Il giappone non cresce

[franz]

de profundis per le politiche keynesiane di Abe

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Il PIL del Giappone crolla per il terzo trimestre consecutivo (-0,4% su base trimestrale e -1,6% rispetto a 12 mesi fa). Sono passati 2 anni dall'inizio dell'adozione della cosiddetta politica monetaria di Quantitative Easing (palesemente di stampo keynesiana), che consiste sostanzialmente nell'incrementare la base monetaria, per svalutare la propria valuta, per far ripartire le esportazioni e indurre la ripresa dei consumi i quali determinerebbero un incremento di ricchezza. Guardate invece qui:

Detto da molti economisti, anche molto affermati, sembrerebbe che questa politica monetaria farebbe resuscitare qualunque economia che la adotti. Addirittura, in Europa c'è chi invidia il Giappone per questa sua possibilità di azione e che sbava all’idea di poter adottare anche da queste parti certe misure politiche di espansione della base monetaria.

Cari lettori, prendete nota del fatto che, nonostante l’adozione della magica ricetta politica del Quantitative Easing, il Giappone non sta producendo più ricchezza (meglio ancora, la incrementa leggermente ma in maniera molto - ma molto - inferiore rispetto alle altre super economie del mondo). Guardate di seguito il PIL reale del Giappone confrontato con quello delle altre potenze mondiali; con tutti quegli Yen stampati (da due anni a questa parte), secondo gli economisti che sostengono questa politica, il Giappone avrebbe dovuto ottenere molto di più che un ultimo posto in classifica:

La sua popolazione invecchia più velocemente, risparmia e investe sempre meno e ha ridotto i consumi. La bilancia commerciale è perennemente in negativo. Guardate:

E' da 2 anni che il Giappone si è totalmente votato alla teoria economica keynesiana e alle sue ricette, le quali prevedono più spesa pubblica, più svalutazione della valuta e più inflazione dei prezzi di mercato, in cambio di una ripresa economica. E invece, nel caso giapponese, non vi è stata alcuna ripresa economica. Dopo aver espanso a più non posso la quantità di Yen in circolazione, vi è rimasto solo debito pubblico (il più alto del mondo), alto costo della vita, basso potere d'acquisto dello Yen e tasse. Guardate:

Eppure in Giappone c'è sovranità monetaria; lì i governanti sono autonomi nelle scelte di politica monetaria; e come certi economisti di casa nostra dicono, ciò dovrebbe dissipare ogni nube sull'economia. Ma il caso giapponese insegna che il risultato non è poi così scontato come si millanta, ma che spesso è quello pietoso che si osserva dai dati ufficiali.

Come lo spiegano gli adepti di lord Keynes? E come lo spiegano invece gli adepti della MMT?

Quando sentite keynesiani e neokeynesiani delirare con le loro formulette magiche, fate una cosa: sbattegli in faccia questi grafici sul Giappone e godetevi l'imbarazzante momento di mirabolanti tentativi di costoro di giustificare l'evidente fallimento di ciò che affermano e insegnano.
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PS tutti i grafici indicati nel documento originale:
http://www.pasqualemarinelli.com/index. ... ude_id=101

[pianogrande]

Rifacendomi alla spiegazione appena ricevuta, il Giappone non ha fatto altro che produrre inflazione endogena.

Mi viene in mente il mitico film "La banda degli onesti".

Stampare denaro può arricchire solo se lo si fa per piccole quantità e per poche persone (i falsari, ad esempio).

Per i giapponesi potremmo farne una versione diversa: La banda degli ingenui.

Il denaro a cui non corrisponde ricchezza reale prodotta (sempre grazie Franz) è denaro falso.

Insomma, Shinzo Abe è solo un falsario.

[flaviomob]

La Cina è 97esima o giù di lì per Pil pro capite.

Nel grafico invece appare come una corazzata (il dato pro capite non è il dato globale)




La scala logaritmica con partenza =100 trae in inganno. E' chiaro che se un paese è molto ricco già in partenza (anno 1990) non può crescere come la Cina o l'India.


Ma anche ivi guardando bene bene vicino vicino la linea del Giappone e quella d'Europa che cosa si nota? Che il Giappone tende ad avvicinarsi al Vecchio Continente negli ultimi tre anni... guardampò...


Qui un'analisi che contraddice quella postata da F

http://scenarieconomici.it/calo-del-pil ... in-europa/

A contribuire al calo della crescita giapponese è stato, a mio parere, il mancato finanziamento del deficit tramite il QE, difatti questo anzichè aumentare per sostenere l’economia,si è contratto dal -9.2% al 7.6% nel periodo 2013-2014.
In sostanza il Giappone è in recessione per aver adottato quei criteri macroeconomici europei di austerità (oggi criticati), che si sono rivelati più incisivi sul calo del pil, rispetto alla politica di accomodamento monetario (QE).

(e all'aumento dell'IVA)

Trilogy, we need you

[franz]

A trarre in inganno, ma è scritto nella spiegazione del grafico stesso, è il fatto che tutti i paesi "plottati" sono messi a 100 nell'anno iniziale di riferimento (1990). Vero che all'inizio uno pensa .... "WTF" e pure io sono rimasto perpesso un paio di secondi.

