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Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da fare

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da fare

Messaggioda ranvit il 15/12/2017, 11:35

8-)

http://www.linkiesta.it/it/article/2017 ... are/36508/


Ecco perché mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da fare
In quella parte dell'Africa i nostri soldati combatteranno il jihadismo (e non ci riusciranno). Ma il Niger è anche uno snodo decisivo per la questione migranti, ed è una mossa intelligente, e opportuna da parte di Gentiloni, trovarsi lì con un contingente militare
di Fulvio Scaglione
15 Dicembre 2017 - 07:38
Toh, un Governo di sinistra che fa una cosa di sinistra. Perché la decisione di schierare 500 soldati con 150 mezzi militari in Niger, per chi non abbia gli occhi coperti dal timor panico delle mimetiche e dal senso di colpa post-coloniale, si rende conto che è questo il mezzo, oggi, per mostrare solidarietà a certi Paesi del mondo in via di sviluppo imprigionati in problemi che da soli non possono nemmeno pensare di affrontare.

In via ufficiale, i nostri soldati saranno in quella parte di Africa per perseguire due obiettivi. Il primo è la lotta contro il jihadismo islamista, che nelle aree di frontiera tra Niger, Libia e Algeria (a Ovest) e Niger, Libia e Ciad (a Est) ha assorbito i reduci delle lunghe battaglie algerine e ha sfruttato la frammentazione della Libia per rafforzarsi e diventare sempre più insidioso. Su questo sia consentito un po’ di sano scetticismo, In Niger sono presenti importanti contingenti americani (cominciò Obama nel 2013 con cento soldati, ora sono un migliaio con il solito apparato di droni e diavolerie varie nella base di Agadez), e francesi (4 mila uomini dal 2014 a Madama), più le truppe locali e i vari contingenti africani di peace keeping che vanno e vengono su frontiere tracciate nella sabbia.

Ma non saranno certo i soldati italiani a risolvere il problema dell’Isis africano. E infatti l’annuncio del premier Gentiloni è arrivato dal vertice convocato dal presidente francese Macron per annunciare il sostegno dell’Europa (servono almeno 500 milioni di dollari) al nascente G5 Sahel composto da Niger, Mauritania, Mali, Ciad e Burkina Faso.

Noi andiamo lì, come peraltro ribadito dal nostro presidente del Consiglio, “per la stabilità del Mediterraneo e il contrasto ai flussi irregolari dei migranti gestiti dai trafficanti di esseri umani”. Gentiloni è il premier che applica le regole dell’amore: vince chi fugge e lui si rende indispensabile appunto facendo finta di non esserci. Ma questo discreto spiegamento di forze è la logica conseguenza dell’accordo firmato nel maggio scorso con Libia, Ciad e Niger per la collaborazione nel controllo dei flussi e la costruzione di centri di accoglienza per i migranti che transitano per quei Paesi.

Questo discreto spiegamento di forze è la logica conseguenza dell’accordo firmato ne maggio scorso con Libia, Ciad e Niger per la collaborazione nel controllo dei flussi e la costruzione di centri di accoglienza per i migranti che transitano per quei Paesi
Sappiamo tutti che quei “centri” sono più spesso campi di concentramento dove i migranti vengono ammassati in condizioni poco umane o disumane. Che i traffici continuano. Che le tragedie proseguono. Ma non si vede come ai migranti si possa garantire una sorte meno crudele senza interrompere il ciclo partenze-sfruttamento-sbarchi, con le migliaia di morti intermedie che lo punteggiano. Davvero crediamo che bastino quattro navi di buona volontà nel Mediterraneo? Oppure ci diamo ai sofismi, e i miliardi versati dalla Ue alla Turchia per intercettare i migranti sanno di violetta mentre le missioni in Africa puzzano?

Il Niger, da questo punto di vista, è uno snodo decisivo. Non solo per il transito dei migranti, che da lì passano in Libia e si avviano verso il Mediterraneo e l’Europa: 120 mila nel 2015, più di 330 mila nel 2016, sotto gli occhi di quasi 400 mila profughi arrivati dalla Nigeria per sfuggire alle stragi di Boko Haram e ospitati da un Paese che è tra i più poveri al mondo (quint’ultimo posto, per la precisione). Il Niger è decisivo perché è esso stesso una fabbrica di disperati pronti a migrare. Tra i 20 milioni di abitanti l’età media è di 15,1 anni. E al confine Ovest del Niger si estende il Mali: anche qui, povertà estrema, venti milioni di abitanti e un’età media di 15,5 anni. E sono comunque tutti nell’Africa sub-sahariana i cinque Paesi del mondo con l’età media più bassa: oltre ai già citati Niger e Mali, anche l’Uganda (15,5 anni), il Malawi e lo Zambia (16 anni).

