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ATAC

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Messaggioda trilogy il 27/11/2010, 18:53

L'UNICO - 25.11.2010
"Sulla gravissima crisi finanziaria di Atac, confermata dal rapporto del nuovo AD Basile, Alemanno dichiara che 'non bisogna enfatizzare, che la situazione è molto dura ma che Atac non fallirà'. Speriamo che Atac non fallisca ma dove era il Sindaco in questi due anni e mezzo, quando ha occupato l'azienda con valanghe di assunzioni di impiegati e dirigenti, per lo più inutili e inadeguati, mentre sindacati e dirigenti richiedevano con insistenza autisti indispensabili al servizio?", lo dichiara il consigliere PD Athos De Luca.

De Luca continua consigliando al sindaco Alemanno di mettere "subito un manager competente e a tempo pieno in Atac, lasciandogli poteri e responsabilità per raddrizzare l'azienda, correggere errori, ridefinire ruoli e funzioni dell'organigramma, presentare con urgenza un nuovo Piano Industriale, anche se tali decisioni penalizzeranno uomini e scelte fatte in questi due anni e mezzo, altrimenti la città e il primo servizio pubblico della capitale pagheranno un prezzo molto caro per questa gestione negativa, che ha anteposto interessi politici e particolari a quelli dell'azienda".

"La situazione di Atac - afferma De Luca - è pertanto molto delicata, non solo in vista dell'aumento della tariffa ma anche nell'operazione di privatizzazione della quota dell'azienda, come previsto dalla legge, perchè andremo a quell'appuntamento con una società in grave crisi, da cui i privati vorranno trarne i profitti e il comune socializzerà le perdite ai danni dei cittadini e dei lavoratori. Il Pd - conclude il consigliere - si batterà in ogni modo per ridare prestigio, correttezza, trasparenza e funzionalità alla più grande azienda dei trasporti pubblici in Italia, così come farà nei confronti delle altre aziende Ama e Acea, che vivono una situazione di grande difficoltà provocata in questi due anni e mezzo di gestione".
da: http://www.lunico.eu/2010112532324/poli ... endaq.html
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Re: ATAC

Messaggioda trilogy il 27/11/2010, 18:54

Atac, parenti, amici e una ex cubista:
854 assunzioni a chiamata diretta
Il presunto scandalo è riferito agli ultimi due anni ma il sindaco
Alemanno ordina un'inchiesta interna sull'ultimo decennio

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_ROMA


ROMA (27 novembre) - Assunzioni sospette all’Atac, una vera e propria parentopoli con mogli, figli, generi di potenti della politica romana e anche una ex cubista. Il sindaco Gianni Alemanno ordina un’inchiesta e l’opposizione grida allo scandalo. «In relazione agli articoli di stampa relativi all’azienda Atac, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha dato mandato al nuovo amministratore delegato Maurizio Basile, di effettuare un’inchiesta interna per verificare la veridicità di quanto pubblicato, controllando i criteri di assunzione che sono stati utilizzati dalle precedenti amministrazioni nell’ultimo decennio. I risultati di questa verifica saranno presentati dall’amministratore delegato entro massimo 15 giorni, adottando le iniziative conseguenti. A gennaio sarà presentato il nuovo piano industriale di Atac attraverso il quale si garantirà il processo di riassetto dell’azienda di trasporto pubblico romano». Lo comunica l’Ufficio Stampa del Campidoglio.

Alemanno, insomma vuole capire cosa è successo nell’azienda di trasporti romani da quando è sindaco ma anche cosa è successo negli ultimi dieci anni, cioè quando il capo dell’amministrazione capitolina era Walter Veltroni. Se il presunto scandalo coinvolgesse trasversalmente le due giunte, l’attuale opposizione non potrebbe alzare la voce come sta facendo ora. Per il Momento la parentopoli sarebbe una questione confinata negli ultimi due anni ma tra due settimane dovrebbe essere tutto più chiaro.

Valeriani: esposto alla Corte dei Conti. «È incredibile il declino non solo economico ma anche morale delle aziende del Gruppo Campidoglio oramai da due anni e mezzo. Dopo le note vicende in Ama adesso è la volta di Atac le cui 800 e passa assunzioni hanno fatto lievitare di circa 50 milioni di euro i costi dell’azienda. Di questa triste vicenda l’aspetto più rilevante che sembra emergere è la fitta rete di parentopoli e affiliati politici fino alla nota di colore di una cubista molto nota nei locali notturni romani. Mi auguro che al più presto Alemanno dica qualcosa. Tale situazione è così eclatante che sicuramente raccoglierà le attenzioni della Corte dei Conti ed io stesso preparerò un esposto». Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino del Pd, Massimiliano Valeriani.

