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Potere economico, governi e democrazia

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda gi.bo. il 07/11/2014, 15:07

U.S.A. Elezioni mietermi 2014
Al Senato i repubblicani ottengono la maggioranza a scapito dei democratici e strappano sette seggi. Il Gop ha la maggioranza anche alla Camera, spuntando le armi legislative del presidente che ora dovrà gestire il potere esecutivo in condizione di debolezza......

....Per quanto riguarda i numero dell'affluenza, invece, alle ultime elezioni di midterm nel 2010, su 210milioni di cittadini americani in età per poter votare solo 95,9 milioni (il 45%) si sono recati alle urne. Il numero dei partecipanti è aumentato con le presidenziali del 2012, quando, secondo il Census Bureau, la percentuale degli elettori è salita al 62%.

Elezioni più care della storia
Con 3,68 miliardi di dollari stimati(quasi 3 miliardi di euro), quelle di quest'anno saranno le elezioni di midterm più costose della storia degli Stati Uniti. Candidati e partiti politici hanno speso circa 2,7 miliardi di dollari, mentre altri 900 milioni provengono da gruppi esterni.
Complessivamente, i Repubblicani dovrebbero spendere 1,92 miliardi di dollari, mentre i Democratici 1,76 miliardi.
(da: http://www.repubblica.it/esteri/elezion ... -99781022/)

Borsa: Europa festeggia elezioni di midterm Usa, Milano chiude a +2,6% da : http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/ ... E=!BMPS.MI

Conservatori hanno maggioranza al Senato. Leader Camera Mitch McConnell, detterà l'agenda per due anni. Azionario visto guadagnare +8-15%.
http://www.wallstreetitalia.com/article ... dterm.aspx

Certo, se avessero vinto i Democratici, con tutti i loro difetti (Non e’ che sia un partito di sinistra.Da chi li prendono queste montagne di soldi?), come sarebbero andate le cose?

Se per aver riformato un po’ la sanità e qualche altra cosa l’esito e’ questo, c’e’ veramente da chiederci se le democrazie e quindi i governi sono cosi’ liberi da legiferare secondo le indicazioni dei loro elettori o questa e’ solo una pia illusione per chi continua a crederci?

Se non fai continuamente i loro avidi interessi, questi son sempre pronti a mettere a carita’ qualsiasi governo.
Quindi, tutte le nostre “chiacchiere” possono dare qualche risultato o sono solo uno sfogo contro le ingiustizie di quei pochi che decidono sulla ns. pelle?

Ora in questo mondo globalizzato , siamo in grado di trovare alternative a tutto questo o ci dobbiamo continuamente accontentare sempre delle poche briciole che gettano dagli spalti dell’arena e noi sempre ad aspettare il giudizio del loro pollice?


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Re: Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda pianogrande il 07/11/2014, 18:33

Gli elettori sono sempre quelli e, se non votano più per Obama, c'è da chiedersi perché.

Detto questo, mi dispiace per le mancate riforme sociali ma Obama è stato una sostanziale delusione per i suoi elettori.

Non aveva i poteri forti dalla sua parte?

Non lo so.

La patetica non chiusura di Guantanamo, basterebbe da sola a caratterizzare questa presidenza debole e indecisa.

Non gioisco certo per il ritorno al potere dei repubblicani e con la dinastia Bush che continua a premere alle porte.

http://www.analisidifesa.it/2014/06/die ... uantanamo/
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Re: Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda gi.bo. il 07/11/2014, 20:40

pianogrande ha scritto:Gli elettori sono sempre quelli e, se non votano più per Obama, c'è da chiedersi perché.

Detto questo, mi dispiace per le mancate riforme sociali ma Obama è stato una sostanziale delusione per i suoi elettori.

Non aveva i poteri forti dalla sua parte?

Non lo so.

La patetica non chiusura di Guantanamo, basterebbe da sola a caratterizzare questa presidenza debole e indecisa.

