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Elezioni in Israele

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Elezioni in Israele

Messaggioda franz il 17/03/2015, 10:12

Oggi Israele al voto, referendum su Netanyahu

di Ugo Tramballi17 marzo 2015

Il manifesto ufficiale nel quale Isaac Herzog e Tzipi Livni posano con la sobria e convenzionale eleganza di tutti i politici che vogliono governare, dalla California alla Cina, dice: «Leadership responsabile».

Una didascalia per indicare ciò che sembra mancare oggi a Israele e che domattina, dopo un martedì elettorale, il Paese forse avrà.
Ma quello che rappresenta di più le ambizioni di Sionismo Unito e forse coglie il vero punto delle elezioni 2015, è un altro poster, appeso nei corridoi del quartier generale della lista, al 53 di Yigal Allon, davanti al palazzetto dove gioca il Maccabi. Un giovane dal corpo scolpito - l'ideale del sionismo contemporaneo che non ara più la terra dei kibbutz ma apre startup, si fa i muscoli in palestra e mangia sushi - sta per togliersi la maglietta sanitaria: «Il governo è come una canottiera. Se non lo cambi, puzza».

La canottiera è Bibi Netanyahu, primo ministro da sei anni ininterrotti, un record per le tradizioni politiche israeliane. C'è l'economia e la sicurezza; ci sono i poveri, in fondo non così sventurati come in altre parti del mondo, ma insopportabilmente poveri in un Paese ormai ricco come Israele; c'è da decidere se ultimare le conquiste territoriali della Grande Israele o ritirare gli insediamenti per fare spazio a uno Stato palestinese. Ieri Bibi ha annunciato che se sarà eletto, uno Stato palestinese non nascerà mai. Ma il cuore, il punto di queste elezioni, è Benjamin Netanyahu: il voto per la Knesset nasconde un referendum su di lui. Non si tratta solo degli ultimi sei anni: Bibi aveva già governato dal 1996 al 99. Ma anche all'opposizione o nel breve oblio nel quale cadono tutti i politici d'Israele per poi risorgere, quella di Netanyahu è sempre stata una figura vistosa. “A Wonderful Land”, la satira che Channel 2 trasmette dal 2003, rappresenta Bibi Netanyahu esattamente come Maurizio Crozza interpreta Berlusconi: un mattatore, un politico dall'ego e dagli appetiti debordanti.

«Tre mesi fa, quando ha annunciato le elezioni anticipate, nessuno pensava che potesse essere battuto. Per la gente Bibi era una forza della natura contro la quale non c'era niente da fare, votava per lui anche chi lo temeva o lo detestava», racconta Polly Bronstein, vicepresidente del movimento pacifista OneVoice. Poi lei e un gruppo di altri giovani hanno creato V-15 in un appartamento di Tel Aviv, vicino ai boulevard. Una startup politica, nata per convincere gli elettori ad andare a votare, battere Netanyahu «perché non è possibile avere un primo ministro che ha cattive relazioni con tutti i governi del mondo», e sciogliersi una volta raggiunti gli obiettivi. Molti dei giovani che hanno aderito e ora sono sotto pressione, perché V-15, Vittoria 2015, non è un partito e dunque non ha l'obbligo di interrompere la sua campagna, sono creatori di startup tecnologiche. È un passaggio naturale perché il metodo è lo stesso: pensare e inventare.

«Noi non diciamo alla gente per chi votare ma di andare a votare», spiega Polly. «Il nostro campo va dai centristi moderati all'estrema sinistra: alle ultime elezioni ha votato solo il 71%. Nei feudi del centro-sinistra, a Tel Aviv ha votato solo il 62%, a Haifa il 58. Anche nel movimento dei kibbutz ha votato poco più del 60. Abbiamo creato una app con i nomi e gli indirizzi di tutti gli elettori di quest'area. Poi siamo andati a bussare porta a porta; siamo tornati una seconda volta, e lo stiamo facendo una terza con chi ancora è incerto».

