taglieggio

L'INCHIESTA
Commercianti taglieggiati dai vigili. La procura lancia il nuovo allarme
Tangenti, si allunga l'elenco delle vittime. Il presidente del I municipio, Orlando Corsetti, va dai pm. Lettera del minisindaco a Alemanno: "No al trasferimento dei dipendenti"
di ANGELA MARIA ERBA e LAURA MARI
L'elenco delle vittime si allunga di giorno in giorno. Dopo la denuncia di Paolo Bernabei, titolare dell'omonima enoteca del rione Trastevere, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di cinque agenti della polizia municipale del I gruppo accusati di aver preteso mazzette per chiudere un occhio su presunti abusi edilizi, in questi giorni altre denunce sono arrivate in procura.
Al vaglio dei pm Laura Condemi e Ilaria Calò, titolari dell'inchiesta sui cinque vigili accusati di concussione, ci sarebbero nuovi esposti, e non solo di titolari di esercizi commerciali: anche residenti avrebbero denunciato di aver ricevuto "richieste di denaro" da parte di agenti della polizia municipale per definire alcune pratiche amministrative.
E proprio per avere informazioni sull'inchiesta che ha investito anche gli uffici del I municipio, il
minsindaco Orlando Corsetti lunedì mattina si è presentato spontaneamente in procura ed ha avuto un incontro informale con il procuratore reggente Giancarlo Capaldo. Una riunione durata pochi minuti, in cui il presidente del I municipio avrebbe cercato di comprendere se gli undici dipendenti dell'ufficio Commercio e dell'ufficio Tecnico che il 29 febbraio scorso sono stati trasferiti dal Campidoglio in altri municipi sono effettivamente coinvolti nell'inchiesta. Domande a cui però il minisindaco non avrebbe ottenuto risposta; ma al colloquio informale seguirà presto una convocazione ufficiale in procura in cui il presidente Corsetti esporrà quanto già denunciato alla guardia di finanza sul presunto racket di licenze in centro storico.
Intanto, questa mattina il minisindaco del I municipio ha inviato una lettera al sindaco Gianni Alemanno contestando, di fatto, il trasferimento degli undici dipendenti. "Il dipartimento risorse umane del Comune ha trasferito fuori sede alcuni dipendenti del municipio assegnati agli uffici Commercio e Tecnico - si legge nella lettera del presidente Corsetti - la motivazione addotta per giustificare tali trasferimenti è quella del turnover in nome di una maggiore trasparenza amministrativa".
Una rotazione di personale che il minisindaco dice di "aver adottato da tempo e - prosegue nella lettera inviata al sindaco - condividendo il sistema della rotazione del personale ritengo, però, che tali trasferimenti siano inopportuni perché, in questo momento, possono facilmente assumere l'aspetto di provvedimenti punitivi".
Insomma, se gli undici dipendenti sono stati trasferiti dal Comune in altri municipi non perché realmente coinvolti nell'inchiesta dei presunti racket, ma solo in quanto da più di tre anni impiegati nello stesso ufficio, allora per il minisindaco si tratterebbe di un provvedimento sbagliato, in quanto "marchierebbe, ingiustificatamente, come dipendenti infedeli gli impiegati trasferiti".
Dunque, nella lettera inviata al sindaco Alemanno il presidente Corsetti chiede "l'immediata revoca dei provvedimenti di trasferimento" in attesa che venga fatta piena luce dall'inchiesta. "E - prosegue il minsindaco - se ci saranno dipendenti indagati, sarò il primo a fare pulizia non appena la giustizia avrà fatto il suo corso".
(07 marzo 2012)
da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/ ... -31072790/
Commercianti taglieggiati dai vigili. La procura lancia il nuovo allarme
Tangenti, si allunga l'elenco delle vittime. Il presidente del I municipio, Orlando Corsetti, va dai pm. Lettera del minisindaco a Alemanno: "No al trasferimento dei dipendenti"
di ANGELA MARIA ERBA e LAURA MARI
L'elenco delle vittime si allunga di giorno in giorno. Dopo la denuncia di Paolo Bernabei, titolare dell'omonima enoteca del rione Trastevere, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di cinque agenti della polizia municipale del I gruppo accusati di aver preteso mazzette per chiudere un occhio su presunti abusi edilizi, in questi giorni altre denunce sono arrivate in procura.
Al vaglio dei pm Laura Condemi e Ilaria Calò, titolari dell'inchiesta sui cinque vigili accusati di concussione, ci sarebbero nuovi esposti, e non solo di titolari di esercizi commerciali: anche residenti avrebbero denunciato di aver ricevuto "richieste di denaro" da parte di agenti della polizia municipale per definire alcune pratiche amministrative.
E proprio per avere informazioni sull'inchiesta che ha investito anche gli uffici del I municipio, il
minsindaco Orlando Corsetti lunedì mattina si è presentato spontaneamente in procura ed ha avuto un incontro informale con il procuratore reggente Giancarlo Capaldo. Una riunione durata pochi minuti, in cui il presidente del I municipio avrebbe cercato di comprendere se gli undici dipendenti dell'ufficio Commercio e dell'ufficio Tecnico che il 29 febbraio scorso sono stati trasferiti dal Campidoglio in altri municipi sono effettivamente coinvolti nell'inchiesta. Domande a cui però il minisindaco non avrebbe ottenuto risposta; ma al colloquio informale seguirà presto una convocazione ufficiale in procura in cui il presidente Corsetti esporrà quanto già denunciato alla guardia di finanza sul presunto racket di licenze in centro storico.
Intanto, questa mattina il minisindaco del I municipio ha inviato una lettera al sindaco Gianni Alemanno contestando, di fatto, il trasferimento degli undici dipendenti. "Il dipartimento risorse umane del Comune ha trasferito fuori sede alcuni dipendenti del municipio assegnati agli uffici Commercio e Tecnico - si legge nella lettera del presidente Corsetti - la motivazione addotta per giustificare tali trasferimenti è quella del turnover in nome di una maggiore trasparenza amministrativa".
Una rotazione di personale che il minisindaco dice di "aver adottato da tempo e - prosegue nella lettera inviata al sindaco - condividendo il sistema della rotazione del personale ritengo, però, che tali trasferimenti siano inopportuni perché, in questo momento, possono facilmente assumere l'aspetto di provvedimenti punitivi".
Insomma, se gli undici dipendenti sono stati trasferiti dal Comune in altri municipi non perché realmente coinvolti nell'inchiesta dei presunti racket, ma solo in quanto da più di tre anni impiegati nello stesso ufficio, allora per il minisindaco si tratterebbe di un provvedimento sbagliato, in quanto "marchierebbe, ingiustificatamente, come dipendenti infedeli gli impiegati trasferiti".
Dunque, nella lettera inviata al sindaco Alemanno il presidente Corsetti chiede "l'immediata revoca dei provvedimenti di trasferimento" in attesa che venga fatta piena luce dall'inchiesta. "E - prosegue il minsindaco - se ci saranno dipendenti indagati, sarò il primo a fare pulizia non appena la giustizia avrà fatto il suo corso".
(07 marzo 2012)
da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/ ... -31072790/