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Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda trilogy il 10/03/2017, 22:01

Roma da un po' di giorni è letteralmente invasa dai borseggiatori. Sulla metro gruppi di ragazzine e donne con bambini in braccio imperversano indisturbate aggredendo in particolare i turisti, ma anche romani distratti, sembra di stare nella periferia degradata di una città sudamericana. Spintoni, insulti, strattonamenti, tra viaggiatori e ladre sono ormai all'ordine del giorno.
Prima o poi qualcuno perdera' la pazienza, voleranno sonori ceffoni e il tutto finirà sui giornali.
E la Raggi che fa? Se la prende con quei poveri disgraziati
che rovistano nei rifiuti alla ricerca di qualche cosa da recuperare. Verranno multati! Figuriamoci, quelli vivono in baracche di legno e cartone lungo il fiume. Già vedo il solerte messo di equitalia che consegna la cartella minacciando pignoramenti. È vero alcuni tirano fuori i rifiuti dai cassonetti e fanno un casino. Ma la maggioranza sono dignitosi, pacifici ed educati, non danno fastidio a nessuno. Sono poveri e vivono di rifiuti. Insomma andrebbero trattati con più tolleranza. Mentre la priorità andrebbe data a rendere inoffensive le tribù di ladri che hanno invaso la metro e il centro città.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca ... 188f.shtml
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda Robyn il 10/03/2017, 22:19

non si dovrebbero vedere queste scene di persone che rovistano nei cassonetti è contro la loro dignità di persone.Adesso c'è la flat tax di 100000 euro per i ricchi che vogliono stabilire la residenza in Italia e anche se nutro qualche perplessità non dovrebbe cambiare molto perche mi pare che in Italia nessuno arriva a pagare 100000 euro di tasse sono pochi.Intanto che ci facciamo con le entrate della flat tax?va bè dameghe skey da dare all'edilizia sociale per le fasce svantaggiate,per agevolazioni sulle utenze,sull'affitto e per aiutare chi rovista nei cassonetti
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda trilogy il 10/03/2017, 22:39

Si indubbiamente, ma è un gruppo di gente particolare. Lavorano tantissimo, uomini e donne. Controllano tutti i cassonetti dall'alva al tramonto. Se i sindacalisti dell'AMA lavorassero con la stessa diligenza, la città sarebbe un salotto :mrgreen:
Poi con la roba che hanno raccolto (scarpe, giocattoli, ecc.) fanno mercatini lungo la strada, e c'è gente che la compra. Questi che comprano sono un gradino sopra in termini di reddito ma non di molto. Poi la sera tornano alle loro baracche, e stanno un paio di metri più in basso del piano stradale, quindi sono ad un passo da te, ma non li vedi. Ormai li conosco perché hanno un accampamento accanto a dove vado a correre. Sono li accanto alla gente che corre, porta a spasso il cane, gioca a pallone ma sono quasi invisibili.
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda Robyn il 11/03/2017, 2:17

La povertà è anche la conseguenza di un welfare inefficente.Altri paesi europei investono molto nell'edilizia sociale ad ex l'Inghilterra.Da noi una volta c'era la gescal poi chiusa per le speculazioni edilizie e per le inchieste giudiziarie degli anni novanta.L'edilizia sociale fà bene a chi ne usufruisce perche se si ha un certo reddito questo verrà assorbito poco dal canone di locazione e maggiore può essere il risparmio da destinare all'acquisto di beni in genere di prima necessità.In Italia ci si è inventati l'equo canone ci si inventa la cedolare ma l'edilizia sociale per le categorie che non superano una fascia di reddito si metterebbe in concorrenza con l'edilizia residenziale calmierando i prezzi.Inoltre non vedremmo più closhard per strada e persone che rovistano tra i rifiuti.L'edilizia sociale si autoalimenta con i canoni di locazione,le cui entrate vengono riutilizzate per ristrutturare o costruire nuovi alloggi popolari e lo spazio minimo di un'alloggio non potrebbe essere inferiore ai 60 metri quadrati.Naturalmente il ripristino e la gestione della gescal dovrebbe essere trasparente per evitare sia speculazioni edilizie che l'assegnazione di alloggi a chi non ne ha bisogno
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda Robyn il 11/03/2017, 12:39

