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IMU

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Messaggioda trilogy il 11/05/2012, 15:19

Case di lusso in centro a zero Imu
alloggi popolari a piazza di Spagna
Catasto mai aggiornato. Rivalutato solo il 15% degli immobili di pregio. Alemanno: serve una legge per evitare la beffa

di Claudio Marincola

ROMA - Sono i romani «zero Imu». Vivono in piazza del Popolo, piazza di Spagna, via della Croce, via Belsiana, nel cuore di Trastevere o al gettonatissimo rione Monti. In case ristrutturate, vasche Jacuzzi, parquet, travi avista sui soffitti. Sono ricchi o perlomeno benestanti. Sono quelli che la nuova imposta municipale non la pagheranno affatto.

Non pagavano l’Ici sulla prima casa e ora continueranno allegramente a non pagare la versione riveduta e corretta, geneticamente modificata dal governo Monti. Non la pagheranno per effetto delle detrazioni. E perché il classamento della loro abitazione è ancora al di là da venire. Proprietari di unità immobiliari censite in categoria A/5 o A/4. Un tempo corrispondeva agli alloggi ultrapopolari, senza ascensore, magari con il bagno sul ballatoio. Hanno una rendita catastale talmente bassa che il saldo finale è pari a zero. E’ sufficiente che la rendita sia intorno ai 260 euro ed ecco che per effetto delle detrazioni non dovranno nulla al fisco. Lo prevede il decreto Salva Italia. Se salverà il Paese è da vedere. Ma di sicuro salverà loro, i romani «zero Imu».

«Ho fatto una verifica personale, controllato 8000 visure di altrettanti alloggi del Tridente spiega Roberto Ferro, geometra, nonché profondo conoscitore del Catasto è venuto fuori che solo un 15% circa delle rendite sono state rivalutate negli ultimi anni. Tutte le altre, unità immobiliari di pregio assoluto, comprese nella prima zona censuaria, risultano essere ultrapopolari. Alcune sono abitazioni. Altre sono uffici. Valgono un patrimonio: pagheranno molto meno di una casa in periferia». La rendita catastale può salire anche di qualche centinaio di euro. Ma basta la detrazione per un figlio a carico e il risultato per le casse del fisco non cambia. Sempre zero. Via dell’Orso, vicolo del Leonetto, via del Babuino: vie extralusso, immobili da nababbi, valori minimi. Tra gli inquilini del centro storico un tempo c’era anche l’allora cardinale Ratzinger. Sei vani di fronte a Porta Angelica, fuori dallo Stato Vaticano, nel cuore di Borgo Pio. Rendita catastale poco più di 800 euro.

Quanto avrebbe pagato di Imu se fosse risultato proprietario dell’appartamento in piazza della Città Leonina, numero 1? Tolti i 200 euro di detrazione per l’abitazione principale, Benedetto XVI avrebbe dovuto versare al fisco 571,46 euro (volendo anche in 3 comode rate). Non sempre i possessori di rendita catastale hanno regolarmente assicurato l’aggiornamento previsto dalla legge. Roberto Morassut, responsabile urbanistica del Pd mette il dito nella piaga. «I dati diffusi dal ministero per l'Economia osserva confermano quanto ho già più volte segnalato sulle gravi sperequazioni contenute in una applicazione sommaria ed indiscriminata senza una seppur minima revisione dei criteri di valutazione catastale degli immobili, ormai obsoleti e socialmente ingiusti». «È urgentissima e non più rinviabile - prosegue l’esponente pd - una riforma del Catasto e dei criteri di valutazione degli immobili visto che oggi migliaia di proprietari di abitazioni di gran pregio situate nei centri storici saranno esentati di fatto dal pagamento dell'Imu»».

La legge delega sulla riforma del catasto avrà tempi lunghi. «Ma qualcosa chiede Morassut si può fare da subito rendendo la riscossione più equa e senza riduzione di gettito». Basterebbe una semplice direttiva ministeriale entro giugno per abolire la categoria A5 e trasformarla in A2 (abitazione di tipo civile). «Questo semplice atto è stato già prodotto dalla direzione centrale del Catasto nel 1994 rivela l’ex assessore capitolino ma non è mai stato applicato. Il problema vero riguarda invece le ristrutturazioni. Molti furbi e ricchi signori che possiedono case di pregio non hanno, infatti, mai denunciato le ristrutturazioni e le migliorie da lungo tempo apportate ai loro alloggi così che esse mantengono, a tutt'oggi, le classificazioni a loro attribuite nel 1939».
http://www.ilmessaggero.it/roma/campido ... 5269.shtml
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