Non gioisco certo per il ritorno al potere dei repubblicani e con la dinastia Bush che continua a premere alle porte.

http://www.analisidifesa.it/2014/06/die ... uantanamo/
Non aveva i poteri forti dalla sua parte?
Dove li ha trovati queste montagne di soldi per la campagna elettorale?
Da chi sono stati sovvenzionati ?

Analizzare e critica ora questo voto e' piu' che doveroso ma non basta se non si capiscono le cause di tutto questo

Quindi, e'' questo "sistema democratico" che non ti permettera' MAI d'essere democratico.

Facendo politica in questo modo prima o poi devi rendere dazio a chi ti ha sostenuto .
E mica son scemi costoro. E non certo i ceti medio bassi.

Quindi sia che siano essi democratici che repubblicani adottano lo stesso sistema.

Qualora ci fosse qualcuno che intendesse mettere in discussione anche delle piccole questioni che andrebbero ad intaccare anche piccoli interessi, questo potere economico/finanziario si sarebbe immediatamente un aut-aut sia dall'opposizione che dalla stessa parte politica.

E' questa la democrazia che vogliamo installare anche in Italia solo per il fatto che governare ci impegna troppoi a trovare accordi con altri?

E' giusto governare col 25% degli aventi diritto al voto solo per questo motivo?

E' giusto non tenere conto del rimanete 50% che non si sente rappresentato e quindi non va a votare?

Questa la si puo' chiamare democrazia o e' ben altro?
Tutto qui.


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Elezioni Midterm

Messaggioda franz il 07/11/2014, 21:57

dal FattoQuotidiano (e chi si meraviglia, lo faccia pure)


Elezioni Midterm: il Tea Party ha cambiato i repubblicani, i repubblicani cambieranno l’America
per una volta possiamo sbilanciarci: negli Usa ha vinto il partito anti-tasse e anti-Stato.
Non ci sono state mezze misure in queste elezioni MidTerm.

Di Giacomo Zucco, Imprenditore e attivista anti-tasse

I repubblicani, soprattutto grazie alla battaglia combattuta negli ultimi anni dal movimento Tea Party, si sono finalmente presentati con un programma senza compromessi, vincendo la maggioranza assoluta al Congresso e in 31 Stati su 50. Vogliono distruggere l’Obamacare, non “per far morire di stenti i malati poveri”, come recitano le caricature propagandistiche della questione riportate da qualche analista politico da bar-sport, ma semplicemente perché questa scellerata riforma del sistema sanitario statale americano, che nella retorica prometteva “cure per tutti”, in realtà fa perdere a centinaia di migliaia di americani vecchi piani assicurativi, obbligandoli a comprarne nuovi più costosi; costringe le assicurazioni a ricaricare sui premi i maggiori rischi che incorrono, perché sono obbligate ad assicurare anche persone già ammalate; costringe i datori di lavoro a fallire (generando disoccupazione) per pagare questi enormi premi assicurativi.Midterm-festeggiamenti-repubblicani-540

I repubblicani del 2014, finalmente, vogliono tagliare la spesa pubblica, perché molti elettori hanno capito che “se non ci fosse lo Stato, le strade verrebbero costruite lo stesso e anche meglio”. Vogliono lasciare più libertà ai privati, per permettere agli americani di crescere da soli, senza aver bisogno di un governo federale che pianifica la crescita, fallendo inevitabilmente. I nostri commentatori si sono stracciati le vesti per anni perché, al Congresso, i repubblicani vicini al movimento Tea Party non volevano scendere a compromessi con i democratici, intenzionati ad aumentare un debito che ha sforato i 17mila miliardi di dollari, che ora veleggia verso i 18mila, un insostenibile peso scaricato sulle generazioni future. La frangia Tea Party ha fatto di tutto per impedirglielo, a costo di provocare uno “shutdown”, una chiusura temporanea di attività governative. E lì tutti a dire che, così facendo, questi cocciuti e “irresponsabili” si sarebbero scavati la fossa. E’ successo esattamente il contrario: nella fossa ci sono finiti i sostenitori dell’indebitamento folle (e questo sì, per davvero, irresponsabile). Lo “shutdown”, che Obama ha usato come ricatto, ha fatto provare agli americani un primo brivido di libertà: si può vivere, produrre e lavorare anche senza lo Stato. Anzi, meglio. Gli elettori ne hanno tenuto conto.

