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Ancora razzismo

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Ancora razzismo

Messaggioda franz il 05/07/2009, 10:12

Aggressione razzista a Monteverde Nuovo, uomo del Congo picchiato e derubato

Aggressione razzista nel quartiere di Monteverde Nuovo a Roma. Un uomo del Congo è stato selvaggiamente picchiato da tre italiani, in via di Donna Olimpia, al grido di "sporco negro, noi facciamo la volontà del governo, dovete tornare a casa vostra". Il fatto è avvenuto giovedì pomeriggio.

Il congolese stava distribuendo volantini quando dalle finestre di una palazzina alcune persone lo hanno insultato per il colore della sua pelle. Mentre si allotanava spaventato, dalla palazzina sono usciti tre uomini, tutti italiani tra i 30 e i 50 anni, che lo hanno rincorso. Raggiunto lo hanno bloccato e picchiato, ferendolo al volto. Poi lo hanno derubato del passapoprto passaporto e dei soldi che aveva in tasca.

L'uomo ha chiamato, poco prima delle 15, il 113 raccontando di essersi nascosto in un palazzo di via di Donna Olimpia dopo l'aggressione. All'arrivo degli agenti della polizia di Stato gli aggressori si erano già dati alla fuga mentre l'uomo è stato soccorso dal personale del 118 ed accompagnato in ospedale dov'è stato dimesso con sette giorni di prognosi per un trauma cranico e una ferita al sopracciglio sinistro.

Il congolese è un rifugiato politico in Italia dal 2004, si è sposato in Italia, vive a Roma e ha una bambina di pochi anni. Ha raccontato ai poliziotti che stava distribuendo volantini pubblicitari citofonando agli inquilini della zona quando un cinquantenne infuriato per essere stato disturbato durante il riposino pomeridiana lo ha prima pesantemente insultato dalla finestra e poi è sceso e gli ha rotto una bottiglia in testa. Successivamente sarebbe stato raggiunto da altri due italiani che lo hanno continuato a picchiare.

Il sindaco Gianni Alemanno ha dichiarato: "L'insulto razziale offende persino più della violenza fisica. Indubbiamente quello che rende grave l'aggressione a Monteverde non è tanto l'entità delle lesioni riportate, quanto l'idea che nella nostra città si aggirino personaggi che odiano e assalgono in base al colore della pelle. Esprimo piena solidarietà alla vittima di questa aggressione razzista e chiedo agli inquirenti un'indagine approfondita per individuare e punire i responsabili".

(04 luglio 2009)
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Re: Ancora razzismo

Messaggioda franz il 07/07/2009, 20:48

Contestata la performance canora contro i napoletani
dell'europarlamentare della Lega Nord: "Deplorevole e vergognoso"

"Canzone razzista, si dimetta"
E Salvini lascia il Parlamento

La Russa: "Chieda scusa". Bossi: "L'unico problema è che canta male"
La Mussolini va con il disinfettante fino ai banchi della Lega

ROMA - E' un europarlamentare, quindi non perderà la poltrona. Ma quella di oggi non è stata una bella giornata per Matteo Salvini. Repubblica.it ha pubblicato il video di una sua sconcertante esibizione alla festa della Lega di Pontida. Chiama i napoletani "colerosi, terremotati". E' stato criticato da tutti i partiti, eccetto la Lega. E alla fine, ha almeno dovuto rassegnare le dimissioni dal Parlamento italiano. Anche se a Radio Capital ha voluto specificare: "I napoletani non c'entrano: "Dovevo optare fra Parlamento italiano e Parlamento europeo. E ho scelto l'Europa". Salvini è un esponente di primo piano della Lega Nord, capogruppo al consiglio comunale di Milano.

