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ATAC biglietti clonati

ATAC biglietti clonati

Messaggioda trilogy il 08/11/2013, 11:55

L'inchiesta di Repubblica sui biglietti clonati: arriva la risposta dell'azienda. Si muovono i social network. L'iniziativa "Roma non paga l'Atac" venerdì alle 11 in via Prenestina 45

ROMA - Dopo un lungo silenzio durato gran parte della giornata, l'Atac ha preso posizione sullo scandalo dei biglietti clonati denunciati dalla nostra inchiesta. "La questione della truffa consumata sul sistema di bigliettazione", si legge in una nota, "era conosciuta dall'azienda. Atac ne ha fatto oggetto di documenti di indagine interna sin dal 2010. Tale attività ha condotto, nell'agosto del 2012, alla consegna alla Procura della Repubblica di un rapporto commissionato a uno studio legale esterno".

Il nuovo amministratore delegato Danilo Broggi precisa tra l'altro: "Sin dal momento del mio insediamento ho comunque avviato ulteriori approfondimenti sui processi organizzativi per verificare se ci siano state o meno inerzie da parte aziendale. Per il resto", aggiunge l'alto dirigente, "credo sia importante che le indagini facciano il loro corso e arrivino presto a conclusione. Riconfermo quindi la piena collaborazione da parte di Atac al lavoro dei magistrati, sui quali l'azienda ripone la massima fiducia".

In realtà, a quanto risulta a Repubblica, la relazione di cui parla l'amministratore delegato di Atac è stata svolta dal collegio sindacale dell'azienda, un organismo di controllo esterno. Di contro la relazione interna cui fa riferimento l'ad di Atac si è chiusa nel 2011 e non è mai stata consegnata in Procura. Il presidente di quella commissione era Giuseppe Renato Croce, un giudice finito nello scandalo della P2 dopo che il suo nome era comparso nelle liste di Licio Gelli.

Nella mattinata, sui social network esplode la rabbia e lo sgomento, l'ironia amara e la protesta, immediata, già domattina con un sit-in davanti alla sede dell'Atac, in via Prenestina 45, ma anche con una proposta choc: "Non paghiamo più il biglietto". Chiedono chiarimenti anche tutti i gruppi politici, sia in Parlamento che in Campidoglio o alla Regione Lazio. E intanto ci sono associazioni che preannunciano "azioni collettive per chiedere danni all'azienda".

Migliaia di messaggi si rincorrono in rete e alle 11 arriva la dichiarazione di Luigi Zanda, presidente dei senatori del Pd, che chiede a Ignazio Marino di aprire "un'indagine interna da parte del Comune di Roma perché la vicenda è talmente inquietante che richiede un immediato e puntuale chiarimento ". Il sindaco aveva già commentato duramente lo scandalo: "Se ci sono dei colpevoli, di qualunque partito siano, spero che siano arrestati e che venga buttata la chiave". E più tardi su Twitter aveva aggiunto: "Sulle vicende contenute nell'articolo di Repubblica su Atac, siamo i primi a esigere chiarezza nell'interesse di Roma e dei cittadini". E a una cittadina che lo incalzava sempre su Twitter aveva risposto: "La magistratura sta già indagando".

Richieste di precisazioni arrivano anche da Sel, il capogruppo Gianluca Peciola e la presidente della Commissione Mobilità Annamaria Cesaretti: "Roma Capitale si dovrebbe costituire parte civile e chiedere che tutti i fondi impropriamente distolti tornino nelle casse del Campidoglio" e Imma Battaglia, sempre Sel e presidente della commisione Smart City insiste: "Roma metropolitana non può più tollerare falle informatiche, come in questa vicenda la mancanza di dati incrociati tra i biglietti stampati e quelli effettivamente obliterati. I sistemi informativi sono lo strumento per controllare tutti i processi e bloccare la corruzione".

Interviene anche Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini: "Lo scandalo dei biglietti clonati e del sistema politico che c'è dietro sono la fotografia del consociativismo che gestisce Roma e che è la rovina della nostra città". Luca Giansanti, capogruppo della Lista civica Marino sollecita una l'azienda "Davanti ad accuse enormi non basta lo sdegno, i distinguo. È necessaria un'immediata e netta risposta da parte dei vertici dell'azienda di trasporto". Per Bitonci della Lega Roma "si conferma una capitale senza fondo", mentre secondo Francesco Storace, candidato, sconfitto del Pdl alle elezioni regionali, la Regione Lazio ha il dovere di aspettare che tutto sia chiarito prima di "sborsare un solo euro" a favore dell'Atac. Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia in Campidoglio calcola in novecento milioni il danno a carico della città, accumuolato in 13 anni.

