La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Problema dei rifiuti urbani

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Problema dei rifiuti urbani

Messaggioda franz il 27/05/2008, 9:21

Chiaiano, rimosse le barricate
Sondaggi dei tecnici nella cava
Dopo una lunga discussione, nella notte i manifestanti hanno accolto l'appello del sindaco di Marano e hanno rimosso la barricata. I periti hanno avviato i rilievi sul terreno. I risultati entro venti giorni. Arrestati 25 dipendenti del Commissariato ai rifiuti. Al prefetto di Napoli Alessandro Pansa sarebbe stato inviato un avviso di garanzia per cattiva gestione dell'emergenza quando era lui a capo della struttura


09:18 Arrestati 25 dipendenti del Commissariato ai rifiuti

I Carabinieri del Nucleo tutela ambiente (Noe) stanno eseguendo 25 ordinanze di custodia cautelare. Secondo quanto si apprende, le misure sarebbero degli arresti domiciliari per alcuni dipendenti e funzionari del Commissariato ai rifiuti
09:00 Epifani, Cgil: "Agire per risolvere il problema"

"Penso che bisogna procedere a risolvere il problema dei rifiuti. Lasciandolo marcire significa deteriorare la vita civile ed economica". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani a "Mattino Cinque" rispondendo sulla questione dei rifiuti in Campania. "Bisogna trovare delle soluzioni che vengano anche condivise"
08:46 Iniziati i "carotaggi" del terreno

I mezzi dell'Arpac, Agenzia regionale protezione ambiente Campania, sono entrati nella cava scortati dalla polizia passando da un accesso secondario, evitando l'arteria dove nei giorni scorsi c'è stato il presidio. Sul posto non sono presenti manifestanti e le operazioni si stanno avviando con tranquillità.
L'area sulla quale dovranno essere eseguiti i "carotaggi" è molto ampia. I tecnici impegnati sono circa una decina
08:28 Tecnici Arpac entrano nella cava

Le trivelle e i tecnici dell'Arpac, l' Agenzia regionale protezione ambiente Campania, sono entrati nell'area della cava di Chiaiano, dove dovrà essere allestita una discarica di rifiuti. I risultati dovrebbero essere completi entro una ventina di giorni
08:08 Il Mattino: "Avviso di garanzia al prefetto Pansa"

Il Mattino, giornale di Napoli, dà notizia della notifica di un avviso di garanzia indirizzato dalla procura al prefetto della città Alessandro Pansa per presunte irregolarita nella gestione del commisariato per l'emergenza rifiuti. Subentrato a Bertolaso nella conduzione dell'emergenza circa un anno fa, Pansa lasciò poi il posto al commissario straordinario de Gennaro
07:48 Ancora roghi a Napoli e in provincia

Ancora una notte di cumuli in fiamme, tra Napoli e provincia. Dopo una lieve diminuzione, nei giorni scorsi, del numero dei roghi, la notte scorsa gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati oltre cinquanta
07:06 Deserto il presidio a Chiaiano

Non c'e più alcun manifestante al presidio antidiscarica di Chiaiano
07:05 Presto i tecnici nella cava

Stamne, tecnici del commissariato e tecnici delle amministrazioni locali dovrebbero entrare nella cava indicata come futura cava per realizzare le prime analisi che consentiranno di capire se il terreno scelto è indicato per accogliere una discarica
07:03 Chiaiano, rimosse le barricate

I manifestanti di Chiaiano hanno rimosso spontaneamente la barricata di cassonetti che ostruiva l'accesso a via Cupa del Cane, la strada che porta alle cave dove dovrebbe essere aperta la discarica. La decisione è arrivata al termine di una lunghissima discussione fra i manifestanti che hanno trovato l'accordo accogliendo l'appello del sindaco di Marano Salvatore Perrotta

Immagine
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

La città che gioca con i suoi vizi di GIUSEPPE D'AVANZO

Messaggioda franz il 27/05/2008, 9:23

La città che gioca
con i suoi vizi
di GIUSEPPE D'AVANZO

SCALTRISSIMA, Napoli anche in quest'occasione non ha alcuna intenzione di mettersi finalmente davanti allo specchio, di guardarsi le rughe profonde o la bocca sdentata, di annusare il cattivo odore del suo corpo, di dirsi ? allo specchio, almeno così in privato ? il disagio, il dolore, la sofferenza del suo collasso.

È tanto attossicata dal suo non-essere (non è più una capitale; non è più ricca; non è più "illuminata"; non è più né colta né popolare; non è più cortese e tollerante; non è più intelligente e arguta; non è più moderna) da non avvertirne nemmeno i sintomi. Nemmeno tonnellate e tonnellate di immondizia riescono a scuoterla, a essere almeno un "sintomo" per una città che appare come anestetizzata dalla sua stessa, lenta e mortale malattia.

