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Obama attacca Putin: il popolo soffre per colpa sua

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Obama attacca Putin: il popolo soffre per colpa sua

Messaggioda franz il 09/06/2015, 11:14

Obama attacca Putin: il popolo russo soffre per colpa sua, il G-7 è pronto a inasprire le sanzioni

Per il presidente americano Barack Obama, il presidente russo Vladimir Putin vuole «ricreare le glorie dell'impero sovietico» ma la grandiosità della Russia «non richiede la violazione della sovranità di altre nazioni». Il riferimento è all'Ucraina, i cui territori orientali sono finiti sotto il controllo di separatisti pro-Mosca che secondo l'Occidente sono appoggiati dal Cremlino, tesi sempre negata dallo stesso Putin.

Parlando durante la conferenza stampa al termine del G-7 di Elmau, in Baviera, l'inquilino della Casa Bianca ha aggiunto: «Il popolo russo e l’economia russa stanno soffrendo a causa delle politiche di Putin», ha continuato Obama dicendo che i leader del G-7 «stanno valutando passi addizionali» contro la Russia, che nel marzo del 2014 decise di annettere la penisola ucraina della Crimea, mossa criticata dall'Occidente. Al G-7 «c’è consenso nel credere che la Russia debba rispettare gli accordi di Minsk».

La situazione sul terreno in Ucraina è tornata a peggiorare negli ultimi giorni, con numerose vittime da una parte e dall’altra. Un’evoluzione che sembra rendere inevitabile una decisione che i leader europei sono chiamati a prendere alla fine di giugno: la proroga delle sanzioni economiche contro la Russia fino al prossimo gennaio. Fonti diplomatiche e ufficiali europee ieri facevano capire che è questa la direzione in cui si andrà: nelle conclusioni del vertice Ue di marzo, del resto, il Consiglio ribadiva il legame tra la durata dei provvedimenti e l'attuazione degli accordi di Minsk: attuazione possibile, tuttavia, non prima del prossimo dicembre. Eppure è possibile che Mosca contasse sulle divisioni in proposito interne all'Unione, e sulla relativa calma nel Donbass, per ottenere almeno un allentamento delle misure. Dal vertice del G-7 di oggi è invece emersa un’unità di intenti tra i Grandi. «Ci riserviamo il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di noi dagli Usa», ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, citato dall’agenzia Tass.

Obama è intervenuto anche su altri temi di politica ed economia. Su quest’ultimo fronte il presidente americano ha smentito indiscrezioni di stampa che gli attribuivano una certa preoccupazione per la forza del dollaro. «Non credete sempre a quanto vi viene riferito - ha detto - Non è mia abitudine commentare l’andamento del cambio». Nonostante la sua smentita però la valuta americana ha perso terreno sull’euro.

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ABWF7cuD
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Risoluzione Parlamento europeo sulle relazioni UE-Russia

Messaggioda franz il 13/06/2015, 16:34

Da leggere con attenzione.
Parlamento europeo
2014 - 2019
TESTI APPROVATI
Edizione provvisoria
P8_TA-PROV(2015)0225
Stato delle relazioni UE-Russia

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 giugno 2015 sullo stato delle relazioni UE-Russia (2015/2001(INI))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue risoluzioni del 13 dicembre 2012 recante le raccomandazioni del Parlamento
europeo al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna sui
negoziati per il nuovo accordo UE-Russia 1 , del 12 settembre 2013 sulle pressioni
esercitate dalla Russia sui paesi del partenariato orientale (nel contesto del prossimo
vertice del partenariato orientale a Vilnius) 2 , del 6 febbraio 2014 sul vertice UE-Russia 3 ,
del 18 settembre 2014 sulla situazione in Ucraina e lo stato delle relazioni UE-Russia 4 e
del 12 marzo 2015 sull'assassinio del leader di opposizione russo Boris Nemcov e sullo
stato della democrazia in Russia 5 ,
– viste le conclusioni e le dichiarazioni del Consiglio europeo, del Consiglio "Affari
esteri" e dei leader del G7, rilasciate nel corso degli ultimi 18 mesi, sulla situazione in
Ucraina e le relazioni con la Russia,
– visti gli accordi raggiunti a Minsk il 5 e il 19 settembre 2014 e il 12 febbraio 2015 6 ,
– vista la dichiarazione del vertice Nato in Galles del 5 settembre 2014,
– viste le risoluzioni adottate dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 27 marzo
2014 7 e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 17 febbraio 2015 8 ,
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,