Gli americani hanno votato contro l’Obamacare, contro il debito, ma anche contro le tasse. In cinque referendum su cinque, in materia fiscale locale, hanno detto un sonoro “no” ad aumenti di tasse: in Massachusetts (53% di no), Wisconsin (80%), Nevada (80%), Tennessee (66%), Georgia (74%). In Georgia, addirittura, gli elettori hanno introdotto un emendamento alla costituzione statale che pone un limite massimo, legale, alla predazione fiscale. La vittoria del movimento Tea Party sul GOP (Grand Old Party) e sulla politica americana è andata oltre alla mera questione di nomi dei singoli candidati che aveva caratterizzato le Mid Term 2010: ha imposto una nuova agenda in termini di contenuti!

C’è una lezione fondamentale per l’Italia: in America, finalmente, al netto di una certa dose di ambiguità e superficialità di ogni topografia politica, “la destra” fa di nuovo “la destra” e vince. Non scende a compromessi e vince. Ha una chiara idea in testa: ridurre il potere dello Stato. E su questa vince. Vi immaginate che fine farebbe un repubblicano che promette “completerò l’Obamacare, meglio di come abbia fatto Obama”? O un altro che dichiara “quando necessario si deve aumentare il debito per stimolare la domanda e far ripartire la crescita”? Finirebbe in qualche programma comico, non arriverebbe neppure a candidarsi alle primarie. In Italia, invece, abbiamo avuto un Giulio Tremonti che si vantava di fare le stesse politiche di Prodi e di farle meglio, abbiamo oggi una “destra” che cita ad esempio François Hollande, il più statalista dei socialisti francesi, perché “ha il coraggio di sforare i parametri europei”, cioè vuole indebitarsi ancora di più. Un po’ come quei repubblicani americani che volevano arrivare a compromessi con i democratici sullo sforamento del tetto al debito, vantandosene pure: sconfitti ed esclusi.

In America la “destra” non ha più paura di essere diversa dalla “sinistra”: è orgogliosa di essere l’opposto, perché è convinta che la formula meno Stato e più mercato funzioni. In Italia abbiamo invece un unico enorme blocco statalista, diviso solo su questioni di folklore. Forse è tempo di cambiare testa, iniziando a guardare dall’altra parte dell’Oceano.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... a/1196225/
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Re: Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda pianogrande il 08/11/2014, 1:31

Se si va al governo "con il 25% degli aventi diritto" vuol dire che nessuno ha più del 25% degli aventi diritto e che, anche nel nostro paese, è meglio un governo con il 25% degli aventi diritto che nessun governo.

Naturalmente, possiamo mandare al governo qualcuno che ha il 100% degli aventi diritto ma dobbiamo aspettare le elezioni del 2050 (più o meno le previsioni di Casaleggio).

Nel frattempo, qualcuno potrebbe occupare la posizione anche con lo zero per cento degli aventi diritto (si chiama colpo di stato).

Preferisco un governo che ha i voti del 25% degli aventi diritto e fare un irrispettoso e democraticissimo e popolarissimo e tradizionalissimo pernacchione a chi, pur avendo diritto, non vota.
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Re: Elezioni Midterm

Messaggioda pianogrande il 08/11/2014, 1:52

Mah!
La mia impressione è che ci si appropri di un fatto per portarlo a dimostrazione delle proprie teorie.

E' un vecchio trucco della politica.

Per me, la presidenza Obama, è stata debole e indecisa.
Poteva portare ben altri risultati.

