La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda incrociatore il 30/05/2008, 13:19

Perrynic ha scritto:...
La prostituzione esiste da sempre, combatterla è praticamente impossibile, quindi la miglio cosa è regolarizzarla.
...


questa frase... che è poi il lite-motif ciclico che torna con scadenze più o meno regolari nella discussione politica del "paesello"... è sintomo, secondo me, di un grosso equivoco... ritenere che la Legge Merlin sia una Legge per combattere la prostituzione... intendiamoci, non che , invece, la voglia favorire, ma non è quello il suo scopo principale... basta leggerne l'intestazione!

La Legge Merlin si pone come norma di contrasto ALLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE e di applicazione degli articoli 3, 32 e 41 della Costituzione Italiana e, infatti non crea il REATO DI PROSTITUZIONE, non ne fa una questione morale:

    Art. 3. - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    Art. 32. - La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
    Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

    Art. 41. - L'iniziativa economica privata è libera.
    Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
    La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

È su questi articoli che la Sen. Merlin infatti relazionava nella presentazione della sua Legge. Una decina d'anni prima dell'approvazione della sua Legge le Nazioni Uniti siglavano una Convenzione che aveva grosso modo le stesse finalità della Legge che andava a presentare (votata da tutti i Paesi tranne Germania, Olanda e Stati Uniti): "Convention for the Suppression of the Traffic in Persons and of the Exploitation of the Prostitution of Others" (Convenzione per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione)

    Articolo 1 - Le parti con la presente Convenzione convengono di punire qualsiasi persona che, per soddisfare le passioni altrui:
    1) procura, adesca o rapisca al fine di avviare alla prostituzione un'altra persona anche se consenziente;
    2) sfrutta la prostituzione di un'altra persona anche se consenziente.

    Articolo 2 - Le parti con la presente convenzione convengono ugualmente di punire qualsiasi persona che:
    1) mantenga, diriga o amministri o contribuisca a finanziare una casa chiusa;
    2) conceda o prenda in affitto, in tutto od in parte, un immobile o un altro luogo ai fini della prostituzione altrui.

seguono poi una serie di articoli che indirizzano le singole egislazioni nazionali ad adeguarsi a questi 2 articoli principali... e, come si vede, è l'esatto contenuto della Legge Merlin...

Ora, se si volesse abolire la Merlin (ammesso di poter superare l'ostacolo della Costituzione Italiana) con le ipotesi di "regolamentazione" di cui si parla, si andrebbe a cozzare direttamente con una convenzione ONU che pure l'Italia ha votato.

Si, perché quando si parla di "parificarci" ai Paesi nord-europei si dice una leggera stupidaggine... a meno di considerare Germania e Olanda, ma anche l'Austria, esaustivi dell'Europa del nord che infatti hanno, tra i pochi in Europa (andrebbe detto, se no sembra che ci siano bordelli in tutta Europa tranne che qui... senza ironia, perché qui, in effetti è tutto un bordello... diciamo che parliamo di cose regolari), un regime normativo cosiddetto "regolamentarista" (cioè la prostituzione al chiuso e all’aperto è regolamentata dallo Stato. In molti casi le prostitute sono tenute a registrarsi e talvolta a sottoporsi a controlli medici)...

Faccio notare che Germania e Olanda, in un certo senso, "se lo possono permettere" visto che non hanno firmato la Convenzione ONU del 1949...

Una strada per l'abolizione, fatto salvo lo scoglio Costituzione che tralasciamo pure, sarebbe la "furbata" alla spagnola... cioè entrare nel gruppo di Paesi a normativa cosiddetta "abolizionista" (cioè la prostituzione al chiuso e all’aperto non è né vietata, né regolamentata, ma lo Stato tollera la situazione a patto che non vi sia sfruttamento. Sono in questo gruppo: Spagna, Repubblica Ceca e Polonia) con questo escamotage si sono aperti club dove si vende e si compra sesso... vai a capire con quali meccanismi si controlla che non ci sia sfruttamento... ma tant'è... e in quanto a escamotage qui siamo maestri.

Per riassumere questa prima parte del discorso verrebbe da dire, quindi, che l'auspicata "regolamentazione" risulterebbe, di fatto, abbastanza impercorribile mentre qualche spiraglio all'italiana ci sarebbe diventando anche noi "abolizionisti"...

Ma adesso cosa siamo? e soprattutto che effetti si vorrebbe ottenere nel modificare la nostra normativa?

Adesso l'Italia è classificata tra i paesi "neo-abolizionisti" (cioè la prostituzione all’aperto non è né vietata né regolamentata, mentre quella al chiuso, ma solo quella esercitata nelle case di tolleranza è espressamente vietata. Sono in questo gruppo: Italia, Francia, Belgio). Quel che si vorrebbe ottenere cambiando normativa è far sparire dalle strade presenze diciamo "fastidiose". È curioso, perché l'applicazione della Legge Merlin e comunque la restante parte della normativa italiana già risolverebbe in gran parte questo problema e, checché se ne dica e si continui a ripetere, la Merlin non proibisce affatto la prostituzione cosidetta "indoor"... cioè un uomo o una donna a casa loro fanno e ricevono chi gli pare, ma il luogo non deve essere riconosciuto come casa di tolleranza (quindi non può essere pubblicizzato come tale) e, soprattutto, nessuno deve trarre profitti indiretti o diretti dall'attività dell'uomo o della donna... quindi che la strada sia l'unica alternativa a chi vuole comunque fare il "mestiere" è una sonora bufala (smentiscano i giuristi).

    1) perché la stragrande maggioranza delle odierne prostitute da strada è vittima di "racket" e sfruttamento... in base alla Merlin dovrebbe essere dovere dello Stato intervenire con decisione;

    2) quant'anche non ci fosse "racket" certe esibizioni pubbliche sono espressamente vietate dalla Merlin e con essa si potrebbe intervenire,

    3) la stragrande maggioranza delle odierne prostitute da strada è nella clandestinità e quindi soggetta anche alla Bossi-Fini e alle altre norme appena approvate o annunciate.

Quindi, per l'ennesima volta, qui siamo in presenza non di cattive Leggi, ma della loro sostanziale inapplicazione. Anche cambiando la norma occorre un sistema Paese che poi la norma la applichi... Voglio dire che qui stiamo rischiando di buttare una buona norma perché le imputiamo limiti che non sono suoi sostituendola con una pessima che non ci garantirà nemmeno in termini di principio e continueremo ad avere un sistema di applicazione nullo... un disastro.