Poi oltre all'equo-canone e alla cedolare anche la proroga degli sfratti.Se invece l'offerta di alloggi pubblici sarebbe ampia non ci sarebbe questo problema alla scadenza del contratto l'alloggio privato tornerebbe al legittimo proprietario perche si potrebbe passare ad un'alloggio pubblico
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda mariok il 15/03/2017, 10:04

Incredibile ma vero

Francesco Bonifazi

Ora vi racconto una storia simpatica, simpatica. Un noto comico, che ha costruito la propria fama sopratutto con il suo Blog, i suoi profili Facebook e Twitter, un bel giorno decide di dire a 400.000 iscritti e diversi milioni di elettori del PD: "Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro".
Trattandosi di un comico ho cercato di leggere tra le pieghe del messaggio la battuta ma - ahimè - ho trovato solo offese.
Quindi ho cercato di tutelare la nostra immagine, non tanto per me quanto per la comunità che rappresento, attraverso un'azione legale. Dicono che loro sono per la legalità? Bene, lo dimostrino: si lascino processare. Poi il comico ha anche una certa esperienza di tribunali...
E qui un nuovo equivoco: leggendo la memoria difensiva con cui il comico rispondeva alla denuncia, ho creduto di essere di fronte al copione del suo nuovo spettacolo ma il mio avvocato ha confermato: "è la sua memoria difensiva".
E lo volete sapere cosa dice il comico?
Che il comico "non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei Tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato."
Cioè scrive insulti e poi finge di non sapere chi è stato?
Una sola parola: vergognati, caro Beppe Grillo.
La tua difesa è ridicola, se vuoi parlare a milioni di persone abbine rispetto e assumiti la responsabilità delle cose che dici e scrivi di fronte a loro e di fronte alla legge. Noi andremo fino in fondo.

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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda trilogy il 15/03/2017, 10:58

Immagino quei poveri militanti 5 Stelle, nonchè i vari giornalisti che commentano: Grillo ha scritto sul blog... in un tweet grillo ha detto... sulla pagina facebook di Grillo....In realtà Grillo non ha un blog, non scrive sui blog, non ha un account twitter, ne' facebook. Forse Grillo non esiste, è solo un avatar :o
Al PD non rimane che cambiare l'oggetto dell'esposto da diffamazione a intestazione fittizia di beni :lol: :lol:
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda mariok il 15/03/2017, 13:22

Alla faccia della trasparenza :mrgreen:

Bufera su Grillo: "Io rispondo solo dei miei post". L'esperto: "Sistema nasconde la titolarità del blog"
La titolarità distinta dalla responsabilità, uno sconosciuto modenese effettivo proprietario, il ruolo della Casaleggio Associati e dell'Associazione Rousseau. Il gioco di "schermi" visto dall'esperto di diritto delle nuove tecnologie Guido Scorza

di CARMELO LOPAPA

15 marzo 2017

ROMA – Beppe Grillo gioca a nascondino. E non da ora. Almeno dal 2012 tutte le denunce per calunnia e le querele per diffamazione rimbalzano contro un sistema di scatole cinesi destinate a creare confusione, nella migliore delle ipotesi. A schermare l’effettiva titolarità del Blog, a voler pensare male. Sta di fatto che individuare la reale titolarità della pagina web tra le più cliccate e politicamente attive d’Italia è un po’ come «andare alla ricerca del Sacro Gral», per dirla con l’avvocato Guido Scorza, uno dei massimi esperti di diritto delle nuove tecnologie, sulla scia della vicenda portata alla luce dal tesoriere Pd Francesco Bonifazi con la querela seguita alle pesanti accuse rivolte al partito per la vicenda petrolio e ministro Guidi di un anno fa. Col conseguente muro opposto dal capo dei Cinque Stelle e dai suoi avvocati che hanno "contestato la riconducibilità ad esso del blog", come si legge nella loro difesa.

