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Referendum indipendenza del Veneto

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda flaviomob il 18/03/2014, 20:05

Le primarie (del PD o della sua coalizione) non sono un evento simbolico. Hanno determinato chi ha guidato la coalizione (da Prodi in poi) e chi il partito. Prodi e Renzi vincendo primarie (diverse, con percorsi diversi) sono arrivati a palazzo Chigi.

Sulla strana cosa che si sta svolgendo in Veneto Rainews parla qui:

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... ea3cb.html

Non si può certo definire referendum un iniziativa privata di un sito internet in cui potenzialmente ognuno può votare N volte senza alcun controllo. Iniziativa che ha meno valore dei "sondaggi on line" dei quotidiani (che poi giustamente nel disclaimer specificano che non sono veri sondaggi e non hanno alcun valore statistico). Quindi NON è un referendum.


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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda franz il 18/03/2014, 21:01

si poteva votare piu' volte anche alle primarie (l'Italia dei furbi non ha limiti) ma questo nulla toglie all'importanza delle primarie. Tralasciando il classico problema nominalistico (come la chiamiamo sta cosa?) per me è meglio dedicare qualche minuto caso mai alla sostanza, se c'è. E qualche cosa, c'è. Diciamo che se facessero un simile esperimento in Florida o in Alaska, nel Ct. Grigioni come in Ticino (dove tra l'altro sarebbe costituzionale), credo che nessuno voterebbe. In effetti nessuno lo fa. Se parliamo di corsica, veneto, sardegna ed altre regioni, le cose cambiano. Vorrà pur dire qualche cosa, no?
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda franz il 19/03/2014, 8:36

Secondo gli organizzatori alle ore 22 del 18 marzo l’affluenza al voto è stata del 28,45% sul totale degli aventi diritto, pari a 1.062.163 votanti.
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda flaviomob il 19/03/2014, 15:15

E chi sono gli aventi diritto? 7 miliardi di abitanti del pianeta? O valgono anche i profili "virtuali" (e allora decuplichiamo la cifra)? Il Veneto su Marte! Il Veneto su Marte!


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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda franz il 19/03/2014, 16:03

flaviomob ha scritto:E chi sono gli aventi diritto? 7 miliardi di abitanti del pianeta? O valgono anche i profili "virtuali" (e allora decuplichiamo la cifra)? Il Veneto su Marte! Il Veneto su Marte!

A me lo chiedi? Comunque basta il buon senso (ed un po' di matematica con i dati che ho fornito) per capire (calcolare) che gli aventi diritto sono tre milioni e passa, pari agli iscritti al catalogo elettorale della regione veneto, da cui sono evidentemente partiti per inviare a casa il materiale di voto.
Poi si puo' scherzare fin che si vuole, sperando che il veneto non sia come la scozia o peggio come la crimea, comunque dal veneto arrivano all'Italia 70 miliardi di tasse e contributi (contro 50 di servizi e pensioni resi alla popolazione) per cui se poi qualche esagitato si mettesse strane e malsane idee in mente, il sorriso si smorzerebbe presto nella faccia di Renzi o di chi chiunque altro governi nelle ristrettezze di oggi. Anzi si smorzerebbe soprattutto per tutti quei giornali di regime che campano di sussidi statali. Il che (forse) spiega in parte questo surreale "silenzio stampa".
Strano infatti ma se cerco con google info su questo referendum separatista veneto (referendum independence venice) trovo 120'000 e passa pagine, prevalentementre sulla stampa estera (quasi 27'000 nell'ultimo mese). Ora sarà curiosità o folclore ma perché i principali giornali italiani passano la notizia in sordina (e non parliamo dei TG)?.
Per fortuna ci sono le radio e c'è internet altrimenti chi vive fuori dal veneto manco avrebbe saputo della cosa.
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda Robyn il 20/03/2014, 12:40

