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Jihad e immigrati, distinguere e agire

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Jihad e immigrati, distinguere e agire

Messaggioda ranvit il 06/01/2017, 11:42

Jihad e immigrati, distinguere e agire
Il controllo dell’immigrazione è un problema sociale, il contrasto al jihadismo un problema militare. A Parigi lo hanno capito, è la Raison d’état. Noi no. Meno dibattiti sui Cie e più sulla Guantanamo in Europa
Giuliano Ferrara

Jihadismo e immigrazione non sono la stessa cosa, ovvio. Non possono essere trattati negli stessi Cie e con le stesse regole. Sottoponiamo la questione al ministro Marco Minniti, il nuovo sceriffo nazionale, e alla frazione di opinione pubblica disposta a ragionare seriamente. A Torino un cinema si è svuotato nella paura dell’attentato perché una famiglia marocchina di sordomuti si scambiava sms durante la proiezione. Ecco. La sicurezza ha da essere meglio tutelata, l’opinione pubblica meglio informata delle alternative e possibilità nel controllo dell’immigrazione, problema sociale, e nel contrasto al jihadismo, problema militare. In Francia alcuni magistrati stanno indagando su cellule e individui del jihadismo: devono accertare identità di cittadini francesi, non tutti immigrati (alcuni sono emigrati in Siria per coltivare la loro distopia armata musulmana), cercano di sapere in quale periferia di Raqqa si trovino, di che cosa siano incolpabili, quali e quanti assassinii, quali stragi, e con quali prove, e vogliono rendere ragione al diritto nazionale e alle parti civili dei parenti delle vittime di un fenomeno di morte e passione inaudito. Nel frattempo i militari americani con l’assistenza francese e i militari francesi con l’assistenza americana questi imputabili e presunti innocenti li uccidono ovunque possano con operazioni speciali coperte dal segreto o con i droni. Raison d’état. Qui si discute, a Parigi città eminentemente discutidora, della restaurazione della pena di morte senza processo, tipico argomento da caffè o da primarie di coalizione o di partito.

La denuncia è forte, il presidente uscente è debole, ma lo stato maggiore e i servizi procedono comunque. E vorrei vedere. Il solito macaco, Roberto Saviano, si agita per vaghe ragioni umanitarie che lui stesso non conosce. Ma sono faccende tremendamente serie, che hanno una storia e una dimensione strutturale, bellica, da riconoscere prima del prossimo attacco chimico, prima della valigetta con il nucleare sporco, prima della piccola apocalisse prossima ventura, prima del prossimo romanzo di Saviano. Bisogna controllare con misura, equilibrio, umanità e seria determinazione i povericristi da integrare o da rimpatriare (Cie, tra l’altro) e annientare i terroristi islamisti, stroncarli. La nostra proposta di una Guantanamo europea è stata ripresa qui come auspicabile e difficilmente fattibile dall’uomo che catturò Salvatore Riina. Per il resto silenzio. Quando vuole l’informazione fa pippa, come si dice a Roma. Solo con ritardo si accorge che i Cinque stelle sono un’associazione fuorilegge, che la sindaca di Roma ora considera non vincolante il contratto da lei liberamente siglato con Casaleggio jr. e gli altri capi di una setta fanatica che meriterebbero di soggiornare in un Cie virtuale, naturalmente sorvegliato da Enrico Mentana il querelante riluttante. Tutti vogliono unificare le attività di servizio antiterrorismo jihadista in Europa. Ma per fare che cosa? Per mettere i pianificatori del delitto ai domiciliari? Per sottoporli a regolari processi in procura? Non vi viene da ridere? A me sì.

Sono state elaborate leggi speciali per le Brigate rosse e per la mafia, la camorra, la ’ndrangheta. Non ci siamo protetti dalla criminofobia con il 41bis e le sistemazioni vista mare per i collaboratori di giustizia? Non vogliamo proteggerci dall’islamofobia e dalla fobia degli immigrati con leggi speciali dedicate a coloro che in nome dell’unico Dio vogliono sterminare infedeli, prima di tutto ebrei e cristiani? Amri era candidato alla guida di un Tir assassino, e tutti lo sapevano. Il suo posto avrebbe dovuto essere Guantanamo. L’unificazione delle informazioni è difficile, ma finalizzarla a una soluzione extragiudiziale è l’unica per realizzarla in modo non virtuale. Meno dibbbattiti con i governatori e le cooperative sui Cie, una discussione seria su Guantanamo in Europa, per favore. Quella americana sopravvive a otto anni di predicazione obamiana. Ci sarà una ragione, no

http://www.ilfoglio.it/cronache/2017/01 ... re-113823/
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Jihad e immigrati, distinguere e agire

Messaggioda pianogrande il 06/01/2017, 12:45

Guantanamo de noandri e addosso al diffamatore Saviano...

