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Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda franz il 10/10/2014, 12:20

Non importa quale sia il colore politico dell’inquilino della Casa Bianca o il livello d’efferatezza dei suoi nemici: esisterà sempre e comunque uno sciame di complottisti pronti ad accompagnarne le gesta con le piú fantasiose ricostruzioni ai limiti della paranoia. Benché i miliziani dello Stato Islamico (IS) stiano estremizzando il significato del termine barbarie con quotidiane azioni d’inumana ferocia, anche per loro vale la massima «Il nemico del mio nemico è mio amico», e plotoni di presunti esperti e analisti, tutti votati alla causa antiamericana, s’arruolano indirettamente coi tagliagole diffondendo le idee piú sconclusionate sulla linea politica americana in Siria e Iraq. In quest’articolo esaminiamo le dieci teorie piú strampalate.

1) Obama non aspettava altro che far la guerra ad Assad. Quest’accusa è una della piú scollegate dall’effettiva situazione geopolitica e dall’attuale linea politica della Casa Bianca. Infatti, Obama s’è dimostrato uno dei presidenti americani meno interventisti degli ultimi decenni. In Libia, è stato praticamente trascinato da Londra e Parigi nei raid aerei, e lo stesso atteggiamento esitante s’è avuto in Siria nei confronti d’Assad. Nemmeno il bombardamento dei civili da parte del regime, la presenza maggioritaria nella prima fase tra le file dei ribelli d’oppositori non islamisti e un’ecatombe umanitaria sono riusciti a convincere il presidente americano a un intervento di regime change. Assad è arrivato perfino a superare la «linea rossa» dell’uso d’armi chimiche sui civili senza subire l’enunciata reazione militare.

2) Gli Stati Uniti hanno creato l’IS per fermare Assad. Tale teoria è la piú gettonata nei circoli del complottismo, e parte dalla semplificazione che tutto ciò che è in opposizione ad Assad in Siria abbia a che fare coll’IS. In realtà, gli USA, vista la reticenza a un intervento diretto, hanno armato quelle componenti dei ribelli siriani non islamiste e perfino in aperta ostilità coll’IS. Addirittura, recentemente, il Congresso degli USA ha votato a favore d’un emendamento che autorizza il Pentagono a addestrare e armare i ribelli siriani per combattere proprio i jihadisti dell’IS. Se la ricostruzione complottista fosse vera, che cos’avrebbe votato, il Congresso? Un emendamento che arma l’IS per combattere l’IS? Uno dei tanti cortocircuiti logici cui le teorie del complotto ci hanno abituati.

3) Gli USA hanno armato l’IS. Tale bufala deriva dalla presenza d’armamenti e mezzi di trasporto americani nelle fila dei guerriglieri dell’IS. Peccato che, come testimoniato da diverse fonti, tali dotazioni siano il «bottino di guerra» dell’IS frutto dell’ingloriosa ritirata dell’esercito regolare iracheno armato da Washington.

4) Il senatore USA John McCain sarebbe entità grigia che relazionava CIA e IS. La quarta è tra le piú fantasiose. Nata sui social network e appoggiata poi da alcuni siti d’informazione «alternativa», si basa s’una foto scattata in Siria che ritrarrebbe il senatore americano McCain insieme al leader dell’IS al-Baghdadi e ad altri «capi d’organizzazioni terroristiche». In realtà, l’immagine raffigura McCain in un viaggio in Siria nel maggio 2013 mentre incontra Salim Idris, generale dell’Esercito siriano libero — gruppo fortemente combattuto proprio dall’IS. Pertanto, per gli amanti dell’intrigo a tutti i costi, basta una barba e una pelle scura per fare d’ogni musulmano un terrorista. E, al di là del clamoroso abbaglio, sarebbe bastata una breve lettura della biografia di McCain per capire che uno dei Repubblicani piú critici della Casa Bianca non poteva certo trasformarsi in «ambasciatore d’Obama col califfo».

5) Ora gli USA sono alleati con Assad per contrastare l’IS. Nella propaganda antiamericana, questo è uno dei colpi piú a effetto, anche se non esiste alcun accordo tra Damasco e Washington. Viceversa, è stato il regime d’Assad a cercare d’approfittare della situazione tendendo la mano a una collaborazione con gli USA e proponendo un «coordinamento». La Casa Bianca ha rigettato piú volte tali proposte, proseguendo sul doppio binario delle operazioni contro l’IS e degli aiuti militari ai ribelli anti-Assad «moderati».