Commenti anche da parte dei sindacati. Il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Capitani dichiara di essere caduto dalle nuvole alla lettura del giornale: "Qualche tempo fa c'era stata una cosa del genere, la falsificazione dei titoli di viaggio ma questa, che tira in ballo la politica e i fondi neri, è una bomba". Fabio Esposito, coordinatore Rsu della Uil Trasporti, aggiunge: "Tappiamo un buco e ne troviamo dieci più grossi. È impensabile che un'azienda che fa trasporto non sappia quanti biglietti sono in circolazione".

La notizia sconvolge i cittadini romani e su Facebook viene aperta la pagina "Roma non paga l'Atac" che prima lancia un presidio per domani, venerdì, alle 11 in via Prenestina 45, davanti alla sede dell'azienda, perché "questo enorme furto alla cittadinanza non può passare sotto silenzio". Poi aggiungono che, fino a che la vicenda non sarà chiarita, "bisogna fare lo sciopero del biglietto". Non pagare più. Federica Borlizzi, tra gli organizzatori, è sotto choc: "Denunciamo da anni le pessime condizioni della mobilità nella Capitale, viaggiamo come carne da bestiame nelle metro e abbiamo appena scoperto che con i nostri soldi finanziamo un meccanismo criminale. Questo sit-in nasce per chiedere che vengano chiarite le responsabilità, azzerate le cariche, ma anche per ripristinare le convenzioni per le fasce meno abbienti, a prescindere dalla residenza, che sono state duramente colpite dall'aumento dei biglietti".
Ma l'inchiesta apre anche un fronte politico in Regione perché l'ente presieduto da Nicola Zingaretti deve concorrere a ripianare i i debiti di bilancio. la proposta avanzata in consiglio regionale nei giorni scorsi era stata di destinare all'Atac parte dei fondi della Sanità. Strada che ora appare più impervia. Dice David Porrello, consigliere del M5S Lazio: "Quando durante la seduta del 30 ottobre, l'assessore al Bilancio aveva proposto di utilizzare i fondi destinati alla Sanità per ripianare la disastrata azienda di trasporto pubblico romana noi ci eravamo opposti strenuamente manifestando tutte le nostre perplessità ma oggi, alla luce di quanto letto, siamo ancora più convinti che quella manovra sia totalmente inutile".

"E' una cosa che ci preoccupa", dice Vincenzo Surace, amministratore delegato di Cotral SpA, intervistato oggi negli studi di Radio Roma Capitale "se rispondesse a verità sarebbe molto grave e preoccupante, perché noi, insieme a Trenitalia, siamo destinatari del 13% circa di quelle somme, quindi saremmo parte lesa in questa vicenda". "Nell'articolo si fa riferimento al sistema Metrebus: su questo vorrei speficifare che Metrebus è il contenitore definito per legge da una delibera della Regione Lazio e affidato a Atac, anche per conto di Cotral e Trenitalia. Quindi noi su questo sistema non abbiamo visibilità. Dovremo approfondire questa vicenda, e, se verificata, ci muoveremo con i nostri legali, oltre a richiedere un tavolo con la Regione Lazio per far luce sul reale funzionamento del sistema Metrebus".

"La notizia dei biglietti Atac clonati suscita grande scalpore", commenta Ivano Giacomelli, segretario dell'associazione Codici "una frode che sembra andare avanti da ben 13 anni. Insomma, un'azienda che dovrebbe garantire un servizio pubblico ai cittadini, potrebbe essere colpevole di fatti così gravi.
Se tutto ciò venisse dimostrato sarebbe un vero proprio scandalo. Come rappresentanti dei cittadini e dei consumatori annunciamo che, se sarà dimostrata la presenza di reato, raccoglieremo le adesioni per una causa collettiva contro gli amministratori responsabili".


07 novembre 2013
http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... f=HREC1-11
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Re: ATAC biglietti clonati

Messaggioda franz il 08/11/2013, 12:12

Certo che se lo sapevano dal 2010, si sa che la cosa va avanti da 13 anni, si fanno indagini interne ma non si incarica immediatamente la magistratura, non meravigliamoci poi se scatta la prescrizione per una parte dei reati commessi.
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