I napoletani appaiono oggi - come incoraggia la cultura plebea che li sovrasta - irresponsabili, privi di speranza, senza alcuna identità da proteggere o passione civica da coltivare, senza alcuna aspettativa da condividere con gli altri, senza alcuna prospettiva di guardare il mondo. O, al mondo, di raccontarsi per trovare almeno una ragione alla sua catastrofe e - quindi - una possibile cura per rimettersi in piedi. Napoli è docilmente rassegnata a diventare "lo scarto" del Paese.

È un antico trucco della città, giocare con i propri vizi per non affrontarli. Ostentarli addirittura, a chi la osserva e la racconta, come fossero oscene, irredimibili colpe originarie. In fondo, è a questo prezzo che la città è entrata nella modernità accettando che la pluralità delle sue voci, delle sue risorse, della sua diversità, dell'alterità delle sue forme di vita diventassero - per una cultura dello sviluppo crudamente economicistica - limiti, deficit, patologie da rimuovere.

"Pensata" sempre dagli altri, Napoli ha accettato di essere quel "pensiero" nell'illusione collettiva e tragica che una "recita" mimetica, una commedia - e la contemplazione soddisfatta di se stessa - la rendessero accettabile e accettata. "Moderna", come ci si attendeva che diventasse e fosse, pure nella sua marginalità cui sono stati sacrificati, come ha osservato Franco Cassano, territorio, ambiente, legalità, cultura, bellezza, luoghi sociali, istituzioni pubbliche, élites, futuro.

Anche la catastrofe della monnezza o la crisi di Chiaiano sono "pensate" altrove e Napoli, come inabile ormai ad autorappresentarsi o a riflettere su stessa in autonomia, si lascia rappresentare come un "inferno" chiuso in cui si finisce per non vedere, per non orientarsi. L'inettitudine del ceto politico - la sua complicità e mediocre, ostinatissima autoreferenzialità - si sovrappone all'invasività famelica della camorra - una camorra immaginata grande, onnipresente, onnipotente, una camorra con la C maiuscola - e, insieme, sostengono e sono sostenute da una società civile complice o dell'uno o dell'altra; o insieme dell'uno e dell'altra. Da questa geenna si può soltanto fuggire, la si può soltanto abbandonare al suo infausto destino e dunque alla sua immobilità ineluttabile.

Non è che questa rappresentazione sia immaginata. Il centro sinistra di Antonio Bassolino ha costruito le sue fortune politiche come "partito della spesa pubblica", alimentando cinicamente l'"emergenza rifiuti", come "occasione"; sollecitando una gestione incontrollata delle risorse - europee, in questa nuova edizione; allargando un "blocco di potere", un "magma sociale" (dal professionista al pregiudicato) verticale e socialmente differenziato, che ha ospitato la "mediazione sociale" di una camorra, già grassa dei profitti accumulati dallo smaltimento dei rifiuti industriali e tossici del Nord. E' questo l'inferno che sconforta chi guarda da lontano.

E tuttavia, diceva Italo Calvino, nell'inferno ci sono soltanto due modi per sopravvivere. "Il primo è accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più": è la strada che Napoli e i napoletani hanno percorso e che li rende ciechi, muti, insensibili dinanzi alla catastrofe. Il secondo modo "è rischioso, esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

Questo "malgrado tutto" può apparire povera cosa, ma è la sola formula che oggi può arrestare la rovina di Napoli, l'unica bandiera che i napoletani potrebbero (dovrebbero) agitare. Anche a Chiaiano c'è un "malgrado tutto" da raccontare, un "non inferno" da ricordare. Il presidente della municipalità, i sindaci di Marano e Mugnano - la politica, la rappresentanza - appaiono credibili per i cittadini e per le istituzioni. Sono capaci di dialogo. Lasciano cadere ogni politica del "no".

Il degrado urbano di queste periferie non deve lasciar pensare a un esclusivo degrado sociale. Negli ultimi anni il carovita cittadino, l'alto costo degli affitti, la speculazione edilizia ha visto muoversi verso i bordi della città quote di cittadini "consapevoli", non rassegnati alla violenza e al disordine che li circonda. Chiedono - con molte ragioni - una soluzione che rispetti le decisioni del governo nella tutela ambientale dei luoghi, e sanitaria dei cittadini. La popolazione delle tre comunità (Chiaiano, Marano, Mugnano) che si affacciano sulle cave destinate a discarica non è caparbiamente ostile. Nei capannelli lungo Poggio Vallesana si sente anche dire.

"Non possiamo dire soltanto no?" tra il consenso di chi ascolta. Quel che si chiede non è la luna. E' di poter partecipare ai controlli, alle verifiche ripristinando una strategia di fiducia con le istituzioni. Questo solco è stato tracciato ieri ? e confermato oggi ? dagli incontri con Bertolaso. E' un confine che isola chi rifiuta la legalità, chi sceglie la violenza. E' lo sbarramento che dovrebbe trascinare allo scoperto chi vuole risolvere la questione con il fuoco e il ferro. Non c'è la camorra dietro quelle barricate che devono essere rimosse nelle prossime ore.