In varie città del Veneto soprattutto quelle vicine al confine con l'Austria nei centri storici ci sono delle epigrafi nel quale si vede che l'adesione all'unità d'Italia è stata pressochè unanime.Per ex sù 20000 voti 19990 di sì e solo 10 voti contrari.L'unità d'Italia parte proprio da qui dalle regioni del nord,qui riposa il sentimento unitario
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda franz il 20/03/2014, 13:37

discorso interessante ma poco politico. In democrazia conta quello che il poplo vuole oggi, molto piu' di quello che volle un secolo e mezzo fa. Sul plebiscito "burletta" del 1866 ci sono da tempo dubbi, e non solo di Montanelli. Qualcuno paagona quel pebisito a quello di domenica scorsa per la crimea



http://www.lindipendenza.com/peggio-il- ... in-crimea/

Il referendum di annessione della Crimea viene bollato da più parti come “illegale”, “caricatura”, “antidemocratico”, “sotto ricatto politico e minacce d’invasione” ecc.; non parliamo poi del risultato definito “bulgaro” visto che la percentuale di favorevoli all’unione con la Federazione russa si aggira attorno al 93%. Non entro nel merito dell’affermazioni di notisti, analisti, storici e intellettuali, ma sarebbe interessante sentire il loro parere su un’altra votazione, quella che avvenne nel Veneto il 21-22 ottobre 1866 con la quale la nostra Terra venne annessa al Regno d’Italia.

Dal mio archivio ho recuperato proprio in questi giorni un prezioso documento dell’epoca; è un manifesto con il quale si convoca il plebiscito per i giorni 21 e 22 ottobre e nel quale si “intima” di votare SI; non c’è nessun altra opzione: la “democratica” Italia, fin da allora, non lasciava alcun spazio per esprimere liberamente il proprio voto, i Veneti sono stati trattati peggio degli abitanti della Crimea che almeno avevano due opzioni (Russia o Ucraina?).

Ma vediamo il contesto nel quale si scrisse una pagina fondamentale per il futuro dei Veneti, una pagina che la stragrande maggioranza dei Veneti ignora (e d’altra parte che interesse ha la scuola italiana a spiegarci come sono andati i fatti, non si sa mai…):

1) Alla fine della III guerra d’indipendenza, l’Austria si rifiuta di “passare” il Veneto a quell’Italia che aveva pesantemente sconfitto per terra (Custoza) e per mare (Lissa). Lo “gira” alla Francia affinché “sotto riserva delle popolazioni debitamente consultate” come sta scritto nel trattato di pace, venga organizzata una libera votazione: in questo momento sono i Veneti i protagonisti del loro futuro. Viene riconosciuto al popolo veneto quello che al giorno d’oggi si chiama “diritto alla autodeterminazione”.

2) Il plebiscito viene convocato il 21 e 22 ottobre 1866.

3) Due giorni prima del voto, la nostra Terra veneta passa dalle mani del plenipotenziario francese ai Savoia rappresentati dal generale Genova Thaon di Revel; ce lo dice la “Gazzetta di Venezia” che scrive testualmente : “Questa mattina in una camera dell’albergo d’Europa si è fatta la cessione del Veneto”, c’è un dispaccio telegrafico del generale Thaon di Revel che il 19 ottobre 1866 alle ore 10.20 telegrafa “Cessione della Venezia compiuta. La bandiera Reale Italiana sventola dalle antenne di piazza San Marco” datato, ripeto 19 ottobre, due giorni prima del voto…

4) I veneti vanno a votare quando i giochi sono già stati decisi, con l’esercito italiano che occupava già buona parte del territorio veneto (come e peggio che in Crimea!), fra intimidazioni e brogli pesantissimi, con schede di colore diverso e con manifesti di convocazione come quello allegato; e il risultato? Peggio che “bulgaro” il 99,99 % dei veneti avrebbe votato per il SI (641.757 a favore, appena 69 voti contrari! ).