Chi crea una startup ha l'obbligo di essere pragmatico. Così a V-15. «Se aumentiamo la partecipazione del 5% nel nostro campo, 180mila elettori in più, conquistiamo altri quattro seggi. Oggi bastano per mandare a casa Netanyahu. Ma non è un miracolo, è metodo». Forse Polly Brainstein esagera quando dice che «Bibi e le destre sono nel panico». Ma la reazione del premier contro V-15, diffusa sul suo profilo Facebook, è piuttosto putiniana: «Elementi dei giornali di sinistra in Israele e all'estero, hanno cospirato per portare Sionismo Unito illegittimamente al potere, con aiuti in denaro senza precedenti dall'estero». Un'oscura lobby ebraica contro Netanyahu: una contraddizione in termini, dopo il turbo-comizio al Congresso che i repubblicani americani gli avevano organizzato due settimane fa.

C'è aria di vittoria nei corridoi al 53 di Yigal Allon e a V-15, dove centinaia di volontari, giovani formiche determinate, stanno compiendo l'ultimo sforzo elettorale. E' dal 1999 che non accade. Il laburista moderato Herzog più Tzipi Livni, la pacifista venuta dalla destra più profonda (i suoi genitori erano militanti dell'Irgun, il sionismo più reazionario), sembrano la miscela giusta per vincere. Lo dicono tutti i sondaggi. Ma nessuno si sbilancia fino a sostenere che vinceranno tanto da formare un governo. L'ombra di Bibi, ai limiti di un'immortalità politica sconosciuta a Ben Gurion, Dayan e perfino a Shimon Peres, è ancora presente: potrebbe perdere le elezioni ma, con l'aiuto dei partiti minori della destra, vincere la coalizione per il suo quarto mandato.

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ABdfqPAD
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda pianogrande il 17/03/2015, 16:23

Netanyahu è un estremista e con gli estremisti la pace non si raggiungerà mai.

Ormai è solo da vedere come, quando etc. ma la formazione di uno stato palestinese è assolutamente inevitabile se non si vuole uscire dal mondo.

Con me uno stato palestinese non nascerà mai (più o meno testuale) è una affermazione di una mediocrità e di una bassezza morale da far venire i brividi.

Come si può avere la pace senza uno stato palestinese?

Netanyahu avrà la sua giusta sconfitta.
Diversamente, andranno avanti con lacrime e sangue accusandosi a vicenda e continuando la strage degli innocenti (da una parte e dall'altra perché gli innocenti non hanno colore) pur di mantenersi calda la poltrona.

La pace non si può raggiungere con dichiarazioni ed azioni di guerra.

Spero che il popolo israeliano lo abbia capito.
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda pianogrande il 17/03/2015, 23:00

Netaniahu: Arabi portati alle urne.

OK.
Niente stato palestinese e niente diritto di voto agli "arabi"?
Si potrebbe fare una legge per cui possono votare solo i cittadini israeliani che sono d'accordo con lui.
Con un po' di coraggio e di fantasia (le due cose devono sempre viaggiare assieme) una legge in base alla quale possa votare solo lui.
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda franz il 18/03/2015, 8:16

L'assurdo è che Netanyahu sostiene la costituzione di Israele come Nazione ebraica, sulla falsariga di chi sostiene lo stato islamico, fondato su principi religiosi.

Comunque dopo che i dati degli exit poll davano un testa a testa, con 27 seggi ai due principali schieramenti (likud e laburisti) ora emerge, con il 99% dei voti scritinati, una netta vottoria del likud (29 seggi su 120, forse anche 30). Il centrosinistra sarebbe fermo a 24. Pero' la lista araba emerge come terza forza.

http://www.repubblica.it/esteri/2015/03 ... ref=HREA-1

GERUSALEMME - Passando dagli exit poll ai voti effettivi non è più testa a testa tra Netanyahu ed Herzog. Anzi emerge una vittoria ancora più ampia del premier israeliano uscente Benjamin Netanyahu. Sulla base del 99,5 % delle schede scrutinate il Likud ha conquistato 29 seggi sui 120 della Knesset (nel 2013 ne aveva ottenuti solo 18), 5 in più dei favoriti (nei sondaggi) del Fronte Sionista di centro sinistra di Isaac Herzog, fermi a quota 24. A questo punto, secondo i media e contro gli exit-poll, Netanyahu sarebbe in grado di formare una maggioranza di destra forte di oltre 60 seggi (su 120).

Terzi, con 14 seggi, i partiti arabi, uniti per la prima volta in un'unica lista.

A seguire i centristi di Yar Lapid con 11 deputati (in forte calo contro i 19 di due anni fa) membri del governo uscente. Al quarto posto si registra l'exploit di Kuluna, il movimento sempre centrista, fondato solo lo scorso novembre da Moshe Khalon, con 10 seggi, che diventano l'ago della bilancia. Khalon, prima di conoscere i risultati, aveva annunciato di essere pronto a governare sia con Netanyahu che con Herzog e che si sarebbe regolato in base ai risultati.