Non c'è la camorra con la C maiuscola e sarebbe un errore enfatizzarne la potenza, la pervasività. È delinquenza di quartiere che ha piccoli interessi edilizi intorno alle cave e li vedrebbe impoveriti dallo smaltimento dei rifiuti. Ingaggia bande di ultras, facili alla cocaina, già viste in azione nella "battaglia" di Pianura, intorno ai roghi dei capi rom di Ponticelli. È questa delinquenza che sfida lo Stato e ha la possibilità di farcela soltanto se protetta dalla presenza di bambini, donne, anziani. Senza questa inconsapevole difesa, è perduta. E' contro di essa che dovrebbe muovere una prova di forza del governo che ci si augura non sia indiscriminata, brutale ostentazione muscolare.

Se osservata con attenzione e senza pregiudiziali semplificazioni, la crisi di Chiaiano mostra che nell'"inferno" c'è anche traccia di ciò che non lo è. Bisogna "farlo durare e dargli spazio" con pazienza e chi lo sa che anche Napoli riesca a mettersi finalmente davanti a quel benedetto specchio per trovare decenza e dignità.

(27 maggio 2008)
Immagine
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Problema dei rifiuti urbani

Messaggioda ranvit il 27/05/2008, 12:37

Dice molte cose condivisibili D'Avanzo....ma ci sta "azzuppando il pane" anche lui, deve fare il suo mestiere.

La Campania, per chi non lo sapesse, ha una bassissima raccolta differenziata (anche se ben 150 comuni sono sulla media nazionale) cosi' come il Lazio e la Sicilia e in un certo qual modo anche della stessa Lombardia e altre regioni. Le prime due regioni citate non hanno la monnezza per strada solo perchè hanno discariche aperte, invece in Campania la Magistratura le ha chiuse....chissà perchè...mentre le altre regioni perchè bruciano la gran parte oltre che avere anche delle discariche aperte.
E' una grave colpa degli amministratori della Campania aver fatto degenerare cosi' tanto la situazione : niente discariche e niente inceneritori! Il massimo della inettitudine!
Ma anche dei governi nazionali che hanno accettato senza battere ciglia l'inettitudine degli amministratori campani. TUTTI di destra e di sinistra si sono accontentati dei voti che portavano... comunque.
Per non parlare dei tanti candidati eletti non campani, catapultati di forza dalle ns parti.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Problema dei rifiuti urbani

Messaggioda franz il 28/05/2008, 8:15

ranvit ha scritto:Dice molte cose condivisibili D'Avanzo....ma ci sta "azzuppando il pane" anche lui, deve fare il suo mestiere.

La Campania, per chi non lo sapesse, ha una bassissima raccolta differenziata (anche se ben 150 comuni sono sulla media nazionale) cosi' come il Lazio e la Sicilia e in un certo qual modo anche della stessa Lombardia e altre regioni. Le prime due regioni citate non hanno la monnezza per strada solo perchè hanno discariche aperte, invece in Campania la Magistratura le ha chiuse....chissà perchè...mentre le altre regioni perchè bruciano la gran parte oltre che avere anche delle discariche aperte.


Dati piu' precisi su come funzionano queste cose in europa e nelle regioni italiane le trovate in qusta scheda su wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiuti

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Chiaiano, ricominciano le proteste

Messaggioda franz il 31/05/2008, 18:56

Chiaiano, ricominciano le proteste
Dalla Ue dubbi sul decreto rifiuti


Una rivista specializzata: "Il decreto sarà respinto da Bruxelles"

NAPOLI - L'Ue ha molti dubbi sul decreto rifiuti, e si prepara a respingerlo. Lo scrive in esclusiva la rivista di banca Etica "Valori", che specifica anche i punti sui quale Bruxelles si opporrà. Una riunione decisiva in tal senso si è svolta ieri sera alla Direzione Generale Ambiente.

Scrive infatti la rivista: "Le obiezioni dell'Ue riguardano soprattutto gli articoli che contengono deroghe: alla Commissione non sono andati giù, in particolare, l'articolo 9 (relativo alle deroghe sulla valutazione di impatto ambientale per i siti che saranno adibiti a discariche) e l'articolo 18 (che prevede un lungo elenco di deroghe alla normativa vigente in materia ambientale, igienico-sanitaria, di prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali).

I tecnici avrebbero sollevato le loro obiezioni direttamente ai rappresentanti del governo italiano a Bruxelles, indicando i punti critici del decreto. Va detto che il parere della Commissione europea non è vincolante per il governo di un Paese membro. Naturalmente, però, qualora Berlusconi e suoi ministri decidessero di andare avanti e di non ascoltare i rilievi dell'Ue, si aprirebbe una procedura d'infrazione contro l'Italia. E sarebbe la seconda volta: il nostro Paese è già in procedura d'infrazione, e sempre per lo scandalo dei rifiuti".