Grillo, attraverso la stessa pagina, in queste ore si difende: "Il Blog beppegrillo.it è una comunità online di lettori, scrittori e attivisti a cui io ho dato vita e che ospita sia i miei interventi sia quelli di altre persone che gratuitamente offrono contributi. Il pezzo oggetto della querela del Pd - scrive - era un post non firmato, perciò non direttamente riconducibile al sottoscritto. I post di cui io sono direttamente responsabile sono quelli, come questo, che riportano la mia firma in calce". Dunque per il leader "nessuno scandalo, nessuna novità. Se non il rosicamento del Pd per aver per il momento perso la causa, cosa che Bonifazi ha scordato di dire. Nessuna diffamazione. Nessun insulto. Semplice informazione libera in rete. Malox?" Come fosse una community, dunque, in cui lui dirige soltanto il traffico. Ma è realmente così?

La vicenda è solo l’ultima. E quella che a differenza di altre è emersa dall’anonimato. Primo indizio. Il registro nazionale dei nomi a dominio ("Whois") dice che il dominio non fa capo in effetti al comico. «E' almeno dal 2012 che la contraddizione è esplosa», racconta l’avvocato Scorza. «Cinque anni fa, un analogo processo si è tenuto a Modena perché è emerso che il sito è intestato allo sconosciuto signor Emanuele Bottaro, residente a Modena, almeno stando a whois.net». In quell’occasione, guarda caso, a difendere davanti ai giudici il signor Bottaro è stato l’avvocato del foro di Genova Enrico Grillo, cugino del più noto Giuseppe.

Il secondo indizio porta al titolare dei diritti d’autore della pagina “Beppegrillo.it”. Ebbene il soggetto che imputa a sé quei diritti è la Casaleggio Associati. «Una eventuale azione risarcitoria non investe necessariamente il titolare di quei diritti, ovvero dei credits, come si dice in gergo – spiega Scorza – Ma a è pur vero che il titolare dei credits sta al blog come l’editore a un giornale". Ecco il secondo passaggio. Non è detto che il gestore dei diritti d'autore debba rispondere di tutti i contenuti pubblicati on line sul sito.

Terza scatola. Quella che porta alla policy privacy. Basta cliccare sull’omonimo link della pagina del leader Cinque Stelle per scoprire chi sia il “titolare del trattamento” del blog, il deus ex machina, diremmo: è lui. Ma quella titolarità Grillo la delega in qualche modo, anche qui, a Davide e alla società ereditata dal padre. "Titolare del trattamento ai sensi della normativa vigente è Beppe Grillo - si legge sul blog - mentre il responsabile del trattamento dei dati è Casaleggio Associati srl, con sede in Milano, Via G.Morone n.6". Come se non bastasse, entra in gioco un terzo soggetto: l’Associazione Rousseau. Chiamata in causa con una contorsione anche grammaticalmente complicata, forse non a caso. «I dati acquisiti – si legge infatti - verranno condivisi con il "Blog delle Stelle" e, dunque, comunicati alla Associazione Rousseau, con sede in Milano, Via G. Morone n.6 che ne è titolare e ne cura i contenuti la quale, in persona del suo Presidente pro-tempore, assume la veste di titolare del trattamento per quanto concerne l'impiego dei dati stessi".

Un labirinto, insomma, all’interno del quale anche i più esperti fanno fatica a districarsi. "Questo della policy privacy è un altro elemento che non fa chiarezza ma aggiunge confusione perché in genere il titolare del trattamento dei dati personali è anche il gestore del sito internet", spiega l’avvocato Scoza. "Per altro quest’ultimo passaggio supporta la tesi secondo cui in un modo o in un altro il gestore del sito internet sia proprio Beppe Grillo. Più che di scatole cinesi, una dentro l’altra, in questo caso sembra piuttosto che le scatole siano state poste una accanto all’altra quasi a creare un labirinto, appunto».