IL VIDEO DA PONTIDA

La giornata. "Salvini venga fatto dimettere". "Un atto pubblico deplorevole e vergognoso". "La performance canora dell'on. Salvini mette in luce la vera anima della Lega Nord nei confronti di Napoli e del Sud". Sono le prime reazioni al video sull'esibizione del deputato europeo pubblicato da Repubblica.it. E, quasi subito arriva anche la sua risposta: "Erano solo cori da stadio. Politica e razzismo non c'entrano. E' una triste polemica". E se Pd e Idv attaccano sottolineando la natura "razzista" della canzone, del Pdl parla il coordinatore Ignazio La Russa che chiede al leghista semplicemente di "chiedere scusa". "Sono sicuro che stava scherzando - dice il ministro della Difesa - basterebbe chiedere scusa. Certo, è una storia che fa girare le scatole". Il presidente della Camera Gianfranco Fini chiede spiegazioni all'esponente leghista. Il leader del Carroccio Umberto Bossi copre invece il suo eurodeputato: "Tutte stronzate, dovrebbe dimettersi perché canta male". Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa chiede al governo: "Cosa ne pensa?".

"La canzonaccia razzista di Matteo Salvini non può essere liquidata come semplice folklore e per questo non può passare impunita. Non è la prima volta che il parlamentare leghista rende pubblica la sua vena razzista" sostiene il vicepresidente dell'Italia dei valori alla Camera, Fabio Evangelisti. "Non solo Salvini deve chiedere scusa ai napoletani, ma è bene che la Lega prenda le distanze e chieda le sue dimissioni".

"Sono scandalizzata dalla volgarità delle sue parole dice la deputato Pd, Pina Picierno: "Per questo motivo e per denunciare la gravità di un tale atteggiamento che tradisce una preoccupante deriva razzista di alcuni esponenti della maggioranza, presenterò un'interpellanza parlamentare sulla condotta dell'on. Salvini, che non è nuovo ad uscite di questa natura".

Il suo collega di partito Vinicio Peluffo: "Salvini chieda scusa e si dimetta". In parte è successo. Angelo Chianese, responsabili dei giovani Udc della Campania, parla di "espressioni di infimo profilo". Alessandra Mussolini risponde con un rap in dialetto con traduzione annessa. "Ehi Matteo, tu sei curioso, porti l'orecchino e sei un invidioso, lavati la bocca prima di parlare, sei un pezzente e non ci scocciare!". Più tardi in aula si è scatenata: "Coro vergognoso e offensivo". Ed è andata vicino ai banchi della Lega con fazzolettini e disinfettante. Un'altra deputata del Pdl, Nunzia De Girolamo promette: "Voterò contro tutti i provvedimenti della Lega in Parlamento se il leghista non chiede scusa". Italo Bocchino (Pdl) definisce Salvini "simpatico" ma lo invita a chiedere scusa. "Poi lo inviterò a Napoli".

L'Ansa registra anche la reazione di Mariano Apicella, il menestrello preferito da Berlusconi: "Salvini è un uomo privo di intelligenza".

"Non c'è che dire - commenta l'on. Riccardo Villari, del gruppo Misto - Una performance degna del peggior razzismo da stadio e che la dice lunga sull'alto senso di appartenenza alle istituzioni dell'esponente della Lega. Chissà cosa ne pensano i colleghi del Pdl dell'on. Salvini, soprattutto quelli orgogliosi di essere napoletani come lo sono io. Se stessimo parlando di una persona civile, ci aspetteremmo delle scuse".

Ma Salvini cerca di giustificarsi: quella sera, il gruppo di amici leghisti si stava solo esercitando in una piccola "rassegna" di cori da stadio. E dice: "Qui la politica non c'entra nulla, non c'entra nulla il razzismo, e chi si stupisce o si scandalizza vuol dire che sono almeno 30 anni che non mette piede in uno stadio...".

Salvini dimentica che con le leggi attuali, promulgate dal suo governo, in caso di cori del genere la partita verrebbe sospesa.