Ma visto che l'erba del vicino è sempre più verde... non si è parlato di come sono messi realmente gli altri Paesi... proviamo a farlo.

Le "categorie" di Paesi di cui ho parlato prima sono desunte da uno studio realizzato per il Parlamento Europeo da "Transcrime" (Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) che ha tentato di stimare sul tirennio 2000-2002 il numero di vittime a scopo di sfruttamento sessuale per ogni 100mila abitanti con più di 15 anni in alcuni Paesi membri... in pratica il grado di effettivo funzionamento delle normative nazionali a contrasto dello sfruttamento e, in buona sostanza, anche della criminalità da esso conseguente.

Lo studio completo di "Transcrime", nella sintesi in lingua italiana, è recuperabile qui.

Come abbiamo detto i Paesi sono stati divisi fra i già citati: "Regolamentaristi" (Germania, Austria, Paesi Bassi), "Abolizionisti" (Repubblica Ceca, Polonia e Spagna) e "Neo-abolizionisti" (Italia, Francia e Belgio), ma anche in un quarto gruppo: i "Proibizionisti" (Svezia e Lituania), che forse è il gruppo che a maggior ragione dovrebbe identificare il Nord-Europa. Nei Paesi "proibizionisti" la prostituzione al chiuso e all’aperto è vietata e in alcuni casi sono previste delle sanzioni anche per i clienti... un regime normativo molto più duro della Legge Merlin.

A dimostrazione della vocazione nord-europea verso un sistema "proibizionista" (con buona pace dei sostenitori in Italia di norme "nord-europee") è da segnalare che anche la Norvegia (pur fuori dalla UE) ha un sistema analogo alla Svezia e alla Lituania. In questo sistema, come detto, prostituirsi non è considerato reato, la Legge tende a considerare chi vende il proprio corpo sempre nella posizione di "oppresso" e lo assolve, quindi chi acquista sesso viene automaticamente considerato "oppressore" e punito.

Ma quali sono i risultati effettivi dei vari sistemi? Questa tabella di "Transcrime" sul numero stimato di vittime dello sfruttamento è abbastanza significativo... e sorprendente... secondo me. Ho diviso i dati per Paesi e "gruppi" di appartenenza.

    Paese_________________ Stima media

    Repubblica Ceca____________ 9
    Polonia___________________ 15
    Spagna___________________ 54

    Belgio____________________ 64
    Francia___________________ 27
    Italia_____________________ 115

    Lituania__________________ 15
    Svezia____________________ 10

    Austria___________________ 84
    Germania_________________ 45
    Paesi Bassi________________ 76

Chi è che è messo peggio? beh... chi è che aveva dei dubbi? :cry:

Proviamo a fare una lettura un po' più complessa. Il dato italiano evidenzia che come al solito dovremmo vergognarci... che conclusione ne traiamo? se, come i più fanno, imputassimo il risultato alla norma vigente non avremmo dubbi... e, infatti, molti non li hanno... aboliamo la Merlin... ma però, c'è un però. La norma italiana è speculare a quella francese (oserei dire identica). La Sen. Merlin copiò la legge della collega francese Richard che 12 anni prima l'aveva fatta approvare dal parlamento francese (la Legge contro lo sfruttamento della prostituzione e l'abolizione delle case di tolleranza è conosciuta in Francia come Legge Richard) e come la mettiamo quindi con il teorema della inadeguatezza della norma visto il risultato francese?

Vorrei far notare che, se dovessimo valutare nel complesso i vari sistemi (a parte, al solito, il dato italiano che risulta essere "over quote" quanto "over quote" siamo in tutto), è quello "regolamentarista" che ne esce peggio... proprio quello a cui sembrano tendere le pulsioni della Santanché e dei suoi più o meno convinti sostenitori... figuratevi poi "in mano a noi" quel sistema... non oso immaginarlo.

Quelli che sicuramente hanno un sistema che meglio risponde a standard di protezione sociale migliore e invidiabile sono quelli a sistema "proibizionista"... cioè quelli dai quali noi sembra vogliamo distanziarci di più... ma non c'è problema, già lo siamo.

Qui non si tratta di essere "pragmatici" qui c'è da cominciare ad essere seri.
An eye for an eye will make the whole world blind
Mahatma Gandhi (1869-1948)
Avatar utente
incrociatore
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 560
Iscritto il: 18/05/2008, 15:57
Località: Via Barbierato, 15 - 28844 Villadossola (VB)

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda incrociatore il 31/05/2008, 12:02

nello spirito di azzardarsi ad esprimersi con giudizi sempre con qualche cognizione di causa, segnalo un testo di Daniela Danna una ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Sociali della facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano che sul tema della prostituzione ha all'attivo diverse pubblicazioni questo mi sembra interessante:
Le politiche sulla prostituzione nell'Unione Europea negli anni Novanta
è una ricerca di 7/8 anni fa, ma comunque sostanzialmente attuale.
An eye for an eye will make the whole world blind
Mahatma Gandhi (1869-1948)
Avatar utente
incrociatore
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 560
Iscritto il: 18/05/2008, 15:57
Località: Via Barbierato, 15 - 28844 Villadossola (VB)

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda franz il 31/05/2008, 16:10

incrociatore ha scritto:nello spirito di azzardarsi ad esprimersi con giudizi sempre con qualche cognizione di causa, segnalo un testo di Daniela Danna una ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Sociali della facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano che sul tema della prostituzione ha all'attivo diverse pubblicazioni questo mi sembra interessante:
Le politiche sulla prostituzione nell'Unione Europea negli anni Novanta
è una ricerca di 7/8 anni fa, ma comunque sostanzialmente attuale.

Veramente uno studio eccezionale, grazie.
Ci vorrà tempo per leggerlo (sono a 23 pagine su 86) ma l'inizio è veramente interessante.

Esprimero' le mie opinioni n merito solo dopo la lettura e consiglio anche ad altri questo metodo.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Maroni: sì a quartieri a luci rosse

Messaggioda franz il 07/06/2008, 10:16

L'intervista/ Il ministro dell'Interno: i nomadi potranno restare tre mesi
Maroni: sì a quartieri a luci rosse
La norma sugli irregolari resta

«Sgomberare le strade non serve a nulla»

ROMA — Al popolo leghista riunito a Pontida una settimana fa ha promesso «città sicure e libere dai clandestini ». E adesso il ministro dell'Interno Roberto Maroni avverte: «Accoglieremo le proposte che migliorano i provvedimenti, ma indietro non si torna».

