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Ancora razzismo

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Re: Ancora razzismo

Messaggioda franz il 15/03/2010, 8:52

Raid contro Internet point bengalese
Compiuto da 15 italiani con volto coperto: 4 feriti.
Si pensa a matrice razzista. Gli inquirenti non si sbilanciano


ROMA - Un assalto in piena regola con tanto di bastoni che sono serviti a distruggere l'internet point bengalese e ferire quattro persone, tra clienti e dipendenti del locale che si trova nel quartiere Magliana, a Roma. Un raid compiuto da un gruppo di circa 15 italiani che, con i volti coperti da sciarpe, è entrato ed ha colpito tavolini, vetrine e i pochi clienti che si trovavano nel locale che è anche una sorta di fast-food. Clienti anche italiani, tutti feriti lievemente e medicati al pronto soccorso dell'ospedale S. Camillo.

Un raid vero e proprio, secondo i carabinieri, che però al momento non ha una vera e propria connotazione politica o razzista. Il gruppo di assalitori, infatti, sembra che non abbia proferito parola sulle motivazioni del violento gesto. Naturalmente gli investigatori dell'arma, così come successo in passato per episodi analoghi, stanno valutando tutte le ipotesi possibili. Per questo stanno cercando di capire se il titolare del locale possa aver avuto litigi o screzi con qualcuno. Ma anche se i possibili obiettivi dell'assalto, invece, possano essere stati i clienti dell'internet point. Italiani o bengalesi. Per questo motivo il titolare del negozio e i feriti sono adesso ascoltati dai carabinieri della stazione di Villa Bonelli per cercare di capire la matrice del raid. L'assalto di questa sera, comunque, ha riaperto vecchie ferite ancora non completamente rimarginate nella memoria della città. Riportando i ricordi ad un assalto, quello di natura chiaramente razzista e xenefoba avvenuto nel maggio del 2008 nella zona del Pigneto, uno dei quartieri più multietnici della città. Quel giorno un gruppo di giovani incappucciati, armato di bastoni, al grido di «Sporchi stranieri» e «Bastardi», ha assaltato e devastato tre negozi di immigrati asiatici nel quartiere. Fu un assalto improvviso, di pochi minuti, con un bengalese colpito da una bastonata, vetrine e interni di un bar, di un phon center-lavanderia e di un negozio di alimentari devastati.

"MATRICE RAZZISTA" - «L'assalto rappresenta un segnale estremamente preoccupante». Lo dichiara, in una nota, Jean-Léonard Touadi, parlamentare del Partito Democratico. «Episodi del genere necessitano di una risposta immediata. Mi auguro - conclude Touadi - che già nelle prossime ore si possano assicurare i colpevoli alla giustizia e si possa fare chiarezza su un ennesimo episodio che con molta probabilità ha una matrice xenofoba e razzista». Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno «quello avvenuto alla Magliana è un episodio estremamente grave ed inquietante sia per la violenza dell'aggressione, sia per il carattere di gruppo con cui è stata attuata. Mi auguro che gli inquirenti facciano piena luce sul movente di questi reati assicurando alla Giustizia il più velocemente possibile i responsabili di quanto accaduto».

www.corriere.it
14 marzo 2010
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Ancora razzismo: sapone anti-immigrati

Messaggioda franz il 20/03/2010, 12:54

I militanti del Carroccio lo distribuiscono nei mercati di Sansepolcro e di altri paesi della provincia
L'Idv chiede l'intervento di Maroni: "E' vergognoso. Una vera e propria istigazione all'odio razziale"

Il sapone anti-immigrati
l'ultima della Lega ad Arezzo


AREZZO - Sapone per lavarsi le mani dopo aver toccato un immigrato. Lo distribuiscono militanti della Lega Nord a Sansepolcro e in altri paesi della provincia di Arezzo. Un'iniziativa che ha indotto il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, a chiedere l'intervento del ministro dell'Interno Roberto Maroni.

"La lega si conferma razzista e xenofoba. Distribuisce sapone anti-immigrati per lavarsi dopo aver toccato gli extracomunitari - ha affermato Orlando in una nota - E' vergognoso tutto ciò. E' una vera e propria istigazione alla violenza. Noi dell'Italia dei Valori chiediamo l'intervento del ministro Maroni, perché qui si tratta di una vera e prorpia istigazione all'odio razziale". E ancora: "Suggeriamo a Bossi, dato che oggi salirà sul palco di San Giovanni, a Roma, di distribuire ai suoi alleati il sapone perché tutto hanno tranne che le mani pulite".

