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Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda trilogy il 04/03/2014, 11:40

Bella questa analisi
ciao
Trilogy

Due o tre cose che so sull’Ucraina
di Dario Quintavalle


articolo completo:
http://temi.repubblica.it/limes/due-o-t ... aina/58454



[..]Ma l’Ucraina è una pedina di un gioco più grande: per i russi è una irrinunciabile componente della sua identità e del progetto di Unione Euroasiatica. Per gli Usa è stata probabilmente una buona occasione per mettere in imbarazzo sia Putin (reduce da un 2013 pieno di successi diplomatici, a partire dalla Siria, e che sia apprestava a celebrare il suo trionfo alle Olimpiadi di Sochi), sia l’Unione Europea. Come già in passato gli Usa avevano caldeggiato l’adesione della Turchia alla UE, con l’obiettivo di espanderla e di diluirla, così oggi potrebbero vedere nell’Ucraina - povera, controversa, concorrenziale in agricoltura, ma enorme e troppo grossa da infrastrutturare - il candidato ideale per indebolire definitivamente il progetto europeo.

Del resto, la crisi ucraina ha già dimostrato la debolezza e l’inconsistenza della cosiddetta politica estera comune europea. L’intera faccenda dell’accordo di associazione è stata appaltata agli Stati membri che per le ragioni dette sopra avevano maggiori legami con l’Ucraina (Polonia, Svezia e Lituania), mentre l’accordo tra Yanukovich e l’opposizione è stato mediato dai ministri degli esteri di Germania, Francia e Polonia, scavalcando la poco apprezzata baronessa Ashton, nominalmente ministro degli Esteri dell’Unione Europea, che comunque a Kiev ha avuto finalmente un minuto di gloria (“la nuova Caterina la Grande” è stata definita dai quotidiani locali, con notevole esagerazione).[..]

[..]L’Europa, a voler essere benevoli, ha dimostrato una forte confusione quanto agli obiettivi da raggiungere, scarsa conoscenza del terreno e della storia (per esempio identificando in Julja Timoshenko un leader credibile e unificante), contraddittorietà nelle sue molteplici espressioni, tanto che il vicesegretario di Stato Usa Viktoria Nuland è stata intercettata dai russi mentre commentava “fuck the Eu!”.

Sostanzialmente la Ue ha la grave colpa di aver destabilizzato il paese senza avere una exit strategy e senza aver calcolato la particolare suscettibilità russa. In un mondo ancora dominato dall’hard power, gli europei hanno confidato troppo nel linguaggio del soft power, fatto di democrazia e rule of law, ma senza offrire mai la prospettiva della full membership. L’Unione Europea, del resto, già con 28 Stati membri è ingestibile, e il referendum svizzero ha segnalato una enlargement fatigue derivante da una politica di frontiere troppo aperte - un sentimento che probabilmente sarebbe condiviso anche dagli altri cittadini europei, se solo fossero lasciati liberi di esprimersi.[..]
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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda pianogrande il 04/03/2014, 11:59

Sì.
L'Europa si è allargata troppo.

Il suo scopo non può essere quello di continuare ad espandersi.
Il termine "diluire" usato nell'articolo rappresenta esattamente il problema.

Credo anche io che questo sia interesse dell'America e l'Europa, a questi giochini, non può che opporre il suo nulla politico.

Un tipico caso di priorità della manutenzione e del restauro rispetto a nuove costruzioni.
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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda flaviomob il 04/03/2014, 19:20