A. considerando che l'Unione europea si è adoperata per molti anni per costruire un
partenariato strategico di mutuo beneficio con la Russia, fondato su valori e principi
condivisi, quali la democrazia e lo Stato di diritto, e su interessi comuni; che l'Unione
europea continua ad essere disponibile nei confronti di tale partenariato e del dialogo
che a esso conduce e auspica una ripresa di relazioni di cooperazione con la Russia
qualora le autorità russe si conformino ai loro obblighi internazionali e giuridici;

B. considerando che, malgrado la violazione dell'integrità territoriale della Georgia da
parte della Russia nel 2008, la continua occupazione delle regioni georgiane
dell'Abkhazia e di Tskhinvali/Ossezia meridionale e il mancato rispetto da parte della
Russia di tutti gli obblighi assunti in base all'accordo di cessate il fuoco del 2008, e in
risposta a tutto ciò, l'Unione europea ha scelto un modello di cooperazione rafforzata
quale strumento per mantenere l'impegno con la Russia a beneficio di entrambe le parti;
che, anziché adottare misure restrittive, sono state lanciate o approfondite una serie di
iniziative per una cooperazione rafforzata, quali gli spazi comuni, il partenariato per la
modernizzazione, i negoziati su un nuovo accordo UE-Russia e il dialogo sui diritti
umani;

C. considerando che la Russia, annettendo illegalmente la Crimea – un'azione che l'Unione
europea ha condannato fermamente e non riconoscerà – e conducendo un conflitto
armato contro l'Ucraina, con la partecipazione diretta e indiretta dei servizi militari e di
sicurezza, nonché destabilizzando deliberatamente questo paese confinante sovrano e
indipendente, ha danneggiato profondamente le sue relazioni con l'Unione europea,
mettendo a repentaglio i principi di base della sicurezza europea, non rispettando le
frontiere e violando i suoi impegni internazionali, segnatamente la Carta delle Nazioni
Unite, l'Atto finale di Helsinki, il Memorandum di Budapest, la Carta di Parigi per una
nuova Europa del 1990 e il trattato bilaterale di amicizia, cooperazione e partenariato;
considerando altresì che la situazione umanitaria in Crimea e nell'Ucraina orientale si è
notevolmente deteriorata, causando varie migliaia di vittime;

D. considerando che la Russia è coinvolta direttamente o indirettamente in una serie di
"conflitti congelati" nelle regioni vicine – Transnistria, Ossezia meridionale, Abkhazia e
Nagorno Karabakh – che ostacolano seriamente lo sviluppo e la stabilità dei paesi vicini
interessati nonché il loro avvicinamento all'Unione europea;

E. considerando che la Federazione russa ha elaborato una lista nera comprendente 89
funzionari e politici dell'UE, tra i quali anche deputati ed ex deputati al Parlamento
europeo, cui nega l'ingresso in Russia;

F. considerando che la Russia, contrariamente allo spirito di relazioni di buon vicinato e in
violazione del diritto, delle regole e delle norme internazionali, e sulla base di una
dottrina secondo la quale ritiene di avere il diritto di proteggere i compatrioti russi che
vivono all'estero, ha compiuto azioni deliberate finalizzate a destabilizzare i paesi vicini
attraverso embarghi commerciali illegali o la conclusione di trattati di integrazione con
regioni separatiste;

G. considerando che, in risposta all'annessione illegale della Crimea e alla guerra ibrida
condotta dalla Russia contro Ucraina, l'Unione europea ha adottato una serie
progressiva di misure restrittive; che sanzioni simili sono state imposte da altri paesi in
risposta all'aggressione della Russia;H. considerando che a lungo termine occorre perseguire una relazione costruttiva tra
l'Unione europea e la Russia, nell'interesse di entrambe le parti e nell'ottica di far fronte
alle sfide globali comuni, quali i cambiamenti climatici, i nuovi sviluppi tecnologici,
nonché la lotta terrorismo, all'estremismo e alla criminalità organizzata; che la
cooperazione UE-Russia ha ripercussioni positive in alcuni settori quali la dimensione
settentrionale e la cooperazione transfrontaliera; che la Russia ha avuto un
atteggiamento costruttivo nei recenti negoziati con l'Iran;

