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Non una parola, non un pensiero...

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 04/01/2009, 18:19

Come promesso a Luisa, inoltro qui la sua ultima lettera aperta...

Inutile dire che sottoscrivo ogni sua parola.

__________
AI POLITICI ITALIANI
da parte di
Luisa Morgantini
Vice Presidente del Parlamento Europeo


Roma, 3 Gennaio 2009

Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove sono i Veltroni, con i loro “I care”, come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana
La popolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesi tutti, pagano il prezzo dell’incapacità della Comunità Internazionale di far rispettare ad Israele la legalità internazionale e di cessare la sua politicale coloniale.
Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce ed è una minaccia contro la popolazione civile israeliana, azioni illegali, da condannare. Bisogna fermarli.
Ma basta con l’ impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti.
Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi, una occupazione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione di case, check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.
Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un contadino palestinese che si abbraccia al suo albero di olivo mentre un buldozzer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il marito taglia il cordone ombelicale con un sasso perché soldati israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all’ ospedale, o Um Kamel, cacciata dalla sua casa, acquistata con sacrifici perché fanatici ebrei non sopravissuti all’olocausto ma arrivati da Brooklin, pensando che quella terra e quindi quella casa sia loro per diritto divino, sono entrati di forza e l’hanno occupata perché vogliono costruire in quel quartiere arabo di Gerusalemme un'altra colonia ebraica. Avete mai visto i bambini dei villaggi circostanti Tuwani a sud di Hebron che per andare a scuola devono camminare più di un ora e mezza perché nella strada diretta dal loro villaggio alla scuola si trova un insediamento e i coloni picchiano ed aggrediscono i bambini, oppure i pastori di Tuwani che trovano le loro tanche d’acqua o le loro pecore avvelenate da fanatici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma perché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400 coloni hanno cacciato migliaia di palestinesi, costringendo a chiudere più di 870 negozi.
Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggi che divide palestinesi da
Palestinesi, che annette territorio fertile e acqua ad Israele, un muro considerato illegale dalla Corte Internazionale di giustizia. Avete visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per questioni di sicureza, negli ultimi 19 mesi sono 283 le persone morte per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali all’estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani del gruppo Phisician for Human rights garantissero per loro. Avete sentito il freddo che penetra nelle ossa nelle notte gelide di Gaza perché non c’è riscaldamento, non c’è luce, o i bambini nati prematuri nell’ospedale di Shifa con i loro corpicini che vogliono vivere e bastano trenta minuti senza elettricità perché muoiano.
Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un morto per dire no, ma anche le proporzioni contano dal 2002 ad oggi per lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia e migliaia di case ed uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di bambini che non tiravano razzi.
Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere israeliane, voi dirigenti politici avete tutti manifestato indignazione, avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele abbia il diritto di esistere come uno Stato normale, uno stato per i suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle della partizione della Palestina decisa dalla Nazioni Unite del 1947.
Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: Cessate il fuoco, cessate l’assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l’ occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minaccie contro Israele.
Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv, ci rifiutamo di essere nemici, basta con l’occupazione.
Dio mio in che mondo terribile viviamo.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda ranvit il 04/01/2009, 20:56

Si potrebbe mandare la Morgantini a convincere Hamas a smetterla con i razzi (perchè lo hanno fatto? per provocare la reazione di Israele?)
E a smetterla di affamare e maltrattare il proprio popolo? E a smetterla di perseguitare i sostenitori dell'Anp?

Vittorio

Ps dal Corriere.it : Gerusalemme, 18:32

GAZA: HAMAS HA UCCISO 35 "SPIE" E GAMBIZZATO 75 DI FATAH
Ancora prima dell'offensiva di terra Hamas ha iniziato i regolamenti di conto all'interno della Striscia di Gaza. Secondo l'israeliano Jerusalem Post, che cita fonti della stessa Hamas, il movimento ha eliminato nel corso del fine settimana 35 palestinesi sospettati di essere spie al soldo di Israele. Non solo. Dall'inizio dei raid aerei, il 27 dicembre, sono stati gambizzati 75 esponenti di Fatah, la fazione del presidente dell'Anp estromessa dalla Striscia di Gaza con un sanguinoso colpo di mano a giugno del 2007.
(04 gennaio 2009)
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 04/01/2009, 22:30

ranvit ha scritto:Si potrebbe mandare la Morgantini a convincere Hamas a smetterla con i razzi (perchè lo hanno fatto? per provocare la reazione di Israele?)
E a smetterla di affamare e maltrattare il proprio popolo? E a smetterla di perseguitare i sostenitori dell'Anp?

