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Davvero «la religione non c’entra»?

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda mariok il 10/04/2017, 8:32

Di solito non apprezzo gli editoriali di Battista. Ma questa volta mi viene il dubbio che abbia ragione.

La guerra di religione che stiamo vivendo
di Pierluigi Battista

Ma come, dicono stupefatti dopo l’attentato di Stoccolma, perché colpiscono la Svezia con quel modello di integrazione avanzata, quel Welfare che funziona, con un grado di benessere sociale che dovrebbe attutire ogni pulsione violenta? E certo, ci si stupisce perché davvero non si riesce a uscire dal rassicurante ritornello secondo cui «la religione non c’entra» (non c’entra nemmeno in Egitto, dove fanno strage nelle chiese copte nella Domenica delle Palme?), come se il terrore jihadista fosse riconducibile alle categorie più note e collaudate, come se fosse un prolungamento in versione ventunesimo secolo della lotta di classe, una protesta contro la diseguaglianza che solo per una trascurabile differenza ha scelto di usare come suo manuale ideologico il Corano anziché un testo di Lenin. Come se non riuscissimo a liberarci dalla prigionia di criteri che non spiegano niente ma almeno ci sono più familiari. Perché Stoccolma? E perché Parigi e Dacca, la Nigeria e gli Stati Uniti, Nizza e Londra, un treno regionale in Germania e un museo a Tunisi? Perché Bruxelles e il Pakistan, Tel Aviv e Oslo, il Cairo e San Pietroburgo e Istanbul? Perché una spiaggia o una discoteca, una via elegante dello shopping o uno stadio, un teatro o un bistrot, un ristorante etnico o un aeroporto, un treno o un supermercato, un mercatino natalizio o un ponte? Perché, che c’entra con la protesta sociale, anche violenta, estremista, e forse terrorista nelle sue manifestazioni più oltranziste? A questi «perché» non riusciamo, non vogliamo mai rispondere. Cerchiamo di cancellare la realtà, di attenuarla. Temiamo le conseguenze di ciò che potremmo dire: non perché non siano vere, ma perché sono pericolose. Non riusciamo a concettualizzare una guerra culturale, scatenata contro un intero sistema di vita, al Nord come al Sud, all’Est e all’Ovest, contro i cristiani, gli ebrei e i musulmani di altra confessione, fatta per motivi ideologici e dove questa ideologia si chiama islamismo fondamentalista, radicale, integralista. E le sue armi sono cinture esplosive, coltelli, asce, tritolo, Suv, camion, kalashnikov, gli stessi corpi di chi semina il terrore. Il welfare svedese non c’entra niente e il multiculturalismo inglese non è diverso, per i terroristi, dallo statalismo repubblicano della Francia. Una guerra ideologica, culturale, di religione. Sì, di religione.
9 aprile 2017 (modifica il 9 aprile 2017 | 22:23)
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda ranvit il 10/04/2017, 9:30

Sapete già il mio pensiero...checchè ne dicano le anime belle è una guerra di religione!.
Il tentativo di rivincita dell'Islam dopo qualche secolo di sconfitte. Il guaio ulteriore è che siamo difronte ad una concezione non solo teologica dello Stato, ma anche medioevale.
Per me, non credente, una doppia amarezza....mi auguravo un mondo sempre piu' laico, me ne andrò assistendo al ritorno della stupidità umana.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda pianogrande il 10/04/2017, 11:30

Secondo me, non è una guerra di religione ma una guerra di terrorismo, comunicazione, propaganda per farla diventare tale.

Sarebbe il massimo risultato ottenibile da parte dei terroristi essere identificati come mudjahidin (si scrive più o meno così) e cioè combattenti di una guerra santa e non miserabile strumento di morte per i giochi di potere delle potenze planetarie.

Altrettanto gioirebbero i fanatici fondamentalisti sanguinari del cristianesimo che ama usare la croce come una mazza.
Ve lo ricordate:

Qual falange di Cristo redentore...

Siamo arditi della fede
Siamo araldi della croce
Al tuo segno la tua voce
un esercito marciar


Credo se la ricordino in molti questa canzoncina.

Tutti questi potenziali assassini e dittatori vogliono la guerra di religione.
Vogliono che la gente (suggestionabile) creda che si tratti di una guerra di religione.
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda mariok il 10/04/2017, 12:27

Sono anch'io convinto che parlare di guerre di religione ci farebbe ripiombare in un passato tragico con grande gioia degli integralisti di ogni parte.

E' questa possibile lettura che conferma la mia diffidenza verso tipi come Battista.

Quello che credo che sia da prendere invece in considerazione non è certo una guerra di religione quanto piuttosto una guerra alle religioni. Una guerra combattuta sul piano culturale, dell'istruzione e dei diritti civili.
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda ranvit il 10/04/2017, 12:42

E', piaccia o no, una guerra di religione! Almeno da parte dei mussulmani...non necessariamente deve esserlo anche da parte nostra (cristiani e/o non credenti). E' bene che ne prendiamo atto in modo da "costruire" un contrasto efficace.
A partire dallo buttare fuori dall'occidente/Russia/Cina chi viene da noi ma non accetta le ns regole ed il ns lacismo! Non è tollerabile accettare, anzi è molto molto stupido per non dire suicida, chi predica la ns eliminazione fisica, , pretende che le donne abbiano obbligatoriamente il velo, offre in sposa ragazzine a chi gli pare, etc etc.
Poi a combattere con determinazione e senza remore i "santuari" radicalisti ovunque si trovino....cercando la collaborazione dei Governi dei Paesi ospitanti qualora si dichiarino appartenenti all'Islam moderato (che lo dimostrino coi fatti!).
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda mariok il 10/04/2017, 14:10

Personalmente sarei da un lato meno drastico e dall'altro ancora più determinato.