Ma c'è una ragione per farlo.

La tecnica di mettere a 100 una base dipartenza è ottima per comparare crescite e crolli.
Lo si usa anche per le azioni, fondi ed ogni asset variabile.

Per quanto riguarda il contrasto con altre cose da me postate (che non è detto che condivida) il problema è che il contrato è tra l'impostazione antirigorista di scenarieconomici e quella del posto che ho messo qua sopra.
Il fatto che l'europa sia il peggir malato del mondo, anche rispetto al giappone, potrebbe essere trovato nella quantita di spesa pubblica e relative pressioni fiscali.

Queste le differenze sulla spesa pubblica
https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false

Questo il carico fiscale
https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false

Questi i relativi debiti
https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false

[ranvit]

Il fatto che l'europa sia il peggir malato del mondo, anche rispetto al giappone, potrebbe essere trovato nella quantita di spesa pubblica e relative pressioni fiscali.

Sicuramente è anche per questo. Ma non è l'unica ragione.

Del resto il Welfare europeo, che credo sia al di sopra del resto del mondo, è una conquista legata al fatto che da tempo l'Europa è stata al primo posto per civiltà negli standards di vita....e mica vogliamo rinunciarci
Gli altri Paesi del mondo si stanno affacciando solo da poco ad un livello civile di vita: quindi le loro spese pubbliche e relative pressioni fiscali sono ovviamente piu' basse...ma al piu' presto tenderanno ad allinearsi all'Europa.
(Fanno eccezione gli USA...per ora: un miscuglio di arretratezza vergognosa nel welfare e di grande ricchezza a disposizione di chi sa meglio tener conto della legge della jungla. Non vivrei mai in un Paese cosi' rozzo, violento, pacchiano venato di un fanatismo nazionalista, religioso ed individualista! Certo, li' chi sta bene....sta veramente bene, ma c'è una marea di povertà vergognosa!)

Tornando a noi europei, c'è il dramma della mentalità tedesca che ha sfasciato l'Europa già tre volte in 100 anni...e quello della "spesa facile" in alcuni Paesi cicala. Ma per questi ultimi si sta provvedendo....e se i tedeschi riusciranno a diventare meno "crucchi" , tutto sarà diverso.

[franz]

Il fatto che l'europa sia il peggir malato del mondo, anche rispetto al giappone, potrebbe essere trovato nella quantita di spesa pubblica e relative pressioni fiscali.

Sicuramente è anche per questo. Ma non è l'unica ragione.

Del resto il Welfare europeo, che credo sia al di sopra del resto del mondo, è una conquista legata al fatto che da tempo l'Europa è stata al primo posto per civiltà negli standards di vita....e mica vogliamo rinunciarci

Eppure mi sa che a qualche cosa bisognerà rinunciare.

Cito da un lungo testo che ho trovato in rete:

La signora Merkel ha affermato che l’Europa rappresenta a livello mondiale il 7% della popolazione, il 25% dell’economia e il 50% dell’assistenza e della previdenza sociale. Il punto però è (e la signora Merkel lo sa) che le cifre in pochi anni cambieranno. La popolazione scenderà sotto il 5%, l’economia verso il 15%, la previdenza sociale resterà ai livelli noti fino a quando potremo avere l’illusione di finanziarla con ulteriori debiti.

E questo all'interno di un testo molto critico verso l'Europa.
Per chi volessere leggerlo, è molto interessante: http://www.ticinolive.ch/2014/11/13/tit ... obre-2014/

[ranvit]

Anche il resto del mondo man mano che cresce economicamente aumenterà il suo Welfare.

Poi che in Europa si esageri, in qualche caso, posso convenire...e convengo.

[franz]

Anche il resto del mondo man mano che cresce economicamente aumenterà il suo Welfare.

Poi che in Europa si esageri, in qualche caso, posso convenire...e convengo.

D'accordo anche io sulla prima. Il welfare aumenterà ovunque.
Un po' in Europa dovrà essere ridimensionato.
Il dramma dell'Italia è che a parte una spesa abnorme di previdenza, il resto del werlfare è nettamente sottodimensionato.

[flaviomob]

E perché mai dovrebbe essere ridimensionato il welfare e non gli sprechi? La corruzione, che in Europa è presente? Le inutili faraoniche spese militari? I dati in % non rappresentano nulla, se altri paesi crescono nel welfare e nell'economia è chiaro che la % europea scende, ma i valori assoluti sono ben altra faccenda.

[franz]

Ma ridimensionamo tutto, non c'è problema.
Pero' a spese faranoniche, militari e corruzione il resto del mondo per ora batte l'europa.
Voui mettere la corruzione in brasile, in russia, in sud-africa, in india?
E le spese militari americane e russe (in rapporto al PIL) con quelle europee?
Per ora l'europa è in vetta al welfare, cosa buona e giusta, fintanto che è sostenibile.
È l'italia che (previdenza a parte) ha un welfare che fa schifo ma primeggia in corruzione e spese faraoniche o clinetelari.

E, per tornare al tema, malgrado la grande spesa pubblica .... non cresce.
O dobbiamo dire "a causa dell'eccessiva spesa pubblica" non cresce?