I. considerando che queste misure restrittive mirate non sono rivolte contro la popolazione
russa, bensì contro determinate persone e imprese legate alla dirigenza russa, che
approfittano dell'attuale situazione di stallo con l'Ucraina nei settori economico e della
difesa, e mirano a stimolare un cambiamento delle politiche del governo russo e degli
interventi russi nel vicinato comune; che le sanzioni relative alla destabilizzazione
nell'Ucraina orientale dovrebbero essere revocate non appena la Russia avrà pienamente
attuato le disposizioni degli accordi di Minsk; che tali sanzioni dovrebbero essere
inasprite qualora la Russia decidesse di continuare a destabilizzare l'Ucraina
direttamente o indirettamente e di lederne l'integrità territoriale; che le sanzioni relative
all'annessione della Crimea rimarranno in vigore fino a quando la penisola sarà restituita
all'Ucraina;

J. considerando che la Federazione russa, in quanto membro a pieno titolo del Consiglio
d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e quale
firmataria della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, si è impegnata a
rispettare i principi della democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani; che l'Unione
europea ha appoggiato fermamente l'adesione e la partecipazione della Russia a diverse
organizzazioni e consessi internazionali quali il G8, il G20 e l'OMC; che l'inclusione
della Russia in tali organismi ha creato tensioni a causa della sua ripetuta violazione
delle regole, ad esempio l'inosservanza delle norme e degli obblighi dell'OMC (con
l'introduzione di una serie di misure discriminatorie nei confronti di singoli Stati
membri dell'UE e di altri paesi vicini), la mancata attuazione di oltre un migliaio di
sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo e l'assenza di garanzie per i diritti
umani fondamentali; che le consultazioni tra l'UE e la Russia in materia di diritti umani
non sono state risolutive né hanno prodotto risultati concreti;

K. considerando che lo Stato di diritto, come uno dei principi fondamentali dell'Unione
europea, implica non solo il rispetto della democrazia e dei diritti umani ma anche
l'osservanza del diritto internazionale, la garanzia di un'equa applicazione della legge,
nonché l'indipendenza e l'imparzialità del sistema giudiziario; che tali condizioni non
sono soddisfatte in Russia, dove le autorità non rispettano lo Stato di diritto e i diritti
fondamentali e dove negli ultimi anni si è registrato un peggioramento della situazione
dei diritti politici, delle libertà civili e della libertà di media; che recentemente sono
state adottate una serie di leggi contenenti disposizioni ambigue, utilizzate per imporre
ulteriori restrizioni ai membri dell'opposizione e agli attori della società civile; che la
recente adozione della legge che criminalizza la cosiddetta "propaganda omosessuale"
ha causato un aumento della violenza e dell'incitamento all'odio omofobi e anti-LGBTI,
che le autorità non hanno affrontato; che, in seguito all'illegale annessione della Crimea,
il rispetto dei diritti umani, compresa la libertà di espressione, di riunione e di
associazione, ha subito un grave deterioramento nella penisola, e che la comunità tartara
di Crimea ne è particolarmente colpita;

L. considerando che Alexey Navalny, uno dei leader di spicco dell'opposizione, è stato
accusato e condannato sulla base di prove falsificate ed è vittima di continueintimidazioni e vessazioni, tra cui anche l'incarcerazione di suo fratello; che il Partito
del progresso di cui è presidente non potrà partecipare alla prossime elezioni legislative;
che Nadia Savchenko, membro del Parlamento ucraino, è detenuta illegalmente in
Russia, in violazione del diritto internazionale;

M. considerando che l'indice di percezione della corruzione classifica la Federazione russa
al 136° su 175 posti, per cui la Russia rappresenta una seria preoccupazione per quanto
riguarda la corruzione internazionale e il riciclaggio di denaro, che è una minaccia per le
economie europee e la loro integrità;

N. considerando che la Russia utilizza attivamente una tipologia bellica ibrida, che
deliberatamente sfuma le linee di demarcazione tra attività militari e paramilitari e
l'attivismo politico;