I relatori del decreto legge sulla sicurezza chiedono di inserire le prostitute nella lista dei soggetti pericolosi per la sicurezza. Lei è d'accordo?
«Ne ho parlato con i miei collaboratori e con il sottosegretario Alfredo Mantovano: non ci pare una buona formulazione».

Quindi il governo chiederà il ritiro dell'emendamento?
«Stiamo lavorando per capire come fare. L'autorevolezza di chi l'ha presentato ci impedisce, da un punto di vista politico, di dire no».

Ma è la strada giusta?

«Personalmente io sono favorevole alla proposta formulata da Daniela Santanchè.
Credo che bisognerebbe creare quartieri a luci rosse. In questo modo si garantisce il controllo sanitario e si tutelano i cittadini. Sgomberare le strade non serve a nulla. Si tratta comunque di una questione complessa, la decisione di non trattare questa materia nel pacchetto non è casuale. C'è bisogno di una riflessione ampia e condivisa».

Solleciterà il Parlamento?
«Martedì incontrerò il presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini. Esamineremo gli emendamenti e affronteremo anche la questione che riguarda le prostitute. Chiederò che l'argomento venga trattato subito dopo l'approvazione dei provvedimenti sulla sicurezza in modo che siano le Camere ad esprimersi».

Secondo l'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu è aberrante colpire le prostitute e non i clienti.
«Ritengo che non ci sia nulla di aberrante nell'emendamento. Noto comunque che nello stesso partito ci sono linee diverse».

Anche sul nuovo reato che punisce i clandestini la maggioranza ha mostrato di avere opinioni diverse.
«Ma alla fine passerà la linea della Lega, che è sempre rimasta compatta: non cederemo sul principio che individua la clandestinità come reato. Anche perché il governo ha votato all'unanimità e non si può tornare indietro».

Lei parla di principio, vuol dire che la norma sarà modificata?
«La nostra intenzione non è quella mettere in galera i clandestini, ma avere una legge che ci consenta espulsioni effettive. E questo può avvenire soltanto a seguito di una sentenza penale, come del resto prevede anche la direttiva approvata due giorni fa in sede europea. Ecco perché il reato deve rimanere, sia pur accogliendo alcune obiezioni tecniche che sono state formulate in questi giorni».

Non è pur sempre una marcia indietro?
«Certamente no. Ci sono state obiezioni di tipo ideologico inaccettabili come quella di incostituzionalità o di contrasto con la normativa europea. Quando ci si è accorti che esiste in Francia, in Germania e in Gran Bretagna, è diventato impraticabile perché riempie le carceri e intasa i tribunali. Siccome noi vogliamo una norma che realizzi una procedura più rapida ed efficace per arrivare all'espulsione dei clandestini fornendo loro tutte le garanzie giurisdizionali, stiamo pensando a modifiche che mantengano il reato eliminando ogni inconveniente ».

Per esempio trasformando la pena in una sanzione pecuniaria?
«È un'ipotesi, al lavoro ci sono tecnici ministeriali e giuristi della Lega».

È sicuro che Berlusconi sarà d'accordo?
«Gli ho parlato giovedì sera alla Festa dell'Arma dei carabinieri. Mi ha detto: "Attenzione a non fare una norma che ci complichi la vita". Dunque anche lui è consapevole che il reato non si può togliere. Alla fine l'unico davvero contrario rimane Carlo Giovanardi ».

Non le sembra che si assista al solito teatrino della politica?
«Nessun teatrino. Abbiamo le idee ben chiare e le metteremo rapidamente in pratica. In Parlamento sarò io a rappresentare il governo e respingerò tutti gli emendamenti che mirano a ridurre l'impatto dei provvedimenti. Non dimentichiamo che le leggi di conversione devono superare il vaglio di legittimità».

Su questo non avevate già accolto i suggerimenti del Quirinale?
«Appunto. Abbiamo concordato ogni passaggio, decidendo anche che cosa era opportuno spostare nel disegno di legge. Non voglio avere problemi e rischiare che il decreto sia dichiarato illegittimo».

L'opposizione è contraria al reato di clandestinità e propone di modificare anche l'aggravante per chi delinque.
«Non è accettabile».

Vi chiede di non cambiare nome ai Centri di permanenza temporanea.
«Saranno Cie, Centri di identificazione ed espulsione. Però riformuleremo la norma sulle case concesse ai clandestini in modo da evitare che qualcuno, usando un trucco, eviti la confisca dell'immobile ».

Lei ha disposto il censimento dei nomadi e ha detto che interverrete su tutto quello che è abusivo e illegale. Come risponde a chi parla di discriminazioni e schedature?
«Chiuderemo i campi abusivi e rimpatrieremo chi non ha diritto di stare in Italia in modo da garantire a chi ha i requisiti di non vivere nelle baraccopoli, in mezzo ai topi. Vogliamo proteggere i minori e per questo dobbiamo ottenere anche la loro identificazione certa ».

Ci saranno altri insediamenti autorizzati?
«Il modello che abbiamo in mente prevede una residenza stabile per i rom italiani e campi temporanei per gli altri. Zone di transito per un massimo di tre mesi».

Sono abusivi e illegali anche i centri sociali?
«No, ho grande considerazione di quei centri sociali dove si fanno attività culturali e politiche. Interverremo soltanto di fronte al pericolo di degenerazione, come possono essere i posti dove si pianificano spedizioni punitive ».

Lei ha detto che accoglierà le proposte fatte dal leader dell'opposizione Walter Veltroni contro la criminalità del casertano. Questo può servire ad ottenere il voto del Pd sulle misure per la sicurezza?
«Mi auguro che avvenga, ma non c'è alcun baratto. Ringrazio Veltroni e confermo che nei prossimi giorni sigleremo un patto per la sicurezza con la provincia di Caserta e, così come avvenuto in Calabria, creeremo una centrale unica per gli appalti. Sono tutte cose che abbiamo già iniziato a realizzare».

Fiorenza Sarzanini

http://www.corriere.it/politica/08_giug ... aabc.shtml
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda franz il 08/06/2008, 14:57

franz ha scritto:
incrociatore ha scritto:nello spirito di azzardarsi ad esprimersi con giudizi sempre con qualche cognizione di causa, segnalo un testo di Daniela Danna una ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Sociali della facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano che sul tema della prostituzione ha all'attivo diverse pubblicazioni questo mi sembra interessante:
Le politiche sulla prostituzione nell'Unione Europea negli anni Novanta
è una ricerca di 7/8 anni fa, ma comunque sostanzialmente attuale.

