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Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda franz il 24/02/2012, 10:50

Esaminando i dati OECD sul numero di letti d'ospedale paese per paese ed anno per anno, noto che abbiamo toccato il tetto massimo nel 1975, con 588'103 posti letto. Da li' i posti letto sono scesi costantemente, anno dopo anno, fino ai 218'750 del 2009. E nel frattempo la polazione un po' è cresciuta (anche di stanieri, che spesso hanno problemi di salute notevoli, venendo da parti disagiate del mondo). In termini di letti ogni 1000 abitanti si passa dal picco di 10.61 del 1975 ai 3.71 del 2009 (la media nazionale come vedete è addirittura inferiore a quella romana). Praticamente oggi i posti letto sono quasi 1/3 di quelli del 1975. C'è un motivo, naturalmente. Non è solo un problema di puro risparmio. I successi terapeutici nelle cure, nella diagnostica e negli interventi, rendono piu' brevi le degenze. Quindi lo stesso letto puo' essere usato piu' spesso per malati diversi. Se tuttavia andiamo a prendere la Francia passiamo da 8.51 letti ogni mille del 1997 ai 6.64 del 2009 (quasi il doppio degli italiani) e per la germania passiamo dai 10.12 del 1991 al 8.24 attuali. E sono due paesi con sanità alla Bismark (piu' dotata di fondi, più "cara" ma anche piu' efficente"). Visto che c'ero ho dato un'occiata agli altri due paesi, oltre l'Italia dotati di sistemi beveridge puri, che sono la Svezia (2.76 letti ogni mille ab) ed il regno unito (3.34). Naturalmente in questi due paesi non si registrano casi di malasanità come in Italia (o almeno, non in Svezia, qualche cosa in UK ogni tanto affiora) ed il basso numero di letti puo' essere un indice di una diversa organizzazione dei presidi medici (ambulatori) Per la svezia c'è anche la forte urbanizzazione (85%) dovuta a ovvi motivi climatici, che permette di concentrare gli ospedali solo nei pochi grandi centri abitati, senza disperdere stutture in periferia. In Italia l'urbanizzazione è del del 44.6% (che vive in città con almeno 50'000 ab) e questo comporta (o dovrebbe comportare) una maggiore diffusione nel territorio delle strutture, con maggiori ridondanze e costi. Anche il rgno Unito ha un tasso di urbanizzazione elevato (60) e questo aiuta a mantenere basso il numero dei posti letto senza incidere sulla qualità delle cure. Gli stati uniti (3.08 letti per 1000 ab) hanno anche loro una elevata urbanizzazione: l'82% vive in città con almeno 50'000 abitanti (contro il 44.6% italiano).

In sintesi direi che un basso numero di letti per abitanti è possibile in caso di forte urbanizzazione e non è il caso italiano. Inoltre comporta tutta una serie di misure complementari per evitare che gli ospedali si intasino durente crisi particolari, come quelle inflenzali. per esempio ambulatori medici attrezzati, day hospitals, case di cura per anziani (e per il gran numero di anziani in Italia rispetto al resto del mondo questo è importante). Ma come al solito se la sanità è finanziata solo dalle tasse (modello beveridge) le necessità di risparmio si riflettono forzatamente sulle prestazioni sanitarie (letti, rimborsi, ticket, franchigie, farmaci ed analisi non rimborsati). Quando la sanità è rimborsata da un sistema misto di finanziamento (tasse e assicurazioni) come nel modello bismark, vi sono piu' risorse e le prestazioni sono meno compresse.

Approfondimento: http://saluteinternazionale.info/2009/1 ... ndex-2009/

Bismarck batte Beveridge. La classifica dell’Euro-Canada Health Consumer Index 2009
Miriam Levi

BismarkA confronto 31 paesi europei + il Canada, attraverso l’uso di 32 indicatori. In testa i sistemi sanitari che adottano il modello Bismarck, che si distinguono soprattutto per i minori tempi di attesa. L’Italia in 15a posizione.
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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda flaviomob il 24/02/2012, 12:11

La tabella 2 del link che Franz ha inviato smentisce la tesi del titolo

I paesi Beveridge hanno costi inferiori e qualità più alta. L'unica differenza a favore dei Bismarck sono i tempi di attesa.

La stessa tabella evidenzia come i risultati di salute in Italia siano pari a quelli della Germania e superiori alla Svizzera...

Bisogna anche notare come in alcuni paesi con sistema Bismarck, come l'Olanda, le spese per i farmaci alla popolazione anziana siano rimborsate soltanto entro una certa età...


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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda franz il 24/02/2012, 13:09

Parlando di risultati di salute (che non so per ora cosa significhi con precisione) bisogna considerare che Francia e Italia sono in vetta alle statistiche di salute per motivi legati alla longevità ed allostato di salute della popolazione, che sono a loro volta volta determinati in gran parte dall'alimentazione e dalla genetica. Nel senso che per fortuna molti italiani non devono nemmeno entrare in ospedale ma salvo punte di eccellenza, che non devono essere foglia di fico, vale cio' che raccontava Cesare Bellagamba alcuni messaggi piu' sopra “Qui mi fanno morire”.
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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda Iafran il 24/02/2012, 21:16

E, poco alla volta, si risolve un altro problema nazionale: le pensioni di vecchiaia.
. . . .

http://affaritaliani.libero.it/roma/esc ... 22012.html

ESCLUSIVO. Umberto I: il caos al pronto soccorso era annunciato. A ottobre 2011 la denuncia

Tutti sapevano, eppure hanno taciuto o hanno fatto finta di niente. I blitz nei pronto soccorso romani non hanno fatto altro che togliere il tappo ad una situazione catastrofica che, nel caso del Policlinico Umberto I era nota da mesi. Precisamente da ottobre del 2011, come denunciato in un documento che Affaritaliani.it anticipa, con il quale il dottor Claudio Modini avvisava a tutti i livelli della situazione esistente.
Parole dure, durissime, che danno l'idea non solo dello sfascio totale del sistema romano, ma che evidenziano la mancanza totale di ogni forma di rispetto della dignità umana.