Anche io ho sempre sostenuto che non è aumentando il debito pubblico che si rilancia l'economia (ed è un riassunto delle mia opinioni piuttosto addolcito).
Eppure non sono di destra.

Il meno stato più mercato è uno slogan buono per tutte le occasioni e può significare tante di quelle cose (comprese cose infami) che forse sarebbe meglio contestualizzare di più il ragionamento.

Da noi, solo come esempio, l'assicurazione sanitaria obbligatoria esiste e la considero una regola civilissima insieme all'esistenza di un servizio sanitario pubblico.

Poi, possiamo contestare come tutto questo viene gestito.
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Re: Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda Salemi il 08/11/2014, 2:35

da gi.bo. il ieri, 15:07

Se per aver riformato un po’ la sanità e qualche altra cosa l’esito e’ questo, c’e’ veramente da chiederci se le democrazie e quindi i governi sono cosi’ liberi da legiferare secondo le indicazioni dei loro elettori o questa e’ solo una pia illusione per chi continua a crederci?
=
L’uso appropriato dei termini è essenziale nella comunicazione tra umani. Tutto l’esistente, nei termini di identificazione, è frutto di una convenzione comunemente accettata. Quando cito il termine “cavallo”, identifico un particolare tipo di animale. In qualsiasi tipo di conversazione o forma di trasmissione del pensiero, citando il termine “cavallo” chi ti ascolta o chi ti legge identifica immediatamente l’animale a cui fai riferimento. Non è così ad esempio per la politica. Dove spesso usa termini o ipotesi ingannevoli, distorti, lontani dalla realtà per afferrare o carpire il consenso popolare. Il termine “democrazia” è decisamente abusato. Lo è in modo particolare negli Stati Uniti. Gli Usa sono una lobbycrazia. Sono le lobby che indirizzano la politica. Sono le lobby che vanno a votare e cercano di fare votare pezzi di elettori. La disaffezione sistemica al voto da parte degli Usa è dovuta al fatto, che una nutrita categoria di persone si è accorta negli ultimi due secoli che il suo voto non aveva effettivamente rappresentanza in Parlamento. Puoi votare con entusiasmo le prime volte che hai accesso al voto. Ma a lungo andare, quando ti accorgi, che quello che ti hanno sempre promesso non si avvera mai, subentra la delusione e la disaffezione alla partecipazione al voto. Le lobby hanno quindi interesse che questo avvenga, in quanto diventa meno faticosa l’approvazione dei propri desiderata durante una legislatura. Lo stesso fenomeno si sta verificando sensibilmente anche da noi.
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Re: Elezioni Midterm

Messaggioda franz il 08/11/2014, 10:32

Vedo ora che ho creato un doppione rispetto a quanto già si discute altrove.
Unifichero' i due thread.
Scusate.
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Re: Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda pianogrande il 08/11/2014, 10:38

E' il vedere tutta la democrazia nel voto l'errore (l'equivoco) principale.

La partecipazione dei cittadini deve essere continua e perfino richiesta in un sistema che voglia definirsi democratico.

Il voto è importante ma, in quella croce fatta a matita, non ci possono essere tutte le mie aspirazioni, i miei problemi, le mie incazzature.... tutta roba che, per esprimersi, ha bisogno di tempo, di spazio, di mezzi, di occasioni...

Lo sanno benissimo quelli della vera e propria dittatura che è diventato il mercato dove la voglia di esprimere la propria opinione viene bloccata da mancanza di contatti veri, call center che rispondono dalla Malesia del sud e pubblicità sempre più martellanti e invasive.

Anche la democrazia è partecipazione e questa manca sempre di più.

La partecipazione è una conquista (dura) e non te la regala nessuno.
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Re: Potere economico, governi e democrazia

Messaggioda flaviomob il 08/11/2014, 11:34

Obama intanto ha tirato fuori l'America dalla crisi, mentre qui in Europa e soprattutto Italia ci stiamo affondando dentro... Rispetto al nostro letamaio medio, avercene così!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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