Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Ucraina, la Russia approva l’intervento armato
Obama avverte Mosca: «Intervento militare avrebbe un costo». Kiev: «Altri 6000 soldati russi sul nostro territorio»
La Camera Alta, il Consiglio della Federazione russa, ha approvato all’unanimità la richiesta di intervento armato in Ucraina avanzata dal presidente Vladimir Putin. Chiedendo a Putin di richiamare in patria l’ambasciatore russo negli Stati Uniti. L’annuncio è arrivato poche ore dopo che il neo-primo ministro del governo autonomo filo-russo in Crimea, Sergiy Aksyonov, aveva esortato Mosca a intervenire per aiutare a «ristabilire la calma e la pace» sulla penisola. Immediata la reazione del presidente ad interim dell’Ucraina, Oleksander Turchinov, che ha convocato una riunione d’emergenza dei vertici della sicurezza dello Stato. Uno dei leader della vittoriosa rivolta ucraina, Vitali Klitschko, ha chiesto al Parlamento di mobilitare l’esercito. Su richiesta della Gran Bretagna, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà una riunione straordinaria sui drammatici sviluppi della crisi ucraina alle 14 di New York, le 20 in Italia.
LE REAZIONI DI USA E UE - Immediata la reazione deli Stati Uniti: «Stiamo monitorando da vicino la situazione - hanno fatto sapere dalla Casa Bianca - consultandoci con nostri partner, e considerando i costi potenziali, le conseguenze di cui il presidente Obama ha parlato ieri». Il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz: «L’integrità territoriale dell’Ucraina va rispettata. Dobbiamo dire al Governo russo che non accetteremo violenze. Deve essere garantita l’autodeterminazione dell’Ucraina». Un Consiglio dei ministri degli Esteri Ue straordinario potrebbe essere convocato già per lunedì prossimo per affrontare la questione Ucraina.
LA REAZIONE DI KIEV - Subito dopo il via libera del Senato russo all’intervento militare nell’ex repubblica sovietivica, uno dei leader della protesta ucraina, Klitschko, ha detto: «Il Parlamento deve chiedere al comandante in capo dell’esercito di dichiarare la mobilitazione nazionale, dopo l’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina». Con un decreto del premier ad interim, Arseniy Yatsenyuk, Kiev ha definito «inaccettabile» la presenza di soldati russi nel centro delle città dell’Ucraina». Sollecitando Mosca a cessare ogni operazione militare. Kiev, ha aggiunto il premier, non cederà alle «provocazioni». Il ministro della Difesa ucraino, Igor Tenyukhe ha aggiunto che Mosca, oltre ad aver portato il contingente russo in Crimea ad un totale di «6.000 soldati... ha spostato dalle loro basi abituali 30 blindati»
OBAMA AVVERTE MOSCA - Barack Obama ha detto che gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati dalle informazioni di movimenti di militari della Federazione Russa in Ucraina». Spiegando che un intervento armato da parte di Mosca «sarebbe profondamente destabilizzante per l’Ucraina e potenzialmente pericoloso» e, «sarebbe una chiara violazione dell’impegno russo al rispetto dell’indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell’Ucraina, delle leggi internazionali». E soprattutto: avrebbe «un costo».
IL REFERENDUM - Intanto il referendum sullo status della Crimea all’interno dell’Ucraina, come annunciato da Aksyonov, è stato anticipato dal 25 maggio al 30 marzo. La Crimea è già un repubblica autonoma, ma all’interno dello Stato ucraino. La penisola, che si protende nel Mar Nero, già territorio russo, venne donata nel 1954 da Nikita Kruschev a Kiev, quando l’Ucraina era una delle repubbliche sovietiche.
01 marzo 2014
http://www.corriere.it/esteri/14_marzo_ ... 5437.shtml
Obama avverte Mosca: «Intervento militare avrebbe un costo». Kiev: «Altri 6000 soldati russi sul nostro territorio»
La Camera Alta, il Consiglio della Federazione russa, ha approvato all’unanimità la richiesta di intervento armato in Ucraina avanzata dal presidente Vladimir Putin. Chiedendo a Putin di richiamare in patria l’ambasciatore russo negli Stati Uniti. L’annuncio è arrivato poche ore dopo che il neo-primo ministro del governo autonomo filo-russo in Crimea, Sergiy Aksyonov, aveva esortato Mosca a intervenire per aiutare a «ristabilire la calma e la pace» sulla penisola. Immediata la reazione del presidente ad interim dell’Ucraina, Oleksander Turchinov, che ha convocato una riunione d’emergenza dei vertici della sicurezza dello Stato. Uno dei leader della vittoriosa rivolta ucraina, Vitali Klitschko, ha chiesto al Parlamento di mobilitare l’esercito. Su richiesta della Gran Bretagna, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà una riunione straordinaria sui drammatici sviluppi della crisi ucraina alle 14 di New York, le 20 in Italia.
LE REAZIONI DI USA E UE - Immediata la reazione deli Stati Uniti: «Stiamo monitorando da vicino la situazione - hanno fatto sapere dalla Casa Bianca - consultandoci con nostri partner, e considerando i costi potenziali, le conseguenze di cui il presidente Obama ha parlato ieri». Il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz: «L’integrità territoriale dell’Ucraina va rispettata. Dobbiamo dire al Governo russo che non accetteremo violenze. Deve essere garantita l’autodeterminazione dell’Ucraina». Un Consiglio dei ministri degli Esteri Ue straordinario potrebbe essere convocato già per lunedì prossimo per affrontare la questione Ucraina.
LA REAZIONE DI KIEV - Subito dopo il via libera del Senato russo all’intervento militare nell’ex repubblica sovietivica, uno dei leader della protesta ucraina, Klitschko, ha detto: «Il Parlamento deve chiedere al comandante in capo dell’esercito di dichiarare la mobilitazione nazionale, dopo l’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina». Con un decreto del premier ad interim, Arseniy Yatsenyuk, Kiev ha definito «inaccettabile» la presenza di soldati russi nel centro delle città dell’Ucraina». Sollecitando Mosca a cessare ogni operazione militare. Kiev, ha aggiunto il premier, non cederà alle «provocazioni». Il ministro della Difesa ucraino, Igor Tenyukhe ha aggiunto che Mosca, oltre ad aver portato il contingente russo in Crimea ad un totale di «6.000 soldati... ha spostato dalle loro basi abituali 30 blindati»
OBAMA AVVERTE MOSCA - Barack Obama ha detto che gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati dalle informazioni di movimenti di militari della Federazione Russa in Ucraina». Spiegando che un intervento armato da parte di Mosca «sarebbe profondamente destabilizzante per l’Ucraina e potenzialmente pericoloso» e, «sarebbe una chiara violazione dell’impegno russo al rispetto dell’indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell’Ucraina, delle leggi internazionali». E soprattutto: avrebbe «un costo».
IL REFERENDUM - Intanto il referendum sullo status della Crimea all’interno dell’Ucraina, come annunciato da Aksyonov, è stato anticipato dal 25 maggio al 30 marzo. La Crimea è già un repubblica autonoma, ma all’interno dello Stato ucraino. La penisola, che si protende nel Mar Nero, già territorio russo, venne donata nel 1954 da Nikita Kruschev a Kiev, quando l’Ucraina era una delle repubbliche sovietiche.
01 marzo 2014
http://www.corriere.it/esteri/14_marzo_ ... 5437.shtml