Secondo Salvini "la politica è questo governo che ha ripulito Napoli da rifiuti e schifezze dopo anni di degrado. Il video in cui canto invece è un'altra cosa, è una festa tra amici che nulla c'entra con la politica, nel corso della quale si sono cantate canzoni da stadio. Quella messa in rete è la canzone sfottò che si canta ai tifosi del Napoli e poi ne abbiamo cantata subito dopo una contro il Verona. Ci si sfotte tra tifoserie e io ero appunto con tifosi bergamaschi che facevano coretti da stadio, e non in una sede politica".

Parole che non toccano il suo collega al Parlamento europeo, Enzo Rivellini (Pdl): "Ho chiesto l'intervento del capodelegazione del Ppe a Bruxelles, Mario Mauro".

Alla fine, Salvini annuncia le dimissioni dal Parlamento italiano. Altro che cori da stadio.

(7 luglio 2009)
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Varese, il diktat dell'assessore leghista

Messaggioda franz il 14/07/2009, 15:26

Varese, il diktat dell'assessore leghista
"Non vendete o affittate a extracomunitari"
L'appello è contenuto nel bollettino ufficiale del Comune di Gerenzano, nel Varesotto, guidato da una giunta monocolore della Lega. "Qui non abbiamo mai favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici"
di Gianni Messa

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L'appello è senza mezzi termini: "Chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari. Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura a uscire di casa!". Con tanto di punto esclamativo alla fine, per rafforzare il concetto, e la firma di Cristiano Borghi, assessore alla Polizia locale e alla sicurezza pubblica del Comune di Gerenzano, in provincia di Varese, retto da una amministrazione monocolore leghista. La pagina è apparsa sul numero di maggio di Filo diretto con i cittadini, il bollettino ufficiale del Comune, ed è stata già segnalata all'Ufficio contro le discriminazioni razziali istituito presso il ministero delle Pari opportunità.

L'appello è contenuto nell'ultima parte del testo che riportiamo in questa pagina così come appare nel bollettino. Ma anche l'incipit non è da meno: "Questa amministrazione che guida il Comune ormai da diversi anni non ha mai - e sottolineo mai - agevolato l'afflusso degli extracomunitari nel nostro paese". Vantandosi del fatto che la stessa amministrazione "non ha mai costruito con i soldi dei gerenzanesi case popolari, in quanto ai primi posti della graduatoria ci fossero sempre i soliti noti"; che "non abbiamo mai destinato terreni per la costruzione di moschee e destinato edifici come luoghi di culto agli extracomunitari di religione islamica"; che "i nomadi che arrivano e sostano all'interno del territorio comunale devono lasciare il paese entro 48 ore"; e che "non abbiamo mai favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici".

La polemica è scoppiata pochi giorni dopo che un altro esponente della Lega Nord, addirittura il neoeurodeputato Matteo Salvini, era finito in un video pubblicato da repubblica.it che lo ritraeva nell'ultimo raduno del partito di Umberto Bossi, a Pontida, mentre intonava cori razzisti contro i napoletani. Salvini, per inciso, è lo stesso che aveva invocato carrozze speciali della metropolitana riservate solo ai milanesi doc, per evitare commistioni con gli extracomunitari. E che intonava quel coro indossando una maglietta con la scritta "più rum meno rom".

(14 luglio 2009)
http://milano.repubblica.it/dettaglio/articolo/1674058
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"Napoletano puzzi"

Messaggioda franz il 22/07/2009, 8:42

ITALIA
"Napoletano puzzi", alunno meridionale costretto a cambiare scuola

TREVISO - Dai giornali italiani si leggono storie d'altri tempi. La madre di un ragazzino di 12 anni ha deciso di trasferire il figlio in un'altra scuola media. L'unica colpa? Essere meridionale e napoletano.