Vittorio

io credo che non può essere la teoria del "però gli altri..." che suona come il "io non sono razzista, ma..." a dover essere perseguita per l'ennesima volta di fronte a una tragedia di tal fatta...

Certo che è opportuno cominciare a domandarsi qual è il senso di lanciare "tubi della stufa"... è talmente una cosa senza senso che forse il dubbio che ciò che si vede è solo ciò che ci si vuole che si veda è più che legittimo... non è la prima volta e non è una cosa che succede solo in Israele, ma un'attività così cronometrica alla vigilia di appuntamenti che la politica sempre più spesso utilizza sfruttando la paura e per poter dimostrare di avere "polso", è quanto mai sospetta... del resto il Mossad non è un'organizzazione di boy scouts...

In buona sostanza, continuando a solidarizzare e a dimostrare "comprensione" per Israele, potremmo finire anche per lanciare un messaggio di comprensione e solidarietà per Rosa e Olindo che in quel di Erba ne avevano ben donde degli schiamazzi di quel Azouz... in fondo hanno semplicemente adottato una "comprensibile" reazione...

Mi rendo conto che forse sono un po' caustico, ma sono veramente perplesso per come, su qualsiasi problema, sembri impossibile provare a cercare con equilibrio quali sono le cause e quali le conseguenze...

Solo due parole, infine, per Luisa... Luisa parla da oltre trent'anni con le persone che in quella terra martoriata vogliono parlare un linguaggio di pace... arabi o israeliani che siano... credo che in questo momento sia ancora là.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda ranvit il 05/01/2009, 11:37

La pace che vogliono gli islamici integralisti in tutto il mondo è la "morte degli infedeli"!
Sono bravi a "chiagnere e fottere" manipolando le loro masse spesso analfabete.

La pace che vogliono i palestinesi, anche loro abbondantemente manipolati prima da Al Fatah e ora da Hamas, è la distruzione di Israele!

Dopodichè è ovvio che a livello di singoli ci sono tanti tantissimi palestinesi che vorrebbero vivere in pace, anche insieme agli israeliani.

Quello che volevo dire nel precedente messaggio è che qualsiasi popolazione sotto le bombe ha mille e mille storie drammatiche da raccontare. Reali purtroppo!
Ma se i loro capi si comportano male e provocano la reazione dei "nemici" che bombardano, con chi ce la vogliamo prendere?
Le masse islamiche e palestinesi in questo particolare dovrebbero pretendere dai loro capi maggiore equilibrio e saggezza, per non parlare di umanità, nei rapporti con gòli altri.

Vittorio

Ps C'è il 3di franz sulla situazione che dovrebbe essere letto anche da Luisa.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 05/01/2009, 13:38

ranvit ha scritto:La pace che vogliono i palestinesi, anche loro abbondantemente manipolati prima da Al Fatah e ora da Hamas, è la distruzione di Israele!

Su questo non sono affatto sicuro. Il popolo palestinese è stimato come molto intelligente e le palle demagogiche di Hamas non possono durare a lungo. Già quelli che vivono nei territori della ex-cisgiordania ora sono moderati (con Al Fatah, non certo con Hamas) ed ho l'impressione che anche quelli di Gaza arrivaranno presto a considerare che la guerra ad oltranza è irragionevole ed hanno tutto da perdere a seguire la linea oltranzista. Anzi, l'attuale offensiva israleliana - leggevo in alcuni commenti internazionali - se ha il difetto di infiammare gli animi nell'immediato, indebolendo la posizione israeliana e quelle moderate, avrà frutti nel medio periodo. Hamas strombazza la sua potenza ed invincibilità, secondo il classico lessico dei fanatici. Ma ora arriva la prova del fuoco. Se riuscissero ad essere all'altezza della situazione che hanno dipinto in anni di propaganda, potrebbero essere i vincitori, a livello di immagine (come lo furono gli Hezbollah) ma se il popolo palestinese dovesse notare, come probabile, che dietro il fumo non c'è alcun arrosto, il re sarebbe presto nudo e tutta la credibilità guadagnata andrebbe persa. La disposizione sul terreno (Gaza non è il Libano) è assolutamente sfavorevole ad Hamas e quindi è difficile che questo movimento terroristico e sanguinario possa manterere le promesse di vittaria fatte alla popolazione palestinese.