Non appena è esploso il caso, il deputato renziano del Pd Ernesto Carbone ha pubblicato via Twitter uno stralcio del documento con cui Beppe Grillo, dopo fughe, strappi e polemiche interne aveva rivendicato la sua esclusiva potestà del sito, pur concedendo una pagina interna al Movimento. «Giuseppe Grillo, in qualità di titolare effettivo del blog raggiungibile dall’indirizzo www.beppegrillo.it, nonché di titolare esclusivo del contrassegno di cui sopra, mette a disposizione della costituita Associazione la pagina del blog www.beppegrillo.it/movimento5stelle. Spettano dunque al Signor Giuseppe Grillo titolarità, gestione e tutela del contrassegno, titolarità e gestione della pagina de blog».

Sembrerebbe la rivendicazione autografata dal diretto interessato. I suoi avvocati, di fronte all’ennesima querela però, dicono ora che non è. Sarà un giudice – una volta per tutte - a scoprire e rivelare chi si nasconda realmente dietro le scatole.
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda trilogy il 16/03/2017, 14:57

Si è dimesso il presidente dell'ottavo municipio "garbatella", perché i suoi colleghi 5stelle fanno opposizione e bloccano tutto. Non hanno capito che governano loro :mrgreen:
Parliamo di un quartiere di 130 mila abitanti, una città nella città....

http://m.ilmessaggero.it/roma/campidogl ... 21320.html
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Re: Governare Roma al tempo del M5S...e cialtronerie varie

Messaggioda mariok il 17/03/2017, 12:49

Ecco quello che ci aspetta.

Manca il ministro dell'Istruzione. E' solo un caso?

https://www.youtube.com/watch?v=ZRlaqgiIvzw :lol: :lol: :lol:

Il governo dei grillini: Di Maio premier Di Stefano agli Esteri
Squadra pronta: una rosa di tecnici all’Economia. Toninelli alle Riforme, un ministero anti-povertà

Pubblicato il 17/03/2017
ILARIO LOMBARDO
ROMA
Alla fine hanno creato un ceto politico, hanno una classe dirigente e la democrazia dell’uno vale uno non vale più. E così tutto era pronto già a gennaio, quando sembrava che la situazione sarebbe precipitata, che le pulsioni di sopravvivenza politica di Matteo Renzi avrebbero portato al voto in primavera. Il M5S ha un piano che è stato affinato fino a questi ultimi giorni. Sta accelerando i lavori sul programma affidato alla Casaleggio tramite la piattaforma Rousseau, e ha disegnato il primo vero organigramma della squadra di governo che è stato anche annunciato, assieme ai punti più forti del programma, in diversi colloqui con ambienti diplomatici di ambasciate straniere. Molti dei nomi di questa sorta di governo ombra sono noti, sono le stelle più brillanti nel firmamento mediatico del Movimento, allevati attraverso l’imponente macchina comunicativa gestita anche con una cura massiccia di ospitate tv.


Alcune caselle sono ancora da riempire ma il grosso è stabilito. Sarà un governo politico, con ministri del M5S, scelti tra chi si è creato una competenza ed è diventato il frontman nel settore. Ovviamente verrà premiato il livello di fedeltà ai vertici. Qualche poltrona, tra le più pesanti, sarà destinata invece a figure tecniche di alto profilo. Di sicuro il ministero dell’Economia, per il quale si studia una rosa di nomi, ma forse anche il Viminale a cui potrebbe finire un magistrato, sempre che non venga conservato per Alessandro Di Battista.