L'alunno di una scuola media di Treviso era continuamente preso di mira dai compagni con offese e comportamenti razzisti. Tra i gesti più odiosi raccontati dalla donna alla tv locale "Antenna Tre Nordest" l'abitudine di alcuni compagni del figlio di disinfettare le penne dopo che lui aveva toccato "perché puzzava". E poi gli sbeffeggi, i cori antinapoletani e la paura "del figlio di un camorrista".

Oltre ad essere emarginato dai compagni, gli insegnanti della scuola avrebbero detto alla madre che il ragazzo era un soggetto "problematico".
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Re: Ancora razzismo

Messaggioda franz il 22/07/2009, 17:02

Per non lasciare soli quelli di Treviso, a Napoli si fanno in quattro.
Franz


Aggressione razzista a Napoli
Picchiato un giovane di colore


NAPOLI - Episodio di razzismo a Napoli, al quartiere Forcella. Un giovane di colore è stato aggredito a calci e pugni, vicino alla scuola "Annalisa Durante", per aver chiesto a un uomo di 30 anni, che lo stava per travolgere, di andare più piano con l'auto.

Il conducente, riferiscono alcuni membri della Rete sanità e comitato Parco San Gennaro, è sceso dall'auto e, aiutato da altri due ragazzi, ha malmenato il giovane immigrato utilizzando urlando frasi del tipo "vai via nero, te lo meriti". Il giovane è riuscito a scappare.

Poco dopo, è arrivata sul posto una volante della polizia in cerca degli aggressori. Qualche giorno prima, il parco San Gennaro aveva organizzato una manifestazione antirazzista dal titolo "Diamo un calcio al razzismo".

Non è, questo, il primo episodio del genere, quest'anno a Napoli. Qualche mese fa un giovane italo-etiope di 22 anni è stato aggredito da due ragazzi con la testa rasata al grido di "sporco negro".

(21 luglio 2009)
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Rimbalza il clandestino ...

Messaggioda franz il 23/08/2009, 10:48

L'associazione infuriata contro il "gioco" pubblicato su Facebook dal Carroccio
"Ci appelliamo alla magistratura perchè non è possibile simulare stragi vere per divertimento"

"Rimbalza il clandestino istiga all'odio razziale"
l'Arci denuncia la Lega nord e il figlio di Bossi


"Rimbalza il clandestino istiga all'odio razziale" l'Arci denuncia la Lega nord e il figlio di Bossi
ROMA - L'Arci denuncia la Lega Nord e Renzo Bossi per istigazione all'odio razziale. Lo rende noto Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci dopo avere appreso che sulla pagina Facebook del partito era online il gioco "Rimbalza il clandestino".

"Non è più sufficiente limitarsi all'indignazione di fronte alla barbarie cui siamo giunti - afferma Miraglia - mentre il canale di Sicilia inghiotte altre decine di esseri umani; mentre nei Cie le dure condizioni di vita e la rabbia per una detenzione ingiustificata in uno stato di diritto spingono i migranti ad atti estremi di protesta, il sito ufficiale della Lega ospita un nuovo giochino che dovrebbe aiutare i suoi visitatori a passare il tempo fra una ronda e l'altra. 'Rimbalza il clandestino', così l'ha chiamato il suo ideatore, quel Renzo Bossi secondogenito del leader della Lega, assurto agli onori della cronaca perchè successore designato del padre e per essere incappato nella cocciutaggine delle commissioni di esami che per tre volte gli hanno rifiutato il diploma di maturita".

"Nel videogame - prosegue - appare l'immagine della nostra penisola circondata da barconi di clandestini. Bisogna col mouse farli sparire, confortati dall'eroico ideale di liberare il popolo italiota dal pericolo dell'invasione. Verrebbe da dire: ma non è quello che già succede? Che altro sono i respingimenti in mare se non violenza programmata? I migranti non sempre muoiono subito affogati, come nel gioco in cui il barcone sparisce, ma quali drammi li aspettano una volta rimandati in Libia l'abbiamo già denunciato in troppi".