Veramente uno studio eccezionale, grazie.
Ci vorrà tempo per leggerlo (sono a 23 pagine su 86) ma l'inizio è veramente interessante.

Esprimero' le mie opinioni n merito solo dopo la lettura e consiglio anche ad altri questo metodo.

Ciao,
Franz

----------------------------------------------
Fatte e finite le mie letture, come annunciato, sono qui a vedere come le mie considerazioni si possono intersecare con le vostre. Ho letto il rapporto, interessantissimo. L'ho letto anche perchè sono ignorante in materia, sul piano pratico.
Mai coinvolto personalmente sul piano della domanda o dell'offerta. Ma ovviamente incuriosito sulla persistenza nei millenni di questo fenomeno sociale, malgrado la comune esecrazione e condanna.

Quello che ho letto, al di là delle preziose differenziazioni sulle misure di contrasto, mi pare univoco.
Al di la di possibilità di individuare lievi differenze di risultato tra le varie politiche statali (proibizionismo, regolamentarismo e abolizionismo, con le loro varianti intermedie), analisi inficiate quasi sempre dalla mancanza di dati completi, mi pare che un dato emerga chiaramente: il fallimento di ogni politica.

Altro dato che emerge è che ogni politica repressiva (verso il lato dell'offerta e della domanda) non solo non risolve il problema ma lo aggrava, buttando i soggetti che si prostituiscono nelle braccia della criminalità organizzata e dello sfruttamento schiavista.

Cosa che non puo' che non confermare, sul piano pratico, cose che già sappiamo.
Se vietiamo attività che hanno una base di mercato (domanda ed offerta) legata a bisogni ed esigenze umane noi facciamo solo un bellissimo regalo al crimine organizzato ed accoltelliamo di fatto le persone che vorremmo - A FIN DI BENE - tutelare.

Infatti se c'è una cosa che minimamente quel rapporto non affronta è il "perché" la prostituzione esista, da millenni.
Ma non era il suo scopo, per cui questa non vuole essere colpa o critica.

Eppure se qualche cosa esiste (da millenni) un motivo (irrazionale o razionale poi lo vediamo) lo dobbiamo cercare e trovare.

Da qui scaturiscono le frasi fatte (magari sbagliate ma con un fondo di verità) sul "mestiere piu' antico del mondo".
Ora non sarà il piu' antico ... (magari è il secondo o il sedicesimo su migliaia) ma se esiste ancora oggi malgrado tante politche di contrasto cosi' diverse allora dobbiamo trovare sul piano storico, antropologico e sociale una motivazione plausibile. Una motivazione che non vuol dire "aderire approvando" ma "comprendere e capire".

Motivazione che qualcuno ha individuato ma che ovviamente non piace a molti sul piano etico-morale.

Quel rapporto sfiora impercettibilmente il "perché" antropologico quando, quasi incidentalmente, si menziona, come pura autogiustificazione da parte delle prostitute, questa fase:
"Tra gli aspetti che procurano soddisfazione per il proprio lavoro spesso le prostitute menzionano anche il fatto di svolgere una funzione sociale di sostegno all'istituzione del matrimonio, nel senso di fornire svago sessuale ai mariti senza mettere in pericolo l'unità delle famiglie."

Bingo.
Qui sta il problema di fondo, cosi' individuato da poco (meno di quindici anni; una inezia nella storia dell'umanità) dagli scenziati del comportamento umano (e non).

Parrebbe che l'intera struttura familiare umana, basata sul matrimonio, necessiti della presenza nella società di donne piu' "libere" e che questo si traduca (sia pur nella esecrazione generale di facciata) un positivo effetto di omeostasi (stabilità) sociale e familiare.
Il discorso qui si fa complesso perché esce dalla politica e si sposta verso le scienze e le teorie scientifiche (la la politica spero non abbia l'illusione di spigare tutto lo scibile) e quindi ostico ai piu'.

Ma se esiste una necessità umana (un bisogno) differenziata a seconda di soggetti (e quindi un mercato tra i soggetti), è comprensibile che non si riesca a debellare un fenomeno solo sulla base di un gradimento o sgradimento etico-morale.

Lieto di approfondire se lo riterrete e nel caso rimando i volonterosi a "Il gene egoista" di Richar Dawkins (BUR) dove si illustra come all'interno della stessa specie convivano popolazioni con diversi comportamenti (es: falchi e colombe) e con equilibri tra di loro che non è agevole cambiare con pure npolitiche repressive. Se infatti eliminiamo tutti i falchi (per esempio sterminandoli) se ne creeranno di nuovi. Dawinks proietta l'equiibrio falchi/colombe in un simile "prostitute/santerelline" spiegando come le une abbiano bisogno delle altre per la stabilità della loro esistenza e della società.
Ogni medaglia ha il suo rovescio. Donne fedeli ed uomini fedeli (e copie stabili) funzionano solo se data la grande variabilità umana abbiamo una valvola di sfogo che si instaura (piu' o meno segretamente) tra gli estremi di questa variabilità.

Il fatto che noi si trasformi tutto questo in un giudizio morale negativo (esecrazione della professione e del soggetto coinvolto, soprattutto femminile) o si tenti di combatterlo non risolve il problema ma lo peggiora, aggiungendo elementi negativi che inducono ad aumentare le nostre esigenze di contrasto ma senza risovere la situazione.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda franz il 26/07/2008, 8:59

da Corriere della Sera del 18 luglio 2008, pag. 20

di Al. Ar.

Adesso per le prostitute si pensa ai club privati. Esistono già, certo, ma quelli ideati da Enzo Raisi e Marco Martinelli, deputati del Pdl, sarebbero club gestiti da privati del tutto e per tutto legali. «Come succede in Spagna», spiega Raisi che proprio ieri con il collega Martinelli ha depositato alla Camera una proposta di legge per regolamentare la prostituzione.

Otto articoli, tre paginette per vietare completamente la prostituzione sulle strade e aprire la strada della prostituzione legale nei club ma anche negli appartamenti. «L’intento è di risolvere i tre nodi principali della prostituzione. Ovvero: il degrado delle strade, i problemi sanitari e la schiavitù delle donne».