O. considerando che l'indice mondiale della libertà dei media classifica la Federazione
russa al 148° posto su 180; che il finanziamento degli organi di informazione controllati
dallo Stato è stato ampliato e potenziato; che le iniziative e le attività dei difensori dei
diritti umani, delle organizzazioni indipendenti della società civile, degli oppositori
politici, dei media indipendenti e di semplici cittadini sono spesso limitate od
ostacolate; che lo spazio di espressione di opinioni indipendenti e pluralistiche è
ristretto ed è sotto costante minaccia; che il Fondo europeo per la democrazia si sta
occupando della questione della pluralità dei mezzi d'informazione russi e che è
invitato, insieme ai suoi partner, a mettere a punto nuove iniziative in questo ambito;

P. considerando che le azioni irresponsabili di aviogetti da combattimento russi nei pressi
dello spazio aereo di Stati membri dell'Unione europea e della NATO pregiudicano la
sicurezza dei voli civili e potrebbero costituire una minaccia per la sicurezza dello
spazio aereo europeo; che la Russia ha condotto manovre militari su ampia scala
provocatorie nelle immediate vicinanze dell'Unione europea e che sono stati resi
pubblici minacce dell'esercito russo e perfino attacchi nucleari; che la Russia ha sospeso
la sua partecipazione ai negoziati relativi al trattato sulle forze armate convenzionali in
Europa e ha violato il trattato sulle forze nucleari a medio raggio;

Q. considerando che l'energia, che svolge un ruolo centrale e strategico nelle relazioni UE-
Russia, è uno strumento chiave della politica estera russa; che la resilienza dell'Unione
europea alle pressioni esterne può essere conseguita attraverso la diversificazione
dell'approvvigionamento energetico e la diminuzione della dipendenza dalla Russia; che
per quanto riguarda la sua sicurezza energetica l'Unione europea deve esprimersi
all'unisono e mostrare una forte solidarietà interna;

R. considerando che la Federazione russa ha attivamente promosso l'Unione economica
eurasiatica; che tale progetto di integrazione economica non dovrebbe essere
considerato in concorrenza con l'Unione europea;