"C'è però un limite - aggiunge Miraglia - cui il rispetto di noi stessi oltre che quello per il nostro prossimo, dovrebbe richiamarci. Alle leggi razziste di questo Governo abbiamo risposto con la disobbedienza, la lotta politica e culturale a fianco dei migranti, la proposta di una grande manifestazione in autunno. A chi della vita di essere umani fa un gioco, ne irride le tragedie, ne simula la strage per divertimento, mentre le stragi vere si ripetono, rispondiamo anche appellandoci alla magistratura perchè persegua i responsabili. La nostra legislazione prevede ancora - fino a che Bossi non ne imporrà la revisione - il reato di incitamento all'odio razziale. Che altro è 'Rimbalza il clandestino', se non cinico, stupido, barbarico odio razziale?".

(22 agosto 2009)
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Io su un barcone piazzerei Bossi e figlio, Borghezio, Calderoli e poi li manderei in Libia senza documenti.
Chissà se per cercare di spiegare chi sono, parleranno in lumbard?

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SAHID BELAMEL: Morto nell'indifferenza generale

Messaggioda franz il 20/02/2010, 19:43

SAHID BELAMEL
'Morto nell'indifferenza generale'
il necrologio de La Nuova Ferrara

Un grande necrologio "provocatorio" sulla prima pagina del nostro quotidiano 'la Nuova Ferrara', dedicato a Sahid Belamel, straniero e clandestino, morto dal freddo a San Valentino dopo essere stato per molte ore nudo e ferito ai bordi di una strada senza che nessuno lo soccorresse. Voluto dal direttore Paolo Boldrini per scuotere la città su tanta indifferenza

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FERRARA. Ha scosso la coscienza della città il grande necrologio pubblicato sulla prima pagina della "Nuova Ferrara" dedicato a Sahid Belamel, straniero e clandestino, morto per il freddo la mattina di San Valentino dopo essere stato per molte ore nudo e ferito ai bordi di una strada senza che nessuno lo soccorresse. Il necrologio che ricorda lo sconcertante episodio ha fatto sobbalzare molti ferraresi che hanno inviato al giornale riflessioni e interventi sul caso del giovane magrebino morto perchè nessuno ha chiamato i soccorsi. «Sono amareggiato dall'indifferenza dei miei concittadini» scrive un ragazzo ferrarese che vive in una grande città europea. «Se l'intolleranza nei confronti degli immigrati - scrive un'altra lettrice - è salita a livelli inconcepibili, è perché sono state alimentate ad arte le paure inconsce della popolazione che si sente autorizzata ad esternare i pensieri più biechi e sempre più spesso dalle parole ai fatti».

Il necrologio provocatorio è stato apprezato anche da Roberto Natale, presidente della Fnsi che ha inviato alla redazione una lettera in cui «ringraziazia il direttore Boldrini e tutta la redazione de "La Nuova Ferrara" per la scelta di ricordare, in maniera giornalisticamente così incisiva, il giovane nordafricano. La nostra informazione - prosegue Natale - sui temi dell'immigrazione è troppo spesso un moltiplicatore dei germi di razzismo e xenofobia: quasi sempre senza rendercene conto, diffondiamo paure, stereotipi, pregiudizi. Proprio per contrastare questa deriva la Fnsi ha deciso - insieme all'Ordine - di varare la "Carta di Roma", cioè un protocollo deontologico che richiama ogni giornalista ad usare con precisione i termini, a non ridurre il fenomeno dell'immigrazione ad una questione di sicurezza, a non parlare soltanto di singole vicende di cronaca ma a dare la consistenza reale della questione, nelle sue ombre e nelle sue luci».


