E nelle vostre città, com'è la situazione?
L'intervista di REPORT è del 2003, ma rimarrebbe assolutamente identica anche oggi (anzi forse le auto parcheggiate sui marciapiedi sono aumentate). Nel frattempo ATM ha investito milioni di euro... per "abbellire" alcune stazioni della metropolitana (pavimentazioni, con colori nuovi e piastrelle, persino un impianto di refrigerazione a vaporizzazione dichiarato illegale dall'ASL dopo pochi giorni)... ma di ascensori sulla linea 1 e 2 nemmeno l'ombra... mentre ATM spende 5 milioni l'anno per gli stipendi dei suoi dirigenti.
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -11988508/
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Aumentano gli stipendi e aumentano i dirigenti, in Atm. Per Catania, che due anni fa si è fatto confezionare su misura una supernomina per gestire sia Atm sia le sue controllate, le polemiche sono granelli di polvere. Erano 26 i dirigenti di alta fascia nel 2007, quando l’ex manager di Ibm e Fs arrivò in Foro Buonaparte. Sono più di quaranta oggi, nonostante le ultime cinque uscite, tutti con stipendi tra i 150 e i 200mila euro lordi. Continuano ad arrivare da Ferrovie e Ibm, ma qualcuno trasloca anche da Telecom dove — guarda un po’ — il presidente siede nel cda. E quando non c’è un posto da dirigente, ce n’è sempre uno da consigliere. I curriculum? Non sempre impeccabili.
Fulvio Caradonna, nel cda di Atm Servizi, ex assessore ai Lavori pubblici di Como famoso per la vicenda del muro sul lungolago e diploma di odontotecnico, nel 2004 è stato condannato a due mesi (con la condizionale) per esercizio abusivo della professione dentistica. Nel 2006, era pre-Catania, gli stipendi dei dirigenti costavano all’azienda poco più di 3 milioni e 200mila euro, l’anno dopo — quando Catania si insedia — lievitano già a 3 milioni e 750mila euro. Una progressione vertiginosa che l’anno scorso ha abbondantemente sfondato il tetto dei 5 milioni. Consulenze esterne escluse: nel 2010, nonostante abbia un ufficio stampa, Atm si è anche servita di una nota società di comunicazione.
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Se Pisapia non fa fuori questa gente, e in fretta, giuro che mi incateno davanti a palazzo Marino!!!
http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... refresh_ce
L'Europa dedica alle persone disabili l'anno del signore 2003.
IN Italia i disabili sono più di un milione e 300.000 completamente non autosufficienti. Chiara Baldassari ha preso una persona che vive su una sedia a rotelle a Monaco di Baviera e uno che vive a Milano, e li ha messi in competizione: chi arriva prima a prendere il treno. Perché abbiamo scelto Milano? Perché è la città più europea d'Italia, quella più moderna, la nostra città di punta.
AUTORE
Questo signore si chiama Franco e vive a Milano. Questo ragazzo si chiama Stefan e vive a Monaco di Baviera in Germania. Entrambi devono raggiungere la stazione ferroviaria della loro città utilizzando mezzi di trasporto pubblici.
FRANCO BOMPREZZI
Siamo nel quartiere della Bicocca un quartiere nuovo completamente nuovo alla periferia nord di Milano con marciapiedi e scivoli che dovrebbero essere tutti perfettamente a norma.
AUTORE
Ovvero perfettamente accessibili per chi si muove in sedia a rotelle.
FRANCO BOMPREZZI
Primo ostacolo dopo 100 metri, dobbiamo attraversare la strada e ci troviamo di fronte a una conchiglia, per scendere dal marciapiede da solo, comunque non ce la potrei fare, perché come si vede qui c'è un gradino e la mia carrozzina rischia di impennarsi. Cioè viene considerato il passaggio accessibile per le carrozzine per chiunque per le mamme con il passeggino ecco se inquadri qua sotto vedi che a questo punto se io cerco di superarlo, la mia carrozzina si impenna e io vado a gambe per aria.
STEPHAN SCHMOELZ
Qui a Monaco è molto facile salire e scendere dai marciapiedi con la sedia a rotelle, e questo semplicemente perché i marciapiedi sono appiattiti agli angoli.
AUTORE
Semplice vero, basta appiattire gli angoli dei marciapiedi. Dovremmo consigliarlo anche agli architetti del comune di Milano, altro che conchiglie.
FRANCO BOMPREZZI
Come dire il pericolo è il nostro mestiere ma bisogna prenderla cosi' altrimenti non ci si muove di sicuro.
AUTORE
E mentre il nostro amico di Monaco ha quasi raggiunto la fermata della metropolitana noi siamo arrivati alla fermata del tram.
In tutta Milano ce ne sono soltanto due accessibili a chi si muove in sedia a rotelle, le linee sono nuovissime ma non a tutte le fermate si può scendere. Controllore cosa vuol dire che non possiamo scendere in alcune fermate?