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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda ranvit il 05/01/2009, 14:00

Bisogna vedere che s'intende per "popolo palestinese". Certamente la borghesia istruita la pensa come hai descritto. Ma la massa è molto sensibile ai richiami di Hamas....

Per il resto concordo. Infatti l'offensiva israeliana ha proprio come obiettivo il ridimensionamento d'immagine di Hamas (oltre a recuperare un po' della sua immagine dopo la figura barbina che fece due anni fa in Libano).

Vittorio
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 05/01/2009, 18:57

ranvit ha scritto:Bisogna vedere che s'intende per "popolo palestinese". Certamente la borghesia istruita la pensa come hai descritto. Ma la massa è molto sensibile ai richiami di Hamas....

Per il resto concordo. Infatti l'offensiva israeliana ha proprio come obiettivo il ridimensionamento d'immagine di Hamas (oltre a recuperare un po' della sua immagine dopo la figura barbina che fece due anni fa in Libano).

Vittorio

Già ma se c'è una immagine che è ancora piu' compromessa è quella della comunità internazione, Europa in testa.
Non sa fare concretamente nulla, se non "condannare", "deplorare", "manifestare", intervenire nei momenti in cui la crisi diventa acuta.
E tra le varie cose fatte ha innondato i territori palestinesi di un fiume di denaro che si è trasfomato in corruzione (tanto da compromettere la credibilità di Al Fatah a vantaggio di Hamas) e non ha fermato la violenza.

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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda ranvit il 05/01/2009, 20:10

franz ha scritto:Già ma se c'è una immagine che è ancora piu' compromessa è quella della comunità internazione, Europa in testa.
Non sa fare concretamente nulla, se non "condannare", "deplorare", "manifestare", intervenire nei momenti in cui la crisi diventa acuta.
E tra le varie cose fatte ha innondato i territori palestinesi di un fiume di denaro che si è trasfomato in corruzione (tanto da compromettere la credibilità di Al Fatah a vantaggio di Hamas) e non ha fermato la violenza.

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Mi viene in mente il paragone con il centrosinistra italiano!

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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda trilogy il 06/01/2009, 0:10

franz ha scritto:Già ma se c'è una immagine che è ancora piu' compromessa è quella della comunità internazione, Europa in testa.
Non sa fare concretamente nulla, se non "condannare", "deplorare", "manifestare", intervenire nei momenti in cui la crisi diventa acuta.
E tra le varie cose fatte ha innondato i territori palestinesi di un fiume di denaro che si è trasfomato in corruzione (tanto da compromettere la credibilità di Al Fatah a vantaggio di Hamas) e non ha fermato la violenza.

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Beh, gli strateghi israeliani il momento dell'attacco di terra l'hanno studiato bene. Gli USA sono nel pieno del passaggio di poteri tra Bush e Obama, in Europa si è appena insediata la presidenza Ceka.... Per quanto riguarda i governi arabi, a parte Iran e Siria, gli altri non vedono l'ora che qualcuno tolga di mezzo i radicali islamici che sono una minaccia ricorrente alla loro stabilità interna. Così tutti "deplorano", "condannano" e sperano che Hamas sia ridimensionata alla svelta.

ciao
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 06/01/2009, 10:12

trilogy ha scritto: Così tutti "deplorano", "condannano" e sperano che Hamas sia ridimensionata alla svelta.

Compresi molti degli stessi palestinesi in Cisgiordania, che non dimenticano i massacri che Hamas ha fatto dei fratelli di Al Fatah in questi anni.

Ciao,
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