fuga da centrale nucleare slovena

[franz]

Ue lancia allarme per fuga
da centrale nucleare slovena

BRUXELLES - La Commisione europea ha lanciato un allarme in tutta Europa per un incidente verificatosi in una centrale nucleare in Slovenia. La fuga di liquido dall'impianto di raffreddamento è avvenuto nella centrale nucleare di Krsko, a 130 chilometri in linea d'aria da Trieste. "E' stata attivata una procedura di spegnimento sicuro dell'impianto", ha affermato l'organo organizzativo dell'Unione Europea.

Fonti della Nek, la società che gestisce la centrale di Krsko, hanno assicurato che non c'è stata alcuna fuga radioattiva nell'ambiente. Anche nel comunicato diffuso a Bruxelles si legge che al momento non è stata rilevata alcuna fuga radioattiva.

(4 giugno 2008) / repubblica.it

Slovenia, allarme in centrale nucleare

Un incidente sarebbe avvenuto nell’impianto nucleare di Krsko, in Slovenia. La Commissione europea ha annunciato di aver ricevuto una segnalazione, spiegando che è già stata attivata la procedura di sicurezza per lo spegnimento dell’impianto. Il messaggio d’allerta, spiega un comunicato, è arrivato alle 17.38 e al momento di diffondere la nota (ore 18.27) la potenza del reattore è stata ridotta al 22%.
corriere.it

[annalu]

Che dire?
Mai che arrivino buone notizie.

Speriamo bene, e che il vento sia favorevole...

annalu

[Perrynic]

Che dire?
Mai che arrivino buone notizie.

Speriamo bene, e che il vento sia favorevole...

annalu

Voglio vederla in positivo, chissà forse mi ricresceranno forse i capelli!!

Saluti Perrynic

[franz]

brevi riflessioni sull'incidente.

per fortuna si è rivelato essere un incidente di livello zero (nella classificazione degli incidenti da parte dell' IAEA).

Un incidente banale, se avvenisse ovunque, ma che in una centrale nucleare richiede procedure particolari e informazioni ai cittadini, a garanzia della sicurezza e della trasparenza.

Queste procedure hanno pero' l'effetto di allarmare i cittadini, creando un curioso effetto.
Sono proprio le procedure di sicurezza a far si' che le centrali nucleari (e altri luoghi, per esempio le banche) siano luoghi sicuri.
Se succede qualcosa in una centrale (o nella cassaforte di una banca) le persone si allarmano.
Perché pensano che non ci sia abbastanza sicurezza e che potrebbe succedere qualche cosa in un'altra centrale (o nella propria banca).

Quindi si chiede piu' sicurezza e trasparenza ma questi fa si' che ancor piu' il minimo incidente (letteralmente qualsiasi imprevisto) abbia rilievo. Ma forse cosi' si distrae l'attenzione da pericoli molto piu' concreti che ci sono altrove.

Un caso simile lo si nota anche con gli OGM. Sono oggi gli organismi piu' studiati e controllati del pianeta.
Proprio per questo è implicito pensare che siano pericolosi. Invece non lo sono. Ma si chiedono lo stesso piu' controlli.
Questo crea un effetto a catena, perché aumentando i controlli cresce la percezione della loro pericolosità.

Sono assai piu' pericolosi i normali vegetali (molti sono pieni di tossine, che usano come arma di difesa contro gli erbivori) come ad esempio il comune prezzemolo, senza dover entrare nel dettaglio dei funghi che a volte sterminano intere comitive al ristorante. Eppure fidandoci delle nostre conoscenze o del parere di un amico fungaiolo mangiamo funghi senza grandi problemi e scartiamo cibo OGM se cosi' etichettato al supermercato.

Ovviamente un incidente in una centrale nucleare se capitasse sarebbe gravissimo.
Si tratta di un evento raro, improbabile, ma dalle conseguenze devastanti.
Proprio per questo i controlli riducono questo rischio ai minimi termini.

Sull'altro fronte abbiamo invece incidenti molto meno rari, molto piu' probabili, con danni che sembrano meno gravi e locali, ma che ripetuti giorno per giorno hanno a mio avviso effetti assai piu' gravi per il pianeta.
Nel campo petrolifero per esempio sia gli incidenti con le petroliere sia la combustione dei derivati (nafta, benzina, gasolio) stanno creando danni sia al mare, sia al clima sia alla nostra salute.

Ma si fa molta piu' fatica a sentire quei campanelli d'allarme.
Si rischia infatti di fare la fine della rana bollita.

Si dice (non ho mai provato e mai provero') che se si mette una rana viva in una pentola di acqua calda essa salta via di colpo, mettendosi al riparo. Invece se la si mette nell'acqua fredda e la si scalda molto lentamente, non si accorgerà di nulla, perché i cambiamenti avvengono a livelli impercettibile. Cosi' è possibile, si dice, bollirla viva.
Non squilla nessun campanello di allarme.

Ecco, io piu' che preoccuparmi dei campanelli che suonano in Slovenia mi preoccuperei di quelli che non sento squillare.

Ciao,
Franz