TRANVIERE
Non sono ancora abilitate per i disabili.
D - Ma questa non era la linea nuova?
FRANCO BOMPREZZI
Sì.
D - Pero' non si può scendere ad alcune fermate?
FRANCO BOMPREZZI
Che non sono state adeguate le deve adeguare il comune, non le fa l'azienda, perché poi questo è il problema.
D - Ma uno che sale come fa a sapere se la sua fermata sarà abilitata o no?
FRANCO BOMPREZZI
Non lo sa, deve basarsi sull'esperienza, sapere più o meno dove deve andare, programmare il proprio viaggio.
AUTORE
Ritorniamo a Monaco dove uno non deve programmare il suo viaggio come se dovesse andare in Nepal anziché alla stazione ferroviaria della sua città.
STEFAN SCHMOELZ
Io con la mia sedia a rotelle posso muovermi per tutta la città senza avere bisogno di nessuno, perché in tutte le fermate della metropolitana ci sono gli ascensori, non ci sono problemi posso andare dove voglio.
AUTORE
Ma proprio tutte le fermate della metropolitana qui a Monaco hanno gli ascensori?
STEFAN SCHMOELZ
Tutte le stazioni della metropolitana hanno almeno un ascensore, che sono utili a chi si muove come me ma anche alle mamme con la carrozzine o agli anziani che si muovono con difficoltà.
AUTORE
A Milano invece su tre linee della metropolitana gli ascensori sono solo su una quella gialla. E sulle altre due?
FRANCO BOMPREZZI
Sulle altre due linee ci sono i servoscala cioè un meccanismo di piattaforma che corre accanto alla scala sulla quale è possibile posizionare una sedia a rotelle alla volta.
AUTORE
Servoscala? Un attimo di pazienza e ci arriviamo, infatti, mentre Stefan, grazie agli ascensori che rendono accessibile la metropolitana di Monaco, prende il suo treno per arrivare alla stazione, Franco per raggiungere la sua di stazione si trova alle prese proprio con uno di questi marchingegni. Giudicate voi.
FRANCO BOMPREZZI
Pronto mi può azionare il servoscala?
AUTRICE
Ecco i famosi servoscala di Milano.
FRANCO BOMPREZZI
Che Dio ce la mandi buona!
AUTRICE
Perché?
FRANCO BOMPREZZI
E adesso qua è proprio Indiana Jones può succedere di tutto, speriamo di no. Insomma, qua si può vedere proprio come tutte le persone ci stiano guardando, quindi il servoscala è simpatico perché è proprio stigmatizzante, cioè, tu sei disabile e adesso te lo faccio anche vedere che lo sei. Usi il servoscala e tutti ti guardano! E' uno spettacolo! E' gratis, e in effetti ha il suo fascino insomma. Suoniamo anche, perché siamo pericolosi, come si può vedere c'è una lampadina che si accende ed un segnale sonoro, attenzione, che di qua sta passando una persona con disabilità, potrebbe esplodere.
Gradino dopo gradino, con molta calma, arriviamo&arriviamo ad un'altra fase, quando saremo poi in cima, dovremo prenderne un altro, ed è già una bella cosa essere arrivati qua, mi sento già un po' meglio.
AUTRICE
E mentre Franco tira un sospiro di sollievo per aver superato la prima rampa di scale a Stefan non resta che prendere l'ultimo ascensore.
STEPHAN SCHMOELZ
A questo punto vi saluto sono arrivato in stazione e non mi manca altro che prendere il mio treno.
D - Franco perché non arrivi cosa fai ?
(Il servoscala che sta utilizzando Franco si è bloccato)
FRANCO BOMPREZZI
Si è fermato, premo l'allarme, lo pigio vediamo cosa succede.
AUTRICE
Un tranviere cerca di sbloccare il servoscala agitandolo.
FRANCO BOMPREZZI
Divento un budino!
AUTORE
Cosa vuol dire che diventa pazzo con il servoscala?
CONTROLLORE
Ne han sempre una dai&
D - Non vanno
CONTROLLORE
No, vanno, questo andava, poi da un momento non va e uno cosa fa?
D - Insomma delle volte vanno delle volte no?
CONTROLLORE
Sì!
AUTRICE
Un gruppetto di uomini, alla fine, porta Franco a braccia alla base delle scale.
Abbiamo perso il treno e la stazione è ancora lontana?
FRANCO BOMPREZZI
E' lì 200 metri, ma ci arriveremo, noi pensiamo sempre positivo non possiamo fare diversamente.
IN STUDIO MILENA GABANELLI
Con i disabili solo la Grecia e il Portogallo sono meno gentili di noi, anche meno ricchi.
Eppure siamo un popolo generoso, siamo pieni di associazioni di volontariato, facciamo tanti convegni e abbiamo anche buone leggi, che però rimangono sul tavolo. La nostra è una società allegra, ed efficiente. Milano è la città della moda&e il disabile non è elegante.