L'ennesima manifestazione di intolleranza degli attivisti del Carroccio è stata definita "gravissima" da Alfio Nicotra, capogruppo alla Provincia di Arezzo della Federazione della Sinistra e componente della direzione nazionale di Rifondazione comunista. "I militanti della Lega Nord distribuiscono nei mercati delle bustine contenenti sapone liquido con l'avvertenza di usarlo dopo aver toccato un immigrato - ha detto l'esponente del Prc - Il messaggio che si veicola è devastante : ovvero che esseri umani solo perché stranieri sono considerati alla stregua di 'untori' e portatori di malattie e disgrazie". "Non avendo alcuna proposta politica per combattere la crisi che colpisce anche le nostre zone e di cui il governo Berlusconi, di cui sono componente portante, è responsabile, i dirigenti leghisti preferiscono distrarre l'opinione pubblica - ha aggiunto Nicotra - con iniziative disgustose e che devono essere condannate senza se e senza ma da tutte le forze politiche. Monica Faenzi la candidata del centrodestra che si è apparentata con la Lega Nord non ha niente da dire in proposito? Il ministro dell'Interno Maroni che deve applicare la legge che vieta l'apologia e la diffusione del razzismo cosa aspetta ad allertare le forze dell'ordine per porre fine a questa vergogna?".

(20 marzo 2010)
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Re: Ancora razzismo

Messaggioda franz il 04/04/2010, 17:01

CAMPO DE' FIORI
«Ebrei, bruciamo tutto»
Immagini da un raid
Un raid punitivo contro i titolari di un bar che, nei giorni scorsi, avevano denunciato il degrado della zona


ROMA - Tra sincronie militari e insulti balordi hanno lanciando minacce antisemite: «Ebrei di m... vi bruciamo il bar». Bomber, anfibi, catene e tirapugni: «Capelloni del ca... vi diamo una lezione». Un raid punitivo contro i titolari di un bar che, nei giorni scorsi, avevano denunciato il degrado della zona, ostaggio della movida notturna, tra lo spaccio conclamato di Trastevere e gli happening alcolici di Campo de’ Fiori.

Venerdì notte, l’agguato. Sventato per un soffio, ripreso da telecamere ( foto sopra) e denunciato ai carabinieri che, ora, indagano anche per violazione della legge sull’odio razziale. «Stavamo chiudendo, eravamo rimasti solo io, mio padre e mio fratello e li abbiamo visti arrivare» racconta Fabrizio Paolessi che, con il fratello, aveva denunciato: «Troppo caos, così rischiano di essere travolti anche i negozi di vicinato». Erano le due passate quando il gruppetto di teste rasate è comparso. Uno di loro si è accostato al bar e ha abbassato la lampo dei jeans.

«Mio padre è uscito per mandarlo via— racconta Paolessi — ma ci siamo ritrovati faccia faccia con un gruppo che urlava e minacciava». Otto in tutto, in tenuta da guerriglia urbana. Paolessi senior viene ferito (trauma al capo, quattro giorni di prognosi) ma, intanto, riesce a tirare giù la serranda. Fuori piovono calci ma, a quel punto, suona l’allarme. La stazione dei carabinieri è a un passo, le auto arrivano in pochi minuti. Ma intanto il gruppetto è già sparito.

LA PREOCCUPAZIONE DEI CITTADINI
- Intanto, l’allarme dei residenti rimbalza da un lato all’altro del Lungotevere. Comitati e associazioni di Trastevere e piazza Campo dei Fiori sono preoccupati per un anticipo di stagione che mescola i grandi numeri all’aggressività di alcuni balordi. Ma la vera novità è che, a questo punto, una parte dei commercianti stessi chiede l’adozione di misure contro le notti scatenate e incontrollabili della zona. Nei giorni scorsi i Paolessi avevano denunciato i rischi delle notti romane: «Anche vigilando, chiedendo i documenti, dicendo “no” ai minorenni che chiedono la birra e scoraggiando bivacchi qui davanti, spesso, non riusciamo ad evitare il peggio. Condividiamo le proteste dei residenti e vediamo che le forze dell’ordine sono presenti ma i numeri sono enormi e i comportamenti diventano aggressivi..». Quanto al ripristino di un’ordinanza antivetro contro l’asporto di birra e alcolici, anche Aopecs, l’associazione di piazza Navona interviene in favore di una regolamentazione: «La soluzione che si è rivelata migliore è quella che autorizza la somministrazione di alcolici esclusivamente all’interno del locale». Ma i grossisti dell’alcol che tuonarono in passato, che diranno stavolta?