Chiaiano, torna la protesta. Dopo le parole pronunciate da Berlusconi a Napoli si riaccende la tensione a Chiaiano, quartiere scelto per aprire una discarica da 700 mila tonnellate. Le analisi per verificare l'idoneità della cava ancora non sono concluse ma il premier ieri ha annunciato che a Chiaiano "la discarica si farà. Tutte le nostre relazioni tecniche ci indicano che la cava è adeguata".

Affermazioni che sono detonate come bombe tra la popolazione del quartiere che si prepara a una nuova prova di forza con la polizia dopo gli scontri dei giorni scorsi. Al presidio sulla piazza la voce comune è una sola: "E' una dittatura. A che servono i rilievi dei tecnici se hanno già deciso?"

Domani 5.000 in piazza. Per domani la gente di Chiaiano ha organizzato una manifestazione a cui è annunciata la presenza di cinquemila persone. Davanti al palco allestito per gli oratori, un cartello con una croce nera è appeso ad un balcone. C'è scritto: "Scendiamo tutti in piazza se non vogliamo finire così".

Quaranta roghi di immondizia. Nonostante gli appelli, anche del presidente della Repubblica, continuano i roghi della spazzatura. Oltre quaranta cumuli di immondizia sono stati dati alle fiamme nella notte tra Napoli e provincia, a Casoria, Afragola, Giugliano e Secondigliano.

Avellino in corteo per protesta. Anche Avellino dice "no" alle discariche. Stamane circa 500 manifestanti, insieme ad una decina di sindaci della provincia, sono scesi in strada per respingere l'ipotesi di aprire una discarica da 700 mila metri cubi sull'altopiano del Formicoso, tra i comuni di Bisaccia, Vallata e Lacedonia. "L'Irpinia non può diventare la pattumiera della regione", dicono i manifestanti che hanno concluso la protesta davanti all'impianto di trattamento dei rifiuti di Pianodardine. "Le scelte del governo - osserva un leader del corteo - penalizzerebbero definitivamente il futuro di comunità che molto ha investito su ambiente, zootecnia e prodotti alimentari".

(31 maggio 2008)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

rifiuti campani: tracce di radioattività

Messaggioda franz il 06/06/2008, 14:24

Amburgo, stop ai rifiuti campani
"Tracce di radioattività"

Sospeso lo smaltimento dei carichi provenienti dall'Italia. "Non prendiamo materiali tossici, vogliamo garanzie dalle autorità: controlli vanno effettuati all'origine"

CRONACA

Amburgo, stop ai rifiuti campani
"Ci sono tracce di radioattività"

AMBURGO - La città-regione di Amburgo ha sospeso temporaneamente la smaltimento dei rifiuti campani dopo aver trovato in un carico, questa settimana, tracce di radioattività superiori ai normali livelli riscontrati nell'ambiente. Lo ha detto all'agenzia Ansa il portavoce della società di nettezza urbana che smaltisce l'immondizia proveniente dalla Campania.

L'attività, ha spiegato il portavoce, riprenderà non appena la società tedesca riceverà dalle autorità italiane la garanzia scritta che tutti i carichi di rifiuti diretti ad Amburgo saranno controllati all'origine contro la radioattività.

Un episodio che sottolinea, se mai se ne fossse ancora bisogno, la gravità della situazione rifiuti in Campania. E che contribuisce a complicare una situazione che già di per sé è oltre i limiti dell'emergenza.

(6 giugno 2008)


La storia dei traffici illeciti dal Nord al Sud è documentata dagli atti
delle Commissioni e fu denunciata nel 1995 da manager e parlamentari
"Bolle false e finti trattamenti
così camuffiamo i veleni"

Parla un broker della monnezza: questa truffa è nota a tutti
di CARLO BONINI

Ci sono ancora tonnellate di rifiuti nelle strade di Napoli
ROMA - "Il presidente della Repubblica ha ragione. La Campania è stata per molti anni la pattumiera del nord. E dico anche, mi scuseranno i napoletani, che come questo sia stato possibile è ormai il segreto di Pulcinella". L'uomo ha l'accento marcato delle valli lombarde. Ha meno di 40 anni e da più di 15 sposta e spinge rifiuti da un estremo all'altro del Paese. Chiede l'anonimato, perché qualche problema di giustizia lo ha già avuto e non intende averne altri. Perché di "monnezza", pericolosa o innocua che sia, speciale o meno che sia, ci campa.