Dietro i centristi, con 8 deputati per la destra nazionalista dei coloni di 'Focolare Ebraico' di Naftali Bennet (ne aveva 12), alleato di Netanyahu.

Con 7 deputati a testa i due partiti religiosi: la destra ultraortodossa dello Shas (ne aveva 11) e lo United Torah Judaism, che conferma quelli che aveva.

Batosta invece per la destra di Yisrael Beitenu, del 'falco' per eccellenza, il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, che ha ottenuto solo 6 seggi contro i 13 della precedente Knesset.

La sinistra del Meretz arretra a 4 seggi (2 in meno).

Con questi numeri la soluzione di un governo di unità nazionale, per cui si era espresso il presidente Reuven Rivlin, sembra ormai tramontata. Subito dopo la fine delle operazioni di voto, ieri sera Netanyahu ha rivendicato la vittoria e ha annunciato di aver "chiesto a tutti i leader dei partiti di destra di formare senza indugio un governo forte e stabile capace di occuparsi sicurezza e benessere per tutti i tutti cittadini di Israele". Il riferimento è agli alleati di Focolare Ebraico, il partito dei coloni di Naftali Bennet, i centristi di Kulanu, di Moshe Khalon (ex Likud ed ex ministro di Netanyahu), Yisrael Beiteinu del falco ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, la destra religiosa sefardita dello Shas di Aryeh Deri, e quella dello United Torah Judaism. Sulla carta Netanyahu può contare quindi su 67 deputati sui 120 della nuova Knesset.

Il premier ha promesso che formerà il suo nuovo governo "di centro-destra", e non di unità nazionale come avrebbe voluto il presidente Reuven Rivlin, "entro due/tre settimane". Anche se la decisione di affidare l'incarico spetta al presidente, è molto probabile che questi decida di dare il mandato a Netanyahu, leader della coalizione che ha preso più voti.

Vedere anche http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ABkXD1AD
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda pianogrande il 18/03/2015, 9:56

Bruttissima notizia.
I seminatori di paura e di odio razziale hanno vinto un'altra volta.
Israele si condanna all'isolamento internazionale (almeno nelle posizioni ufficiali) e a vivere la sua prepotenza mascherata da ricerca di sicurezza.
I palestinesi vengono di nuovo condannati a subire la prepotenza di Israele condita da accuse di terrorismo visto che chi vince ha sempre ragione.
Chi continuerà ad essere critico con la prepotenza di Israele continuerà ad essere accusato di anti sionismo quando magari dovrà andare su google a vedere questo cacchio di sionismo che cosa è.
Ci vorrà tempo, ancora tanto tempo e tanta sofferenza.
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda franz il 18/03/2015, 13:52

Ma sai chi fuori di Isrele ha inneggiato alla vittoria di Netanyahu?
Beh, Hamas, e non dovrebbe sorprendere.
D'altronde diversi commentatori concordano con l'argomento che dati i vicini che si ritrova, Israele va a destra per forza di cose.
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda pianogrande il 18/03/2015, 16:32

Hamas può andare a farsi friggere.
Altro predicatore di violenza.
A me interessano il popolo palestinese e il popolo israeliano.
Entrambi vanno incontro a grossi guai sia con Hamas che con Netaniahu.
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda franz il 18/03/2015, 17:42

pianogrande ha scritto:Hamas può andare a farsi friggere.
Altro predicatore di violenza.
A me interessano il popolo palestinese e il popolo israeliano.
Entrambi vanno incontro a grossi guai sia con Hamas che con Netaniahu.

Sono perfettamente d'accordo.
Solo che a Gaza i palestinesi votano Hamas ed in Israele gli israeliani votano Netanyahu.

Anzi vedo che nel 2006 questi sono i risultati in palestina (tutta): hamas primo partito con il 44,45%
http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_l ... i_del_2006

Vedo che nel 2014 avrebbero dovuto svolgersi nuove elezioni ma ... nulla si sa di loro
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Re: Elezioni in Israele

Messaggioda pianogrande il 18/03/2015, 18:58

Paura, ignoranza e chi ne approfitta.
Un coacervo che è sempre stato una miscela esplosiva.
Sconsolante, davvero.
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