Perrynic ha scritto:...
La prostituzione esiste da sempre, combatterla è praticamente impossibile, quindi la miglio cosa è regolarizzarla.
...
questa frase... che è poi il lite-motif ciclico che torna con scadenze più o meno regolari nella discussione politica del "paesello"... è sintomo, secondo me, di un grosso equivoco... ritenere che la Legge Merlin sia una Legge per combattere la prostituzione... intendiamoci, non che , invece, la voglia favorire, ma non è quello il suo scopo principale... basta leggerne l'intestazione!
La Legge Merlin si pone come norma di contrasto ALLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE e di applicazione degli articoli 3, 32 e 41 della Costituzione Italiana e, infatti non crea il REATO DI PROSTITUZIONE, non ne fa una questione morale:
- Art. 3. - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 32. - La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Art. 41. - L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
È su questi articoli che la Sen. Merlin infatti relazionava nella presentazione della sua Legge. Una decina d'anni prima dell'approvazione della sua Legge le Nazioni Uniti siglavano una Convenzione che aveva grosso modo le stesse finalità della Legge che andava a presentare (votata da tutti i Paesi tranne Germania, Olanda e Stati Uniti): "Convention for the Suppression of the Traffic in Persons and of the Exploitation of the Prostitution of Others" (Convenzione per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione)
- Articolo 1 - Le parti con la presente Convenzione convengono di punire qualsiasi persona che, per soddisfare le passioni altrui:
1) procura, adesca o rapisca al fine di avviare alla prostituzione un'altra persona anche se consenziente;
2) sfrutta la prostituzione di un'altra persona anche se consenziente.
Articolo 2 - Le parti con la presente convenzione convengono ugualmente di punire qualsiasi persona che:
1) mantenga, diriga o amministri o contribuisca a finanziare una casa chiusa;
2) conceda o prenda in affitto, in tutto od in parte, un immobile o un altro luogo ai fini della prostituzione altrui.
seguono poi una serie di articoli che indirizzano le singole egislazioni nazionali ad adeguarsi a questi 2 articoli principali... e, come si vede, è l'esatto contenuto della Legge Merlin...
Ora, se si volesse abolire la Merlin (ammesso di poter superare l'ostacolo della Costituzione Italiana) con le ipotesi di "regolamentazione" di cui si parla, si andrebbe a cozzare direttamente con una convenzione ONU che pure l'Italia ha votato.
Si, perché quando si parla di "parificarci" ai Paesi nord-europei si dice una leggera stupidaggine... a meno di considerare Germania e Olanda, ma anche l'Austria, esaustivi dell'Europa del nord che infatti hanno, tra i pochi in Europa (andrebbe detto, se no sembra che ci siano bordelli in tutta Europa tranne che qui... senza ironia, perché qui, in effetti è tutto un bordello... diciamo che parliamo di cose regolari), un regime normativo cosiddetto "regolamentarista" (cioè la prostituzione al chiuso e all’aperto è regolamentata dallo Stato. In molti casi le prostitute sono tenute a registrarsi e talvolta a sottoporsi a controlli medici)...
Faccio notare che Germania e Olanda, in un certo senso, "se lo possono permettere" visto che non hanno firmato la Convenzione ONU del 1949...
Una strada per l'abolizione, fatto salvo lo scoglio Costituzione che tralasciamo pure, sarebbe la "furbata" alla spagnola... cioè entrare nel gruppo di Paesi a normativa cosiddetta "abolizionista" (cioè la prostituzione al chiuso e all’aperto non è né vietata, né regolamentata, ma lo Stato tollera la situazione a patto che non vi sia sfruttamento. Sono in questo gruppo: Spagna, Repubblica Ceca e Polonia) con questo escamotage si sono aperti club dove si vende e si compra sesso... vai a capire con quali meccanismi si controlla che non ci sia sfruttamento... ma tant'è... e in quanto a escamotage qui siamo maestri.
Per riassumere questa prima parte del discorso verrebbe da dire, quindi, che l'auspicata "regolamentazione" risulterebbe, di fatto, abbastanza impercorribile mentre qualche spiraglio all'italiana ci sarebbe diventando anche noi "abolizionisti"...
Ma adesso cosa siamo? e soprattutto che effetti si vorrebbe ottenere nel modificare la nostra normativa?
Adesso l'Italia è classificata tra i paesi "neo-abolizionisti" (cioè la prostituzione all’aperto non è né vietata né regolamentata, mentre quella al chiuso, ma solo quella esercitata nelle case di tolleranza è espressamente vietata. Sono in questo gruppo: Italia, Francia, Belgio). Quel che si vorrebbe ottenere cambiando normativa è far sparire dalle strade presenze diciamo "fastidiose". È curioso, perché l'applicazione della Legge Merlin e comunque la restante parte della normativa italiana già risolverebbe in gran parte questo problema e, checché se ne dica e si continui a ripetere, la Merlin non proibisce affatto la prostituzione cosidetta "indoor"... cioè un uomo o una donna a casa loro fanno e ricevono chi gli pare, ma il luogo non deve essere riconosciuto come casa di tolleranza (quindi non può essere pubblicizzato come tale) e, soprattutto, nessuno deve trarre profitti indiretti o diretti dall'attività dell'uomo o della donna... quindi che la strada sia l'unica alternativa a chi vuole comunque fare il "mestiere" è una sonora bufala (smentiscano i giuristi).