Gli imprenditori come lui li chiamano "broker". Intermediano tra il rifiuto che caricano e la discarica in cui lo sversano. Al committente, pubblico o privato, offrono un servizio chiavi in mano: trasporto, conferimento e smaltimento. Formalmente, "clean", pulito, proprio come vuole la battuta di Toni Servillo nel film "Gomorra". Ma che lo sia davvero, "clean", questo dipende solo da loro. Perché l'industriale che firma per lo smaltimento di fanghi, vernici, acidi o altri residui di lavorazioni tossiche non vuole e non deve sapere che fine quei rifiuti faranno. Perché non vuole e non deve portarne la responsabilità per eventuali danni alle persone e all'ambiente. Dal sistema ci guadagnano o quantomeno ci hanno guadagnato tutti i protagonisti del ciclo. L'imprenditore che dimezza il costo di smaltimento. Il broker che ricarica sui costi fino al cinquanta per cento. La discarica non autorizzata che interra i veleni.

Di aziende di "intermediazione rifiuti" in Italia ce ne sono almeno un migliaio. "Di fatto - spiega il nostro broker lombardo - parliamo sempre delle stesse cinquanta persone cui quelle società, in un modo o in un altro, fanno capo". La storia dei traffici illeciti di rifiuti nord-sud documentata dagli atti parlamentari delle diverse commissioni di inchiesta è quella di indagini a loro modo esemplari come "Re Mida" o "Eldorado". E' quella che, a partire dal 1995, denunciarono con forza e nel completo disinteresse parlamentari come Massimo Scalia (presidente della prima commissione di inchiesta sui rifiuti) e quindi manager coraggiosi come Roberto Cetera e Lorenzo Miracle di "Ecolog" (la società del gruppo Fs che in sette anni di emergenza ha smaltito circa due milioni di tonnellate di rifiuti in Germania), oggi costretti agli arresti domiciliari dall'accusa della procura di Napoli di aver commesso ciò contro cui hanno pubblicamente combattuto in solitudine per anni (traffico illecito di rifiuti), a cominciare dalla denuncia del ruolo opaco dei centri di stoccaggio e trasformazione umbri, per finire alle società di trasporti campane.

Il broker lombardo sorride. "Il Sistema del traffico illecito dei rifiuti ha sempre camminato su due gambe. Il trasporto su gomma e l'intermediazione fasulla dei centri di stoccaggio e trasformazione. Da questo punto di vista, ovviamente i treni per la Germania sono sempre stati visti come fumo negli occhi. Detto questo, il Sistema non ha funzionato sempre nello stesso modo. E' andato affinandosi con il tempo. Cambiavano le leggi in senso restrittivo, si trovavano nuovi mezzi per aggirarle".

In principio - correvano i primi anni '90 - fu davvero "l'età dell'oro". Nessun controllo, libera circolazione dei mezzi lungo l'Autosole. "Per un chilo di rifiuti tossici, l'industriale del nord arrivava a pagare anche 600 lire. Il costo effettivo per lo smaltimento nelle discariche campane era tra le 20 e le 30 lire. L'utile, dunque, di circa il 90 per cento". A Pianura finirono i fanghi venefici dell'Acna di Cengio e Dio solo sa cos'altro, se è vero come è vero, racconta l'uomo, che "in una discarica di Giugliano venivano interrati direttamente i cassoni dei camion che arrivavano dalla Lombardia, dal Veneto, dal Piemonte".

Poi venne approvato il decreto Ronchi, cominciò l'emergenza campana e le cose, almeno apparentemente, si complicarono. Ai rifiuti (quale che ne fosse la natura) venne attribuito un codice di identificazione che avrebbe dovuto consentire di tracciarne il percorso dalla sorgente alla foce. Per impedire ai committenti di dichiarare in partenza rifiuti diversi da quelli che venivano caricati e alla discarica di accettare monnezza per la quale non era autorizzata allo smaltimento.

Il Sistema si adeguò. "I trucchi erano e restano a tutt'oggi due. Il primo si chiama "girobolla". Il secondo, che ne è una variante, è lo "scarico di conferimento"".
Il girobolla funziona come il gioco delle tre carte. "Il rifiuto pericoloso esce dalla fabbrica del nord con un codice e una destinazione finale. Diciamo in Campania. Lungo la strada si ferma almeno due o tre volte in altrettanti impianti di stoccaggio e trasformazione, che sono per lo più concentrati tra Toscana e Umbria. In questi centri, al trasportatore viene consegnata una nuova bolla di accompagnamento che non è più quella originaria, ma un documento di trasporto che certifica, in modo falso, che il carico di rifiuti è stato trattato e trasformato in innocuo materiale di recupero. In realtà, l'immondizia non è mai scesa dal camion. Ma quando arriva in discarica può essere accolta perché risulta essere altro da ciò che è".

L'industriale a monte è libero da ogni sospetto o seccatura perché avrà da mostrare un documento che attesta il trattamento intermedio di quei rifiuti e per la stessa ragione lo saranno il broker e la discarica che quei rifiuti ha interrato. Lo "scarico di conferimento" è ancora più semplice. Nel centro di stoccaggio e trasformazione il carico di rifiuti cambia di mano. "Il camion che ha fatto la prima tratta se ne torna indietro e la responsabilità dello smaltimento diventa del centro di stoccaggio. A questo punto arrivano i camion dal sud. Caricano e sversano dove solo loro sanno. In Campania o anche in regioni limitrofe".