Non credo che l'Europa (UE) abbia un problema di larghezza, di numero di stati membri, di espansione. Io penso che anche se ci fosse una Unione a sei stati, ad eccezione del Benelux, Francia, Italia e Germania continuerebbero ad avere politiche estere distinte e interessi in parte divergenti. E' la mentalità ad essere sbagliata e ciò ha generato una forma, una modalità di stare insieme il più possibile sterile, priva di prospettive, inefficiente, in parte anche cinica nel momento in cui si chiede l'integrazione solo su alcuni aspetti del profilo economico-finanziario e quasi nulla sui diritti civili, sociali, individuali o collettivi. Coesistono bizantinismi e mille "particulari" che ingolfano le burocrazie e rendono invisibile la posizione europea dall'esterno, perché c'è ancora una politica estera francese, una tedesca, una britannica eccetera. La visione degli interessi di bottega supera di diverse lunghezze quella collettiva, manca una vera cessione di sovranità perché la sensazione è di perdere il controllo, di allontanarsi dai centri decisionali, di delegare a qualche burocrate ignoto scelte fondamentali. C'è la sensazione di essere tra "fratelli coltelli" e che ogni cedimento da parte dei vecchi stati-nazione verso il soggetto federale (che infatti non esiste, nell'incompiutezza della costruzione europea) nasconda con ottime probabilità una fregatura. Ecco allora che saltano fuori i discorsi sui tedeschi "obbligati" ad accettare l'Euro in cambio dell'unificazione, gli aut aut della Francia che non vuole una moneta unica se rimane fuori l'Italia, noi che crediamo di fregare gli altri ottenendo una moneta forte che ci consenta finanziamenti a bassi interessi per il debito pubblico (e poi salta fuori lo spread, mentre noi per vent'anni non facciamo i compiti sul fronte di corruzione, criminalità, illegalità diffusa ed evasione: anzi colpevolizziamo piuttosto i magistrati! così ora siamo al collasso).
Per non parlare della difesa e della politica estera: ci sono attacchi a stati sovrani sotto l'egida della Nato (che dovrebbe essere un'alleanza difensiva!) che vedono i paesi UE (ed europei in generale) in ordine sparso spesso su posizioni contrapposte, falsi amici, vincoli verso l'alleato americano più forti di quelli continentali (ad esempio, l'Italia che manda truppe in Iraq fingendo che la guerra (seconda) sia finita e che ci sia solo bisogno di "riappacificarsi"). Oppure la Francia che si lancia a bombardare la Libia per mettere gli alleati di fronte al fatto compiuto (ma poi chi si occupa di "vincere la pace"?). Per non parlare dell'appoggio pluriennale da parte di paesi europei a regimi dittatoriali salvo poi "svegliarsi" indignati quando stanno per crollare, di fronte alle efferatezze (di cui si sapeva tutto fin dall'inizio) compiute.

L'Ucraina è un paese che ha conosciuto recentemente una migrazione di massa verso l'Europa occidentale e che avrebbe, da questo punto di vista, un vantaggio ad entrare nella UE. Ma è anche un paese fortemente legato al mondo agricolo che in passato forniva soldati e manodopera migrante ai grossi centri industriali dell'Unione Sovietica, in una correlazione molto stretta (simile a quella tra Mezzogiorno e Nord Italia) che ha lasciato dei segni importanti nella storia e nel vissuto del paese. Poi c'è l'enorme dipendenza energetica dalla Russia, la corruzione elevata e lo scarso sviluppo (qualcuno ha calcolato una crescita tripla, negli anni della liberazione dalla cortina di ferro, della Polonia rispetto all'Ucraina), che hanno portato ad avvitarsi tra i debiti aumentando ancora la dipendenza dagli aiuti esteri e dalle rimesse dei cittadini emigrati. Russia ed occidente hanno tante cose in mente, ma credo che una delle ultime sia costituita dai veri interessi dei cittadini ucraini, che peraltro si dividono in fazioni non solo in base alle origini o alla vicinanza culturale (della lingua parlata, della provenienza degli "avi"), ma anche a vissuti particolari. Ad esempio, nella stessa famiglia può esserci chi ha prestato servizio militare nell'Armata Rossa o chi ha lavorato a lungo nelle metropoli russe e chi invece oggi lavora a Milano e si sente più vicino alla cultura occidentale. Bisogna tener presente che, se il paese è diviso sul piano linguistico-culturale, tutti gli ucraini comprendono il russo, mentre nella parte al confine con la Moldavia si parla un dialetto (moldavo, appunto) che ha molto in comune con i dialetti della Romania orientale e quindi può diventare un ponte per legare migranti ucraini e rumeni che vivono in paesi occidentali. Molti vocaboli sono comuni o vicini anche tra ucraino e russo per cui si creano altri ponti nei paesi di migrazione, eccetera.

A Milano, per la mia esperienza diretta sul territorio, vedo che i ragazzi di famiglie di origine ucraina (occidentale) socializzano moltissimo con rumeni, moldavi e russi, allo stesso modo, grazie all'affinità linguistica. Magari a questi ragazzi a casa capita di avere... il padre che "tifa" per i russi e la madre per gli "occidentali"... (esperienza diretta).

Inoltre come ben sappiamo le varie vicissitudini storiche hanno "spostato" il confine con la Polonia e con altri paesi orientali a svantaggio di questi, ai tempi dell'URSS dopo la II guerra mondiale, creando altre commistioni.


