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L'Europa rischia il collasso

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda flaviomob il 21/01/2016, 0:58

E' come decidere di attraversare un fiume, fermarsi a metà strada e poi meravigliarsi che si sta affogando.


Perfetta metafora, Mariok.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda ranvit il 21/01/2016, 8:01

trilogy ha scritto:20 gennaio 2016 - 21:24
La Deutsche Bank conta per il 2015 su una perdita di 6,7 miliardi di euro al netto delle imposte. Lo ha comunicato l'istituto di credito in una nota
http://www.swissinfo.ch/ita/deutsche-ba ... 5/41907788

Montepaschi capitalizza 1565 mld, quindi le perdite della DB equivalgono alla scomparsa di 4 banche come montepaschi..e sorvoliamo sul fatto che DB ha una esposizione in derivati per quasi 55.000 miliardi euro, pari 5 volte il PIL europeo. Se con la volatilità di questi giorni viene fuori qualche bubbone in quel portafoglio salta l'economia tedesca con tutta l'Europa. :mrgreen:




Ma vuoi vedere che anche questo è un frutto di Renzi??? :roll: :D :oops:

PS Intanto dopo 15 anni io ho chiuso il conto DB :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda franz il 21/01/2016, 8:33

trilogy ha scritto:20 gennaio 2016 - 21:24
La Deutsche Bank conta per il 2015 su una perdita di 6,7 miliardi di euro al netto delle imposte.
...
Montepaschi capitalizza 1565 mld, quindi le perdite della DB equivalgono alla scomparsa di 4 banche come montepaschi.

Motepaschi capitalizza piu' del PIL italiano?
Sicuro che non ci sia una virgola dopo la prima cifra o che invece di mld (miliardi) siano mln (milioni)? ;)
A me risulta che mps sia 1,5 miliardi. La capitalizzazione di DB è di 24,5 miliardi. 16 volte di più.
Che DB sia comunque in difficoltà è noto da tempo.
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogsp ... ehman.html
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda ranvit il 21/01/2016, 8:57

Che DB sia comunque in difficoltà è noto da tempo.


Meno male: almeno questo non è colpa di Renzi! :lol:
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda trilogy il 21/01/2016, 9:59

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:20 gennaio 2016 - 21:24
La Deutsche Bank conta per il 2015 su una perdita di 6,7 miliardi di euro al netto delle imposte.
...
Montepaschi capitalizza 1565 mld, quindi le perdite della DB equivalgono alla scomparsa di 4 banche come montepaschi.

Motepaschi capitalizza piu' del PIL italiano?
Sicuro che non ci sia una virgola dopo la prima cifra o che invece di mld (miliardi) siano mln (milioni)? ;)
A me risulta che mps sia 1,5 miliardi. La capitalizzazione di DB è di 24,5 miliardi. 16 volte di più.
Che DB sia comunque in difficoltà è noto da tempo.
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogsp ... ehman.html



Si relativamente a MPS ho saltato la virgola sono 1,5 miliardi o 1565 milioni. Tutta la banca vale 1/4 delle perdite DB.
Il gioco sporco che stanno facendo i tedeschi , per bloccare l'accordo sulla garanzia europea sui depositi, è che concentrano tutto il discorso sui crediti deteriorati (non performing loans) , dove le banche italiane hanno in apparenza una situazione peggiore delle altre. Dico in apparenza, perchè per avere un quadro significativo, l'ammontare dei crediti dubbi, lo devi confrontare con le riserve accantonate per fronteggiare questi rischi. Al tempo stesso i tedeschi evitano accuratamente di mettere sotto i riflettori i rischi implici nei titoli tossici ancora in portafoglio alle banche; nei portafogli derivati, nei high yield bond e nei corporate bond dove stanno messi peggio del resto d'Europa, nonostante i 259 miliardi di euro in aiuti di stato erogati alle banche.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda franz il 21/01/2016, 11:31

Chi complotta veramente contro le banche italiane?

di Mario Seminerio – Econopoly

Lo scorso 6 gennaio, sul sito web della Banca centrale europea, è comparso un comunicato stampa in cui si dettagliano le cinque priorità della supervisione bancaria per l’anno appena iniziato. In cima alla lista ci sono il business model ed i rischi di redditività, seguiti dal rischio di credito. La lista prevede anche, oltre all’adeguatezza patrimoniale, i rischi di governance, la qualità dei dati e la liquidità. L’importanza di tali rischi varia a seconda dei paesi sotto il meccanismo di supervisione. Si noti che parliamo di una procedura che non è specifica al nostro paese.