Miccoli: no all’aumento del biglietto in cambio di assunzioni di comodo. «Lo scandalo delle assunzioni di parenti e amici, e addirittura di una cubista nell’Atac di Alemanno è davvero vergognoso. Soprattutto perché l’azienda è a rischio fallimento e nei prossimi mesi il sindaco sarà costretto ad aumentare il biglietto ai romani per ripianare questo deficit. Ma il sindaco sappia che il Pd si batterà in ogni modo per evitare che i debiti dell’Atac causati da assunzioni vergognose, venga ripianato dai cittadini già tartassati dalle tasse di Alemanno e Berlusconi. Se i manager dell’Atac vogliono le cubiste se le paghino con i loro soldi». Lo afferma in una nota il coordinatore romano del Pd, Marco Miccoli.

Maruccio: insulto a tutti i romani. «Comincia ad essere chiara a tutti l’accezione che il centrodestra, e in particolare gli Alemanno boys, hanno del concetto di servizio pubblico: un luogo dove, a spese del pubblico, cioè tutti quanti noi, rendere un servizio a coniugi, parenti, figli, affini e conoscenti vari». Lo dichiara in una nota il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. «La risposta a tutti quelli che si chiedevano da dove venisse il deficit che sta portando l’Atac sull’orlo del fallimento, e in particolare a coloro che dai banchi della maggioranza comunale si sono affrettati a scaricare le colpe sulle giunte precedenti, è semplice: 854 assunzioni per chiamata diretta negli ultimi 2 anni, per un costo di 50 milioni di euro l'anno. Un insulto a tutti i romani, coloro che usufruiscono di mezzi pubblici sempre più scadenti».
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Re: ATAC

Messaggioda trilogy il 03/12/2010, 16:05

ROMA (3 dicembre) -Non solo mogli, parenti e amici di politici e sindacalisti. Nella “parentopoli” esplosa all’Atac, sulla quale ora sta indagando la procura di Roma, spuntano anche i nomi di ex estremisti di destra assunti anche loro con chiamata diretta. Sono Francesco Bianco, ex Nar, e Gianluca Ponzio ex Terza Posizione. Nomi che nei terribili anni di Piombo hanno rimbalzato in numerose inchieste giudiziarie legate a personaggi del calibro dei fratelli Fioravanti e Antonio D’Inzillo.

Sul loro casellario giudiziario ora, secondo l’Atac, non risultano carichi pendenti e quindi niente vieta che possano lavorare in un’azienda pubblica. Ma l’opposizione di centrosinistra, come già fatto con Stefano Andrini (altro ex estremista di destra nominato amministratore delegato dell’azienda municipalizzata Ama Servizi) grida allo scandalo: l’Idv presenta un’interrogazione al ministro dell’Interno Roberto Maroni; il Pd chiede le dimissioni del sindaco Gianni Alemanno. Il Pdl difende la scelta e accusa il Pd: «tutta una campagna per nascondere il rinvio a giudizio dei super manager messi dalla sinistra a guidare l’Atac e che ora sono stati rinviati a giudizio dalle Corte dei Conti per un danno erariale di 9 miloni di euro».

Quei due nomi “neri”. Nella lunga lista degli assunti nelle aziende di trasporto pubblico romano durante la gestione Alemanno oltre a donne di senatori, figli e nipoti di politici o sindacalisti sono spuntati anche Bianco e Ponzio. Il primo è un ex Nar e un ex Forza Nuova legato al gruppo di Monteverde nel quale militavano i famigerati fratelli Giusva e Cristiano Fioravanti e Giovanni Alibrandi. E’ stato processato per numerosi reati e anche condannato. Oggi lavora in una rimessa di autobus. Il secondo ha gravitato negli ambiti eversione nera e nel 1989 venne arrestato insieme a D’Inzillo, dopo 10 anni in Alitalia, oggi è Capo del servizio relazioni industriali.