Stessi principi che stanno ispirando il disegno di legge del governo in preparazione dai ministri Roberto Maroni e Mara Carfagna che, però, ancora prima di essere presentato sta già suscitando polemiche.

A cominciare dall’Anci, l’associazione nazionale dei comuni che per bocca di Amalia Neirotti, delegata alle pari opportunità, si preoccupa: «Segregando il fenomeno al chiuso sarà molto più difficile, se non impossibile, sia far emergere le vittime di tratta sia portare avanti le indagini per combattere la criminalità organizzata che sta dietro la tratta».

C’è anche una questione fiscale delle prostitute, della quale ieri si sono occupati i radicali. Donatella Poretti e Marco Perduca, senatori del partito, hanno presentato un ddl in tre articoli per il riconoscimento dell’attività di prestazione di servizi sessuali remunerati tra persone maggiorenti e consenzienti.

Il problema posto dai radicali è semplice: lo Stato sta chiedendo alle prostitute di pagare le tasse, senza aver riconosciuto la prostituzione come un’attività. E questo non ha senso. In conferenza stampa ieri. si è presentata una lucciola in compagnia del suo avvocato Luca Berni presentando una «cartella» di tasse da 88 mila euro.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda franz il 27/07/2008, 16:06

franz ha scritto:... Lieto di approfondire se lo riterrete e nel caso rimando i volonterosi a "Il gene egoista" di Richar Dawkins (BUR) dove si illustra come all'interno della stessa specie convivano popolazioni con diversi comportamenti (es: falchi e colombe) e con equilibri tra di loro che non è agevole cambiare con pure npolitiche repressive. Se infatti eliminiamo tutti i falchi (per esempio sterminandoli) se ne creeranno di nuovi. Dawinks proietta l'equiibrio falchi/colombe in un simile "prostitute/santerelline" spiegando come le une abbiano bisogno delle altre per la stabilità della loro esistenza e della società.

Intanto il tema solleva la necessita (utilissima) di sottolineare le origini biochimiche del comportamento umano, soprattuto sessuale (perché la selezione sessuale è uno dei motori piu' potenti del cambiamento genetico, cosa scopeta da Darwin ma forse piu' nascosta dai benpesanti della stessa ipotesi - ora certezza - di provenienza dai primati).

Ciao,
Franz
espresso.repubblica.it ha scritto:Chimica dell'amore: così funziona l'eros

di Enrico Pedemonte

Colpi di fulmine. Tradimenti. Passioni. Cosa li scatenano? Tra esplosioni di testosterone, dopamina e ossitocina, ce lo spiega la famosa antropologa americana Helen Fischer Le femministe che teorizzano le differenze di genere esulteranno. L'antropologa Helen Fisher ha fatto una scoperta: il cervello delle donne in amore si comporta diversamente da quello degli uomini innamorati. Nei maschi il pensiero della persona amata muove le zone cerebrali collegate alla vista e all'erezione, nelle femmine le aree interessate ai ricordi. Agli uomini piace guardare, alle donne fantasticare. I maschi sono rapidi nell'innamoramento, le donne più lente. Qualcuno dirà che queste cose si sapevano già, ma averle viste in azione dentro il cervello di una ventina di giovani che si sono sottoposti a un esperimento con un tomografo a risonanza magnetica è un bel passo avanti. Helen Fisher, signora bionda di 58 anni, eterno sorriso sulle labbra, è un'autorità in materia. È stata ricercatrice al Museum of Natural History di New York, oggi insegna alla Rutgers University nel New Jersey. Ha scritto due libri di successo, "The First Sex" e "The Anatomy of Love". Ma quello appena uscito, "Why We Love: The Nature and Chemistry of Romantic Love" (perché amiamo: natura e chimica dell'amore romantico) è l'opera più importante. L'abbiamo intervistata.

Lei si chiede cos'è l'amore: qual è la sua risposta da antropologa evoluzionista?
"Nel corso della nostra storia gli esseri umani hanno sviluppato tre sistemi cerebrali per consentire la riproduzione. Il primo è legato all'attrazione sessuale, che spinge gli individui ad accoppiarsi. Il secondo è l'amore romantico, che consente di concentrare un'enorme quantità di energia su un partner. Il terzo è l'attaccamento a lungo termine, che consente alla coppia di mettere al mondo un figlio".

Come li spiega dal punto di vista chimico?
"La prima fase, quella dell'attrazione sessuale, è sempre associata a grandi quantità di testosterone. La seconda, l'amore romantico, è un'intensa estasi legata a un'elevata produzione di dopamina e norepinefrina, e una bassa attività di serotonina, nel cervello. Durante l'attaccamento a lungo termine, nelle donne sale l'ossitocina, negli uomini la vasopressina, che offrono una sensazione di totale appagamento" .

Ci spieghi la fase dell'amore romantico
"Improvvisamente una persona assume un significato particolare nella nostra vita. Si provano intense sensazioni legate alla produzione di dopamina: la certezza di stare vivendo un'esperienza del tutto nuova, la capacità di concentrarsi su di essa in modo intenso spendendo un'incredibile quantità di energia. Gli innamorati non dormono, perdono peso, sono motivati come mai. Non smettono di pensare all'altro. La bassa produzione di serotonina induce sentimenti ossessivi. Non è chiaro se sia l'alta produzione di dopamina a innescare la bassa produzione di serotonina o viceversa".

Quali sono le differenze tra maschi e femmine?

"Nell'uomo abbiamo notato una forte attività nella zona del cervello associata agli stimoli visivi e a quello dell'erezione. Agli uomini piace guardare. Passano la vita a farlo. Sono loro che sostengono l'industria del porno. Nelle donne, invece, si accende l'area del cervello legata ai ricordi. Ricordano più particolari delle relazioni".

Come si spiega queste differenze?
"Per milioni di anni gli uomini hanno valutato le donne con uno sguardo per capire se erano adatte a produrre figli sani, se erano giovani, in buona salute… Gli uomini fanno prima a innamorarsi, il ruolo dello sguardo è fondamentale. Le donne per milioni di anni hanno avuto bisogno di tutte le informazioni per capire se il partner è affidabile. Devono portare il figlio in grembo per nove mesi e allevarlo per anni. Essere certe che si tratta di un buon compagno. Un'occhiata non basta".