Nei giorni successivi, la Bce inizia a contattare le banche (incluse quelle italiane) e a presentare richieste legate all’esigenza di conoscere le procedure organizzative di alcuni aspetti gestionali critici. Per l’Italia, tra questi aspetti, figura certamente quello dei crediti deteriorati e delle sofferenze. E infatti la Bce chiede alle banche sotto processo di supervisione di fornire informazioni, tra le altre, sulla segmentazione dei crediti deteriorati e sulla presenza negli organici di figure specialistiche che gestiscono i medesimi.

Si chiedono anche informazioni sulle procedure e i criteri che sono alla base del rientro in bonis dei crediti ristrutturati, sulle pratiche di moratoria e dilazione di pagamento (forbearance), sui tempi medi di recupero ed esecuzione forzosa, sulla presenza di eccezioni alle procedure standard. È insomma una raccolta di informazioni propedeutica a capire se e come le banche sono organizzate nella gestione di una delle aree più problematiche per la loro salute, specie in Italia.

Nel frattempo, proprio in Italia, era in atto da qualche tempo (indicativamente dalla data di risoluzione dei quattro istituti commissariati) una pressione di vendita sulle azioni bancarie, di intensità variabile a seconda delle vulnerabilità effettive o percepite degli istituti coinvolti. Il climax di queste vendite lo si raggiunge tra venerdì e lunedì scorso. Subito iniziano a serpeggiare interpretazioni di ogni genere, da quelle più razionali a quelle più complottiste. Tra queste ultime, la “punizione” al premier italiano per aver osato “sfidare” la Commissione europea e i “poteri forti” che ne tirano i fili.

Poi, lunedì sera, 18 gennaio, la Consob rompe gli indugi e chiede alle banche italiane quotate se hanno ricevuto richieste dalla Bce. Alcune confermano, altre non hanno ricevuto alcunché. La Bce dirà poi che intendeva creare un “campione rappresentativo” per studiarne la prassi gestionale, non necessariamente le più “sofferenti”. A quel punto, si scatenano le interpretazioni più fantasiose e truculente: “La Bce ha chiesto alle banche italiane di aumentare gli accantonamenti a copertura delle sofferenze, è la fine, moriremo tutti, si salvi chi può!”

Niente di tutto questo è (ancora) accaduto. Forse accadrà tra qualche settimana o mese, o forse no. In tutto ciò, la domanda sorge spontanea: perché Consob ha ritenuto di dover pubblicamente richiedere alle banche quotate quella informazione? Non aveva contezza della procedura resa nota dalla Bce il 6 gennaio? Voleva mostrarsi “sul pezzo” nei confronti di opinione pubblica, politica ed istituzioni? Ecco le domande a cui servirebbe dare risposta. Invece di leggere commenti che puntano il dito contro la Bce.

Resta tuttavia da capire di che problemi si tratti. Forse è responsabilità della Bce prevenire la diffusione di boatos di mercato su comunicazioni da essa effettuate alle banche sotto la sua supervisione? Non abbiamo proprio nulla da imputare al singolare intervento di Consob, letto da molti operatori di mercato come una sorta di intervento per disinnescare una sorta di colpo basso dell’Eurotower verso il sistema bancario italiano, mentre in realtà si trattava di pura routine, e che ha finito col creare un inutile stigma aggiuntivo in capo alle banche che hanno confermato di aver ricevuto la richiesta Bce?

Ci siamo mai chiesti, mentre cerchiamo forsennatamente responsabilità e nemici esterni, che immancabilmente troviamo in Europa, perché i mercati hanno fiutato l’odore del sangue e attaccato con forza quelle che appaiono serie debolezze di sistema, cioè la presenza di enormi stock di sofferenze il cui reale valore è nel grembo di Giove, secondo i mercati medesimi?

La speculazione attacca gli anelli deboli della catena. Non è frutto di complotti ma semplicemente è l’”andare a vedere” se queste debolezze e contraddizioni sono reali. Di certo ai mercati non giungono “buone vibrazioni” dal fatto che da quasi un anno il governo italiano sta cercando di creare una bad bank ma sbatte contro il più che concreto rischio di veti europei per aiuti di stato.