Le accuse del centrosinistra. Il primo ad intervenire è il senatore Idv (e coordinatore del Lazio) Stefano Pedica: «Il ministro Maroni -dice - riferisca in aula circa l’accaduto» perché è «doveroso capire il nesso fra gli ex terroristi ed i favoritismi dei posti di lavoro assegnati. Come Idv presenteremo interrogazione parlamentare». Valanga di interventi anche da parte del Pd. Il più duro quello del deputato Raffaele Ranucci che chiede le dimissioni del sindaco: «Alemanno ha una responsabilità nella vicenda che ha portato all’assunzione, tra gli altri, di Francesco Bianco e Gianluca Ponzio - dichiara - L’azionista di controllo dell’Atac è il Comune di Roma e Alemanno è a capo della giunta comunale. Aveva quindi il dovere di monitorare e controllare le assunzioni all’Atac, società che offre ai cittadini un servizio pubblico essenziale e che assume per chiamata diretta. Non lo ha fatto, è venuto meno alle sue responsabilità e ora deve dimettersi».

Il Pdl al contrattacco. In serata sono uscite una dopo l’altra le repliche del centrodestra. Il primo è il deputato del Pdl Francesco Aracri secondo il quale questa inchiesta «gossip» sulle assunzioni in Atac è saltat fuori dopo la richiesta di rinvio a giudizio fatta dalla Corte dei Conti ai supermanager del centrosinistra che hanno guidato l’Atac nel periodo Rutelli-Veltroni: «La Corte dei Conti, con udienza fissata l’8 febbraio 2011, ha chiesto un maxirisarcimento per danno erariale di ben 9 milioni di euro ai manager della sinistra tra i quali Allegra, Calamante, Di Carlo e Cavalieri - dice - nell’atto di citazione si evidenziano le responsabilità gestionali e politiche». La deputata Barbara Saltamartini accusa il Pd di ipocrisia: «Da quale pulpito arriva la predica? Fanno a noi lezione di morale quando ricordiamo che durante la giunta Veltroni hanno collaborato persone legate alle Brigate Rosse o ai Gruppi Armati di sinistra oppure, parlando degli ultimi tempi, quando addirittura Zingaretti ha promosso un condannato in cassazione per violenza sessuale».

link: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_ROMA
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Re: ATAC

Messaggioda trilogy il 07/12/2010, 16:43

Parentopoli Atac, c'è anche il sindacato:
figli e mogli assunti con chiamata diretta

di Claudio Marincola
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_ROMA

ROMA (7 dicembre) - Figli, mogli, nuore, fidanzate, compagne. Fino a che c’è stato posto in vettura l’Atac e le altre aziende del trasporto pubblico hanno imbarcato soprattutto i parenti. Alla regola non è sfuggito il sindacato. Anzi. Qualche esempio: Alberto Chiricozzi, segretario regionale della Cisl, la sigla che ha più iscritti, circa 2500, ha la figlia e il genero dipendenti Cotral e il figlio all’Atac. Luigino Pitaccio, anche lui Cisl, ha figlia e nuora dipendenti Atac. Mentre Danilo Granaroli, l’ex segretario regionale del sindacato di Bonanni, si è limitato alla compagna (Atac). E così via per Uil, Cgil, Sul Trasporti, Ugl e Fisa Cisal, che come vedremo merita però un discorso a parte.

Persino il Dopolavoro ha la sua quota di parentado: il presidente Mario Moroni ha due figli in Atac. Dici autoferrotranvieri e subito dopo nei cortei sfilano la Fiom e le tute blu dei metalmeccanici. Poche altre categorie di lavoratori hanno infatti da sempre un rapporto così speciale con i sindacati. Negli anni d’oro a Milano - uno dei tanti esempi - costrinsero il governo ad aumentare l’accisa sulla benzina. Per garantire la copertura del contratto regionale pagarono tutti. Cambiati i tempi e data la congiuntura economica «la tessera» rischia di assumere un’altra funzione.

E’ raro trovare un leader sindacale, anche delle più piccola organizzazione, che non abbia almeno un parente in organico in una delle aziende del Tpl romano e regionale. L’intreccio di nomi e cognomi prima si notava poco. L’organico era spalmato nelle varie aziende. Con la fusione in Atac Spa è diventata di nome e di fatto una casa-madre disvelando padri, figli e cugini.

