trilogy ha scritto:Forse l'avanzata di questi candidati o formazioni politiche non tradizionali porterà ad una riflessione e ad un cambiamento nelle forze politiche tradizionali. In Austria popolari e socialisti non sono andati neanche al ballottaggio, in francia in un ipotetico ballottaggio sarkozy lepen è veramente difficile dire chi è il peggio del peggio. In francia la situazione è piuttosto nervosa, rischiano un nuovo maggio 68. Insomma invece di gridare al lupo al lupo cambino personale e programmi.
Probabilmente, infatti, la risposta alla mia domanda è che il meglio va costruito e non si può pretendere di vederselo arrivare bello e pronto su una scheda elettorale.
Quello che, però, drammatizza la situazione è che il meglio, comunque, non può essere costruito da chi fa parte del peggio.
Scusate tutti questi aggettivi che si rincorrono ma non saprei come meglio esprimermi.
il meglio va costruito al di fuori dell'attuale classe al potere e questo sarebbe compito di quei "movimenti" che non ci sono più o che, comunque, sono irrilevanti visto che la loro presenza sulla scena politica è il nulla assoluto.
Allora la vedrei così.
Sistemi elettorali che mandano in politica chiunque abbia un minimo di consenso (proporzionali e/o senza sbarramento di sorta) portano a marginalizzare ogni velleità movimentista (anticamera dell'ascesa al potere ma che deve farsi le ossa in qualche tipo di lotta e deve solo dopo entrare in politica a costituire il nuovo e il meglio).
Questa riflessione può essere corroborata proprio dalla storia del partito radicale che ha dato il massimo fuori dai palazzi mentre lo abbiamo visto costituire, in parlamento, una componente assolutamente minoritaria e, alla fine, inconcludente.
Allora?
Allora mi converto sempre di più a una politica fatta di pochi grossi partiti che si contendono la governabilità a colpi di ballottaggi o quanto meno di premi di maggioranza ma in un paese democratico dove i movimenti di opinione siano l'anticamera dell'ascesa al potere; una scuola, una palestra intermedia, un vivaio per il ricambio.
Inutile, perfettamente inutile, avere due seggi in parlamento e sparire dalle piazze e dai problemi quotidiani della comunità.