Non si tratta, qui, di un eurocomplotto ma della difesa dei contribuenti italiani, che da una bad bank pubblica costruita in modo “furbo” rischiano di ricevere un conto molto salato. Se poi leggete, come negli ultimi giorni, che il Governo annuncia un nuovo progetto di bad bank a garanzia pubblica, “leggera ed efficace”, come ripetuto ossessivamente sui nostri media, ma nel giro di due giorni scoprite che la Commissione Ue ha chiesto dettagli operativi perché il piano “è molto generico” (o, detto in altri termini, non ne sanno praticamente nulla), potreste e dovreste chiedervi chi complotta realmente, oltre alla realtà.

http://phastidio.net/2016/01/20/complot ... -italiane/
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda ranvit il 21/01/2016, 13:29

E te pareva.....e allora io pubblico un articolo del Sole24Ore che chiarisce alcune cose:

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ACJImzDC

Perché la Germania ha speso 500 miliardi per le banche e ora l’Italia ha le mani legate.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda mariok il 21/01/2016, 13:57

ESTREMO OCCIDENTE
Federico Rampini
20GEN2016

No, non siete l'ombelico del mondo

E' iniziata un'altra giornata nera in tutte le Borse mondiali: Asia, Europa, infine anche Wall Street ha aperto in profondo rosso. Per favore non ascoltate chi racconta che la Borsa di Milano scende per il litigio Renzi-Juncker... Si acutizza una crisi che ha cause profonde, globali, strutturali. Al primo posto c'è la Grande Transizione della Cina verso un nuovo modello di sviluppo, con tutte le incognite che presenta, ivi compresi gli interrogativi sulla capacità dell'attuale leadership cinese di governare questo processo delicato. Al secondo posto c'è il contro-shock petrolifero che dura ormai da oltre un anno ma di recente ha assunto le caratteristiche di una rotta disordinata. E dunque fragilizza non solo i paesi emergenti ma anche le banche occidentali che hanno prestato al settore petrolifero. Poi c'è ancora la svolta monetaria inaugurata dalla Federal Reserve a dicembre, che ha ulteriormente rafforzato il dollaro creando problemi a tutti quelli che in dollari si sono indebitati (Stati sovrani o imprese) in giro per il mondo. Insomma ci sono gli elementi per temere che si stia aprendo il capitolo numero 3 nella storia della Grande Contrazione, quella iniziata col crac della finanza americana nel 2008 (il capitolo 2 fu il dissesto dell'Eurozona dal 2010 in poi). In tutto questo, qualche buontempone ha sostenuto che Piazza Affari cadeva per le tensioni politiche fra il governo Renzi e la Commissione di Bruxelles. E' una dimostrazione di provincialismo, ricondurre una crisi globale a un conflitto politico locale.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda franz il 21/01/2016, 14:00

E te pareva.....e allora io pubblico un articolo del Sole24Ore ...

Lo avevo letto e non mi pare che spieghi esplicitamente quello che promette nel titolo.
Lo si capisce pero' tra le righe. La Germania, e non solo lei, nel 2008 ha speso (bail-out) per salvare le banche, intasate di titoli spazzatura (subprime e dintorni).
L'Italia no, perché, si diceva, le banche non erano sofferenti, in termini di asset spazzatura.
Probabilmente pero' le banche italiane erano sofferenti per altri motivi ma non si è fatto nulla.
In fondo le banche italiane sono detenute dalle fondazioni bancarie, a loro volta guidate dal sistema politico (politici ed amministratori locali). Bisognava ricapitalizzarle ma se fosse stato fatto il potere delle fondazioni (e della politica) sarebbe diminuito, diluito a fronte dei nuovi capitali. Quindi la ricapitolazione - se vedo bene i dati - non è stata fatta.
Ora i nodi vengono al pettine. Per evitare futuri bail-out è stata cambiata la normativa (bail-in) e quindi l'Italia non puo' piu' fare quello che la Germania, l'Olanda, il Regno Unito, la Svizzera hanno fatto nel 2008 e seguenti.
L'italia doveva allora intervenire prima (ed qui non è certo solo colpa di questo governo) ora è troppo tardi per impostare soluzioni tipo bad-bank che ricadano sulle spalle dei contribuenti. Va detto che pero' non tutte le soluzioni tipo bad-bank si rivelano perdite per la collettività. Bisogna vedere in concreto i dettagli, perché come noto il diavolo sta proprio nei dettagli.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda franz il 21/01/2016, 14:10

mariok ha scritto:ESTREMO OCCIDENTE
Federico Rampini
20GEN2016

[b]No, non siete l'ombelico del mondo

Giusto, ma se MPS perde il 40% in un giorno (oggi mi pare stia risalendo) significa che un qualche problema locale c'è pure in Italia. Non nascondiamolo dietro il paravento della grande crisi globale.
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