Indro Montanelli, che non era un pericoloso indipendentista veneto, li definì “plebisciti-burletta”. E con l’arrivo del Regno d’Italia, fame e disperazione come mai nella nostra storia; al nostro popolo non restò che emigrare: la grande emigrazione veneta che portò milioni di veneti lontano dalla nostra Terra…

*Autore di: “1866: la grande truffa. Il plebiscito di annessione del Veneto all’Italia”
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda franz il 21/03/2014, 11:24

La notizia comincia a circolare anche sui media nazionali, a partire da quelli come il fattoquotidiano che non hanno finanziamenti statali e quindi sono meno legati al latte munto a Roma.

Dalla Home Page del fatto di oggi: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/03/ ... gi/270877/

"Referendum in Veneto, segnale a Roma"
Ma il consenso è reale? Vox e sondaggio


Le consultazioni autogestite per l'indipendenza della Regione hanno un seguito? Per i cittadini sì
PARLA IL PROMOTORE: "SOLO RIPRENDENDO LE NOSTRE RISORSE POSSIAMO RINASCERE"
"Referendum in Veneto, segnale a Roma" Ma il consenso è reale? Vox e sondaggio

Alla vigilia della conclusione del referendum autogestito per l’indipendenza del Veneto, siamo andati a Treviso per sondare l’umore della piazza. E’ reale il consenso sbandierato dal comitato promotore? A giudicare dalle risposte degli intervistati sembra di sì. Ma qual è il vero obiettivo dell'iniziativa? Rispondete al nostro sondaggio di Piero Ricca, riprese Ricky Farina

IL GOVERNATORE ZAIA VOTA A FAVORE, MA FRENA: "E' UN SONDAGGIO" (di A. D'Este)


Il fatto chiede anche ai suoi lettori se sia giusto che un territorio chieda l'indipendenza e per ora rispondono di SI (58.13%)


Intanto gli organizzatori dell'iniziativa (sondaggio, referendum o plebiscito che sia) sostengono di aver già raggunto ieri, un giorno prima della fine delle votazioni, il 50% dei voti espressi ( 1'878'071 pari al 50.3%)
Non che questo dia alcuna validità di quorum a cio' che non ha alcuna validità giuridica, ma è chiaro che il segnale politico è forte, se di dati sono veri (e verificabili).
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda Iafran il 21/03/2014, 13:01

franz ha scritto:Non che questo dia alcuna validità di quorum a cio' che non ha alcuna validità giuridica, ma è chiaro che il segnale politico è forte, se di dati sono veri (e verificabili).

Il segnale "politico" (per me) è una conferma di "quello che bolle nella pentolaccia rattoppata italiana".
I dati possono essere veri come manipolati.
Fra gli italiani e nelle Regioni d'Italia, si potrebbero proporre diversi "sondaggi-referendum" (1- vorresti la grazia per l'ex cavaliere? (e per coinvolgere coloro che non hanno risposto al primo sondaggio) Non vorresti la grazia per l'ex cavaliere? 2 - Vorresti che fosse fatto santo Muccioli? - Vorresti che fosse riabilitato Craxi? 3 - Vorresti che la Campania (o la Sicilia, o la Calabria, o la Toscana, etc.) fosse un altro cantone della Svizzera (o un altro Stato USA)? 4 - Vorresti ritornare alla lira e fare decadere la UE? 5 - Vorresti la pace? 6 - vorresti che si facesse guerra all'India? 7 - Vorresti Mike Buongiorno senatore a vita da morto? etc. etc.), che farebbero parlare ... in giro.
Una Nazione seria questi sondaggi li vedrebbe solo in qualche settimanale di gossip (o di comicità) nella rubrica "Cose incredibili ma vere dall'Italia".
Adesso, il pensiero va alla Germania Ovest che si è ricongiunta con la parte Est accollandosi un bel po' di responsabilità e di spese.
Già, la Germania ... quella che è una Nazione come altre, ma non come l'Italia, la quale (Italia) è stata costruita con furti di territori (schiavizzando le relative popolazioni) e di riserve d'oro delle Banche Centrali degli altri Stati "liberati" dai re savoiardi!
C'è, infatti, una bella differenza fra l'Italia e le altre Nazioni e ... si vede (per molto altro tempo ancora).
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Re: Referendum indipendenza del Veneto