Ilaria Sacchettoni
04 aprile 2010
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Bergamo: "Niente aereo perché ho la pelle gialla"

Messaggioda franz il 30/04/2010, 23:30

LA LETTERA
"Niente aereo perché ho la pelle gialla"
Il ministro: "L'Enac faccia chiarezza"

Un lettore di origini coreane denuncia in una e-mail: "All'aeroporto di Bergamo sono stato deriso dagli addetti alla sicurezza e non ho potuto prendere un volo per Roma. Il nostro paese è sempre più razzista". La replica dell'aeroporto: "Trattato con gentilezza e professionalità". Matteoli invita ad accertare i fatti

Ecco il testo dell'e-mail inviata da Yoon Cometti, cittadino italiano di origini coreane, a Repubblica.it

Spettabile redazione,

mi chiamo Yoon Cometti (in arte Yoon C. Joyce) e sono un attore di origini coreane adottato ancora in fasce da genitori bergamaschi. Ho recitato in film come "Gangs of New York" di Martin Scorsese, "Ti amo in tutte le lingue del mondo" di Leonardo Pieraccioni, "Cemento armato" Marco Martani. Ma stavolta vi scrivo per raccontare un episodio avvenuto all'aereoporto di Orio al Serio (Bergamo) di cui vorrei la gente sapesse, perché fatti del genere sono davvero deplorevoli.

In data 27 Aprile 2010 mi reco in aeroporto con destinazione Roma, dove devo incontrare un produttore. Parto la sera prima dell'appuntamento per sicurezza. Già al metal detector incappo nella prima noia quando la guardia addetta al controllo vedendomi comincia a fare dei versi alla Bruce Lee e a ripetere "Liso, liso, saionara, saionara" a mo' di sfottò. Io infastidito rispondo in bergamasco e lui viene colto di sorpresa.

Alle 21,30 sono in coda per imbarcarmi. Quando giungo al banco, il ragazzo che sta al terminale mi osserva facendo una smorfia, e mentre le altre persone erano state fatte passare senza verifiche scrupolose al biglietto, al mio turno l'addetto prende la mia carta di identità, controlla che la foto corrisponda alla faccia e controlla meticolosamente i dati. Poi mi fa notare che anziché "YOON COMETTI", sul biglietto (emesso dalla Ryanair) c'è scritto "YOON COGNOME". Io non me ne ero accorto, evidentemente al momento della prenotazione il computer ha commesso un piccolo errore, ma da una veloce verifica i dati della carta di identità nonché quelli della carta di credito corrispondevano. Malgrado questo l'addetto dice he non posso salire a bordo, perché nessuno gli garantiva che il tizio il cui nome era riportato sul biglietto, ovvero Yoon Cognome, corrispondesse a me.

Faccio notare che ho un impegno importante, la collega suggerisce di aggiungere il cognome a penna, non avrebbe comportato nulla di grave, ma lui è irremovibile. Mi arrabbio e chiedo di parlare con un direttore o con qualcuno, loro mi ridono in faccia aggiungono che non avrei ricevuto alcun rimborso. Fanno chiudere le porte. Ormai l'aereo parte, io rimango basito, loro mi invitano ad andarmene altrimenti avrebbero chiamato la polizia.

A questo punto me ne vado. Cerco il primo treno e alle 5 parto dalla stazione di Bergamo da cui prendo la Freccia Rossa per Roma e pur non avendo praticamente dormito sbrigo i miei impegni. La sera infine mi imbarco dall'aereoporto di Ciampino con il biglietto di ritorno con la medesima intestazione - "YOON COGNOME" - ma stavolta la ragazza al banco lo guarda e senza dire nulla mi fa salirere. Tornato a casa, ho strappato il biglietto, (che era rimasto in mio possesso) preso ancora dalla rabbia, ma poi l'ho ricomposto e ho pensato di allegarlo a questa lettera.

Racconto questo episodio per denunciare il clima di razzismo che c'è nel nostro Paese: quando ero bambino, e ne ero già vittima per il colore della mia pelle (ho subito pesanti pestaggi) si trattava di un razzismo ignorante; adesso è ancora peggiore, perché è diventato un razzismo consapevole. E se la prima volta che mi sono sentito chiamare "sporco muso giallo" avevo 14 anni, ed ero a Bergamo, lo scorso anno è andata peggio: ho cercato casa in affitto in città, ma tutti me l'hanno negata. Pensate che i proprietari mi spiegavano il loro "no" dicendo cose tipo "non vorrei che si formassero dei ghetti cinesi".

