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Un altro polverone mediatico che si sgonfia

Un altro polverone mediatico che si sgonfia

Messaggioda trilogy il 19/04/2017, 12:38

Affittopoli, Corte dei conti: tutti assolti per i maxisconti alle onlus

I magistrati contabili: lecite le diminuzioni degli affitti dell’80 per cento decise dal Campidoglio per le associazioni, niente danno erariale

di Erica Dellapasqua

Assolti i funzionari comunali, ai quali non viene attribuito il danno erariale, e avvisato il Comune, che era legittimato ad applicare lo sconto dell’80 per cento sui canoni d’affitto delle onlus e dunque, oggi, dovrà cambiare diametralmente politica rinunciando agli arretrati pretesi dopo l’inchiesta «affittopoli». Con queste conclusioni, le prime due sentenze della Corte dei conti che indaga sul filone delle concessioni comunali, locali pubblici assegnati ai privati senza bando e al 20 per cento del prezzo di mercato, sono destinate a diventare un precedente.

Nei casi esaminati, dell’associazione teatrale Agorà 80 che gestisce il teatro di Trastevere e dei volontari della onlus Insieme con te, che sostengono i malati mentali e le loro famiglie, si ritrovano elementi comuni alla maggior parte delle situazioni — attualmente 300 fascicoli — all’attenzione dei magistrati contabili che appunto ipotizzavano a carico dei sette funzionari che negli anni si sono alternati negli uffici del dipartimento Patrimonio un danno erariale incredibile: 100 milioni di euro, cinque volte quello di Mafia Capitale. Invece, con queste prime due sentenze, i dipendenti capitolini difesi dall’avvocato Stefano Rossi ne escono completamente scagionati.

I magistrati, per cominciare, hanno chiarito la specificità delle cosiddette «concessioni»: «La particolarità dei locali individuati, destinati, comunque, a usi di pubblica utilità sociali e culturali — si legge nella sentenza — non li rendeva utilizzabili e sfruttabili alla stregua di locali da affittare». Di conseguenza, scrivono i magistrati contabili, «tale peculiarità rafforzava la natura di beni non fruibili sul libero mercato e rientranti tra quelli per i quali era prevista, dai regolamenti comunali dell’83, del ’95 e del ’96, una utilizzazione a prezzo ridotto e agevolato per finalità sociali e culturali». Cioè questi beni, catalogati come patrimonio indisponibile quindi con finalità pubbliche, sociali, potevano essere legittimamente affittati con lo sconto del 20 per cento, del resto già previsto nei vari regolamenti capitolini.

Di più. Scrivono sempre i magistrati che pur in assenza di un regolare contratto di concessione, che si sarebbe dovuto perfezionare nei successivi 120 giorni dall’assegnazione del bene e che invece, molto spesso, non è mai stato ufficializzato, ecco anche in quel caso non si sarebbe potuta richiedere la differenza dell’80 per cento. «La scadenza del termine senza che fosse intervenuta la concessione definitiva o senza che la stessa fosse stata rinnovata — continua la sentenza della Corte dei conti —- non cambiava la natura del bene e la sua utilizzabilità alle stesse condizioni agevolate attuate con il provvedimento originario con conseguente impossibilità di praticare, per esso, un prezzo di mercato». Escluso, perciò, l’eventuale danno erariale.

E chiarita, anche, la differenza sostanziale con l’inchiesta affittopoli, che i magistrati citano espressamente: «L’ipotesi all’esame non riguarda casi di morosità per canoni di locazione di appartamenti o altri beni del patrimonio disponibile gestibili secondo le regole del mercato…». Perché qui sussiste invece, come anticipato, uno spessore pubblico, un interesse collettivo. Un riconoscimento importante anche per quelle associazioni - Cild, Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione, Forum Terzo Settore Lazio, Coordinamento Periferie di Roma e Cesv - che per prime avevano giudicato «eccessiva» l’iniziativa del pubblico ministero denunciando «ingerenza» nell’azione amministrativa. Ingerenza, dicevano, ed effettivamente adesso - alla luce di queste prime due sentenze e in attesa delle prossime, con ogni probabilità molto simili - il caso si apre in Comune: caduta la contestazione di danno erariale, perde sostanza anche la richiesta di arretrati pretesi dalle associazioni.

fonte: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca ... a04e.shtml
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