Scrive Modini, uno dei due medici sospesi: “L’affollamento del Pronto Soccorso Medici costituisce il principale problema dell’Ospedale e le decine di barelle allineate di pazienti in attesa di ricovero costituiscono, oltre ad un problema di immagine, una vera emergenza che deve essere affrontata e risolta. Su quelle barelle sostano per ore, a volte per giorni, decine di pazienti, quasi sempre anziani, in attesa di ottenere un posto di ricovero che non sempre può essere appropriato”.
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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda flaviomob il 24/02/2012, 21:54

Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia hanno una salute migliore grazie alla dieta mediterranea? :lol: :lol: :lol:

Suvvia...

http://saluteinternazionale.info/2009/1 ... ndex-2009/


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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda franz il 24/02/2012, 23:37

Quando capiro' cosa vuol dire "Risultati di salute" te lo sapro' dire.

Nota: l'ho visto adesso cosa vuol dire. E forse ho capito come si calcola il punteggio.
È buono se il punteggio è basso. Francia, Italia e Germania hanno lo stesso punteggio: 229. Solo la Svizzera fa meglio con 214.
In "tempi di attesa" il punteggio è buono quando è alto: Germania, Svizzera e Francia fanno meglio dell'Italia, secondo loro.
Quindi predendo i paesi di cultura tedesca, francese ed italiana che ci sono vicini, a parità di risultati salute (229) vincono i tempi di attesa.
Tra l'altro la differenza mostrata per la qualità della salute tra i due sistemi è molto bassa, mentre il divario per "tempi di attesa" è notevole. La Svezia appare avere il risultato peggiore par "Risultati della salute" ed anche per tempi di attesa.
Mi piacerebbe esaminare con calma le performance inglesi.

Il giudizio finale che riportano per l'Italia é

“Tecnicamente eccellente in molte località, ma scarsa equità geografica. Il comportamento autocratico dei medici impedisce all’Italia di raggiungere posizioni più elevate nell’indice dei consumatori. E’ necessario dare più potere ai pazienti.”
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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda flaviomob il 25/02/2012, 1:21

Nun ce prova'... il numerino alto è proporzionale alla qualità

Il sito stesso riporta (sempre tabella 2)

La media dei sistemi Beveridge riguardo alla spesa sanitaria è inferiore rispetto ai sistemi Bismarck (-11,4%), con risultati di salute superiori (7,8%); ma sui tempi di attesa il vantaggio dei sistemi Bismarck sui sistemi Beveridge è molto netto: (+37,3%).


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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda franz il 25/02/2012, 9:37

Vero. Mi ero sbagliato.
Resta che sulla salute Italia, Francia e Germania hanno lo stesso esito (a dar retta allo studio ... pero' mai saputo di pazienti per giorni in barella in Fra e Ger) mentre sulle attese Francia e Germania sono messi meglio.
A me pare che la bassa spesa sanitaria in Italia non sia cosa di cui vantarsi, viste le polemiche di questi giorni.

Qui tutto il rapporto, con i risultati per ogni punto testato (pag 8 e 9).
saluteinternazionale.info/wp-content/uploads/2009/12/Euro-Canada-Health-Consumer-Index-09.pdf

Vedere anche questo http://saluteinternazionale.info/wp-con ... ex2009.pdf
in cui si esamina la qualità delle cure HIV e l'Italia è terzultima.
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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda Iafran il 25/02/2012, 11:24

franz ha scritto:Il giudizio finale che riportano per l'Italia é

“Tecnicamente eccellente in molte località, ma scarsa equità geografica. Il comportamento autocratico dei medici impedisce all’Italia di raggiungere posizioni più elevate nell’indice dei consumatori. E’ necessario dare più potere ai pazienti.


Molto probabilmente, sono quelle aree in cui si verifica una folta presenza di medici nella classe politica.

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Re: Roma, Policninico Umberto I. In coma, legata alla barella

Messaggioda franz il 25/02/2012, 12:38

Iafran ha scritto:Molto probabilmente, sono quelle aree in cui si verifica una folta presenza di medici nella classe politica.

Non c'è "suddito" più fedele di chi necessita di assistenza sanitaria ... in una società "malata" di democrazia. :x

Francamente non ci avevo mai pensato ... :(
E forse hai ragione.
La sanità pubblica è un feudo di potere. Ho sempre pensato che lo fosse principalmente tramite i 600'000 addetti (cui dietro stanno le famiglie e quindi un milione e mezzo di persone circa).
Tu affermi che c'è anche una "dipendenza" che crea sudditi fedeli.
Sicuramente c'è del vero. Soprattutto per chi non puo' permettersi economicamente di andare dai privati o all'estero.
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