Il Foglio, come al solito, brilla per idee innovative e lotta alla mafia (in particolare alla camorra).

Diamogli la pena di morte e il mandato di tortura e loro lo useranno per proteggerci.

Lo useranno per proteggerci dopo aver costatato come le nostre paure siano la loro maggiore fonte di potere.

Lo useranno per proteggerci senza cadere nella tentazione di usarlo contro quei cancri della società che sono i giornalisti e scrittori scomodi alla Saviano.

Più potere agli incapaci e corrotti e la nostra sicurezza e la nostra libertà non saranno mai state più sicure e più libere.

Teorie davvero nuove.

Più che sulla memoria corta si fa leva sull'ignoranza tout court.
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Re: Jihad e immigrati, distinguere e agire

Messaggioda ranvit il 06/01/2017, 14:57

pianogrande ha scritto:Guantanamo de noandri e addosso al diffamatore Saviano...

Il Foglio, come al solito, brilla per idee innovative e lotta alla mafia (in particolare alla camorra).

Diamogli la pena di morte e il mandato di tortura e loro lo useranno per proteggerci.

Lo useranno per proteggerci dopo aver costatato come le nostre paure siano la loro maggiore fonte di potere.

Lo useranno per proteggerci senza cadere nella tentazione di usarlo contro quei cancri della società che sono i giornalisti e scrittori scomodi alla Saviano.

Più potere agli incapaci e corrotti e la nostra sicurezza e la nostra libertà non saranno mai state più sicure e più libere.

Teorie davvero nuove.

Più che sulla memoria corta si fa leva sull'ignoranza tout court.


Ma sono faccende tremendamente serie, che hanno una storia e una dimensione strutturale, bellica, da riconoscere prima del prossimo attacco chimico, prima della valigetta con il nucleare sporco, prima della piccola apocalisse prossima ventura, prima del prossimo romanzo di Saviano. Bisogna controllare con misura, equilibrio, umanità e seria determinazione i povericristi da integrare o da rimpatriare (Cie, tra l’altro) e annientare i terroristi islamisti,
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Jihad e immigrati, distinguere e agire

Messaggioda pianogrande il 06/01/2017, 15:30

ranvit ha scritto:
pianogrande ha scritto:......
Più potere agli incapaci e corrotti e la nostra sicurezza e la nostra libertà non saranno mai state più sicure e più libere.

Teorie davvero nuove.

Più che sulla memoria corta si fa leva sull'ignoranza tout court.


Ma sono faccende tremendamente serie, che hanno una storia e una dimensione strutturale, bellica, da riconoscere prima del prossimo attacco chimico, prima della valigetta con il nucleare sporco, prima della piccola apocalisse prossima ventura, prima del prossimo romanzo di Saviano. Bisogna controllare con misura, equilibrio, umanità e seria determinazione i povericristi da integrare o da rimpatriare (Cie, tra l’altro) e annientare i terroristi islamisti,


"...Tutti vogliono unificare le attività di servizio antiterrorismo jihadista in Europa. Ma per fare che cosa? Per mettere i pianificatori del delitto ai domiciliari? Per sottoporli a regolari processi in procura? Non vi viene da ridere? A me sì...."

A me no.

Si continua ad auspicare la licenza di abuso di autorità, di tortura, di tutti quei mezzi che sono la resa della civiltà così duramente conquistata anche se ancora carente.

Mezzi condivisibili di pancia e che trovano consenso di pancia basato sulla paura e l'ignoranza ma che non fanno altro che dare più potere agli stessi inetti, incapaci, corrotti che ci hanno portato a questa situazione.

Datemi più potere e risolverò il problema.

Un messaggio che ha nutrito praticamente tutti i dittatori dall'uomo delle caverne in avanti.

No.
Gli incapaci e corrotti devono levarsi di corsa dalle scatole e lasciare il posto a gente migliore di loro.

Questo è il vero problema.

Di gente migliore dei politici attualmente sulla scena, il mondo ne ha tanta ma a loro la strada è preclusa da chi non molla la posizione e continua a far danno e pretende la licenza per fare ancora più danno.