È questa l’Africa dove bisogna essere, dove devono stare Paesi come l’Italia esposti dalla geografia e dalla denatalità (da noi, età media: 45 anni). Lì bisogna andare se si vuol capire qualcosa del presente e del futuro e se si vuole esercitare una qualche influenza positiva. È questa l’Africa, infatti, che era finita sotto la lente del Migration Compact proposto dall’Italia all’Europa nel 2016, con una lista di “Paesi prioritari” (Etiopia, Mali, Niger, Nigeria e Senegal) dove intervenire con una specie di Piano Marshall dotato di un fondo da 8 miliardi di dollari da portare poi a 62.

Com’è ovvio mezza Europa si è tirata indietro e l’obiettivo finale non è stato raggiunto. In più, la presenza militare francese è stata totalmente indifferente al tema dei flussi migratori, per la solita ragione che poi tanto i barconi approdavano in Italia, mica a Marsiglia. Ma noi non siamo francesi. E se i nostri soldati servissero anche solo ad aggiornare la nostra conoscenza del mondo e a farci dismettere qualche luogo comune, avrebbero già compiuto un’impresa non da poco.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda pianogrande il 15/12/2017, 17:11

Più che mai, queste azioni dovrebbero essere condotte da una forza armata europea e non dalla buona volontà, magari velleitaria, di un singolo paese.

L'Italia non ha l'esperienza della Franzia, tanto per fare un esempio, è cmunque questo un momento in cui non ci si può neanche tirare indietro e l'esperienza cominciare a farsela.

Quelli sono i laboratori, i vivai, del terrorismo e di una certa criminalità internazionale a cui nessuno può sfuggire.

Lì si gioca anche una parte significativa dei futuri equilibri mondiali e la presenza in Africa delle maggiori potenze non può prescindere dalla presenza europea; pur frammentata e con obiettivi che si fa fatica a definire.

Grande assente l'ONU, ormai poco più che una meeting room (sala riunioni).
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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda flaviomob il 16/12/2017, 2:14

L'Europa foraggia Turchia e Libia affinché, in violazione di qualsiasi diritto umano, facciano il lavoro sporco. Perché mai una missione militare in Niger dovrebbe avere uno scopo diverso da questo, o vantaggioso per la popolazione locale?
Cui prodest?


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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda flaviomob il 16/12/2017, 2:14

L'Europa foraggia Turchia e Libia affinché, in violazione di qualsiasi diritto umano, facciano il lavoro sporco. Perché mai una missione militare in Niger dovrebbe avere uno scopo diverso da questo, o vantaggioso per la popolazione locale?
Cui prodest?


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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda pianogrande il 16/12/2017, 2:45

Meglio così (quando ci viene permesso) che "foraggiare" chiunque al nostro posto.

Se i confini si fanno più labili e i movimenti delle persone sempre più massicci e incontrollati (e criminali) perso che
"prodest" innanzitutto a noi.
Perché dobbiamo essere solo il passivo utilizzatore finale del traffico (ripeto, ad alto contenuto di criminalità) che c'è a monte?
Possibile che dobbiamo solo prenderle e tacere?
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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda flaviomob il 16/12/2017, 19:10

A monte ci dovrebbero essere i diritti umani. E la memoria di decine di milioni di europei emigrati negli scorsi secoli.


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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda ranvit il 16/12/2017, 20:12

A monte ci dovrebbero essere i diritti umani. E la memoria di decine di milioni di europei emigrati negli scorsi secoli.




????????????
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda flaviomob il 17/12/2017, 0:55

!!!!!!!!!!!!!!


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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda pianogrande il 17/12/2017, 2:41

flaviomob ha scritto:A monte ci dovrebbero essere i diritti umani. E la memoria di decine di milioni di europei emigrati negli scorsi secoli.


Sicuramente, se nella gestione del traffico ci entriamo noi con livelli istituzionali/militari, i diritti umani saranno più garantiti.

Tutto è relativo ma certe polizie o forze militari africane tanti problemi non se li pongono di sicuro e ammesso che gli interessi davvero gestire il traffico e non gli interessi di più lasciar fare alle mafie più o meno locali.