- 1) perché la stragrande maggioranza delle odierne prostitute da strada è vittima di "racket" e sfruttamento... in base alla Merlin dovrebbe essere dovere dello Stato intervenire con decisione;
2) quant'anche non ci fosse "racket" certe esibizioni pubbliche sono espressamente vietate dalla Merlin e con essa si potrebbe intervenire,
3) la stragrande maggioranza delle odierne prostitute da strada è nella clandestinità e quindi soggetta anche alla Bossi-Fini e alle altre norme appena approvate o annunciate.
Quindi, per l'ennesima volta, qui siamo in presenza non di cattive Leggi, ma della loro sostanziale inapplicazione. Anche cambiando la norma occorre un sistema Paese che poi la norma la applichi... Voglio dire che qui stiamo rischiando di buttare una buona norma perché le imputiamo limiti che non sono suoi sostituendola con una pessima che non ci garantirà nemmeno in termini di principio e continueremo ad avere un sistema di applicazione nullo... un disastro.
Ma visto che l'erba del vicino è sempre più verde... non si è parlato di come sono messi realmente gli altri Paesi... proviamo a farlo.
Le "categorie" di Paesi di cui ho parlato prima sono desunte da uno studio realizzato per il Parlamento Europeo da "Transcrime" (Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) che ha tentato di stimare sul tirennio 2000-2002 il numero di vittime a scopo di sfruttamento sessuale per ogni 100mila abitanti con più di 15 anni in alcuni Paesi membri... in pratica il grado di effettivo funzionamento delle normative nazionali a contrasto dello sfruttamento e, in buona sostanza, anche della criminalità da esso conseguente.
Lo studio completo di "Transcrime", nella sintesi in lingua italiana, è recuperabile qui.
Come abbiamo detto i Paesi sono stati divisi fra i già citati: "Regolamentaristi" (Germania, Austria, Paesi Bassi), "Abolizionisti" (Repubblica Ceca, Polonia e Spagna) e "Neo-abolizionisti" (Italia, Francia e Belgio), ma anche in un quarto gruppo: i "Proibizionisti" (Svezia e Lituania), che forse è il gruppo che a maggior ragione dovrebbe identificare il Nord-Europa. Nei Paesi "proibizionisti" la prostituzione al chiuso e all’aperto è vietata e in alcuni casi sono previste delle sanzioni anche per i clienti... un regime normativo molto più duro della Legge Merlin.
A dimostrazione della vocazione nord-europea verso un sistema "proibizionista" (con buona pace dei sostenitori in Italia di norme "nord-europee") è da segnalare che anche la Norvegia (pur fuori dalla UE) ha un sistema analogo alla Svezia e alla Lituania. In questo sistema, come detto, prostituirsi non è considerato reato, la Legge tende a considerare chi vende il proprio corpo sempre nella posizione di "oppresso" e lo assolve, quindi chi acquista sesso viene automaticamente considerato "oppressore" e punito.
Ma quali sono i risultati effettivi dei vari sistemi? Questa tabella di "Transcrime" sul numero stimato di vittime dello sfruttamento è abbastanza significativo... e sorprendente... secondo me. Ho diviso i dati per Paesi e "gruppi" di appartenenza.
- Paese_________________ Stima media
Repubblica Ceca____________ 9
Polonia___________________ 15
Spagna___________________ 54
Belgio____________________ 64
Francia___________________ 27
Italia_____________________ 115
Lituania__________________ 15
Svezia____________________ 10
Austria___________________ 84
Germania_________________ 45
Paesi Bassi________________ 76
Chi è che è messo peggio? beh... chi è che aveva dei dubbi?

Proviamo a fare una lettura un po' più complessa. Il dato italiano evidenzia che come al solito dovremmo vergognarci... che conclusione ne traiamo? se, come i più fanno, imputassimo il risultato alla norma vigente non avremmo dubbi... e, infatti, molti non li hanno... aboliamo la Merlin... ma però, c'è un però. La norma italiana è speculare a quella francese (oserei dire identica). La Sen. Merlin copiò la legge della collega francese Richard che 12 anni prima l'aveva fatta approvare dal parlamento francese (la Legge contro lo sfruttamento della prostituzione e l'abolizione delle case di tolleranza è conosciuta in Francia come Legge Richard) e come la mettiamo quindi con il teorema della inadeguatezza della norma visto il risultato francese?
Vorrei far notare che, se dovessimo valutare nel complesso i vari sistemi (a parte, al solito, il dato italiano che risulta essere "over quote" quanto "over quote" siamo in tutto), è quello "regolamentarista" che ne esce peggio... proprio quello a cui sembrano tendere le pulsioni della Santanché e dei suoi più o meno convinti sostenitori... figuratevi poi "in mano a noi" quel sistema... non oso immaginarlo.
Quelli che sicuramente hanno un sistema che meglio risponde a standard di protezione sociale migliore e invidiabile sono quelli a sistema "proibizionista"... cioè quelli dai quali noi sembra vogliamo distanziarci di più... ma non c'è problema, già lo siamo.
Qui non si tratta di essere "pragmatici" qui c'è da cominciare ad essere seri.