisapia. Terza Anita Pirovano con 1.482 voti, la segretaria cittadina di un partito che non esiste più.



http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 141413394/

Elezioni Milano, débâcle centrosinistra nei Municipi: ne perde 5 su 9. Il Pd chiede il riconteggio


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Re: Elezioni a Milano

Messaggioda flaviomob il 20/11/2016, 12:42

Da Radio Popolare:

DOPO I FATTI DI NERA
A Milano non c’è una emergenza sicurezza


di Luigi Ambrosio
Sabato 19 novembre 2016 ore 16:39

Non esiste alcuna emergenza sicurezza a Milano.

Gli ultimi dati forniti dalla Questura di Milano, aggiornati al mese di aprile 2016, indicano una diminuzione dell’8,14 per cento dei reati rispetto all’anno precedente. In particolare, gli omicidi sono calati del 54,3 per cento passando da 35 a 16; le lesioni colpose sono diminuite del 4,42 per cento; i furti del 9,75 per cento; le rapine del 12,50 per cento; le estorsioni del 9,18 per cento.

E’ bene ricordarlo nel giorno in cui il Ministro dell’Interno è andato nella città più importante d’Italia a dire che arriveranno altri 150 militari “per la sicurezza” e che non verranno più accolti profughi e richiedenti asilo.

Due episodi di cronaca nera, un omicidio in piazzale Loreto per cui si indaga negli ambienti della droga e una rissa tra bande finita con due ragazzi accoltellati la scorsa notte -uno in maniera leggera e un altro in modo più serio- hanno eccitato i media che hanno sparato le notizie in prima pagina enfatizzando la portata dei fatti.

Forse a caccia di audience, forse pensando di interpretare un clima, molti giornali e televisioni hanno dato di Milano, e delle sue periferie in particolare, una rappresentazione che ha poco a che fare con la realtà.

Il sindaco, Giuseppe Sala ha affermato di non voler lasciare alla destra il tema della sicurezza; l’amministrazione comunale ha spiegato che i militari trasferiti da Milano e dislocati a Roma in occasione del Giubileo potrebbero tornare nel capoluogo lombardo.

Sala è favorevole alla presenza dei militari ma ha detto anche che il tema della sicurezza “non è il punto centrale della città”. Eppure le sue parole all’indomani dell’omicidio di piazzale Loreto sono state forzate e hanno generato altri titoli a tutta pagina.

Il 4 dicembre si vota, dopo la Brexit e l’elezione di Trump negli Stati Uniti i temi e i comportamenti populistici hanno presa sugli elettori, lo stesso Renzi non rinuncia a sfruttarli.

Ma ci manca solo che, a due settimane dal referendum, a Milano monti una campagna securitaria.

Milano è la città di Sala, sindaco vicino a Renzi ed è allo stesso tempo la città dove le elezioni le ha vinte un centrosinistra rimasto unito mentre altrove era diviso; ed è la città di Pisapia il quale afferma che, indipendentemente da come finirà il referendum, dal 5 dicembre occorrerà lavorare per costruire ponti tra le sinistre e il Pd a livello nazionale.

In molti sarebbero interessati a trarre vantaggio da un clima da emergenza. In primis le destre che sono imprenditrici della paura e trovano consensi alimentando la percezione di insicurezza e pericolo.

Aggiornato sabato 19 novembre 2016 ore 17:14

http://www.radiopopolare.it/2016/11/a-m ... de-sicure/


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