Ma andiamo con ordine. Candidato premier sarà Luigi Di Maio. E questo ormai non fa quasi più notizia. A Palazzo Chigi, il deputato si ritroverebbe i colleghi della cerchia più fidata. Per Di Battista, l’unico che davvero potrebbe insidiare la sua candidatura, si sta pensando a un ruolo speciale: affiancare Di Maio come vicepremier e avere così le mani libere per poter fare quello che sa fare meglio: andare in tv, tra la gente, mantenere alto il tasso di movimentismo. Dipenderà da lui, perché spiegano fonti M5S, «sarà lui a decidere se fare il ministro». Più che per gli Esteri, però, il suo nome è stato fatto per gli Interni. Alla Farnesina sono in pochi a dubitare che ci andrà Manlio Di Stefano, nonostante le preoccupazioni di chi, tra gli strateghi pentastellati, lo considera «troppo di sinistra, troppo sdraiato su posizioni terzomondiste», anche se sulla ridefinizione della Nato e sui rapporti favorevoli alla Russia è il perfetto portavoce del grillismo.

Se al Viminale dovesse andare un tecnico si potrebbe pescare un nome tra i molti magistrati a cui guardano i grillini. Nino Di Matteo, per esempio, definito l’altra sera «un nostro punto di riferimento» da Di Maio che ha poi svicolato alla domanda se stava pensando al pm per un ruolo da ministro.

Alla Giustizia invece, per evitare accuse di compromissioni con il potere giudiziario, dovrebbe andare Alfonso Bonafede, deputato-avvocato e già fidatissimo commissario degli Enti locali con licenza di salvare la giunta Raggi a Roma. Quando scherzosamente in Transatlantico lo chiamano ministro, Bonafede fa le corna per gli scongiuri. Nello stesso dicastero avrebbe un ruolo Giulia Sarti mentre per l’altro commissario in Campidoglio, Riccardo Fraccaro, potrebbe essere creato un ministero ad hoc che sarebbe piaciuto a Casaleggio padre: il ministero della Democrazia diretta, che a oggi suona quasi come un omaggio simbolico ai sogni fondativi del M5S. Per Danilo Toninelli, il volto della legge elettorale, la destinazione non può che essere quella delle Riforme.

Alla Sanità il nome scelto- con qualche dubbio - è quello di Giulia Grillo, medico legale di professione. Amatissima dai vertici e dalle folle, anche Paola Taverna, autrice della legge sullo screening neonatale (la prima M5S approvata in Parlamento), verrebbe premiata con un sottosegretariato alla Salute. Come concessione all’ala più ortodossa non viene escluso l’attuale presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico alle Telecomunicazioni, per la grande riforma di Viale Mazzini a cui tiene tantissimo Grillo. Mentre è ancora da capire se verranno recuperate con un qualche ruolo governativo le due deputate non più nelle grazie del comico, Carla Ruocco (che è comunque tornata a scrivere sul blog di temi finanziari) e Roberta Lombardi, che ha ricucito con Davide Casaleggio, con il quale di recente ha affrontato i temi della sicurezza.

Un capitolo a parte è riservato all’Economia. L’unica certezza è che sarà un tecnico. Qui il M5S si gioca tutto: perché il programma prevede misure forti come il reddito di cittadinanza e il referendum sull’euro, con il grosso delle prime fila dei parlamentari che tifa per l’ uscita se non ci saranno concessioni dalla Germania e dall’Ue. Tra i nomi degli economisti c’è per le sue critiche alle politiche Ue Luigi Zingales, che già un anno fa smentì di lavorare al programma dei 5 Stelle. Per vicinanza di tesi, gli altri nomi sondati sono Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi e il solito economista enti-euro Alberto Bagnai. A questi si aggiunge Leonardo Becchetti, professore che ha già lavorato con il Movimento sul lavoro e sulla «biodiversità bancaria». Potrebbe essere a lui che il Movimento affiderà la suggestiva idea di creare un dipartimento Anti-povertà (sotto il ministero del Lavoro) per comporre la legge sul reddito di cittadinanza, la legge su cui Grillo e Di Maio si giocano la vittoria.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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