Il finto declassamento dei rifiuti o il loro passaggio di mano rendono di fatto irrintracciabile la reale origine del carico e la sua effettiva destinazione. Fanno da diga tra chi i veleni li produce e chi li interra. Dice l'uomo: "Faccio un esempio per far capire come andassero le cose ancora nel 2003. Milano era in piena emergenza e l'Amsa conferiva i suoi rifiuti solidi urbani, dunque non nocivi, in Campania, dove però era scoppiata a sua volta l'emergenza. A Napoli, l'allora commissario straordinario vietò l'importazione di rifiuti da altre regioni, ma con il meccanismo del conferimento dei rifiuti a centri di stoccaggio intermedi i rifiuti milanesi continuarono ad affluire nella discarica di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta".

Tutti sapevano. Tutti sanno. Compresi, evidentemente, chi i carichi velenosi li trasporta. "Loro sono davvero le ultime ruote del carro. Lo fanno per mangiare. I camion fanno una prima tratta da sud a nord trasportando merci regolari e per non tornare indietro vuoti caricano immondizia. Quale che sia". Del resto, i controlli lungo il tragitto pare non spaventino proprio nessuno. "Un conto è essere bloccati dalla Forestale o dai carabinieri del Nucleo di tutela ambientale. Ma questo succede soltanto quando si è finiti in un'indagine, magari si è stati intercettati e si sa quale è il camion da fermare. Un altro conto è essere controllati dalla polizia stradale. Il camion viaggia chiuso e se i pesi sono rispettati e le bolle di accompagnamento sono a posto, nessuno andrà ad aprire i cassoni per vedere se davvero ciò che c'è dentro è o meno materiale nocivo. E il gioco è fatto".

(6 giugno 2008)

Immagine
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

ertolaso: Ll discarica di Chiaiano si farà

Messaggioda franz il 23/06/2008, 7:42

Rifiuti, vertice a Chiaiano Bertolaso: «la discarica si farà»
Tavolo tecnico per l'impatto ambientale

La discarica di Chiaiano si farà: lo ha confermato il sottosegretario all'emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, lasciando la prefettura di Napoli al termine dell´incontro con le istituzioni locali, al quale hanno partecipato i sindaci dei comuni nelle immediate vicinanze del sito, quello di Marano Salvatore Perrotta e quello di Mugnano Daniele Palumbo, e il presidente della commissione Ambiente del Comune di Napoli Carlo Migliaccio. Il sottosegretario ha annunciato un´immediata riconvocazione del tavolo tecnico con gli enti locali per valutare ulteriori aspetti legati all'utilizzo dell'impianto. In particolare dovranno essere discussi il problema dell'impatto ambientale relativo ai mezzi di trasporto, e la tipologia dei rifiuti da conferire nella discarica. Si ipotizza che in una prima fase a Chiaiano debba essere sversate circa 700mila tonnellate di rifiuti. Il via libera arriva dopo una serie di analisi e carotaggi avviati lo scorso 27 maggio. Nonostante il parere negativo degli esperti nominati dai comitati e dalle amministrazioni vicine alle cave secondo i quali il sito non è adatto ad accogliere rifiuti, non solo per le caratteristiche geologiche e per la vicinanza con le falde acquifere, ma anche per l'elevata presenza nei terreni di piombo e cadmio.

Circa un centinaio di persone ha atteso per ore nella cittadina, al presidio di via Cupa dei Cani. Al termine dell'incontro, i sindaci di Marano, Mugnano e il presidente della Municipalità di Chiaiano si sono diretti al presidio per esporre le novità sull'ipotesi dell'apertura della discarica nelle vecchie cave di tufo.

Intanto nella zona ci sono grossi cumuli di rifiuti: i cittadini di Marano ritengono si tratti di una sorta di «boicottaggio» contro i comuni più attivi nella protesta contro la discarica. «I compattatori - spiega Luigi, un cittadino di Marano - provenienti del nostro comune vengono messi in attesa a tempo indeterminato e scavalcati dai compattatori provenienti da altre zone. Riteniamo questa una inaccettabile ritorsione contro la nostra protesta».