1. ribadisce che il coinvolgimento diretto e indiretto della Russia nel conflitto armato in
Ucraina e la sua annessione illegale della Crimea, assieme alla violazione dell'integrità
territoriale della Georgia nonché al ricatto economico e alla destabilizzazione politica
dei paesi vicini europei, costituiscono una violazione deliberata dei principi e dei valori
democratici fondamentali e del diritto internazionale; ritiene che nelle attuali circostanze
l'UE non possa considerare un ritorno al "business as usual" e non possa che procedere a
un riesame critico delle sue relazioni con la Russia, che includa l'elaborazione al più
presto possibile di un piano di persuasione ("soft-power") d'emergenza per contrastarele politiche aggressive e divisorie condotte dalla Russia e di un piano globale sulle sue
relazioni future con tale paese e con i suoi partner nell'Europa orientale; sottolinea che il
conflitto in Ucraina può avere soltanto una soluzione politica;
2. sottolinea che a questo punto la Russia, alla luce del suo operato in Crimea e
nell'Ucraina orientale, non può più essere trattata o considerata come un "partner
strategico"; evidenzia che il partenariato strategico deve essere basato sulla fiducia
reciproca e sul rispetto del diritto internazionale, che si fonda sulla democrazia, la
sovranità nazionale e la libertà di scegliere l'ordinamento costituzionale interno e gli
orientamenti di politica estera, l'integrità territoriale dello Stato, nonché il rispetto dello
Stato di diritto, dei diritti umani e dei principi della diplomazia e del commercio
internazionali;
3. esprime profonda preoccupazione per il fatto che ora la Russia si posiziona e agisce
apertamente come un rivale della comunità democratica internazionale e sfida il suo
ordinamento fondato su norme, non da ultimo nel tentativo di ridisegnare con la forza i
confini in Europa; è allarmato per la crescente atmosfera di odio nei confronti degli
attivisti dell'opposizione, dei difensori dei diritti umani, delle minoranze e delle nazioni
limitrofe, come pure per il deterioramento della situazione dei diritti umani e dello Stato
di diritto in Russia; condanna le intimidazioni nei confronti delle voci critiche mediante
violenze, processi, incarcerazioni e altre misure usate dallo Stato;
4. condanna l'arbitrario provvedimento che impedisce l'accesso di politici e funzionari
dell'UE al territorio della Russia e sottolinea che la dirigenza russa sta violando a più
riprese il diritto internazionale e le regole universali e impedendo la trasparenza;
considera questo atto controproducente e dannoso per i già fragili canali di
comunicazione tra l'Unione europea e la Russia; sottolinea che i politici e i funzionari
dell'UE colpiti dal provvedimento dovrebbero essere informati delle ragioni per le quali
è loro rifiutato l'accesso al territorio russo e dovrebbero avere il diritto di ricorrere
contro tale decisione dinanzi a un tribunale indipendente;
5. è del parere che nel lungo termine siano possibili e auspicabili rapporti costruttivi e
prevedibili tra l'UE e la Russia, a vantaggio di entrambe le parti, soprattutto alla luce
delle relazioni esistenti in materia di politica, commercio, trasporti ed energia, contatti
interpersonali, anche attraverso Erasmus+ e le misure comuni 1 , cooperazione
transfrontaliera, cambiamenti climatici, ambiente e cooperazione settoriale, tenendo
conto del fatto che le sanzioni reciproche sono nocive per entrambe le economie, che le
sfide e gli interessi comuni sulla scena mondiale devono essere affrontati e che la natura
frammentaria della percezione della sicurezza in Europa può essere superata attraverso
un dialogo rafforzato; accoglie con favore, a tale riguardo, l'esito positivo della
cooperazione tra l'Unione europea e la Russia in vari ambiti quali la lotta al terrorismo,
all'estremismo e alla criminalità organizzata, il partenariato della dimensione
settentrionale, i negoziati nucleari con l'Iran e il processo di pace in Medio Oriente;
invita la Russia a partecipare in modo costruttivo alla ricerca di una soluzione per il
conflitto in Siria;
6. sottolinea che le relazioni UE-Russia dovranno essere d'ora in poi basate sul rispetto del
diritto internazionale e su un dialogo in base al quale l'Unione europea sia disposta a
impegnarsi nuovamente e a rilanciare la cooperazione con le autorità di Mosca in una
serie di ambiti specifici di interesse comune; sottolinea che la ripresa della cooperazione
potrà essere presa in considerazione a condizione che la Russia rispetti l'integrità
territoriale e la sovranità dell'Ucraina, inclusa la Crimea, attui pienamente gli accordi di
Minsk (che includono il pieno controllo della frontiera da parte delle autorità ucraine, il
ritiro incondizionato delle truppe e degli armamenti russi e l'immediata sospensione
della prestazione di assistenza ai gruppi ribelli) e metta fine alla destabilizzazione delle
attività militari e di sicurezza alle frontiere degli Stati membri dell'Unione europea;