6) Tutte le forze che combattono Assad sono l’IS. Altra semplificazione interessata della realtà. Nella guerra civile siriana, esistono decine di gruppi ribelli organizzati; l’IS ne rappresenta una semplice componente. Contro il regime d’Assad e contro lo stesso IS combattono numerose milizie, come i curdi delle YPG, del Jabhat al-Akrad, il Syriac Union Party, e soprattutto l’Esercito siriano libero. Lungi dall’essere un gruppo jihadista, quest’ultimo è guidato da ex ufficiali dell’esercito regolare siriano, ha una composizione multietnica, e persegue il rovesciamento d’Assad per istaurare un regime democratico e laico.

7) L’IS è un movimento di resistenza alle «guerre americane». Questa forzatura, molto in voga tra chi propone il dialogo coi tagliagole, è funzionale alla rappresentazione dell’IS come una sorta di movimento di liberazione o addirittura come dei partigiani musulmani che combattono l’imperialismo americano. Il deputato del Movimento 5 Stelle Di Battista ha giustificato le azioni del califfato come una «reazione» possibile alle operazioni del Pentagono coi droni. Anche tale ricostruzione non ha alcun fondamento, poiché l’IS non è nato come reazione alle guerre americane, bensí come movimento regionale finalizzato alla creazione del califfato, un modello storico di governo fondato il giorno stesso della morte del profeta Maometto e che intende rappresentare l’unità politica di tutti i musulmani, sebbene la sua istituzione non sia prevista né dal Corano né dalla Sunna.

8) Il video dell’IS della decapitazione di Foley è una finzione orchestrata dalla CIA. Qui entriamo nel pieno delirio complottista. Secondo il sito Guerra politica, che cita non meglio precisate «fonti del Cremlino», il video della decapitazione di Foley non sarebbe opera dell’IS, bensí un montaggio hollywoodiano della CIA. A contrastare facilmente questa teoria ci ha pensato Bufale.net, che ha dimostrato la mancanza d’una «fonte attendibile» e «immagini fotoscioppate» per suffragare tutta l’impalcatura logica. Come se non bastasse, ci ha pensato lo stesso IS a smascherare i complottisti della Rete, proseguendo nel macabro rito della decapitazione in diretta, diventata ormai un brand con decine di casi tra Siria e Iraq comprensivi di tentativi emulatori in tutto il mondo.

9) Il soldato americano «arruolato» coll’IS. La bufala № 9 nasce su Facebook, e ritrae l’immagine d’un miliziano dell’IS col tipico tatuaggio d’un marine americano, presentata come «prova» dei legami tra CIA e califfato. In realtà, anche stavolta, l’immagine è stata fotoscioppata — un montaggio tra la vera immagine d’un combattente dell’IS e la foto d’un tatuaggio tratto da un sito tematico.

10) In realtà, è tutta una questione legata al petrolio. Ogniqualvolta Washington compie un’operazione militare, come da copione, spunta l’accusa di muovere guerra per il controllo degl’idrocarburi. Questa teoria è stata divulgata in ogni modo per anni, sebbene abbia sempre avuto grossi limiti che, soprattutto oggi, non riescono a farla apparire diversamente da un mix tra mito e leggenda. Gli USA viaggiano, infatti, verso il primato mondiale nell’esportazione del petrolio, grazie al gas da argille e alle nuove tecniche estrattive. Inoltre, come suggerito da una recente analisi pubblicata su queste pagine, se il petrolio fosse stato l’unica motivazione scatenante, altri obiettivi militari sarebbero stati ben piú attraenti nell’ultimo decennio, come il Venezuela, che rappresenta il primo Paese come risorse petrolifere al mondo. Infine, finanziare guerre per il petrolio non è economicamente conveniente: «Solo la guerra d’Iraq 2003–2010 è costata all’erario USA […] 1,1 miliardi di dollari, pari al costo d’oltre 2,5 anni di consumi petroliferi. Aggiungendo “Enduring Freedom”, lo stato di guerra, durato finora una dozzina d’anni, ha raggiunto il costo spropositato di 4–6 miliardi di dollari, pari a oltre 9–14 anni di consumi petroliferi».