Cordiali saluti,
Yoon C. Joyce

La replica dell'aeroporto
E' affidata a una nota dell'ufficio stampa di Sacbo, società di gestione dell'aeroporto di Bergamo. Che, oltre a respingere ogni accusa di discriminazione, ricorda come "il rispetto delle norme che presiedono alla sicurezza è una prerogativa di tutti gli aeroporti", quindi "l'identificazione del passeggero" è "un atto dovuto". Nel caso specifico, spiega l'ufficio stampa, "il signor Yoon Cometti si è presentato al gate alle ore 22,09, a imbarco già chiuso", mentre l'orario entro cui "avrebbe dovuto presentarsi era fissato alle 21,45 come riportato sulla carta d'imbarco".

Secondo Sacbo
, due addetti al gate hanno "suggerito" al passeggero di effettuare il cambio del nominativo per avere la possibilità di essere riprotetto sul volo successivo dell'indomani mattina. "Mai - spiega la nota - avrebbero potuto suggerire di apporre a penna il cognome mancante in quanto procedura inammissibile".
"Il passeggero - conclude l'ufficio stampa - è stato assistito con la consueta professionalità ed educazione dal personale Sacbo che, dopo aver ribadito le ragioni e le alternative possibili, lo ha invitato a lasciare il terminal partenze dove, a conclusione delle operazioni di imbarco, non è consentito sostare".

Il ministro: "L'Enac faccia chiarezza"
Attraverso una nota del suo ufficio stampa, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli fa sapere di avere "invitato l'Enac a compiere gli accertamenti del caso". Se quanto raccontato a Repubblica.it da Yoon C. Joyce sarà confermato, Matteoli chiede all'Ente per l'aviazione civile di provvedere "alle dovute sanzioni nei confronti dei responsabili".

(30 aprile 2010)
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Meolo, cacciati dall’albergo perché neri

Messaggioda franz il 27/06/2010, 9:38

Tre giovani operai senegalesi sono stati cacciati da un albergo, che avevano regolarmente prenotato, in quanto apostrofati come indesiderati dall'anziano titolare. Il tutto solo perché neri. "Quell'uomo - raccontano i tre africani - ci ha iniziato ad insultare per il colore della nostra pelle"

MEOLO. Costretti ad andare via dall’albergo, che avevano regolarmente prenotato, in quanto apostrofati come indesiderati. Il tutto solo perché neri. E’ quanto capitato a tre giovani operai senegalesi, tutti regolari e in Italia ormai da una decina di anni. L’episodio è accaduto nella zona di Meolo, i tre operai hanno presentato denuncia ai carabinieri. La vicenda si è consumata mercoledì.

I tre senegalesi - che lavorano per un’azienda di Brescia specializzata nell’escavazione per la geotermia - sono arrivati in paese per eseguire alcuni scavi. Lavori destinati a durare due giorni. Per questo, martedì l’azienda aveva provveduto a riservare per loro una stanza in una pensione a gestione familiare. Prenotazione accettata dall’albergo, con tanto di nominativi di coloro che avrebbero alloggiato.

Mercoledì intorno alle 21.30, i tre operai si presentano alla pensione. «Ci ha accolto il figlio dei titolari. Ci ha chiesto se eravamo noi ad aver prenotato e ci ha indicato dove parcheggiare il furgone - raccontano i senegalesi - Tutto sembrava a posto, quando abbiamo sentito l’anziano padre urlare al figlio di mandarci via, che non voleva vedere quei negri di m...E giù di insulti».

La situazione è andata surriscaldandosi. Tanto che i tre giovani hanno preferito andarsene, trovando un altro albergo solo dopo mezzanotte. Giovedì, dopo averne parlato con il loro titolare, si sono rivolti ai carabinieri per denunciare l’anziano. «E’ la prima volta che ci capita una cosa del genere» dicono rammaricati.
Dalla pensione però non si vuol sentir parlare di razzismo, prendendo le distanze da quanto accaduto.

«Io non ero presente. Ma, se è successo davvero così, ci dispiace per quanto accaduto - spiega la figlia del titolare - Il fatto che mio fratello abbia ricevuto la prenotazione dimostra che per noi non c’era alcun problema ad ospitare i signori. Purtroppo abbiamo a che fare con una persona ultra 70enne, che ha delle problematiche di salute e una certa mentalità radicata. Anche per noi è un problema ogni giorno. Ma non so se valga la pena montare un caso su questo fatto. Possiamo assicurare che non è il classico episodio di razzismo: qui da noi alloggiano albanesi, ex jugoslavi e altri stranieri».

(26 giugno 2010)
http://nuovavenezia.gelocal.it/dettagli ... f=HREC1-10
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