sottolinea che l'OSCE ha dimostrato di essere una struttura in grado di apportare un
contributo alla risoluzione della crisi; sottolinea che tale cooperazione, se sarà rilanciata,
non deve avvenire a scapito dei principi internazionali, dei valori europei e delle norme
e degli impegni internazionali; sottolinea che l'Unione europea deve definire
chiaramente sia le sue aspettative nei confronti della Russia, in particolare per quanto
riguarda il rispetto del diritto internazionale e degli obblighi contrattuali e il suo
comportamento come un partner prevedibile, sia le misure che adotterà dopo il 31
dicembre 2015, qualora la Russia non onorasse i propri impegni (o prima di tale data in
caso di gravi sviluppi sul terreno), e il riavvio della cooperazione che sarebbe disposta a
offrire in caso di rispetto degli impegni; sottolinea che tale cooperazione dovrebbe
rispettare pienamente le norme internazionali in materia di diritti umani;
7. loda la solidarietà e l'unità dimostrate dagli Stati membri nel contesto dell'annessione
illegale della Crimea da parte della Russia e del suo coinvolgimento diretto nella guerra
in Ucraina, che hanno consentito l'adozione e l'ulteriore estensione delle misure di
risposta subordinandole alla piena attuazione degli accordi di Minsk; esorta gli Stati
membri a considerare il mantenimento di questa unità come una priorità assoluta e ad
astenersi da relazioni e accordi bilaterali che potrebbero nuocere, o essere interpretati
come nocivi, a tale unità; ribadisce che l'unità dell'azione e la solidarietà tra gli Stati
membri e con i paesi candidati sono essenziali per assicurare la credibilità, la legittimità
e l'efficacia delle politiche dell'UE e la sua capacità di contrastare le sfide e le pressioni
esterne, oltre a favorire nel contempo una relazione più profonda e all'insegna della
cooperazione con i paesi del vicinato orientale;
8. sottolinea a questo proposito che una più profonda integrazione dell'UE, unitamente alla
coerenza fra le sue politiche interne ed esterne, è la chiave per la riuscita di una politica
estera e di sicurezza dell'Unione europea più coerente ed efficace anche nei confronti
della Russia; esorta pertanto gli Stati membri a portare avanti e intensificare i propri
sforzi volti a eliminare concretamente le strozzature dei processi decisionali e ad
adoperarsi congiuntamente ai paesi candidati per consolidare le politiche comuni, in
particolare nei settori del commercio, dei servizi e delle transazioni finanziari, della
migrazione, dell'energia, della gestione delle frontiere esterne, dell'informazione e della
sicurezza informatica;
9. ribadisce il proprio invito all'Unione europea e ai suoi Stati membri ad avvalersi
appieno delle disposizioni e degli strumenti previsti dal trattato di Lisbona, allo scopo di
rafforzare la natura lungimirante e strategica della politica estera e di sicurezza comune
europea; è inoltre fermamente convinto che il ruolo centrale dei diritti umani in ogni
aspetto dell'azione esterna dell'Unione europea sia un requisito essenziale per garantire
il suo ruolo rispettato e credibile di attore globale;
10. ribadisce la sua convinzione che la politica energetica costituisca un elemento
significativo della politica esterna dell'Unione europea; sostiene pertanto pienamente la
rapida creazione di una solida Unione europea dell'energia, in modo specifico
l'interconnessione delle reti energetiche nazionali, al fine di ridurre considerevolmentela dipendenza di singoli Stati membri da fornitori energetici esterni, in particolare la
Russia; esprime la propria ferma convinzione che le sfide alla solidarietà europea e le
vulnerabilità di quest'ultima, così come l'esposizione di alcuni singoli Stati membri e
paesi candidati al ricorso all'energia quale moneta di scambio politica e diplomatica,
possano essere combattute in modo efficace solo attuando integralmente la legislazione
dell'Unione europea in materia di energia, in particolare del terzo pacchetto sull'energia,
e completando un mercato interno europeo dell'energia che sia libero, trasparente,
integrato, sincronizzato, efficiente sul piano energetico – con una proporzione adeguata
di energie rinnovabili – e resiliente, con un approvvigionamento diversificato, e al quale
si debba applicare inequivocabilmente la legislazione in materia di concorrenza; invita
l'Unione europea a prestare un adeguato sostegno alle parti contraenti della Comunità
dell'energia che si sono impegnate ad applicare l'acquis dell'UE in materia di energia, al
fine di migliorare la propria posizione negoziale nei confronti dei fornitori esterni di
energia;
11. sottolinea la necessità e la rilevanza della sospensione della cooperazione con la Russia
nel settore della difesa alla luce dell'atteggiamento aggressivo del paese; esorta gli Stati
membri e i paesi candidati a evitare di prendere decisioni che possano mettere a
repentaglio questa posizione unitaria; ritiene pertanto che, nonostante il loro carattere
