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La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi

MessaggioInviato: 29/12/2014, 11:48
da franz
La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi d'Europa

Il debito pubblico è inferiore a quello di Germania, Francia, Spagna e Italia. Il Pil cresce rapidamente e il divario con i Big si riduce, mentre il deficit è sotto controllo. Per il presidente della Bce, Mario Draghi, Vilnius "ha dato una efficace lezione a tutti gli altri"
di GIULIANO BALESTRERI

29 dicembre 2014

MILANO - L'Eurozona si allarga. Dal primo gennaio l'euro sarà la moneta ufficiale anche della Lituania, l'ultima delle tre repubbliche baltiche ad aderire alla divisa unica, dopo l'ingresso dell'Estonia nel 2011 e della Lettonia nel 2014. L'ingresso di Vilnius, con i sui 3,5 milioni di abitati e 35 miliardi di Pil, non cambiarà certo gli equilibri e le prospettive dell'area, ma ha un forte significato geopolitico: nonostante le difficoltà a uscire dalla crisi, l'Eurozona rimane estremamente attraente anche per un'area delicata e complessa come il Baltico. Una regione da sempre divisa tra l'Europa e l'Asia. Ma, d'altra parte, è proprio in Lituania che iniziarono i moti destinati a portare al collasso l'Unione sovietica.

Motivo sufficiente per pagare il prezzo necessario in termini di convergenza economica per entrare nel club dell'euro. Gli interventi varati a livello di bilancio, per rispettare i parametri di Maastricht, però hanno dato i loro frutti: dopo essere cresciuto del 3,4% nel 2013, quest'anno il Pil lituano dovrebbe mettere a segno un +2,7% e poi accelerare ancora a +3,1% nel 2015. Un'azione che lo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, definì "rapida ed audace", dopo che con la crisi internazionale nel 2009 l'economia aveva registrato una contrazione del 15%: "La Lituania - ha detto Draghi - ha dato una efficace lezione a tutti gli altri" paesi europei.

Adesso Vilnius può permettersi di guardare dall'alto in basso, tutti gli altri grandi d'Europa, con parametri migliori persino dei paesi fondatori. Quasi un paradosso pensando l'ingresso nell'euro era stato chiesto per il 2007, ma la domanda lituana fu respinta a causa dell'eccessivo livello d'inflazione che non riusciva a scendere sotto l'1,7% fissato dai parametri di Maastricht: l'adesione è così slittata al 2010, poi al 2013 e infine a giovedì. L'inflazione, nel frattempo, è calata allo 0,4% (ultima rilevazione Eurostat) in linea con l'Eurozona e meglio della Spagna caduta già in deflazione.

Pil. L'economia della piccola repubblica baltica vale appena 35 miliardi di euro, il Pil pro-capite è passato dal 35% della media Ue nel 1995 al previsto 78% del 2015. Quest'anno è salito fino a 19.400 euro, ancora lontano dai 28.500 euro dell'Eurozona o dai 32.600 della Germania, i 25mila euro della Spagna e i 26.500 dell'Italia non sono certo più un miraggio.

Debito pubblico. Sul fronte del debito nazionale, Vilnius non deve certo prendere lezioni da nessuno, anzi come suggerisce Draghi dovrebbe essere presa ad esempio dagli altri partner europei. I parametri di Maastricht prescrivono un tetto massimo pari al 60% del Pil: l'Eurozona è al 90,9%, l'Ue all'85,4% e tra i grandi - al netto dell'Italia che secondo Eurostat è al 127,9% - nessuno è all'interno delle regole, si va dal 77% della Germania al 92,2% della Francia passando per il 92,1% della Spagna. La Lituania è ferma al 39%.

Deficit. Per Maastricht il disavanzo di bilancio non dovrebbe superare il 3% del Pil: Vilnius è al 2,6% con il 2,8% dell'Eurozona e il 3,2% dell'Unione europea allargata. E se la Germania con un avanzo dello 0,1% è un modello per tutti, la Lituania è in linea con il 2,8% dell'Italia, ma può dare lezioni a Francia (4,1%) e Spagna (6,8%).