Pubblicato il: 22.06.08
Modificato il: 22.06.08 alle ore 20.28

www.unita.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Problema dei rifiuti urbani

Messaggioda franz il 24/06/2008, 8:30

Il sindaco di Napoli annuncia il sito scelto per il quarto impianto della Campania
A Chiaiano la protesta continua, barricate lungo la strada per le cave
Iervolino: sarà ad Agnano
il nuovo termovalorizzatore


NAPOLI - Il nuovo termovalorizzatore di Napoli sarà realizzato nel quartiere di Agnano, alla periferia occidentale del capoluogo. Lo ha detto il sindaco Rosa Russo Iervolino durante una conferenza stampa convocata a palazzo san Giacomo. Puntuale, alla scadenza del termine previsto dal recente decreto legge in materia di rifiuti, l'amministrazione municipale di Napoli ha individuato il sito del termovalorizzatore destinato a smaltire i rifiuti della città. L'annuncio è stato dato al termine di una seduta di giunta dal sindaco Iervolino, che in queste ore comunicherà ufficialmente la decisione al sottosegretario Guido Bertolaso.

L'annuncio del sindaco. "Il termovalorizzatore di Napoli sorgerà ad Agnano - ha detto il sindaco Iervolino - dopo un'analisi molto lunga e molto attenta". La scelta è quella di posizionare un nuovo servizio nell'area occidentale, in modo da distribuire equamente sul territorio presenze "ingombranti". Le premesse nell'individuazione del sito, ha spiegato il sindaco, sono legate all'esempio dell'impianto di Vienna, "che è vicino all'ospedale, vicino all'università e in mezzo alle case".

Un impianto solo per Napoli. "Il termovalorizzatore non è una apparecchiatura mortifera - ha sottolineato Iervolino - ci è parso giusto scegliere un territorio che avesse alcune caratteristiche, e che cioè fosse facilmente accessibile, il cui terreno non fosse inquinato in modo da poter iniziare immediatamente i lavori e che consentisse per superfice la realizzazione del termovalorizzatore che però è di città". Il primo cittadino ha detto un no secco a "un bestione che bruci l'immondizia di tutte le regioni. Vogliamo qualcosa che serve per Napoli e in questo senso abbiamo voluto dare una risposta precisa e puntuale a un obbligo che ci veniva dalla legge".

La valutazione spetta a Bertolaso. Il sindaco ha precisato anche che saranno le strutture tecniche del sottosegretario Bertolaso a dover verificare la posizione dell'impianto, e che il Comune avrà occhi attenti per le risultanze della valutazione di impatto ambientale e per tutte le perizie tecniche necessarie prima dell'avvio dei lavori. "Noi chiediamo all'organismo tecnico di farle con la massima celerità - ha detto - ed esigiamo siano tutte positive per la salute dei cittadini e per l'ambiente".

Quarto impianto in Campania. Il sindaco ha annunciato anche la disponibilità a spiegare in prima persona, assieme al sindaco di Brescia e a quello di Vienna, la non pericolosità della presenza del termovalorizzatore ai cittadini nella municipalità in cui sarà realizzato l'impianto. Si tratta del quarto termovalorizzatore della Campania: il primo, in fase di costruzione ad Acerra, dovrebbe essere completato entro la fine del 2008, il secondo e terzo, in fase di avviamento di iter, sono a Santa Maria La Fossa, nel casertano, e a Salerno.

Barricate a Chiaiano. Intanto a Chiaiano, dopo il via libera di Bertolaso all'apertura della discarica, la protesta continua. La strada che conduce alle cave è barricata e si può procedere solo a piedi. In motorino occorre fare uno slalom tra sbarramenti di vario tipo, in auto è impossibile. Nella tarda mattinata alcune transenne hanno chiuso anche il passaggio laterale dei pedoni, che ora vengono filtrati da un passaggio al centro della strada. Rifiuti ammassati, un albero messo di traverso, il palco servito per l'assemblea di ieri e altre transenne in ferro costituiscono altrettanti ostacoli per i mezzi che volessero raggiungere la Cava di Cinque Cercole, giudicata idonea dai tecnici dell'Arpac e da Bertolaso ad accogliere 1000 tonnellate di rifiuti al giorno.

Esposti in procura e Ue. La rassegnazione sembra ormai diffondersi, anche se non mancano gli irriducibili. "Continueremo una resistenza democratica - dice Egidio Del Giudice, progettista di interni - la discarica è uno scempio, una scelleratezza, ma Chiaiano non può lottare con la forza contro lo Stato". Le speranze superstiti vengono riposte nella procura - alla quale il presidente della commissione ambiente del Comune di Napoli, Carlo Migliaccio, ha preannunciato un esposto - e nella Unione europea. "La normativa Ue stabilisce che le discariche debbano essere ubicate a non meno di due chilometri dagli ospedali - dice Del Giudice - qui sarebbe a 600 metri in linea d'aria".

(23 giugno 2008)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Problema dei rifiuti urbani

Messaggioda ranvit il 24/06/2008, 10:58

Quattro termovalorizzatori in Campania solo abbondanti rispetto alla quantità di rifiuti da trattare, soprattutto se come sembra partirà davvero la differenziata.
Ma considerando le milioni di tonnellate di ecoballe accantonate....ci vorranno anni per smaltirle anche con 4 bruciatori.