Che ruolo hanno gli amanti?
"Non siamo nati per essere felici, ma per riprodurci. Questi tre sistemi cerebrali, l'attrazione sessuale, l'amore romantico e l'attaccamento a lungo termine, possono funzionare benissimo anche in modo indipendente l'uno dall'altro. Si può avere un forte attaccamento verso qualcuno e insieme provare amore romantico nei confronti di un'altra persona, ed essere attratti sessualmente verso un terzo. Un tempo gli uomini si accoppiavano con una donna e facevano figli, ma quando andavano a caccia e incontravano un'altra femmina, facevano altri figli per raddoppiare il numero di geni che mettevano in circolazione. Lo stesso valeva per le donne, che in un altro trovavano maggiore protezione. Ma possiamo scegliere. Possiamo dire no all'adulterio, e persino all'amore romantico, anche se quest'ultimo è molto difficile da controllare".

Perché è così difficile?
"Analizzando le aree cerebrali attive delle persone innamorate, abbiamo visto che due, negli uomini e nelle donne, sono particolarmente attive. La prima è il nucleo caudato, zona che consente di concentrare la tua energia per ottenere una ricompensa. La seconda è il nucleo ventrale segmentale, dove la dopamina viene prodotta e diffusa nelle altre aree del cervello. Abbiamo capito che l'amore romantico è una pulsione paragonabile a fame e sete. Le persone vivono e muoiono per amore".

I santi hanno un basso livello di testosterone?
"Ci sono persone che sentono di più l'impulso sessuale, altre meno. Alcuni si innamorano continuamente, altri raramente. Chi produce più ossitocina e vasopressina nella giusta area del cervello è in grado di creare legami più stabili. Non mi stupirei se si scoprisse che avvocati e attori hanno più testosterone della media, e che anche per questo si innamorano più spesso di altri".

Così lei spiega il divorzio in modo biochimico…
"Viene da pensare che in certe famiglie circoli una maggiore quantità di ossitocina. E che per questo sono in grado di creare legami più duraturi. Mentre nelle famiglie dei divorziati ci sono persone più soggette all'innamoramento, più impulsive, meno capaci di controllare i loro istinti primari".

Si può dire che per qualche ragione i meridionali potrebbero produrre differenti livelli di serotonina e di testosterone rispetto ai settentrionali?
"Non so ancora dare una risposta a questa domanda. Ma potrebbe essere una parte del mio prossimo libro. Mi domando che cosa crei il carattere nazionale di un paese. Che cosa genera la personalità di un tedesco, di uno svedese? Certamente è una combinazione di fattori: biologia e cultura".

Quale conta di più?
"Cento per cento biologia e cento per cento cultura. Ogni pensiero cambia la nostra biologia e la biologia cambia i nostri pensieri. Nella crescita il cervello viene continuamente rimodellato. Quando la madre sorride al figlio, il bambino la imita e i muscoli della faccia influiscono sui nervi e questi producono neurotrasmettitori. Una madre sorridente produce figli più contenti".

Qual è il ruolo del sesso casuale in questa teoria?
"Può innescare l'amore romantico. Può capitare di fare l'amore con qualcuno che è solo un amico e improvvisamente ritrovarti pazzamente innamorato di lui. In certi casi l'elevato tasso di testosterone provocato dall'eccitazione sessuale può indurre un'alta produzione di dopamina nel cervello e scatenare l'amore. Una donna per mesi ha fatto sesso con un uomo e a un certo punto ha sentito scattare qualcosa: può indicare con esattezza il momento in cui è cominciato l'innamoramento. Nell'orgasmo nelle donne sale il livello dell'ossitocina, negli uomini quello della vasopressina. Questa è la ragione dell'appagamento. Lo dico sempre ai miei studenti: state attenti a quelli con cui andate a letto, potreste innamorarvi di loro. Il sesso casuale non è poi così casuale".

Lei dice che l'innamoramento è un processo impossibile da prevedere. Quanto imprevedibile?
"Ci sono alcune costanti: tendiamo a innamorarci di persone misteriose perché il mistero è associato con la novità e scatena la produzione di dopamina. Se vogliamo che una persona si innamori di noi dobbiamo fare con lei delle cose nuove. Il problema è far scattare la produzione di dopamina nel cervello dell'altro".

Lei scrive che l'uso di antidepressivi può cancellare la capacità di innamorarci. Perché?
"Gli antidepressivi, come il Prozac, fanno crescere la produzione di serotonina e deprimono il desiderio, ma abbassano quella della dopamina e diminuiscono la probabilità di innamorarsi. Rendono indifferenti. Spengono le emozioni".

Mai pensato di studiare come le sedute psicoanalitiche cambino la chimica del cervello?
"Altroché. Gli psicoanalisti dovrebbero sottoporre i pazienti a un tomografo a risonanza magnetica prima e dopo la cura per vedere cosa è cambiato. Come fanno a essere così immobili nel loro tradizionalismo?" .

da espresso.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda franz il 09/08/2008, 17:57

Gli esperti delle unità di strada: "Se associazioni e polizia collaborano, ottimi risultati"
Gli operatori insistono: "Le multe sono inutili, essenziale formare le forze dell'ordine"

Tratta delle donne, la legge funziona
Ma manca un piano nazionale

di RANIERI SALVADORINI

ROMA - "Altro che multe, là dove associazioni e forze dell'ordine lavorano in sinergia, si sono fatti miracoli. Gli strumenti per combattere la tratta ci sono". Non ha dubbi Marco Bufo, coordinatore generale del progetto "Osservatorio Tratta", un'iniziativa che nasce su impulso europeo - Progetto Equal - e che tramite la onlus On the road rende operativo sul territorio italiano L'Osservatorio e Centro Risorse sul Traffico di Esseri Umani.

Il nuovo decreto sicurezza firmato da Maroni dà ai sindaci ampi poteri in tema di sicurezza pubblica urbana. Ha cominciato Verona, seguita a ruota da Padova e Vicenza, con pesanti multe ai clienti delle prostitute. Strategia diversa quella adottata dal questore di Rimini che, richiamando due sentenze della Cassazione del 1996 - che estendevano alle prostitute la legge del 1956 sui "soggetti pericolosi" - le ha allontanate con il foglio di via. In questo modo, secondo le legge, una volta ricevuta la diffida dal questore, anche per le straniere regolari scatta il foglio di via obbligatorio, se prese a "disobbedire" fuori del comune di residenza. E il provvedimento del questore di Rimini è stato subito emulato da Firenze. In un'intervista al Foglio il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha confermato la "linea dura": "La mia idea è che vada multato non solo chi la pratica, ma anche chi se ne avvale".