Il giornale pubblica anche l'intervento del sindaco Tiziano Tagliani, dell'arcivescovo monsignor Paolo Rabitti e di don Domenico Bedin, sacerdote di "frontiera" che si occupa dei problemi di immigrazione e gestisce un'associazione per la prima coglienza di chi si trova in difficoltà. «Stiamo perdendo di vista il vero senso della vita - scrive il sindaco Tagliani - con un forte individualismo a scapito dei valori comuni e universali che ci sono stati consegnati dai nostri antenati e che abbiamo il dovere di mantenere vivi per noi e per i nostri figli. La morte di Sahid Belamel ci costringe a meditare». L'arcivescovo Paolo Rabitti nel suo fondo scrive «Così muore la pietà» e paragona l'episodio ferrarese alla parabola evangelica del Buon Samaritano... «fui visto da molti e lasciato nello stato di abbandono, senza vestiti e malfermo e, perciò, abbandonato al suo destino. Così anche Ferrara, dopo altre città, entra nel novero delle comunità umane ad alto tasso di disumanità. Così i giovani, che sembrano tutt'uno quando varcono le discoteche, nel momento in cui uno di loro sballa e "sbiella", lo lasciano al loro destino».

Don Domenico Bedin lancia un confronto con un'altra giovane morte che ha scosso i ferraresi, quella di Federico Aldrovandi. «Il far finta di non vedere - scrive il sacerdote - per non compromettersi, è stata la costante anche della vicenda di Federico, rotta solo da una camerunense che in qualche modo ci ha redenti. Ma non abbiamo imparato la lezione».
«Non avevo fatto questa associazione, ma è vero - commenta Patrizia Moretti, la mamma di Federico - ripensando ad Anne Marie e al suo senso civico, mi viene da dire che molto più di noi gli immigrati hanno mantenuto intatto quel senso di solidarietà e fratellanza che da noi è andato perduto. Siamo diventati più chiusi e individualisti, abbiamo perso la capacità di empatia nei confronti del prossimo. Qualità che invece le popolazioni più povere hanno conservato, come i bambini. Mi fa pensare ai racconti di mio nonno, quando mi parlava della guerra e dei pericoli e delle privazioni che la gente allora doveva affrontare. Ma che proprio per quei pericoli e quelle privazioni era più portata a tendere la mano verso gli altri, a sostenersi l'un l'altro. Ecco, questo credo sia il grande insegnamento che gli immigrati possono riuscire a darci».
(20 febbraio 2010)
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All'asilo comunale si accettano solo bimbi di famiglie crist

Messaggioda annalu il 23/02/2010, 20:06

Anche questa, come dimostrazione di razzismo non è male.
Certo, ancora questa discriminazione non ha fatto morire nessuno, però se cominciamo ad educarli alla discriminazione sin da piccoli ....

Da La Gazzetta di Mantova di oggi:

GOITO, IL CONSIGLIO METTE UNA BARRIERA ALLE ISCRIZIONI
All'asilo comunale si accettano solo bimbi di famiglie cristiane

Il regolamento, proposto dal centrodestra, è stato approvato a maggioranza tra le proteste di tutta l'opposizione. Un esposto è già stato presentato all'Anci. E' la prima volta che un Comune subordina all'ispirazione religiosa l'accesso a un servizio pubblico.

(Foto di repertorio) MANTOVA. L'asilo comunale? Solo per i bambini che provengono da famiglie che accettano «l'ispirazione cristiana della vita». Il regolamento è stato approvato a maggioranza dal consiglio comunale di Goito fra le proteste di tutta l'opposizione. Un esposto è già stato presentato all'Associazione nazionale dei Comuni italiani.

Il regolamento, all'articolo 1, pone come condizione per iscrivere il figlio all'asilo l'accettazione di una sorta di preambolo religioso: la provenienza da una famiglia cattolica o cristiana, escludendo di fatto molte famiglie di immigrati di diverso orientamento religioso. Resta da stabilire se nell'ispirazione cristiana siano comprese le coppie divorziate o i non credenti.

La giunta di centrodestra - capeggiata dal sindaco Anita Marchetti, area Udc, appoggiata da parte del Pdl e dalla Lega Nord - motiva tale decisione con il fatto che «pur essendo l'asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo».

