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Quando si fa abitudine alle morti …

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Quando si fa abitudine alle morti …

Messaggioda Iafran il 25/09/2009, 12:50

Il numero delle morti per l’influenza “suina” in Messico o negli USA o in altre nazioni il più delle volte viene letto quasi con lo stesso stato d’animo che si ha verso un qualsivoglia dato statistico.
Il primo caso che si è verificato in Italia, forse, ha ricevuto un maggior interesse, non fosse altro che per allarmarci, per percepire che facciamo parte di un sistema globale.
Però, come per le notizie di altre morti che succedono fuori dal nostro ambito, non siamo andati tanto al di là, non ci siamo spinti ad immaginare di quanto sia stata toccata le sua comunità di appartenenza, o a pensare al suo vissuto (pierodm, invece, ha fatto la sua parte per un amico su questo forum), né allo sconforto che ha lasciato nei cari (a eccezione della TV … che se ne serve!).
Stamani su “il Quotidiano della Calabria” ho letto uno scritto sulla signora Russo di Messina, primo caso in Italia dell’influenza “suina”, che vi propongo.

Giovanna, l’addio di un amico calabrese.

Egregio direttore, vorrei che la presente lettera fosse pubblicata sul suo giornale per lasciare una testimonianza e un ricordo di Giovanna Russo, la donna messinese morta per il virus dell’influenza A. La signora Giovanna Russo, infatti, da ragazza è vissuta a Cosenza, nella città di chi scrive, lasciando un vivo ricordo in noi, i suoi compagni di scuola.

Giovanna Russo … un sussulto terribile … ho acceso Internet è si, era proprio lei. Purtroppo. La foto, anche se erano vent’anni che non la vedevo, me l’ha confermato. E poi, la sorella Giusi, intervistata a “Studio Aperto”, la foto di Giovanna sui giornali. E’ stato un momento … ed ecco i ricordi che si accavallano tra gli spensierati anni dell’adolescenza.
Giovanna è vissuta a Cosenza, la famiglia messinese, si era trasferita nella nostra città per motivi di lavoro; e fu così che, tra i banchi di scuola, al liceo “Fermi”, in via Molinella, conobbi la vitalità di quella ragazza, cordiale e socievole, sempre pronta ad invitare noi compagni di scuola nella sua casa di Messina. Ricordo i suoi diciotto anni festeggiati in discoteca, la gita scolastica di fine anno, sempre in prima fila ad organizzare qualcosa di divertente, coinvolgendo amici e professori. Una ragazza originale ed energica, solare. Ed anche i genitori, persone fantastiche. Ricordo che ci ospitarono da loro, in un weekend, e dormimmo in dieci ragazzi nel soggiorno, coi sacchi a pelo, mentre loro che ci invitavano a rimanere ancora un giorno. <<Non formalizzatevi –dicevano affabili- a noi fa piacere!>>

Ricordi di gioventù, rivissuti in un dramma senza precedenti, con la notizia della prima persona che il destino ha voluto colpire attraverso un morbo temutissimo in Italia che si è scatenato proprio sulla nostra compagna di vent’anni fa.
Forse è giusto che i suoi tre figli sappiano che Giovanna ha lasciato un bellissimo ricordo anche lontano dalla sua città, e che, anche a distanza di anni, ci sono persone come lei che si fanno ricordare ed a cui non basta dedicare solo un pensiero.

Domenico Belcastro”
Iafran
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