In conclusione, l’aspetto piú paradossale di queste bizzarre ricostruzioni è che affibbiano a Obama straordinarie doti strategiche che in realtà non ha. Infatti, l’attuale presidente degli USA, lungi dall’essere un Machiavelli della geopolitica, è attaccato da piú fronti per il fatto di non essere capace di garantire una linea salda e coerente in politica estera. Un’accusa che trova conferma proprio nella timidezza con cui la Casa Bianca ha affrontato il dossier della guerra civile in Siria, nonché nella distrazione con cui ha sottovalutato la minaccia del califfato islamico.

http://thefielder.net/06/10/2014/dieci- ... a-allisis/
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda pianogrande il 10/10/2014, 17:24

Solo la guerra d’Iraq 2003–2010 è costata all’erario USA […] 1,1 miliardi di dollari, pari al costo d’oltre 2,5 anni di consumi petroliferi. Aggiungendo “Enduring Freedom”, lo stato di guerra, durato finora una dozzina d’anni, ha raggiunto il costo spropositato di 4–6 miliardi di dollari, pari a oltre 9–14 anni di consumi petroliferi».

Gli USA spendono per consumi petroliferi soltanto (circa) 500 milioni di dollari/anno?

A parte questo ed a prescindere da ogni "delirio complottistico" rimango dell'idea (espressione che ho imparato in altro thread) che l'ISIS sia un effetto collaterale delle "guerre per procura".

Lì, l'America (anche quella di Obama) non credo proprio sia incolpevole.
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda franz il 10/10/2014, 21:01

pianogrande ha scritto:Gli USA spendono per consumi petroliferi soltanto (circa) 500 milioni di dollari/anno?.

Sarà il saldo commerciale tra import ed export. Vecchio. Pre "shale gas".

PS: a ben vedere tutto è definibile come "effetto collaterale" di qualche cosa d'altro.
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda pianogrande il 10/10/2014, 22:37

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Gli USA spendono per consumi petroliferi soltanto (circa) 500 milioni di dollari/anno?.

Sarà il saldo commerciale tra import ed export. Vecchio. Pre "shale gas".

PS: a ben vedere tutto è definibile come "effetto collaterale" di qualche cosa d'altro.


Grazie della prima risposta.

Il tuo PS mi crea difficoltà insormontabili.
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda franz il 11/10/2014, 8:37

pianogrande ha scritto:Grazie della prima risposta.

Il tuo PS mi crea difficoltà insormontabili.

In effetti partendo da milioni di fenomeni e miliardi di possibili relazioni con altri milioni di fenomeni, quasi tutto è correlabile.
Sostenere una relazione è sempre possibile, dimostrarla è un po' piu' complesso.
Per eventi drammatici poi (es: guerre) gli effetti collaterali sono imponenti.
La nostra democrazia per esempio potremmo definirla come un effetto collaterale della seconda guerra mondiale (e del suo esito che ben conosciamo) ma altro effetto collaterale dello stesso evento è stata la divisione in blocchi, la guerra fredda. Che ha avuto effetti anche in medio oriente. In medio oriente pero' incidono ancora in modo molto forte "effetti collaterali" legati a quello che successe 1500 ani fa con la nascita di Maometto e da noi invece legati ad un evento simile avvenuto 2000 anni fa.
Diciamo che hai ragione a dire che se volessimo estendere lo studio delle cause e degli effetti (collaterali o no) c'è da perdere la testa.
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda flaviomob il 11/10/2014, 12:35

Basta vedere la provenienza delle armi che utilizza l'ISIS per capire la lungimiranza dei nostri amici d'oltreoceano... ;)


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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda franz il 11/10/2014, 17:57

Flavio, francamente le armi oggi o le fanno gli americani o le fanno i russi.
I primi cinque esportatori (Stati Uniti, Russia, Germania, Francia e Regno Unito) coprono l’80% delle esportazioni mondiali di armi.

Fonte: http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/27250.html
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda flaviomob il 12/10/2014, 1:21

Infatti, la guerra fa comodo a molti se non a quasi tutti.

Non mi torna però il conto sulle bufale sull'ISIS: gli americani stessi hanno parlato di gravi errori alla base della nascita del califfato, a partire dalla Clinton per passare dall'ex ufficiale Kenneth O’ Keefe.

Del resto anche le ambivalenze della Turchia oggi sono ben evidenti e il massacro dei Curdi viene favorito invece che scongiurato.

http://informazioneconsapevole.blogspot ... -e-un.html


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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda pianogrande il 12/10/2014, 11:47

Il massacro dei curdi fa parte delle guerre per procura.

I cattivi qualcosa di buono la fanno sempre.

Mica vale solo per il fascismo versione berlusca.
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Re: Dieci bufale sulla guerra all’ISIS

Messaggioda flaviomob il 12/10/2014, 17:38

Che abbiano un loro stato, finalmente! Traditi e buggerati praticamente da tutti, sia a occidente che ad oriente. Vergogna, mondo.


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