Messaggioda flaviomob il 21/03/2014, 14:25

Ai tempi dei Savoia, a parte le irregolarità dei plebisciti (e comunque il Veneto si era ribellato ripetutamente agli austriaci), non c'era democrazia: votava circa l'uno per cento della popolazione, solo chi era ricco e aveva entrate superiori ad un limite prestabilito aveva diritto di voto. E' evidente che ciò ha determinato una condizione di sfruttamento verso i ceti popolari, politiche sociali assenti o dissennate, crisi e migrazione di massa soprattutto dal Sud e dal Veneto (ma si emigrava anche da Lombardia e Piemonte). Oggi, in un contesto democratico, la responsabilità non può essere scissa dal singolo cittadino. Se il Veneto ha votato per anni in massa la DC, come faceva la Sicilia, poi non può attribuire al Sud l'elevato tasso di corruzione e di sprechi nazionale. Se a Desio, profonda Lombardia, provincia di Monza e Brianza, il comune viene sciolto per mafia ed è governato dalla Lega Nord (insieme con Berlusconiani vari), attribuire la colpa ai "soliti terroni" è grottesco e ridicolo. La secessione tanta gente l'ha già compiuta da vent'anni: dalla ragione, dall'autocritica, dall'esame oggettivo e approfondito dei fatti e dei propri errori passati. Un paese senza memoria non ha futuro.

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Il peso del cemento nel Veneto distratto

Il cemento ha un peso. Un peso sotto il quale, per fortuna poche volte c’è capitato di capitolare. Questo peso è un dato ineludibile del ciclo economico legale, ma da quanto emerge dal dossier recentemente curato da Legambiente, anche nel ciclo dell’economia illegale. I numeri sono impietosi. Il Veneto è al terzo posto nella classifica di illeciti nel ciclo del cemento con un incidenza di 4,9 reati ogni 100 kmq dal 2006 al 2010 , mentre a proposito di cementificazione, l’11% del suolo regionale risulta urbanizzato (media nazionale 7,6%) confermandosi un territorio a rischio ambientale. L’ambito dell’illegalità è strettamente connesso con chi del crimine ne ha fatto una ragione sociale, ovvero le consorterie mafiose. “Dall’inchieste emerse fino ad oggi in Veneto nel settore del ciclo del cemento – ha dichiarato Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – operano sia la camorra che l’ndrangheta, quest’ultima in particolare nel veronese e nella zona del lago di Garda, ma segnali consistenti provengono un po’ da tutta la Regione. Il fenomeno però è in cambiamento, le reti criminali evolvono e ci troviamo di fronte ad un ruolo sempre più opaco e inafferrabile delle mafie anche nel campo della criminalità ambientale”. Ovviamente il canale di accesso delle reti criminali nel terriotorio veneto è rappresentato dall’alto tasso di corruzione, come ha ricordato il magistrato Rossi all’inaugurazione dell’anno giudiziario. In Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, raddoppiando quasi quelli di peculato, con un incremento pari al 77%. L’aumento del tasso di corruzione è stimato nel 32%, concussione 17%. Niente violenza gratuita, niente rumore, ma una costante opera di infiltrazione, attraverso la poco identificabile catena del subappalto, attraverso la quale le gru e gli escavatori percorrono in lungo e in largo le vie della regione. La lettura del documento di Legambiente potrebbe rappresentare un momento di risveglio per un Veneto distratto, tanto nel pubblico, quanto nel privato, potrebbe rappresentare il momento del risveglio dal lungo letargo incarnato in una crescita costante del Pil e dei fatturati. La crisi è sempre un momento drammatico, ma dalle crisi è importante come si esce. Se le istituzioni che regolamentano il mercato, se i corpi intermedi della società, non si renderanno conto dei pericoli che il tessuto sociale ed economico corrono, e che già vivono, le conseguenze saranno dure, e nessuna alibi potrà far da schermo alla mancata presa di responsabilità individuale e collettiva.

http://mafieanordest-padova.blogautore. ... distratto/


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