Insomma, andiamo a dare una occhiata proprio "a monte" e (magari anche politicamente assistiti nel modo giusto) potremmo fare scoperte davvero interessanti e relativamente con poca spesa in proporzione al risultato.
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Re: Mandare i soldati italiani in Niger è la cosa giusta da

Messaggioda franz il 27/12/2017, 18:29

Bellissimo: abbiamo scoperto una cartina tornasole che ci rivela le vere intenzioni politiche da parte di Lega, M5S e "Liberi e Uguali" rispetto a LA questione politica che ha tenuto banco negli ultimi anni:
la "questione migrazione", detta da leghisti anche l"invasione dell'Italia da parte dei clandestini".

La cartina che ci rivela l'acidità o l'alcalinità della politica delle tre formazioni si chiama "invio di un contingente di 470 soldati italiani nello stato del Niger per combattere "trafficanti di uomini e il terrorismo" nel paese del passaggio della tratta migranti, prima di entrare in Libia.

Perché ormai sappiamo, e il sottoscritto li ha visti passare nottetempo già 15 anni fa, sempre sul confine Niger-Libia, che sono dei trafficanti ben organizzato con base nel Niger a portare ogni anni centinaia di migliaia di migranti, refugiati, disperati, dai paesi al sud del Sahara, verso la Libia dove attendono poi un passaggio in Italia.
Andarci finalmente sul posto, in accordo con il Governo del Niger, dovrebbe troncare la tratta dei migranti in un punto di passaggio obbligatorio. Un'idea da applauso generale, si direbbe. Ideato da quel Ministro Minniti che ha gia aiutato a riorganizzare la Guardia Costiera Libica per impedire il lavoro dei trafficanti libici.

Ora, per impedire che i migranti vengano maltrattati nei campi in Libia, bisogna impedire prima ancora che arrivino in Libia, stroncando il traffico degli esseri umani. Un ottima idea, si direbbe. Di comune accordo con Francia e Germania che sono gia impegnati in Niger e altri paesi della fascia subsahariana per combattere i gruppi terroristici in sito che sono alla loro volta la causa di molte migrazioni.

Un progetto politico che avrebbe dovuto ricevere applausi generali. Invece "Liberi e Uguali" lo critica "brutto regalo". Ma perché? Perché si impedisce l'arrivo di migliaia di migranti sulle coste libiche, combattendo i trafficanti sul posto?
E la Lega? Non dovrebbe applaudire? Non è un "aiutare loro a casa loro"? Manco quello. "Bisogna usare i nostri soldi per pattugliare i nostri territori e mari", dice Roberto Calderoli. E allora come fermare la migrazione? Mica vorrà sparare alle barche?

E perché i Pentastellati non applaudono? Essi dichiarano di "voler combattere i trafficanti, ma senza azioni sterili". Un azione presumibilmente efficace per loro sarebbe "sterile".

A leggere queste reazioni mi è venuto una convinzione chiara: Sono critici con il progetto del Governo Gentiloni perché se funzionasse, come progettato, toglierebbe una formidabile arma propagandistica dalle mani di Lega, D'Alema-Group e M5S: Senza masse di migranti sulla coste italiane, contro chi sbraitano? Di nuovo solo contro l'Euro, Bce e la Merkel?

E allora il gruppo dei 470 soldati italiani che insieme ai contingente francese e tedesco dovrebbero rendere molto più difficile la vita dei trafficanti ci svela le vere intenzioni dei suddetti gruppi politici, è una cartina tornasole politica perfetta.

Ai critici della missione militare loro sta evidentemente benone ogni barca che arriva, ogni centinaio di migranti disperati, non per salvarli, perché non li vogliono mica in Italia, ma come mezzo di propaganda: e che questo progetto politico-militare glielo toglierebbe con alta probabilità di mano. La migrazione dev'esser legale, come i corridoi umanitari, che il governo Gentilon ha finalmente aperto anche in proprio, mentre finora erano stati solo organizzati da Sant'Egidio, la Chiesa Luterana italiana e le altre Chiese della Riforma in Italia. Nessun trafficante ci deve più guadagnare dalla disperazione della gente in Africa. Ma parte del progetto nel suo complesso è anche la lotta ai trafficanti in situ, come in Niger.

E se non ci sono più gli stranieri poveri disperati la causa dei Mali d'Italia, a chi dare la colpa?
Si capisce la (loro) disperazione, si sentono unghie sulle pareti, denti che digrignano.

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