Giancarlo Napoleoni, segretario regionale Uil, ha praticamente riunito una famiglia: figlia, figlio, nipote e fidanzata tutti dipendenti Atac. Mario Dolce, ex segretario Uil può contare sulla presenza del figlio (unico?).

E che dire della Cgil che nella scala degli iscritti è seconda solo alla Cisl? Alberto Murri, ex segretario ha una figlia all’Atac; Augusto Ammiraglia, che faceva parte della segeteria, un figlio, Eugenio Brusadin, segreteria Cgil , ha la compagna anche lei all’Atac, Torelli, ex Rsu un figlio dipendente di Trambus Enginering. E infine Valentina Reali non ha favorito neassun se non se stessa passando dalla camera del lavoro direttamente all’aziende di via Ostiense.

Un sistema di quote non è mai esistito. Però è un fatto che la presenza in un’azienda da sempre politicizzata come l’Atac, spesso è proporzionata al numero di iscritti. Il Sul Trasporti ne ha 200 e Antonio Pronestì, segretario regionale, si accontenta di un nipote dipendente Atac. Fabio Milloch, segretario nazionale Ugl, (500 tessere), in questa parentopoli trasversale compare per la presenza della moglie e di un cognato. Mentre Ivo Fabiani (Rsu) ha una figlia.

Il sindacato autonomo che è più cresciuto negli ultimi tempi è la Faisa Cisal. Con 1800 iscritti è il terzo in Atac e arriva a 3000 adesioni nel Lazio. Un’esplosione. Il segretario regionale Giocchino Camporeschi è da 22 anni all’Atac, per 14 ha fatto l’autista. Nel ’97 capeggiò lo sciopero selvaggio contro l’allora sindaco Rutelli. Fu accusato di aver distrutto una bacheca della Cgil, rischiò il licenziamento. Ora ha una moglie e una figlia in Atac. Il presidente Fabio Moro la compagna e la sorella sempre all’Atac. La sede è un circolo di An. I nuovi assunti arrivano a frotte: 25 impiegati e 20 autisti hanno subito preso la tessera. Tra questi Flaminia Fiocchi (il padre è consigliere al IV municipio) ed Elena Dario, super quadro di quinta fascia (circa 3 mila euro al mese), Cristiano Stifini, promosso quadro. Antonello Lionetti da ex autista ha scalato varie posizioni fino a diventare anche lui un super quadro di quinta fascia.

«La destra in Atac - punta il dito il consigliere Athos De Luca pd, membro della commissione Trasporti - ha numerosi sindacati, gli uni contro gli altri, per spartirsi il potere senza preoccuparsi troppo delle sorti dell’azienda». E ancora: «Aracri ha creato una nuova sigla, la Fast, antagonista della Faisa», «l’Ugl è stato penalizzato perché vicino ai “finiani”». «Noi facciamo sindacato, non siamo un “marchettificio” - replica Camporeschi, il leader della Faisa - le nostre battaglie parlano da sole, non accettiamo strumentalizzazioni».

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Re: ATAC

Messaggioda flaviomob il 07/12/2010, 17:36

Beh insomma... a Roma c'è l'ATAC, a Milano c'è l'EXPO... siamo messi bene :lol:


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Eia eia ala Atac

Messaggioda flaviomob il 11/12/2010, 11:40

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ti/2139913

Roma, poltrone ai fascisti
di Emiliano Fittipaldi

Ex di Avanguardia Nazionale, esponenti di Terza Posizione, perfino naziskin vicini a Mokbel. Così Alemanno ha piazzato nei posti che contano della Capitale i suoi amici estremisti neri
(09 dicembre 2010)
Gianni Alemanno Gianni AlemannoBoia chi molla, gridava a fine anni Ottanta il giovane Gianni Alemanno, al tempo capo del Fronte della Gioventù e fedelissimo di Pino Rauti, leader dell'ala movimentista dell'Msi e futuro suocero.

Vent'anni dopo, nessuno può accusarlo di incoerenza: Gianni, diventato sindaco di Roma, non ha mollato nessuno. Non ha tradito, non ha lasciato per strada i vecchi camerati, nemmeno quelli finiti in galera per banda armata e atti terroristici, neppure i personaggi più discussi della galassia d'estrema destra protagonista degli anni di piombo. Anzi.

Nell'anno di grazia 2010 Roma è sempre più nera, con fascisti ed ex fascisti che spuntano dappertutto. Nei posti cardine dell'amministrazione comunale e nell'entourage ristretto del nuovo Dux, nell'assemblea capitolina e nelle società controllate dal Comune, passando per enti regionali e ministeri.