Al di là dei proclami entusiasti dei sindaci, la domanda è semplice: multare clienti e prostitute funziona? Repubblica.it ha sondato le realtà operative che si confrontano - in collaborazione con le forze dell'ordine e le istituzioni - con la prostituzione. Una problematica resa complessa per la "fisiologica" sovrapposizione del fenomeno con la rete della criminalità organizzata.

Perché, è bene specificarlo, quando si parla di prostituzione non si parla di quella "d'elitè", di quella minoranza di donne che dispone di strumenti culturali, informatici e giuridici. Ma si parla dei grandi numeri di schiave "importate" dai paesi poveri. Sono loro a fare il mercato. Un mercato gestito dal racket, che si fonda in primo luogo sulla violenza di genere e incide sul Pil dei paesi "d'importazione", come mostra la ricerca di Esohe Agathise, giurista nigeriana esperta di Diritto internazionale e consulente delle Nazioni Unite sulla tratta.

Il problema è che la legge è poco conosciuta - spiega Bufo - sia la 223 del 2003 sia, sopratutto, la legge 40 del 1998 (Turco/Napolitano), nota come "l'art.18 del Testo Unico sull'immigrazione". L'articolo 18 prevede il rilascio del permesso di soggiorno e l'accesso a un "percorso sociale" per le vittime di tratta. "La legge è fatta molto bene - sottolinea un'altra esperta, la responsabile del progetto sulla prostituzione del Gruppo Abele, Mirta Da Pra - perché una volta sotto protezione dello Stato le vittime sono uno strumento indispensabile per la lotta al racket". Quindi farla funzionare è interesse reciproco, sia delle donne sfruttate che della polizia. "Purtroppo - prosegue Da Pra - le vittime di tratta hanno una paura profonda degli agenti, perché nei loro paesi d'origine la polizia rappresenta ben altra cosa che senso di protezione".

Il vero problema è che, al momento, la legge è applicata a macchia di leopardo. "L'Italia dispone di uno strumento legislativo per molti versi più avanzato di altri paesi europei - spiega Bufo - ma non disponiamo di un piano nazionale antitratta". Un quadro abbastanza paradossale, che crea situazioni molto diverse.

Perché è così importante, come sottolineano gli esperti, centrare l'attenzione sulla formazione delle forze dell'ordine? "Supponiamo che la polizia faccia una retata - spiega Da Pra - data la complessità del fenomeno, se gli agenti non sono stati formati come fanno a distinguere una vittima di tratta?". "Se seguita e protetta, la vittima in un secondo momento è uno strumento importante per ricostruire la complessa rete dei movimenti della criminalità organizzata".

In sintesi, la formazione della polizia è essenziale, ma se non diventa qualcosa di sistematico e l'articolo 18 non è applicato in modo uniforme i "risultati eccezionali" sono lasciati alla sensibilità dei singoli, siano essi operatori o dirigenti delle forze dell'ordine.

"Le multe, uno strumento inutile se non dannoso". "In primo luogo siamo contrari al fatto in sé - afferma Bufo in relazione alle multe - non solo si tratta di un'operazione illegittima, ma lascia il racket del tutto indisturbato, spingendo il fenomeno verso il "sommerso", il chiuso". "Questo spostamento, paradossalmlente, aumenta il senso di insicurezza delle persone". "Ma il vero danno - prosegue l'esperto - è che costringe le vittime della tratta in un isolamento ancora maggiore: in questo modo si taglia qualsiasi ponte con le unità di strada e si complica il lavoro stesso delle forze dell'ordine".

Sulla stessa lunghezza d'onda Mirta Da Pra: "Parlare di prostituzione, nei grandi numeri, significa parlare di tratta e se si continuano a spostare le persone da un posto all'altro il risultato sarà solo di spostare il problema. Di questo passo l'esito fatale sarà di spostare il problema al chiuso". E lì la situazione si complica. "Avremo interi condomini acquistati dai criminali e a quel punto sarà veramente difficile aiutare le vittime della tratta, anche per la polizia". Non solo. A essere colpite di più dal "chiuso" saranno le minorenni. Già oggi, spiega Da Pra, i clienti sono intercettati dai criminali che gli chiedono "La vuoi la bambolina? seguimi...". E i clienti vengono portati nelle abitazioni dove le "bamboline", cioè le minorenni, sono ridotte in schiavitù. In luoghi chiusi e inaccessibili, appunto.

Dello stesso avviso un altro "esperto", Claudio Donadel, che segue il progetto di governance sulla prostituzione a Venezia e parla in qualità di "tecnico": "Lo spostamento al chiuso sarà di grave ostacolo alle attività di investigazione della polizia. Le stesse forze dell'ordine, consapevoli della complessità della situazione, sanno bene di quanto gli si complicherebbe la vita."

"Manca una riflessione sul vero problema: i clienti" E' forse il vero tabù quello indicato da Mirta Da Pra, che lo affronta di petto. "Ci troviamo di fronte a persone fragili, insicure, spesso incapaci di relazionarsi al sesso". "Quando fu dei clienti rintracciati grazie alle foto delle targhe, due di loro si suicidarono per la vergogna". "Proprio per questo - prosegue la responsabile del Gruppo Abele - "i grandi numeri della "domanda" dovrebbero spingerci a interrogarci sulla fragilità sessuale e affettiva degli italiani". "Insomma, senza moralismi, sarebbe l'ora di cominciare a parlare di sessualità e affettività nelle scuole".

"Multa? Pazienza, cercherò altrove..." Già, non c'è multa che tenga, a sentire gli esperti: "Il mercato del sesso risponderà in modo pronto - afferma Donadel - non c'è dubbio che stiamo andando incontro a una trasformazione delle modalità di esercizio della prostituzione, specie con l'ausilio delle nuove tecnologie". Dipinge uno scenario ancora peggiore Marco Bufo: "Il cliente spingerà la ricerca altrove, in luoghi sempre più chiusi, sempre più fuori controllo, sempre più nella notte e nelle periferie e l'effetto sarà il solito: il senso di insicurezza aumenterà."

