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L'Europa rischia il collasso

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda franz il 19/01/2016, 14:02

flaviomob ha scritto:Siamo sicuri che i fallimenti siano UE e non siano piuttosto nostrani?

Concordo. L'Italia è infatti molto piu' al collasso di quanto sia l'Europa.
La Caporetto demografica: nel 2015 «scomparse» dall’Italia 150mila persone. Non avveniva dal 1917

Per trovare dati così brutti bisogna tornare indietro di un secolo, al triennio 1916-18, e in particolare al 1917, con la doppia strage della Grande Guerra da una parte e della pandemia di letale influenza Spagnola dall’altra. Secondo il demografo Gian Carlo Blangiardo, docente all’Università di Milano Bicocca, a fine 2015 sono ben 150mila gli italiani che mancano all’appello rispetto all’anno precedente. Una Cagliari, o una Livorno, che è scomparsa dalla carta geografica. Un collasso demografico sempre più allarmante - il forte calo del 2011 (-1,2 milioni) è infatti solo dovuto alla revisione del censimento - che si deve a quattro motivi: crollo della natalità, aumento della mortalità, drastico calo dell’immigrazione e fuga all’estero dei giovani più qualificati.

Andiamo con ordine. Innanzitutto c’è il crollo delle nascite, che già nel 2014 ci aveva fatto toccare il record negativo della peggior natalità dal 1861, anno dell’Unità d’Italia. Poi c’è un ancora poco chiaro aumento dei decessi. Ma soprattutto il nostro Paese non riesce più ad attrarre l’immigrazione, nemmeno quella poco qualificata, che pure aveva dato una mano al Paese sia sul fronte natalità che su quello lavoro (e quindi della tenuta del sistema previdenziale). Al contrario, l’Italia assiste impotente a una continua fuga all’estero di giovani qualificati. Nel 2014, lo ricordiamo, era scomparsa dalla carta geografica nazionale un’intera Ancona, o una Piacenza, con i 100mila italiani emigrati oltreconfine (come risulta dai dati dell’Aire, l’Anagrafe italiana dei residenti all’estero).

Ma tra i quattro nodi che stringono il cappio demografico italiano forse il peggiore è proprio quello della fuga di cervelli. Lì assistiamo alla vera Caporetto, per restare alle similitudini statistiche con il 1917. Consideriamo che in media il compimento del percorso scolastico di uno studente italiano costa alle casse pubbliche (cioè a noi tutti) circa 100mila euro. Bene: questo studente, una volta laureato, non trovando soddisfazioni professionali in Italia se ne scappa in Germania, Gran Bretagna o Stati Uniti, e con le sue competenze crea valore in quelle economie (versando in quegli Stati esteri i suoi contributi previdenziali). Ecco che i 100mila euro italiani serviti a formare quel professionista italiano che non trova lavoro nel nostro Paese volano oltreconfine. Forse per sempre.

Anche sul fronte immigrazione non c’è molto da sorridere. Il contributo netto dei movimenti migratori è in drastica caduta, spiega Blangiardo sul sito Neodemos, stimabile in al più 20-30 mila unità per l’intero anno. «Un fenomeno che solo nel recente passato è stato sino a dieci volte più rilevante - continua l’esperto - e che deve il suo ridimensionamento sia alla minore attrattività dell’Italia nel panorama della mobilità internazionale (escludendo doverosamente sbarchi e transiti), sia alla crescente “fuga” di nostri connazionali».

Un capitolo a parte, inquietante, riguarda l’aumento dei decessi.«Obbedendo a logiche inattese e tuttora da approfondire, i decessi hanno subìto una brusca impennata, tale da accreditare l’ipotesi di un altro record: quello della più alta crescita del numero di morti in un anno non perturbato da eventi bellici», spiega ancora il demografo. Dai bilanci demografici mensili forniti dall’Istat si rileva infatti come il totale dei morti in Italia nei primi otto mesi del 2015 sia aumentato di 45mila unità rispetto agli stessi primi otto mesi del 2014. «La cosa non è affatto marginale se si pensa che ciò corrisponde a un aumento dell’11,3% e che, se confermato su base annua, porterebbe a 666mila morti nel 2015 contro i 598mila dello scorso anno», sottolinea il demografo. Che aggiunge: «per trovare un’analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre risalire agli anni tra il 1915 e il 1918». Alle due guerre mondiali, insomma. Se confermato, quello del 2015 sarebbe un triste primato in tempo di pace. Ma soprattutto, andrebbe spiegato a fondo.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ACJabSCC
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda ranvit il 19/01/2016, 15:52