Credo che serva a poco minacciare di sbattere fuori chi "non accetta le nostre regole". Chi sono? Come li si individua?

Sono minacce teoriche, che servono più ad illudere la gente di essere in grado di dare sicurezza che ad ottenere risultati concreti. A meno che non si intenda sconfinare in guerre e persecuzioni razziali che hanno già mostrato dove storicamente ci portano.

Innanzi tutto la guerra (se di guerra è lecito parlare) va fatta non contro una religione ed in particolare quella degli immigrati. Abbiamo visto che in molti casi i terroristi sono cittadini dello stato in cui operano.

Un'offensiva di tipo culturale, non poliziesca o militare, va condotta sul piano dei valori e dei principi contro tutte le religioni ed i loro inganni.

Esempio banale ma per dare concretamente l'idea di ciò che intendo. Oggi nelle nostre scuole c'è l'ora di religione settimanale. Non si può sopprimerla perché deriva da accordi internazionali con il Vaticano che sarebbe complicato e facilmente strumentalizzabile volerli ridiscutere.

Basterebbe molto più semplicemente mettere a punto un'offerta formativa alternativa (a questo punto obbligatoria) per chi decidesse di rinunciare all'insegnamento della religione cattolica. Un insegnamento sulla storia delle religioni, sulle truffe, gli inganni e le tragedie che sono state provocate attraverso di esse.

Simili iniziative avrebbero effetti ben più incisivi di improbabili espulsioni di massa o peggio di azioni militari punitive.
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda Robyn il 10/04/2017, 17:04

Per la convivenza pacifica conterà sempre di più il principio di laicità e il principio di laicità non è solo per la fede cattolica ma dal momento che c'è un pluralità di fedi che sono tutte sullo stesso piano varrà per tutte esse.Difficoltà si riscontrano con la fede mussulmana radicale in cui non c'è il principio di laicità per cui le intese fra lo stato e i mussulmani moderati deve essere sul principio di laicità cioè si è liberi di professare liberamente la fede mussulmana ma chi è mussulmano e liberissimo di non seguire i precetti della sua fede e non può imporli ad agli altri.In sintesi e per fare un'esempio chi è cattolico è libero di professare la sua fede ma poi nella vita pubblica è laicissimo
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda pianogrande il 10/04/2017, 19:10

Il problema non sono le religioni in generale ma chi le strumentalizza a fini socio-politici.

Sono quelli che vanno individuati e combattuti (magari solo a livello culturale se non commettono reati).

Il discorso culturale sta nello stabilire che chi è in missione per conto di Dio deve avere l'onestà di dichiararsi come tale e non può pretendere che chi non glie ne frega una ... possa essere considerato un nemico da eliminare con qualsiasi mezzo.

L'altro discorso è essere sempre pronti alla risata e alla celia anche pesante quando qualcuno contrappone ad un fatto reale un dogma religioso.

Deve essere chiarissimo quando qualcuno vuole condizionare la vita reale con i dogmi religiosi.
Quando questo sarà chiaro agli stessi seguaci di quella religione, il tutto si sarà sgonfiato da solo.

Quindi guerra culturale a tutto campo e (Dario Fo docet) ironia/sfottò a ripetizione che quelli fanno più male di qualsiasi arma.
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda Robyn il 10/04/2017, 20:19

he,le dat non vincolanti non sono per imporre un precetto ma per rendere più chiara la legge che è ancora più chiara con la responsabilità civile dei medici.Poi ci sono le cure palliative e la pratica del letargo profondo per sofferenze inumane se le ordinarie cure palliative diventano inefficaci non serve cioè l'eutanasia.La laicità non può essere intesa come ideologia
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Re: Davvero «la religione non c’entra»?

Messaggioda pianogrande il 10/04/2017, 23:37

Robyn ha scritto:..Difficoltà si riscontrano con la fede mussulmana radicale in cui non c'è il principio di laicità ..


Tutti i radicalismi/fondamentalismi presentano questo problema.

Questo è infatti il più grosso problema per la laicità dello stato italiano che non è minata sicuramente dal fondamentalismo musulmano ma dal fondamentalismo cattolico che pretende (e spesso ottiene) che le leggi vengano fatte seguendo i precetti religiosi invece che i criteri di giustizia e libertà che sono e debbono rimanere assolutamente laici.

Lo strapotere di Comunione e liberazione nel campo della sanità; sopratutto al nord, può essere un esempio di come il fondamentalismo cattolico invade l'ambito del servizio pubblico e i frutti più avvelenati di questa invasione li vediamo nelle varie obiezioni di coscienza dove ci sono medici che vengono pagati per non fare il loro mestiere e che si incazzano pure se prima di dargli uno stipendio gli si chiede se sono disposti a fare quel lavoro.

I fondamentalismi religiosi (quello cattolico, nel mostro caso) sono una delle forme di perseguimento del potere più ipocrita ma anche più efficace.

Quindi la religione c'entra ma c'entra nel suo aspetto più subdolo e sporco e cioè c'entra come strumentalizzazione di una religione nella ricerca del potere.
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