Vecchie conoscenze sono comparse anche nella parentopoli che ha investito l'Atac, dove lavorano - come ha scritto Ernesto Menicucci sul "Corriere" - l'ex Nar Francesco Bianco (in passato arrestato e processato per rapine e omicidi insieme ai fratelli Fioravanti, fu scarcerato per decorrenza dei termini) e l'ex di Terza posizione Gianluca Ponzio. Ponzio oggi è a capo del Servizio relazioni industriali della municipalizzata del Comune, negli anni Ottanta fu protagonista di arresti plurimi per rapina e possesso d'armi.

La sinistra ha gridato allo scandalo, ma i due sono sono solo la punta dell'iceberg di un gruppo di potere sempre più radicato in città, cementato dagli ideali e dall'antica appartenenza, da interessi (anche economici) e da relazioni amicali e familiari. La lista comprende ex militanti di Terza posizione e dei Nuclei armati rivoluzionari, uomini di Forza nuova, naziskin vicini alla cricca di Gennaro Mokbel, capi storici di Avanguardia nazionale, ultrà e combattenti delle battaglie degli anni Settanta e Ottanta. Battuto a sorpresa Francesco Rutelli, disintegrati i potentati di Forza Italia (già messi a dura prova durante la giunta regionale guidata da Francesco Storace) ora sono nella cabina di controllo e, nella nerissima capitale, comandano loro.

Uomini d'oro
I due personaggi più influenti dell'amministrazione non sono assessori, ma due amici del sindaco: Franco Panzironi e Riccardo Mancini. Del primo, a capo dell'Ama, si sa praticamente tutto. Meno noti, invece, sono i trascorsi dell'uomo che Alemanno ha voluto alla guida di Eur spa, società controllata dal Campidoglio e dal ministero dell'Economia che ha nel suo portafoglio immobili per centinaia di milioni. Mancini, classe 1958, ha finanziato la campagna elettorale del 2006 e ha fatto da tesoriere durante quella del 2008.

È un imprenditore di successo: erede di parte del patrimonio della famiglia Zanzi (energia e riscaldamento), ha comprato nel 2003 la Treerre, società di bonifiche e riciclaggio che fattura oltre 6 milioni di euro l'anno. Anche lui, che ha sempre vissuto all'Eur, è stato vicino ai camerati di Avanguardia nazionale: nel 1988 è stato processato - insieme ai leader del movimento Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher, che oggi lavora in Regione con Teodoro Buontempo - e la Corte d'Assise lo condannò a un anno e nove mesi per violazione della legge sulle armi. Ora, dopo vent'anni, Alemanno gli ha dato le chiavi di un quartiere che conosce bene, quello del "mitico" bar Fungo, dove un tempo si ritrovavano quelli di Terza posizione, i ragazzi di Massimo Morsello e il gruppo di Giusva Fioravanti.

Una curiosità: un socio in affari di Mancini, Ugo Luini (amministratore della holding del gruppo, la Emis) è pure tra i consiglieri della fondazione del sindaco, Nuova Italia.

Mancini e Panzironi, ovviamente, si conoscono bene. A novembre il capo dell'Eur Spa ha assunto Dario, il figlio di Franco, già portaborse al Comune e ora funzionario con contratto a tempo indeterminato. La scelta ha fatto gridare allo scandalo il centrosinistra, ma sono altre le indiscrezioni che preoccupano Alemanno.

Mancini, l'uomo che dovrebbe gestire la Formula 1, è infatti amico di Massimo Carminati, tra i fondatori dei Nar e leader della sezione dell'Eur, simpatizzante di Avanguardia nazionale e sodale della Banda della Magliana: il personaggio del "Nero" del film "Romanzo Criminale" è ispirato alla sua storia. I due sono spesso insieme, tanto che qualcuno sospettava che l'ex estremista (incriminato per vari delitti efferati ma assolto - quasi sempre - da ogni accusa) fosse stato assunto dalla municipalizzata. «Una sciocchezza» chiosano a "L'espresso" gli uomini del sindaco «Mancini lo vede solo perché si conoscono da anni. Nessun rapporto di lavoro».