Ma vuoi vedere che è tutta colpa di Renzi???? :roll:

http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 96d4b.html

Renzi: "Se ne facciano una ragione, l'Italia è tornata"
"Hanno paura del nostro protagonismo, ci vorrebbero più deboli" ;)



...........Se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa". L'Italia è "più solida e più ambiziosa ma con tanto lavoro ancora da fare - questa settimana sarà decisiva per la trasformazione della Pubblica Amministrazione e per un altro passo avanti della Riforma istituzionale - ma anche con la consapevolezza che ce la stiamo mettendo tutta e che le grandi realtà internazionali, come oggi testimonia Cisco, tornano a scommettere su di noi". Lo scrive il premier.......
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda mariok il 19/01/2016, 16:44

Il declino del nostro paese, dal punto di vista demografico, è un dato incontrovertibile e non nuovo.

Le cause sono molteplici ed interdipendenti. E' pur vero per esempio che, rispetto all'immigrazione, abbiamo un saldo soprattutto qualitativamente deficitario (fuga di cervelli vs. immigrazione di manodopera di livello molto basso), ma ciò è insieme causa ed effetto di un sistema economico incapace di innovare e di elevare il valore aggiunto.

Su tali cause abbiamo discusso più volte, dalla politica fiscale alla competitività, dall'istruzione all'inefficienza degli apparati pubblici ecc.

Però mi meraviglia che pochi (o quasi nessuno) vedano un aspetto che è ormai acquisito quando si parla di un'azienda, ma che sfugge completamente quando parliamo del sistema paese: quello della massa critica, che è tanto più importante quanto più sono elevate le necessità di trasformazione e quindi di investimento.

Quando un'azienda va inesorabilmente fuori mercato, che si fa? La si chiude (ma questo non si può fare con una nazione) o la si fonde con una o più aziende più grandi e possibilmente più in salute, per acquisire la dimensione e la capacità finanziaria necessaria per poter competere soprattutto in un mercato globale di grandi dimensioni.

Il progetto europeo, oltre agli altri obbiettivi, primo fra tutti quello del mantenimento della pace nel vecchio continente dopo il disastro di due guerre mondiali, aveva anche questo obiettivo squisitamente economico, ma che è intimamente connesso a quello politico della costruzione di uno stato sovranazionale e non può essere semplicisticamente risolto solo con un mercato o, peggio, con una moneta comune.

Non voglio ripetere malamente i concetti che personaggi come Romano Prodi hanno più volte illustrato e ripetuto in varie sedi, addirittura in forma di vere e proprie lezioni in interessanti serie televisive.

Che il progetto europeo fosse questo e che le cose fin qui attuate sono soltanto tappe intermedie, che non hanno senso o peggio possono addirittura essere dannose se ci si ferma a metà strada, era chiaro sin dall'inizio ed è stato ripetuto (anche se molti fanno finta di averlo dimenticato) in tutti i trattati a cominciare dal famigerato trattato di Maastricht.

E' veramente singolare vedere tanti (politici, cosiddetti economisti, opinion maker) che sembrano cascare dal pero e di meravigliarsi "a posteriori" delle conseguenze delle battute d'arresto registrate nell'avanzamento del progetto.

E' come decidere di attraversare un fiume, fermarsi a metà strada e poi meravigliarsi che si sta affogando.

Di fronte a questo problema, che è la madre di tutti i problemi dell'Unione europea oggi, far finta di niente o peggio dar fiato a ridicole sparate nazionalistiche può essere considerato normale se a farlo è un Salvini o un Grillo, ma che lo avesse fatto il leader del partito che era di Prodi e che dice di avere nel suo pantheon De Gasperi, sinceramente non me lo sarei mai aspettato.

Questa sì che sarebbe una vera giusta critica all'operato di Renzi da parte della cosiddetta minoranza o sinistra variamente colorata. Ma mai silenzio fu più assordante, con l'unica rarissima eccezione di Eugenio Scalfari.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda mariok il 19/01/2016, 16:44

Il declino del nostro paese, dal punto di vista demografico, è un dato incontrovertibile e non nuovo.