bilaterale, gli accordi nel settore della cooperazione di difesa con la Russia dovrebbero
essere valutati attentamente a livello di UE allo scopo di definire un approccio
appropriato e coerente; rileva l'importanza della cooperazione tra l'UE e la NATO a tale
riguardo;
12. esprime profonda preoccupazione per le crescenti restrizioni imposte alla libertà dei
media e di Internet, il rafforzamento dei controlli nei confronti dei media online, il
ricorso alla coercizione per mettere un freno al giornalismo imparziale e l'erosione degli
standard del giornalismo in Russia, nonché per il crescente monopolio degli organi di
informazione di proprietà statale sull'informazione disponibile per il pubblico russofono
all'estero; condanna il divieto di trasmissione dei canali televisivi ucraini e tatari in
Crimea;
13. rinnova la sua richiesta di potenziare le capacità di analisi e di monitoraggio della
propaganda russa, soprattutto in russo, al fine di poter identificare tempestivamente le
informazioni deliberatamente faziose diffuse in varie lingue dell'Unione europea e
rispondervi celermente e in modo appropriato; invita la Commissione a prevedere senza
indugi finanziamenti adeguati per progetti concreti volti a contrastare la propaganda
russa e la disinformazione russa all'interno e all'esterno dell'Unione europea, a fornire
informazioni obiettive al grande pubblico nei paesi del partenariato orientale e a
sviluppare strumenti adeguati di comunicazione strategica; accoglie favorevolmente, in
tale contesto, le conclusioni del Consiglio europeo del 20 marzo 2015 su un piano
d'azione al fine di contrastare le campagne di disinformazione; invita la Commissione e
gli Stati membri a definire inoltre un meccanismo coordinato per la trasparenza e per la
raccolta, il monitoraggio e la pubblicazione di dati sull'assistenza finanziaria, politica o
tecnica fornita dalla Russia a partiti politici e altre organizzazioni all'interno dell'UE, al
fine di valutarne la partecipazione e l'influenza a livello della vita politica e
dell'opinione pubblica nell'Unione e nel suo vicinato orientale, e ad adottare misure
adeguate;
14. è estremamente preoccupato per la recente tendenza dei media russi, controllati dallo
Stato, di riscrivere e reinterpretare eventi storici del XX secolo, quali la firma del patto
Molotov-Ribbentrop e i relativi protocolli segreti, nonché per il ricorso alla narrativastorica selettiva a fini di propaganda politica attuale;
15. è profondamente preoccupato per i contatti e la cooperazione sempre più intensi,
tollerati dalla dirigenza russa, tra partiti europei populisti, fascisti e di estrema destra, da
un lato, e gruppi nazionalisti russi, dall'altro; riconosce che ciò rappresenta un pericolo
per i valori democratici e per lo Stato di diritto nell'UE; invita a tale proposito le
istituzioni e gli Stati membri dell'Unione a prendere provvedimenti contro tale minaccia
rappresentata dall'emergere di un'"Internazionale nazionalista";
16. esprime profonda preoccupazione per il sostegno e i finanziamenti accordati dalla
Russia a partiti radicali ed estremisti negli Stati membri dell'UE; ritiene che il recente
incontro, a San Pietroburgo, dei partiti di estrema destra sia un insulto alla memoria dei
milioni di russi che hanno sacrificato le loro vite per salvare il mondo dal nazismo;
17. invita l'UE a sostenere progetti volti a promuovere e sviluppare elevati standard
giornalistici, la libertà dei media e un'informazione imparziale e affidabile in Russia,
nonché a smantellare la propaganda nell'UE e nei paesi del partenariato orientale; invita
la Commissione a rendere disponibili finanziamenti sufficienti per le iniziative intese a
sviluppare alternative mediatiche in lingua russa ai media russi controllati dallo Stato, al
fine di fornire al pubblico russofono fonti d'informazioni credibili e indipendenti;
18. ribadisce che il rispetto incondizionato dello Stato di diritto è un principio essenziale e
fondante dell'Unione europea e chiede una sua applicazione rigorosa, rapida e
incondizionata in qualsiasi caso di violazione delle regole; invita la Commissione ad
applicare con la stessa determinazione il principio della concorrenza libera ed equa nel
mercato unico, anche nel procedimento contro Gazprom; è del parere che l'Unione
europea e i suoi Stati membri debbano porre maggiore enfasi sulla necessità che la
Russia si ponga in modo costruttivo rispetto alla sua partecipazione all'OMC e rispetti
pienamente gli obblighi che ne derivano, segnatamente mettendo fine a tutte le misure
ingiustificate di restrizioni commerciali e garantendo un accesso non discriminatorio al
suo mercato;
19. invita la Russia a cooperare pienamente con la comunità internazionale nell'inchiesta
sull'abbattimento del volo MH17 e condanna qualsiasi tentativo o decisione di
concedere l'amnistia o di ritardare il processo nei confronti di coloro che sono
identificati come responsabili; rinnova l'appello rivolto alla Russia affinché restituisca
