La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

acqua pubblica, il Lodigiano ha vinto la battaglia

acqua pubblica, il Lodigiano ha vinto la battaglia

Messaggioda mauri il 29/01/2009, 11:48

questa è una buona notizia, speriamo esportabile per tutte le regioni
alla fine l'articolista partigiano afferma "Il consiglio regionale ha compiuto all’unanimità una scelta coraggiosa e innovativa" ma i fatti sono differenti, formigoni è stato costretto fare marcia indietro e di conseguenza modificare la sua legge

http://209.85.129.132/search?q=cache:fq ... =firefox-a

che privatizzava l'acqua a spese dei comuni e dei cittadini favorendo i soliti noti amici suoi
buona giornata, mauri



l’acqua può restare pubblica, è legge. I 144 comuni referendari, tra cui diverse municipalità lodigiane (Bertonico, Borghetto, Caselle Lurani, Corte Palasio, Crespiatica, Montanaso, Pieve, San Martino, Turano), alla fine l’hanno spuntata. L’acqua è stata in questi mesi al centro di uno scontro politico che appariva difficilmente superabile, risolto invece ieri con voto unanime del consiglio regionale lombardo che ha modificato la norma sul ciclo idrico integrato. 144 comuni lombardi avevano minacciato un referendum per protestare contro la legge lombarda che obbligava alla separazione di erogazione e patrimonio ma che, soprattutto, spingeva verso una privatizzazione forzata del ”bene comune“ acqua. Numerosi gli incontri e le assemblee in giro per la regione e trasversale lo schieramento che ha sostenuto la battaglia per avere aperta la possibilità di una gestione pubblica del ciclo idrico integrato. Con lo statuto regionale precedente 50 delibere di consigli comunali erano sufficienti per abrogare tramite referendum la norma (oggi ne servirebbero 150) e i difensori dell’acqua di rubinetto raccolsero in breve 144 delibere, a cui hanno fatto seguito trattative complesse che hanno portato ad un testo condiviso. Nei fatti il nuovo disposto permette ad ogni Ato di scegliere liberamente la forma di gestione più opportuna, compresa quella pubblica e unitaria del ciclo idrico integrato, scelta per altro che alcuni ambiti, primo tra tutti quello lodigiano, avevano già sposato.Acqua pubblica quindi e, come sostengono gli esponenti del Contratto mondiale sull’acqua, movimento che ha affiancato i sindaci in questa battaglia, acqua buona e a costi sostenibili. Soddisfatto l’assessore provinciale Antonio Bagnaschi, presente martedì alla seduta di consiglio, che ha seguito da vicino la trattativa con regione Lombardia partecipando agli incontri ristretti: «Alla fine abbiamo brindato con un bicchiere d’acqua - commenta - e al brindisi hanno partecipato consiglieri di tanti schieramenti (Rifondazione, Pd, Lega, Sinistra democratica, Italia dei valori, ndr) è stato un momento molto bello, la conclusione di un percorso difficile, in pochi ci credevano. Bisogna ringraziare i sindaci che ci hanno creduto e coloro i quali hanno sostenuto una battaglia che oltre al bene comune acqua restituisce agli enti locali diritto di scelta». «Le novità normative regionali lombarde costituiscono un risultato importante per chi come noi si è sempre impegnato per l’acqua pubblica - commenta Tiziano Butturini, presidente di Amiacque Srl, società pubblica affidataria del servizio idrico integrato -. Le autorità d’ambito, composte dai sindaci dei comuni, possono ora scegliere e, se vogliono, consentire la gestione pubblica della risorsa idrica. L’acqua non è un bene comune come tanti. Il consiglio regionale ha compiuto all’unanimità una scelta coraggiosa e innovativa». C.

fonte il cittadino lodigiano
mauri
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1961
Iscritto il: 16/06/2008, 10:57

Torna a Lombardia

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron