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Milano, aggredito a sprangate muore giovane di colore

Milano, aggredito a sprangate muore giovane di colore

Messaggioda franz il 14/09/2008, 18:24

Il ragazzo, 19 anni, di nazionalità italiana si trovava con due amici
Colpito alla testa dai due che urlavano epiteti razzisti, è morto qualche ora dopo in ospedale

Milano, giovane di colore ucciso a sprangate
fermati i due aggressori: padre e figlio

Il dolore dei parenti e degli amici: "Una morte assurda"
La condanna di Fassino: "Un gesto di razzismo, ecco dove porta l'odio"

MILANO - Sono stati fermati dalla polizia i due uomini, padre e figlio, responsabili della morte di un giovane italiano, Abdul William Guibre, 19 anni, originario del Burkina Faso, aggredito e ucciso stamani con una mazza di legno e una spranga in via Zuretti, a Milano. L'omicidio, accompagnato da insulti razzisti, è avvenuto questa mattina verso le 6. Il giovane è stato subito ricoverato all'ospedale Fatebenefratelli dove è morto qualche ora dopo. Nel pomeriggio i due, uno di bassa statura di circa 25 anni, l'altro più alto, con i capelli bianchi e di circa 40 anni, probabili proprietari di un furgone bar, sono stati individuati e fermati dagli agenti che gli davano la caccia.

Secondo la ricostruzione degli agenti della questura di Milano, Abdul era con altri due amici di colore, John K., 21enne del Ruanda, e Samir R., 19 anni di Reggio Calabria, dopo aver trascorso la notte in un locale in corso Lodi. A bordo dei mezzi pubblici erano arrivati in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale, con l'intenzione di andare al centro sociale Leoncavallo. A quel punto i tre sono stati avvicinati da un furgone bar da cui sono scesi due uomini, forse italiani, che li hanno accusati di avere rubato della merce.

I due sono passati alle vie di fatto e hanno cominciato a colpire il giovane lanciando epiteti razzisti: "Sporchi negri vi ammazziamo". I tre ragazzi hanno cercato di fuggire ma i due sono riusciti a raggiungere Abdul e lo hanno colpito ripetutamente con le spranghe alla testa. Gli aggrediti sono riusciti ad annotarsi parte della targa del furgone.

Parenti, amici e conoscenti di "Abba", così era soprannominato Abdul, si sono ritrovati all'esterno dell'ospedale. "La morte di Abba è assurda" ha detto sconvolto lo zio Zacaria. "Abba era un ragazzo sempre gentile - ha detto in lacrime il suo amico Francesco -, un ragazzo vero, generoso, pronto sempre ad aiutare le persone che lo circondavano. Eravamo molto amici e una cosa del genere mi fa temere per la mia incolumità. Milano è una città violenta".

Un altro amico di Abdul, Prince, era con lui stanotte in un noto locale in zona Porta Romana. "Ci siamo lasciati alle 4.30, lui era diretto al Leoncavallo per continuare la serata. Non ci credo ancora - ha detto Prince - sono andato a dormire tranquillo e mi sono risvegliato con un caro amico morto. E' incredibile che Abba sia morto per un episodio così spregevole di razzismo. Lui ha sempre odiato ogni tipo di discriminazione ed evitava sempre discussioni con persone che definiva incivili". Abdul guadagnava qualche soldo compiendo qua e là lavoretti saltuari. Era un ragazzo curioso e apprezzato dalle persone adulte per la sua maturità.

Aster Malandilla, padre di Francesco, così ricorda la giovane vittima. "Accompagnavo spesso - ha detto Aster - mio figlio e Abba quando avevano bisogno di un passaggio per andare a ballare. Ero tranquillo quando sapevo che Francesco era con Abba, era un ragazzo coscenzioso ed educato. E' assurdo che in un paese come l'Italia possa essere successo una tragedia come questa. Spero che qualcuno ci aiuti davvero a capire".

"Non ci sono parole che possano esprimere l'indignazione e la rabbia per il feroce assassinio. E ogni coscienza civile deve ribellarsi a questo mostruoso episodio di razzismo" è il commento di Piero Fassino. "Riflettano coloro che ogni giorno alimentano un'isterica fobia contro gli immigrati" ha aggiunto, "e si rendano conto di quale tremenda responsabilità si assume chi rappresenta ogni immigrato come un pericolo e un nemico, creando così un clima di intolleranza e di odio in cui ogni orrore può accadere".

"E' importante che si faccia piena luce sulla drammatica aggressione. La natura e i contorni dell'episodio sono estremamente preoccupanti e richiamano alla mente fatti di grave intolleranza" ha detto Marco Minniti, ministro dell'Interno nel governo ombra del Pd. "Per come è stato finora ricostruito quanto avvenuto a Milano - ha aggiunto Minniti - sembra configurarsi come un odioso episodio di razzismo. Proprio per questo è necessario il massimo impegno per chiarire i fatti e colpire i responsabili".

Il vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha espresso la sua "personale solidarietà ai familiari del povero ragazzo italiano di colore che è deceduto dopo la deprecabile aggressione". Per De Corato si tratta di un "episodio barbaro e sconcertante su cui però siamo certi che gli organi inquirenti, magistratura e polizia, sapranno, come sempre, fare piena luce".

"La Lega la deve smettere, con le sue campagne xenofobe e razziste" ha dichiarato Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc, rilevando che "l'omicidio a sprangate di un ragazzo di colore, la cui unica colpa era evidentemente solo questa, visto che aveva anche la cittadinanza italiana, è un fatto di una gravità inaudita, un inaccettabile e intollerabile atto di razzismo".

Mario Baccini, parlamentare eletto con l'Udc e ora presidente dei Cristiano popolari, ritiene sia stato un episodio isolato. "Ci rattrista la morte del giovane ed esprimiamo tutto il nostro cordoglio ai suoi familiari. Purtroppo, questo episodio può essere sintomo solo di un diffuso malessere sociale, ma non di un'ondata di xenofobia vera e propria che investe il nostro Paese. I due aggressori, che speriamo siano presto assicurati alla legge - ha aggiunto Baccini - sono solo schegge impazzite in un sistema che cerca nell'integrazione sociale e nel dialogo una risposta concreta al melting pot".

(14 settembre 2008)
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