immediatamente i resti e tutte le scatole nere dell'aereo del governo polacco che si è
schiantato a Smolensk; invita tutte le istituzioni dell'Unione europea a sollevare tali
richieste in ogni contatto bilaterale con le autorità russe;
20. invita il governo della Federazione russa a riconoscere le dimensioni e la gravità del
problema della violenza e delle vessazioni nei confronti delle persone LGBTI in Russia
e a impegnarsi a prendere provvedimenti per porre fine a tali abusi e ad abrogare le
disposizioni della legge n. 135-FZ (la cosiddetta legge contro la "propaganda gay"), del
29 giugno 2013, che vietano la diffusione di informazioni sulle relazioni LGBTI; invita
il SEAE, la Commissione e gli Stati membri dell'UE a sollevare il tema dell'omofobia e
della violenza nei confronti delle persone e degli attivisti LGBTI negli incontri con i
funzionari russi competenti, anche ai massimi livelli; invita il SEAE, la Commissione e
gli Stati membri dell'UE, in conformità con gli orientamenti adottati dall'UE nel giugno
2013, a promuovere e proteggere l'esercizio di tutti i diritti umani da parte delle persone
LGBTI, a contribuire a combattere qualsiasi forma di violenza anti-LGBTI chiedendo
assistenza e indennizzi per le vittime di tale violenza, sostenendo le iniziative dellasocietà civile e del governo volte a monitorare i casi di violenza e formando il personale
preposto all'applicazione della legge;
21. in considerazione del fatto che lo sviluppo di una società civile autentica e indipendente
rappresenta un arricchimento per la società, esprime profonda preoccupazione per il
deterioramento della situazione dei diritti umani, inclusi i diritti di libertà di espressione,
associazione e riunione e i diritti delle persone LGBTI, e dello Stato di diritto in Russia
e in Crimea dopo la sua annessione illegale; condanna fermamente la continua
repressione del dissenso da parte del governo, che colpisce le ONG indipendenti con la
cosiddetta "legge sugli agenti stranieri", e la persistente e multiforme repressione di
attivisti, oppositori politici e critici del regime; richiama in particolare l'attenzione
sull'assassinio di Anna Politkovskaya, Natalya Estemirova, Boris Nemtsov, Sergey
Magnitsky, Alexander Litvinenko e altri; chiede che tutti gli assassinii di attivisti
politici, giornalisti e denuncianti siano indagati adeguatamente e in piena indipendenza,
che i responsabili siano consegnati alla giustizia in segno di lotta incondizionata contro
l'impunità e che si prendano in considerazione misure restrittive mirate qualora le
indagini non siano condotte in conformità delle norme internazionali; ribadisce la sua
esortazione al Consiglio di mantenere l'impegno che ha assunto di difendere questi
principi e di adottare, sulla base di una proposta che dovrebbe essere presentata in tempi
brevi dal Vicepresidente/Alto rappresentante, misure restrittive nei confronti dei
funzionari coinvolti nel caso Magnitsky, che è ben documentato; sottolinea che
l'obbligo della Russia di rispettare i diritti umani e lo Stato di diritto deriva direttamente
dal suo status di membro delle Nazioni Unite, del Consiglio d'Europa e dell'OSCE;
22. sottolinea l'importanza di continuare a fornire sostegno politico e finanziario agli
attivisti indipendenti della società civile, ai difensori dei diritti umani, ai blogger, ai
media indipendenti, agli accademici e alle personalità pubbliche apertamente critici e
alle ONG, al fine di promuovere i valori democratici, le libertà fondamentali e i diritti
umani in Russia e nella Crimea occupata; invita la Commissione a programmare
un'assistenza finanziaria più ambiziosa a favore della società civile russa a titolo degli
strumenti di finanziamento esterni esistenti; esorta l'Unione europea a incoraggiare i
funzionari e le organizzazioni della società civile russi che abbiano tendenza a
sviluppare una visione alternativa delle relazioni politiche e diplomatiche con l'UE
basata sul partenariato e la cooperazione; sottolinea la necessità di promuovere, quanto
più possibile, i contatti tra i popoli e mantenere, nonostante l'attuale stato delle relazioni,
un dialogo e una cooperazione forti tra gli studenti e i ricercatori dell'Unione europea e
della Russia, tra le società civili e le autorità locali, al fine di allentare le tensioni e di
migliorare la comprensione reciproca;
23. invita la Commissione a presentare una legislazione che assicuri la piena trasparenza del
finanziamento politico e che il finanziamento dei partiti politici nell'UE sia in linea con
le raccomandazioni del Consiglio d'Europa relative, in particolare, ai soggetti politici o
economici al di fuori dell'UE;
24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla
Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al governo e al parlamento della
Federazione russa, nonché ai governi e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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