---
Nota di colore: molti miei concittadini monzesi sono piuttosto incazzati con Roma e con la prospettiva di svolgere un gran premio di formula uno nella capitale, temendo che ciò possa 'scippare' la cittadina brianzola del 'suo' evento clou. Beh, piuttosto divertente per una delle città tradizionalmente più 'nere' di Lombardia vedersi defraudare dalla più 'nera' delle giunte capitoline della storia repubblicana... :mrgreen:


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Re: ATAC

Messaggioda trilogy il 19/12/2010, 0:23

Atac, stipendio d'oro alla fedelissima di Rampelli: guadagna più del sindaco
E' Stefania Fois, compagna del deputato Pdl Marco Marsilio.
Altri rampelliani assunti senza concorso, anche all'Ama


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_ROMA

ROMA (18 dicembre) - Il direttore delle relazioni esterne dell’Atac? Guadagna di più del sindaco Gianni Alemanno. Eccola l’ennesima anomalia di questa parentopoli all’amatriciana. Perché non è solo una questione di parenti, amici e fede politica. E’ anche una questione di stipendi. Soprattutto quando l’assunzione riguarda aziende del Comune di Roma, come l’Atac appunto, che hanno bilanci disastrati e dovrebbero spendere in maniera attenta le proprie risorse.

La gabbianella e il Marco. La direzione relazioni esterne, istituzionali e comunicazione dell’Atac da meno di un anno è guidata da Stefania Fois. Il suo nome è già rimbalzato in lungo e in largo nell’inchiesta di parentopoli perché compagna del deputato del Pdl Marco Marsilio e fedelissima della corrente dei “gabbiani” di Fabio Rampelli. Un rapporto così forte che la Fois, nel suo profilo Facebook invece della fotografia pubblica, proprio come Rampelli, un gabbiano stilizzato su fondo azzurro. Quando a maggio saltò fuori per la prima volta il caso dell’assunzione, Marsilio lo liquidò così: «La nostra relazione è relativamente recente. Non capisco comunque perché i parenti o gli amici dei politici debbano essere per forza disoccupati».

Vicina al presidente. Il suo non è un incarico da poco. È alle dirette dipendenze del presidente Luigi Legnani con il quale ha lavorato a lungo alle ferrovie del Nord proprio alle relazioni esterne. E quando Legnani è passato all’Atac lei lo ha seguito, anche se qualcuno sostiene il contrario: che sia lei, una volta sicura del posto all’Atac, che lo abbia “segnalato”. Ai suoi ordini la Fois, benché non risulta iscritta all’ordine dei giornalisti, ha l’ufficio stampa (guidato dal giornalista professionista Maurizio Sgroi), l’infomobilità (col giornalista Gianluca Naso), le relazioni istituzionali (guidate da Roberta Pileri ex compagna dell’ex assessore alla Mobilità della giunta Veltroni Mauro Calamante) e il polo museale (col giornalista Massimo Bianchini).

Un contratto d’oro. La sua assunzione, neanche a dirlo, è stata fatta dall’amministratore delegato Adalberto Bertucci. È il 26 febbraio del 2010 e con il provvedimento 18 Bertucci decide, con il visto dell’assessore al Bilancio Maurizio Leo (lettera del 27 gennaio protocollo n.4/ris), di procedere «al più presto» all’assunzione a tempo indeterminato della Fois insieme ad altri due alti dirigenti. Costo complessivo dell’operazione 769.272 euro di cui 210 per oneri sociali e trattamento di fine rapporto. Insomma anche a voler pensare che la Fois guadagni meno degli altri due il suo stipendio è senza dubbio più alto di quello di Gianni Alemanno, che nel 2009 ha dichiarato un reddito lordo complessivo poco superiore ai 150mila euro.

La difesa d’ufficio. Nei giorni scorsi tre rampelliani doc, come i consiglieri comunali Andrea De Priamo, Federico Mollicone e Lavinia Mennuni, hanno fatto quadrato intorno a Marsilio e alla sua compagna. «Basta fango - hanno detto - Marco è un politico specchiato, e la sua compagna, Stefania Fois è giunta in Atac dopo 12 anni di carriera professionale nel gruppo Ferrovie Nord Milano, azienda leader nel trasporto pubblico locale dove è stata collaboratrice dell’ingegner Legnani». Come detto non è iscritta all’ordine dei giornalisti. Laureata? Non è dato saperlo. Sul suo sito internet però (http://www.stefaniafois.it) si dipinge, è proprio il caso di dirlo, come pittrice. Al suo attivo «20 mostre collettive e 7 mostre personali dal 1986 al 2003».