Il centrosinistra ha sollevato in aula il tema dell'incostituzionalità. Ma la maggioranza si è detta certa che la preclusione dell'iscrizione a un asilo da sempre gestito con criteri cristiani non va contro i dettati della Costituzione. In pratica si vuole rispettare la tradizione di una gestione. La vicenda è già stata segnalata all'Anci da una consigliere dell'opposizione. Ha chiesto di fare pressioni sulla giunta di Goito per impedire che tale regolamento discriminatorio venga attuato.
(23 febbraio 2010)
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Re: Ancora razzismo

Messaggioda Iafran il 23/02/2010, 21:45

annalu ha scritto:La giunta di centrodestra - capeggiata dal sindaco Anita Marchetti, area Udc, appoggiata da parte del Pdl e dalla Lega Nord - motiva tale decisione con il fatto che «pur essendo l'asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo».

Il centrosinistra ha sollevato in aula il tema dell'incostituzionalità. Ma la maggioranza si è detta certa che la preclusione dell'iscrizione a un asilo da sempre gestito con criteri cristiani non va contro i dettati della Costituzione. In pratica si vuole rispettare la tradizione di una gestione.

Altro che crocifisso, questi hanno una croce a dimensioni reali negli uffici.
Il sindaco, forse, ha giurato fedeltà al Vaticano quando si è insediato e ignora che lo Stato Pontificio si dissolse nel 1870 e fino a quel tempo non ha mai interessato il territorio di Mantova.
Non si è proprio reso conto che amministra un Comune della Repubblica Italiana, non una parrocchia.

Per la sua troppa religiosità dovrebbe aspirare al luogo dove la coppia Laurenti/Bonolis offre il caffè a Pietro. E, per guadagnarselo, non deve mettere in croce i "poveri cristi" dei suoi concittadini ... mi sembra! O, forse, sta dando ascolto a qualcuno più in alto (ce ne sono tanti dentro e fuori del Parlamento) che le sta indicando la strada più sicura?
Ma prenda i voti e vada a Colobraro (Matera)... in missione!
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Re: Ancora razzismo

Messaggioda Iafran il 25/02/2010, 11:29

annalu ha scritto:(Foto di repertorio) MANTOVA. L'asilo comunale? Solo per i bambini che provengono da famiglie che accettano «l'ispirazione cristiana della vita».

Con questa impostazione suppongo che ci saranno anche dei rituali cattolici per i dipendenti comunali durante l'arco della giornata (messa mattutina, con confessione e comunione, e pomeridiana all'occorrenza, non pausa caffè ma pausa preghiera), ma anche nell'arco dell'anno (precetti ad ogni ricorrenza, rispetto della quaresima con digiuno ed astinenza, partecipazione in pompa magna a tutte le processioni, prime comunioni e cresime collettive, matrimoni ed estreme unzioni come dio comanda, benedizioni di uffici, locali ed abitazioni almeno a Pasqua, etc.) altrimenti pene corporali o perdita del posto di lavoro.

Naturalmente gli uffici comunali saranno a disposizione prioritariamente per i prelati cattolici, poi per preti, monaci e consorelle di qualsiasi ordine, sagrestani, perpetue, membri di consigli parrocchiali ed apostolati di preghiera, quelli che il crocifisso lo hanno appeso anche nelle auto, scout e lupetti, parrocchiani, iscritti ed elettori di partiti cattolici, forse anche per i freschi di giornata "promotori della libertà" (l'esercito dei buoni, secondo "il capo") e probabilmente anche per quelli che li hanno preceduti ... ma non di più. Per gli altri non fanno nessun servizio.
Gli altri sono infedeli, mandati da chissà quale diavolo, e devono ritornare da dove sono venuti, estrema ratio fra le fiamme a purificarsi.

Certo che se questi nuovi crociati fossero anche missionari potrebbero andare in tanti paesi ... in India o in Cina per esempio.
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