Come possiamo risolvere un problema se non siamo neanche capaci di chiamarlo (o ci rifiutiamo di chiamarlo) con il suo vero nome?
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Re: Jihad e immigrati, distinguere e agire

Messaggioda ranvit il 06/01/2017, 16:24

Come possiamo risolvere un problema se non siamo neanche capaci di chiamarlo (o ci rifiutiamo di chiamarlo) con il suo vero nome?


Appunto, è quello che sostiene Il Foglio :lol:

Che non sostiene affatto quanto paventato, ma solo di allinearsi alla politica "muscolare" di altri Paesi occidentali!
Siamo un popolo di mammoni sempre pronti a lamentarci che non contiamo un cazzo sulla scena internazionale, ma sempre pronti a cagarci sotto se dovessimo dire ai ns soldati, addestratissimi, di sparare anche oltre che fare le crocerossine! :mrgreen:
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Re: Jihad e immigrati, distinguere e agire

Messaggioda ranvit il 06/01/2017, 16:38

tacco di de Magistris: "Saviano specula sulla pelle della città"L'attacco di de Magistris: "Saviano specula sulla pelle della città"


Non è nuova la divergenza di opinioni e la conseguente polemica fra lo scrittore Roberto Saviano e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Ma dopo le ultime prese di posizione di Saviano (che risponde definendo de Magistris un "populista") che nel commentare il ferimento di una bambina in una sparatoria ha parlato di una città in cui non c'è cambiamento, l'affondo dell'ex pm è durissimo, con toni mai usati prima, e arriva via Facebook.

Il primo cittadino partenopeo afferma che "Saviano si arricchisce sulla pelle della città, e per questo non potrà mai ammettere che a Napoli le cose stanno cambiando".

"Mi occupo di mafie, criminalità organizzata e corruzione da circa 25 anni, inizialmente come pubblico ministero in prima linea, oggi da sindaco di Napoli. Ed ho pagato prezzi alti, altissimi", premette de Magistris, che prosegue: "Non faccio più il magistrato per aver contrastato mafie e corruzioni fino ai vertici dello Stato. Non ti ho visto al nostro fianco. Caro Saviano, ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera, più o meno grave, arriva, come un orologio, il tuo verbo, il tuo pensiero, la tua invettiva: a Napoli nulla cambia, sempre inferno e nulla più, più si spara, più cresce la tua impresa. Opinioni legittime, ma non posso credere che il tuo successo cresca con gli spari della camorra. Se utilizzassi le tue categorie mentali dovrei pensare che tu auspichi l'invincibilità della camorra per non perdere il ruolo che ti hanno e ti sei costruito. E probabilmente non accumulare tanti denari".

Il sindaco ammette che "a Napoli i problemi sono ancora tanti, nonostante i numerosi risultati raggiunti senza soldi e contro il sistema, ma non è possibile che Saviano non si sia reso conto di quanto sia cambiata Napoli" e che lo scrittore sia "ignorante" per "mancata conoscenza dei fatti. Saviano - scrive de Magistris - non puoi non sapere. Non è credibile che tu non abbia avuto contezza del cambiamento. La verità è che non vuoi raccontarlo - prosegue il sindaco - Saviano è in malafede? E' un avversario politico? Non ci credo, non ci voglio credere, non ne vedrei un motivo plausibile. Ed allora, caro Saviano, vuoi vedere che sei nulla di più che un personaggio divenuto suscettibile di valutazione economica e commerciale? Un brand che tira se tira una certa narrazione".

E se Napoli e i napoletani "cambiano la storia, la pseudo-storia di Saviano perde di valore economico. Vuoi vedere, caro Saviano, che ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulle nostre sofferenze, sulle nostre lotte. Che tristezza. Non voglio crederci. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l'hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami. La giudichi, la detesti tanto, ma davvero non la conosci. Un intellettuale vero ed onesto conosce, apprende, studia, prima di parlare e di scrivere. Ed allora, caro Saviano, vivila una volta per tutte Napoli, non avere paura". "Più racconti che la camorra è invincibile e che Napoli senza speranza e più hai successo e acquisisci ricchezza. Caro Saviano ti devi rassegnare: Napoli è cambiata, non speculare più sulla nostra pelle". In ogni caso, "senza rancore", "pensala come vuoi - conclude il sindaco - le tue idee contrarie saranno sempre legittime e le racconteremo, ma per noi non sei il depositario della verità"

http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... 155495366/
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