PD: EVA CATIZONE SI DIMETTE, "SUD DIMENTICATO"
Inviato: 17/04/2009, 18:39
PD: EVA CATIZONE SI DIMETTE, "SUD DIMENTICATO"
Eva Catizone, ex sindaco di Cosenza, in un lettera inviata a Dario Franceschini, Marco Minniti, segretario calabrese del Pd, e Franco Bruno, segretario provinciale di Cosenza, ha rappsegnato le dimissioni dal partito. "Rassegno le dimissioni dall'assemblea nazionale del PD e dai relativi organismi che sinora mi hanno vista sempre presente al livello nazionale, regionale e locale. Vi confesso - scrive la Catizone - che sono entrata nella fase di prima costituzione del Partito democratico ricca di speranze nel poter partecipare alla comune edificazione di una casa plurale, capace di dare voce a sensibilita' politiche differenti, a partire da quella libertaria e riformista che mi e' piu' affine per identita' e appartenenza. Ho partecipato con dedizione alla stesura della carta dei valori d'un partito nel quale - ahime' - oggi stento a ritrovarmi, per la cancellazione d'una serie di convinzioni care al cuore della sinistra italiana, per le quali poter condurre battaglie di liberta', a partire dal testamento biologico passando per la timidezza se non la dimenticanza sul Mezzogiorno, per non dire di certa ambiguita' sulla realizzazione di un'opera tanto costosa quanto inutile com'e' a mio avviso il Ponte sullo Stretto. E poiche', cari segretari, per me le idee e le liberta', individuali e collettive, hanno ancora un senso, considero oramai conclusa l'esperienza all'interno d'un partito nel quale francamente non mi riconosco piu'. Certa che comprenderete le mie ragioni - conclude la lettera di Eva Catizone - vi ringrazio sin d'ora per quel pezzo di cammino che insieme abbiamo percorso, che per me ha significato un arricchimento umano e politico".
www.repubblica.it
Eva Catizone, ex sindaco di Cosenza, in un lettera inviata a Dario Franceschini, Marco Minniti, segretario calabrese del Pd, e Franco Bruno, segretario provinciale di Cosenza, ha rappsegnato le dimissioni dal partito. "Rassegno le dimissioni dall'assemblea nazionale del PD e dai relativi organismi che sinora mi hanno vista sempre presente al livello nazionale, regionale e locale. Vi confesso - scrive la Catizone - che sono entrata nella fase di prima costituzione del Partito democratico ricca di speranze nel poter partecipare alla comune edificazione di una casa plurale, capace di dare voce a sensibilita' politiche differenti, a partire da quella libertaria e riformista che mi e' piu' affine per identita' e appartenenza. Ho partecipato con dedizione alla stesura della carta dei valori d'un partito nel quale - ahime' - oggi stento a ritrovarmi, per la cancellazione d'una serie di convinzioni care al cuore della sinistra italiana, per le quali poter condurre battaglie di liberta', a partire dal testamento biologico passando per la timidezza se non la dimenticanza sul Mezzogiorno, per non dire di certa ambiguita' sulla realizzazione di un'opera tanto costosa quanto inutile com'e' a mio avviso il Ponte sullo Stretto. E poiche', cari segretari, per me le idee e le liberta', individuali e collettive, hanno ancora un senso, considero oramai conclusa l'esperienza all'interno d'un partito nel quale francamente non mi riconosco piu'. Certa che comprenderete le mie ragioni - conclude la lettera di Eva Catizone - vi ringrazio sin d'ora per quel pezzo di cammino che insieme abbiamo percorso, che per me ha significato un arricchimento umano e politico".
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