L’imbarazzo degli altri. La vicenda Parentopoli ha fatto storcere il naso a molti all’interno del Pdl in Campidoglio. I sette consiglieri del cosiddetto Laboratorio Roma hanno preso le distanze dai rampelliani chiedendo chiarezza: «Riteniamo che il problema delle assunzioni nelle municipalizzate non sia di quantità né di colore politico, ma di trasparenza nei criteri di selezione - ha detto il portavoce Antonello Aurigemma - Se fossero provate le notizie su presunte assunzioni facili, il fatto che il centrosinistra facesse lo stesso in passato non contraddice né perdona un malcostume cui non sentiamo di appartenere e dal quale decisamente prendiamo le distanze».

Gli altri gabbiani. Ma nelle municipalizzate romane oltre alla Fois sono saltati fuori anche altri gabbiani. In Ama, per esempio, l’amministratore delegato Franco Panzironi ha assunto senza concorso Fabrizio Mericone, rampelliano Doc. Sempre in Atac, invece, è approdato un altro uomo molti vicino a Fabio Rampelli, ovvero il presidente del consiglio del XIX municipio Massimiliano Pirandola.
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Re: ATAC

Messaggioda trilogy il 28/12/2010, 23:32

L'Atac sospende l'ex Nar, sotto accusa per frasi antisemite e insulti agli studenti
ROMA (28 dicembre) - Francesco Bianco, l'ex terrorista dei Nar, dipendente dell'Atac e coinvolto nello scandalo Parentopoli, è stato sospeso dall'azienda del trasporto pubblico di Roma dopo che erano comparse sul suo profilo di facebook parole antisemite contro il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e insultato gli studenti che pacificamente manifestavano contro la riforma Gelmini.

«Con riferimento alle notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, in merito all'improprio utilizzo dei sistemi informatici aziendali per lanciare messaggi dal contenuto inaccettabile mediante 'social network' - scrive l'Atac - l'azienda informa che in data odierna, ad esito dei riscontri sin qui emersi, si è provveduto a sospendere, con effetto immediato, il dipendente Francesco Bianco, autore del comportamento non conforme, in via cautelativa ed in attesa delle risultanze degli ulteriori accertamenti in corso». Atac spiega, inoltre, che «si è contestualmente proceduto alla modifica delle »policy« aziendali di utilizzo di Internet, limitando ulteriormente le possibilità di accesso».

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_ROMA
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Re: ATAC

Messaggioda Gab il 29/12/2010, 1:48

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Re: ATAC

Messaggioda Gab il 11/01/2011, 0:37

da roma.corriere.it

«Conclusa prima fase governo città»
...
LE IPOTESI - Secondo indiscrezioni in uscita ci sarebbero almeno tre assessori: Fabio De Lillo (delega all'Ambiente, sfiorato dalla Parentopoli sia per l’Ama che dipende dal suo assessorato, sia per l’assunzione in Atac della cognata e moglie del fratello Stefano, senatore Pdl, Claudia Cavazzuti), Sergio Marchi (responsabile della Mobilità, il più coinvolto nella Parentopoli all'Atac: assunti diversi amici e suo parenti tra cui la fidanzata, la segretaria, la figlia della segretaria più altri parenti del suo staff) ed Enrico Cavallari (assessore al Personale). Sostituzioni di cui in realtà già si parlava da mesi, ma che ora potrebbero concretizzarsi. Diversa la situazione di Umberto Croppi e Alfredo Antoniozzi. Sul primo, dal suo entourage fanno sapere di sentirsi «tranquilli», anche se più volte l'assessore alla Cultura è stato messo in discussione per la sua vicinanza al leader di Fli, Gianfranco Fini. All'assessore alla Casa, invece, potrebbe essere cambiata la delega. Non dovrebbero correre pericoli, invece, Fabrizio Ghera, Marco Corsini, Sveva Belviso e Laura Marsilio. Se in uscita, quindi, il quadro sembra delineato, più difficile capire chi entra. I nomi circolati maggiormente sono quelli di Marco Visconti e Antonello Aurigemma. A sorpresa, però, potrebbe essere inserito tra i papabili il capo della Protezione civile di Roma, Tommaso Profeta.
...
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