Disoccupazione. Non c'è alcun trattato che preveda un tetto massimo alla disoccupazione, ma tasso di senza lavoro, spesso, spiega più di qualuque cosa lo stato di salute di un Paese, non per nulla era uno dei parametri utilizzati dalla Federal Reserve americana per decidere quando terminare gli stimoli all'economia Usa. La maglia rosa, in Europa, spetta alla Germania con il 4,9%, ma la Lituania con il suo 9,9% fa meglio di tutti i grandi del Vecchio continente dalla Francia (10,5%) all'Italia (13,2%) fino alla Spagna (24%). Nell'Eurozona, complessivamente, i senza lavoro sono l'11,5%. Abbastanza per pensare che Vilnius, nella moneta unica possa entrarci con pieno diritto

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... ef=HREC1-3

Re: La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi

MessaggioInviato: 29/12/2014, 13:38
da ranvit
Perchè si vogliono rovinare? :D

Re: La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi

MessaggioInviato: 29/12/2014, 14:09
da franz
ranvit ha scritto:Perchè si vogliono rovinare? :D

Forse conoscono - a loro spese - il comunismo (ed il populismo conseguente) e quindi sanno che direzione prendere per evitarlo ;)

Re: La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi

MessaggioInviato: 29/12/2014, 19:45
da trilogy
ranvit ha scritto:Perchè si vogliono rovinare? :D


Infatti sono scappati tutti, non c'è più nessuno. Sono emigrati in 670 mila, sono rimasti circa 2,9 milioni di abitanti ... :mrgreen:

Dal 1990 la popolazione lituana è diminuita di oltre mezzo milione di abitanti, in conseguenza sia dell’emigrazione sia del calo delle nascite. Tra il 2005 e il 2010, la Lituania ha registrato il più alto tasso di emigrazione a livello europeo (2,3%). Non è un caso che oggi le rimesse dall’estero costituiscano più del 4% dell’intero pil lituano.
http://www.treccani.it/enciclopedia/lit ... litico%29/

Re: La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi

MessaggioInviato: 30/12/2014, 1:02
da pianogrande
La situazione economica generale e il benessere della gente, evidentemente, non è detto che coincidano (non per tutta la gente, almeno).

Questo non per dire che allora è meglio far debiti e non pagarli ma per fare una riflessione o porsi qualche domanda sui metodi attraverso i quali certi risultati vengono ottenuti.

Non so quasi niente della Lituania ma adesso divento curioso.

Re: La Lituania entra nell'Euro e già batte tutti i grandi

MessaggioInviato: 30/12/2014, 10:41
da franz
Pare che quello dell'emigrazione sia per la Lituania una lunga tradizione.
Un po' anche come per l'Italia, a ben vedere.

http://www.voxeurop.eu/it/content/artic ... o-infinito

Dal 2011 ci sono pero' segnali di inversione di tendenza, come citato nel riquadro finale di quell'articolo.
Un ritorno che preoccupa

"Gli emigrati ritornano: c’è da esserne contenti?”, si chiede Veidas riguardo all’inversione della tendenza degli ultimi vent’anni. Nel 2011 almeno 14mila lituani sono rientrati in patria, tre volte più che nel 2010. Se si aggiungono le migliaia di stranieri che vivono in Lituania, “l’avvenire demografico del paese non è poi così tragico come l’hanno dipinto”, commenta la rivista.

Il fenomeno dipende soprattutto “dalla saggia politica del premier Andrius Kubilius, responsabile del più alto tasso di crescita economica dell’Ue”. Ma il governo si chiede se “queste 14mila persone faranno ripartire l’economia lituana o al contrario diventeranno un peso supplementare per un sistema sociale già debole”.

Per la Lituania l’emigrazione è stata “un dono di Dio e dell’Unione europea”, scrive Veidas. Nel 2010 i lituani all’estero hanno inviato un miliardo di euro di rimesse, circa il 4 per cento del pil. Senza contare i risparmi in sussidi di disoccupazione. Quelli che tornano sono lavoratori, ma non hanno spirito imprenditoriale ed è proprio questo ciò di cui la Lituania ha più bisogno.