Le cause sono molteplici ed interdipendenti. E' pur vero per esempio che, rispetto all'immigrazione, abbiamo un saldo soprattutto qualitativamente deficitario (fuga di cervelli vs. immigrazione di manodopera di livello molto basso), ma ciò è insieme causa ed effetto di un sistema economico incapace di innovare e di elevare il valore aggiunto.

Su tali cause abbiamo discusso più volte, dalla politica fiscale alla competitività, dall'istruzione all'inefficienza degli apparati pubblici ecc.

Però mi meraviglia che pochi (o quasi nessuno) vedano un aspetto che è ormai acquisito quando si parla di un'azienda, ma che sfugge completamente quando parliamo del sistema paese: quello della massa critica, che è tanto più importante quanto più sono elevate le necessità di trasformazione e quindi di investimento.

Quando un'azienda va inesorabilmente fuori mercato, che si fa? La si chiude (ma questo non si può fare con una nazione) o la si fonde con una o più aziende più grandi e possibilmente più in salute, per acquisire la dimensione e la capacità finanziaria necessaria per poter competere soprattutto in un mercato globale di grandi dimensioni.

Il progetto europeo, oltre agli altri obbiettivi, primo fra tutti quello del mantenimento della pace nel vecchio continente dopo il disastro di due guerre mondiali, aveva anche questo obiettivo squisitamente economico, ma che è intimamente connesso a quello politico della costruzione di uno stato sovranazionale e non può essere semplicisticamente risolto solo con un mercato o, peggio, con una moneta comune.

Non voglio ripetere malamente i concetti che personaggi come Romano Prodi hanno più volte illustrato e ripetuto in varie sedi, addirittura in forma di vere e proprie lezioni in interessanti serie televisive.

Che il progetto europeo fosse questo e che le cose fin qui attuate sono soltanto tappe intermedie, che non hanno senso o peggio possono addirittura essere dannose se ci si ferma a metà strada, era chiaro sin dall'inizio ed è stato ripetuto (anche se molti fanno finta di averlo dimenticato) in tutti i trattati a cominciare dal famigerato trattato di Maastricht.

E' veramente singolare vedere tanti (politici, cosiddetti economisti, opinion maker) che sembrano cascare dal pero e di meravigliarsi "a posteriori" delle conseguenze delle battute d'arresto registrate nell'avanzamento del progetto.

E' come decidere di attraversare un fiume, fermarsi a metà strada e poi meravigliarsi che si sta affogando.

Di fronte a questo problema, che è la madre di tutti i problemi dell'Unione europea oggi, far finta di niente o peggio dar fiato a ridicole sparate nazionalistiche può essere considerato normale se a farlo è un Salvini o un Grillo, ma che lo avrebbe fatto il leader del partito che era di Prodi e che dice di avere nel suo pantheon De Gasperi, sinceramente non me lo sarei mai aspettato.

Questa sì che sarebbe una vera giusta critica all'operato di Renzi da parte della cosiddetta minoranza o sinistra variamente colorata. Ma mai silenzio fu più assordante, con l'unica rarissima eccezione di Eugenio Scalfari.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda ranvit il 19/01/2016, 19:49

Di fronte a questo problema, che è la madre di tutti i problemi dell'Unione europea oggi, far finta di niente o peggio dar fiato a ridicole sparate nazionalistiche può essere considerato normale se a farlo è un Salvini o un Grillo, ma che lo avesse fatto il leader del partito che era di Prodi e che dice di avere nel suo pantheon De Gasperi, sinceramente non me lo sarei mai aspettato.

Questa sì che sarebbe una vera giusta critica all'operato di Renzi da parte della cosiddetta minoranza o sinistra variamente colorata. Ma mai silenzio fu più assordante, con l'unica rarissima eccezione di Eugenio Scalfari.




Mariok, normalmente concordo con quello che scrivi, non in questo caso....o almeno non del tutto.