"Ma la prostituzione disturba i cittadini?" E' innegabile che là dove c'è un concentrato del fenomeno ci sia sofferenza da parte delle persone, anche su questo gli esperti convergono. Sono le situazioni più delicate e vanno considerate con attenzione: "L'errore più grave è lasciare sole le municipalità che soffrono il fenomeno, hanno bisogno di vicinanza e formazione - spiega Da Pra - inoltre, la criminalità organizzata alla lunga tende a evitare gli Stati dove le prostitute sono protette". Insomma, se facessimo nostro il problema della tratta in modo articolato, in buona parte si scioglierebbe da sé.

(9 agosto 2008)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda ranvit il 09/08/2008, 18:17

Non entro nel merito del tutto, ma al solito mi colpisce quando sento dire :

>"Manca una riflessione sul vero problema: i clienti" E' forse il vero tabù quello indicato da Mirta Da Pra, che lo affronta di petto. "Ci troviamo di fronte a persone fragili, insicure, spesso incapaci di relazionarsi al sesso". "Quando fu dei clienti rintracciati grazie alle foto delle targhe, due di loro si suicidarono per la vergogna". "Proprio per questo - prosegue la responsabile del Gruppo Abele - "i grandi numeri della "domanda" dovrebbero spingerci a interrogarci sulla fragilità sessuale e affettiva degli italiani". "Insomma, senza moralismi, sarebbe l'ora di cominciare a parlare di sessualità e affettività nelle scuole".<

A me questa cosa mi fa impazzire.
Ma se tutto il mondo e da che esiste l'umanità "va a puttane", porco diavolo che c'entra la "Fragilità sessuale ed affettiva degli italiani" (chiaramente rivolta agli uomini)?

Ma vuoi vedere che riusciamo anche a sterilizzare e distruggere quella che è la base della vita animale (e quindi anche umana) che è il sesso?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: C'è chi pensa alle strade, chi alle case ...

Messaggioda franz il 11/08/2008, 21:22

http://parma.repubblica.it/dettaglio/Pr ... na/1500460

Prostituzione, dopo il blitz la rabbia:
"Quella foto è una vergogna"
Immagine
L'immagine, scattata all'interno del comando della polizia municipale dopo l'ultima retata, scatena l'indignazione dei lettori e delle organizzazioni di volontariato. Carla Corso, leader storica delle prostitute, si scaglia contro i sindaci sceriffi
di Stefania Parmeggiani
Arrabbiata, spaventata e infine esausta. Rannicchiata a terra, mezza nuda, con il corpo sporco di polvere sul pavimento di una cella di sicurezza. La ragazza nigeriana fermata durante l'ultima retata anti-prostituzione e fotografata al comando della polizia municipale di Parma dopo che si era lasciata cadere a terra senza più forze, è diventata, suo malgrado, il simbolo di una nuova "caccia alle streghe", cominciata con la carta sulla sicurezza e proseguita con le ordinanze (applicate o solo annunciate) dei sindaci-sceriffo.

"Che cosa ha fatto di male quella donna per essere messa in una cella?", si chiede indignato un lettore. La risposta, provocatoria, arriva da Carla Corso, leader storica delle prostitute: "E' una indesiderata, un'emarginata, una donna che forse è vittima di una tratta e che cerca di vivere o sopravvivere con il proprio corpo. E questo, in una Italia sempre più intollerante, è diventata una colpa". La lista dei divieti si allunga di giorno in giorno: vietato chiedere l'elemosina, lavare i vetri, rovistare nei cassonetti… "Essere poveri sta diventando un crimine e in questa fascia di nuovi perseguitati i più deboli sono gli immigrati e le donne… Ci sono troppe lucciole che sono schiave e si vendono sui marciapiedi perché minacciate da chi le ha fatte arrivare in Italia". "Le retate anti-prostituzione – continua – servono solo a fare impazzire le lucciole che scappano da una città all'altra o da un quartiere all'altro in cerca di un clima più tollerante. La ragazza fotografata chiederà mai aiuto a chi l'ha trattenuta in quella cella? Si fiderà mai delle forze dell'ordine? Anche se è vittima della tratta non glielo dirà e se, insieme alle sue colleghe, sarà cacciata in un cono d'ombra ancora maggiore, ad esempio se sarà costretta a prostituirsi in un appartamento, non incontrerà neppure volontari in grado di spiegargli che può entrare in un percorso di protezione. I sindaci-sceriffo stanno cavalcando il tema della prostituzione ottenendo come unico effetto quello di criminalizzare chi avrebbe bisogno di protezione".

"Trovo vergognoso – continua Corso, riferendosi alla foto – quel corpo abbandonato a terra in un comando di polizia municipale. Trovo vergognoso che i nostri poliziotti, carabinieri e vigili urbani controllino gli immigrati senza informarli dei loro diritti e che si scambi la prostituzione per un problema di sicurezza". Informare chi è vittima senza criminalizzarlo, è questo quanto il sindacato delle prostitute e le organizzazioni che scendono quotidianamente in strada per strappare le lucciole ai marciapiedi vorrebbero. A Parma come a Verona, a Roma come a Milano.

Marco Bufo, coordinatore dell'associazione nazionale "On the road", che dal 1990 si sta occupando di prostituzione e tratta, si dice preoccupato del nuovo clima italiano: "Siamo scettici nei confronti delle ordinanze dei sindaci nati sulla scia della Carta di Parma e delle retate anti-prostituzione. Le forze dell'ordine dovrebbero essere inviate in strada non a fare multe, ma a capire i meccanismi che soggiacciono a certi fenomeni, dovrebbero essere preparati per leggere i segnali, capire se di fronte hanno donne vittime dello sfruttamento o meno. Sarebbe necessario guardare in faccia la realtà e trovare soluzioni pragmatiche, ad esempio zone in cui la prostituzione possa avvenire alla luce del sole, invece di alimentare o cavalcare politicamente la percezione d'insicurezza dei cittadini".

Un lettore che si firma con il nick Zavarollo ha una sua soluzione, ovviamente provocatoria (Nei commenti l'intervento integrale, ndr): "Almeno voi, clienti di Parma, siate onesti. Voi che siete sempre riusciti a eludere, chissà come mai, i controlli della municipale e dei carabinieri, unitevi per aiutare le donne che stuprate. Comprategli un appartamento collettivo. Così almeno il sindaco sarà contento. Sotto il tappeto della malavita la polvere del degrado non si muove. E Parma risplenderà più che mai".
(11 agosto 2008)
http://parma.repubblica.it/
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

PrecedenteProssimo

Torna a Dai Comuni alle Regioni, Locale e Globale

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

cron