"Ho trovato mio padre coperto di formiche"
San Carlo, l´odissea di un disabile paralizzato nel letto. I Nas chiudono il reparto
di Giuseppe Filetto
«Ancora adesso, pensandoci a distanza di qualche ora provo schifo, mi viene la pelle d´oca - racconta Luigi Grilland, seduto sul letto - ripensando a tutte quelle formiche che camminavano velocemente sulle piaghe del povero anziano». Grilland è il compagno di stanza di Pasquale Bozzo, l´ottantunenne trovato ieri dalla figlia con il corpo ricoperto di insetti. «Sono stato svegliato proprio dalla figlia, ero stordito dalle pastiglie che prendo in questi giorni - racconta - quasi quasi non mi sembrava vero».
L´uomo già giovedì mattina aveva chiamato gli infermieri dell´ospedale San Carlo di Voltri, per lo stesso motivo. E venerdì, dopo la mezzanotte, per la medesima ragione aveva svegliato tutto il reparto Medicina: identico letto, quello di Pasquale Bozzo, non autosufficiente. Tale e quale la stanza numero uno, chiusa ieri da una squadra di tre carabinieri del Nas.
La porta è stata sigillata con nastro adesivo, di quello utilizzato per la medicazione delle ferite: per evitare che le formiche possano passare nelle altre camere. Due dei quattro degenti sono stati trasferiti in altre stanze, tutte già occupate da quattro letti ciascuna. Bozzo e Grilland sistemati nell´astanteria degli ambulatori.
La direzione sanitaria dell´ospedale ha disposto la terza disinfestazione in tre giorni, mentre Renata Canini, la manager della Asl Tre da cui dipende il "San Carlo" di Voltri, aggiunge: «Siamo solidali con il paziente e con il congiunto che ha dato l´allarme, ma credo sia necessario precisare che i Nas hanno trovato solo alcune formiche morte nel materasso e altre vive sul copriletto». Una versione che però contrasta con quanto raccontato dai vicini di letto.
Comunque, Canini tranquillizza sul fatto che i degenti non hanno rischiato alcuna malattia. «Da un punto di vista sanitario le formiche non rappresentano alcun pericolo - spiega il professore Pietro Crovari, ordinario di Igiene all´Università di Genova - ma oltre ad essere insetti fastidiosi, dimostrano l´assenza di micropulizia». Crovari, però, precisa che la mancanza di pulizia può dipendere anche dalle intercapedini vecchie, dalla presenza di zone dove gli insetti possono insediarsi e da lì muoversi. Il professore aggiunge che è la prima volta che però le formiche si ammassano sulle ferite: «Solitamente cercano briciole di pane o di biscotti, detriti di alimenti o zuccheri. Ciò che è accaduto non deve esistere in un ospedale».
Sull´igiene torna anche Luigi Grilland: «Devo dire che trovo questo reparto abbastanza pulito». Tuttavia, ieri Fiorella Bagnasco, direttrice del presidio ospedaliero, ha disposto un´altra disinfestazione. Le altre due erano state fatte giovedì e venerdì, ed una di queste, con l´aggiunta di esche, era ancora in corso. Renata Canini spiega che «il problema delle formiche è conosciuto e affrontato, infatti è stato affidato a ditte esterne il compito di compiere periodiche disinfestazioni. Ma confessa che la struttura del San Carlo è vecchia e soffre purtroppo di questi problemi, che peraltro assillano anche altri ospedali di altre città e spesso anche le abitazioni».
Sulla vetustà dell´ospedale di Voltri torna anche l´assessore regionale alla Sanità, Claudio Montaldo, che si dimostra dispiaciuto per l´increscioso episodio. Ha precisato che verrà sentito il personale di turno per capire come è stato assistito il paziente. Su questo versante Daniela Venuti, da 20 anni medico del reparto Medicina, spiega che nella notte rimangono 2 infermieri e un operatore sanitario per 27 degenti. Sottolinea che il problema delle formiche non è legato alla presenza di più o meno personale sanitario: «Nella mia vita di medico tante volte mi è capitato di vedere le formiche in ospedale, anche nelle camere disinfettate quotidianamente».
(03 agosto 2008)