Anche io non sono del tutto d'accordo con la veemenza con cui Renzi sta trattando la questione.
Ma, di fronte ad una Germania che risolve i problemi delle sue banche anche con i ns soldi (prestito alla Grecia nelle cui Banche erano fortemente infognate quelle tedesche, che si fa in suo gasdotto in accordo con la Russia (fottendoci l'altro gasdotto che avremmo fatto noi e in funzione del quale saremmo diventati un Hub europeo) mentre "costringe" anche noi a rinunciare a tanto export con la scusa delle sanzioni, ai tanti Paesi che stanno chiudendo le frontiere, alla veemenza con cui ci chiedono gli hotspot ma contestualmente non si decidono a fissare le loro quote di accoglimento degli immigrati, etc etc.......allora forse si puo' anche capire :roll:

L'Europa unita o la vogliamo fare tutti o....pippa!
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda mariok il 19/01/2016, 20:55

Su alcune questioni come il gasdotto, l'immigrazione (anche se in proposito, con gli scandali sulla gestione dei centri di accoglienza, proprio tutte le carte in regola per dare lezioni agli altri e soprattutto alla Germania non le abbiamo), molto meno sulla crisi greca (dove in gioco non c'erano solo gli interessi delle banche tedesche, ma anche gli elevati rischi di effetto domino anche sul nostro debito pubblico), ancora meno sulla cosiddetta flessibilità (con un bilancio non proprio in ordine), far valere i nostri diritti è giusto e doveroso.

Ma espressioni del tipo "Si facciano una ragione, l'Italia è tornata" oltre ad essere fuori luogo, sono anche un chiaro modo di fare l'occhietto alle spinte populiste e nazionaliste.

Spesso la forma è anche sostanza, senza dimenticare che quando si tenta di cavalcare i cavalli di battaglia degli altri si va incontro a cocenti delusioni, perché la gente di solito preferisce l'originale.

A Napoli diciamo "ccà nisciune è fesso", ben vengano quindi le giuste rimostranze di fronte alle furbizie o alle prevaricazioni altrui. Ma un vero leader non deve mai smarrire la visione strategica di fondo, anche quando alza il tono della polemica.

In questo il Renzi di oggi, forse un po' esaltato dal sapore del potere, si esprime sull'Europa con toni ben diversi da quelli che utilizzava durante la campagna per le primarie.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda Robyn il 19/01/2016, 21:09

M Renzi insiste pure dopo gli affondi dei partner europei con l'Italia è tornata ,ci vogliono deboli etc etc.La Mogherini ha detto bene il suo compito è fare gli interessi dell'Europa non dell'Italia ,gli interessi dell'Italia si fanno solo se si fanno gli interessi dell'Europa.L'Italia se vuole essere protagonista non deve pensare a se stessa ma deve essere molto attiva nella costruzione del progetto dell'Europa Federale.Questo parlare male dell'europa rischia di dare fiato alle spinte populiste e se si pensa che parlando male dell'europa si conquistano voti siamo fuori strada anzi gli italiani con questa demagogia potrebbero preferire quelle forze che per vocazione sono antieuropeiste
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda Robyn il 19/01/2016, 22:21

L'Europa c'è nei paesini a ridosso della appennino friulano ,dove c'è stata la resistenza,la troviamo a Trieste,il cuore dell'Europa è in Istria a Momiano a Rovigno il cuore pulsante è in Slovenia a Lubljana luoghi fisici dove c'è stato il susseguirsi e l'intrecciarsi di tragedie che hanno segnato l'Europa.L'Europa è in Croazia è in Bosnia a Sarajevo
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda franz il 20/01/2016, 21:55

mariok ha scritto:Ma espressioni del tipo "Si facciano una ragione, l'Italia è tornata" oltre ad essere fuori luogo, sono anche un chiaro modo di fare l'occhietto alle spinte populiste e nazionaliste.

Occhietto o meno, le chiacchiere populiste stanno a zero se MPS (banca di 500 e passa anni) negli ultimi otto è passata da oltre 112 €/azione a 0,65 €/azione, una perdita di oltre il 99%. Allora bisogna fare casino e cercare di distrarre l'attenzione del popolino. Potrebbe capire. Anche se ci credono in pochi.
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Re: L'Europa rischia il collasso

Messaggioda trilogy il 20/01/2016, 23:33

20 gennaio 2016 - 21:24
La Deutsche Bank conta per il 2015 su una perdita di 6,7 miliardi di euro al netto delle imposte. Lo ha comunicato l'istituto di credito in una nota
http://www.swissinfo.ch/ita/deutsche-ba ... 5/41907788

Montepaschi capitalizza 1565 mld, quindi le perdite della DB equivalgono alla scomparsa di 4 banche come montepaschi..e sorvoliamo sul fatto che DB ha una esposizione in derivati per quasi 55.000 miliardi euro, pari 5 volte il PIL europeo. Se con la volatilità di questi giorni viene fuori qualche bubbone in quel portafoglio salta l'economia tedesca con tutta l'Europa. :mrgreen:
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