Speriamo solo che saranno in grado di funzionare al piu' presto e che siano in grado di bruciare senza diossina anche le ecoballe molto poco "eco" messe da parte.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Così ho avvelenato Napoli

Messaggioda franz il 11/09/2008, 15:51

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 3&ref=hpsp

Così ho avvelenato Napoli
di Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi
Le confessioni di Gaetano Vassallo, il boss che per 20 anni ha nascosto rifiuti tossici in Campania pagando politici e funzionari

Immagine

Temo per la mia vita e per questo ho deciso di collaborare con la giustizia e dire tutto quello che mi riguarda, anche reati da me commessi. In particolare, intendo riferire sullo smaltimento illegale dei rifiuti speciali, tossici e nocivi, a partire dal 1987-88 fino all'anno 2005. Smaltimenti realizzati in cave, in terreni vergini, in discariche non autorizzate e in siti che posso materialmente indicare, avendo anche io contribuito... Comincia così il più sconvolgente racconto della devastazione di una regione: venti anni di veleni nascosti ovunque, che hanno contaminato il suolo, l'acqua e l'aria della Campania. Venti anni di denaro facile che hanno consolidato il potere dei casalesi, diventati praticamente i monopolisti di questo business sporco e redditizio. La testimonianza choc di una follia collettiva, che dalla fine degli anni Ottanta ha spinto sindaci, boss e contadini a seminare scorie tossiche nelle campagne tra Napoli e Caserta. Con il Commissariato di governo che in nome dell'emergenza ha poi legalizzato questo inferno.

Gaetano Vassallo è stato l'inventore del traffico: l'imprenditore che ha aperto la rotta dei rifiuti tossici alle aziende del Nord. E ha amministrato il grande affare per conto della famiglia Bidognetti, seguendone ascesa e declino nell'impero di Gomorra.

I primi clienti li ha raccolti in Toscana, in quelle aziende fiorentine dove la massoneria di Licio Gelli continua ad avere un peso. I controlli non sono mai stati un problema: dichiara di avere avuto a libro paga i responsabili. Anche con la politica ha curato rapporti e investimenti, prendendo la tessera di Forza Italia e puntando sul partito di Berlusconi.

La rete di protezione

Quando Vassallo si presenta ai magistrati dell'Antimafia di Napoli è il primo aprile. Mancano due settimane alle elezioni, tante cose dovevano ancora accadere. Due mesi esatti dopo, Michele Orsi, uno dei protagonisti delle sue rivelazioni è stato assassinato da un commando di killer casalesi. E 42 giorni dopo Nicola Cosentino, il più importante parlamentare da lui chiamato in causa, è diventato sottosegretario del governo Berlusconi.

Vassallo non si è preoccupato. Ha continuato a riempire decine di verbali di accuse, che vengono vagliati da un pool di pm della direzione distrettuale antimafia napoletana e da squadre specializzate delle forze dell'ordine: poliziotti, finanzieri, carabinieri e Dia. Finora i riscontri alle sue testimonianze sono stati numerosi: per gli inquirenti è altamente attendibile.

Anche perché ha conservato pacchi di documenti per dare forza alle sue parole. Che aprono un abisso sulla devastazione dei suoli campani e poi, attraverso i roghi e la commercializzazione dei prodotti agro-alimentari, sulla minaccia alla salute di tutti i cittadini. Come è stato possibile?

"Nel corso degli anni, quanto meno fino al 2002, ho proseguito nella sfruttamento della ex discarica di Giugliano, insieme ai miei fratelli, corrompendo l'architetto Bovier del Commissariato di governo e l'ingegner Avallone dell'Arpac (l'agenzia regionale dell'ambiente). Il primo è stato remunerato continuativamente perché consentiva, falsificando i certificati o i verbali di accertamento, di far apparire conforme al materiale di bonifica i rifiuti che venivano smaltiti illecitamente. Ha ricevuto in tutto somme prossime ai 70 milioni di lire. L'ingegner Avallone era praticamente 'stipendiato' con tre milioni di lire al mese, essendo lo stesso incaricato anche di predisporre il progetto di bonifica della nostra discarica, progetto che ci consentiva la copertura formale per poter smaltire illecitamente i rifiuti".

Il gran pentito dei veleni parla anche di uomini delle forze dell'ordine 'a disposizione' e di decine di sindaci prezzolati. Ci sono persino funzionari della provincia di Caserta che firmano licenze per siti che sono fuori dai loro territori. Una lista sterminata di tangenti, versate attraverso i canali più diversi: si parte dalle fidejussioni affidate negli anni Ottanta alla moglie di Rosario Gava, fratello del patriarca dc, fino alla partecipazione occulta dell'ultima leva politica alle società dell'immondizia.
(11 settembre 2008)
Ultima modifica di franz il 11/09/2008, 15:55, modificato 1 volta in totale.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Prossimo

Torna a Dai Comuni alle Regioni, Locale e Globale

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 52 ospiti

cron