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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda pianogrande il 04/03/2014, 23:27

E l'Europa (UE) non ne ha già abbastanza di casini per ad accollarsene altri?
Che senso avrebbe continuare ad allargarsi?
Allargare cosa?
Andiamo a scontrarci con la Russia di Putin a quale scopo?
Continuo ad essere d'accordo con quello che dice l'articolo.
L'allargamento dell'UE fa il gioco (l'interesse) di chi la teme come potenza economica (come potenza ppolitica non la teme nessuno).
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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda flaviomob il 15/03/2014, 17:12

Ucraina e Crimea, riemergono i fantasmi antisemiti (contro gli ebrei e le minoranze musulmane)


http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... 04&typeb=0

(25 febbraio)
...
La pace in Ucraina, dopo la deposizione dell'ex capo di Stato Viktor Yanukovich e la firma degli accordi con l'opposizione, sembra essere solo una tregua apparente. Il rischio di ripercussioni sulle minoranze è ancora molto alto. Una richiesta urgente di aiuti, infatti, è stata rivolta al premier israeliano Benyamin Netanyahu e al ministro della Difesa Moshe Yaalon. È stata inviata oggi dal direttore generale dell'Associazione delle organizzazioni ebraiche in Europa, il rabbino Menachem Margolin, in seguito al moltiplicarsi di episodi di antisemitismo in Ucraina. In particolare, riferiscono i media israeliani, viene richiesto l'invio urgente in Ucraina di guardie di protezione.
...

http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... o-1801442/
(25 febbraio)

ROMA - Ucraina: antisemitismo, ebrei Europa chiedono aiuti ad Israele. Una richiesta urgente di aiuti rivolta al premier israeliano Benyamin Netanyahu e al ministro della Difesa Moshe Yaalon è stata inviata oggi dal direttore generale dell’Associazione delle organizzazioni ebraiche in Europa, il rabbino Menachem Margolin, in seguito al moltiplicarsi di episodi di antisemitismo in Ucraina. In particolare, riferiscono i media israeliani, viene richiesto l’invio urgente in Ucraina di guardie di protezione. In parallelo il rabbino Margolin ha chiesto all’Unione europea di insistere con gli attuali responsabili della sicurezza a Kiev affinché impediscano gli attacchi contro la minoranza ebraica. Secondo il rabbino Margolin nelle ultime 48 ore si sono moltiplicati in varie località dell’Ucraina gli episodi di carattere antisemita.

Fra questi: il lancio di una bottiglia incendiaria contro una sinagoga (che ha provocato danni circoscritti); scritte minacciose sui muri; e anche il tentativo di intimidazione di un rabbino a cui è stato chiesto di lasciare la sua città (Kriverog, secondo la traslitterazione ebraica, Kryvyi Rih nella parte sud occidentale) “entro 72 ore”. In Ucraina, conclude il rabbino Margolin, per gli ebrei “si è creata una situazione di emergenza”. Finora nè Netanyahu, nè Yaalon si sono espressi in materia. Nei giorni scorsi tuttavia la parastatale Agenzia ebraica ha stanziato una cifra iniziale di 150 mila dollari per rafforzare la protezione degli ebrei in Ucraina. Secondo le sue stime, la comunità ebraica è composta da almeno 200 mila persone (nel 1933 erano almeno 5,5 milioni). Altre organizzazioni citano stime più elevate.

...


http://espresso.repubblica.it/internazi ... a-1.156885

(12 marzo)

Ucraina, l'allarme della minoranza tatara
"In Crimea rischio di una guerra etnica"
A pochi giorni dal referendum sull'annessione della penisola alla federazione Russa, la minoranza musulmana denuncia: "Se vinceranno i sì, potrebbe esserci una nuova Cecenia"

...


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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda franz il 16/03/2014, 14:56

La situazione è piu' seria di quanto si possa immaginare.
Nell'ucraina "russa" viene prodotta la maggior parte dell'acciaio che oggi si vende nel mondo (quello cinese, pur a buon mercato, è troppo distante e l'acciaio pesa troppo, a trasportarlo, quindi piu' lontano è, meno economico è). Un rialzo dei prezzi dell'acciaio, e le varie sanzioni incrociate tra Russia, Usa ed EU, potrebbe troncare sul nascere i venti di ripresa che tutti aspettano nel 2014 e 2015. Naturalmente quell'ucraina orientale è "russa" perché Stalin sapendo che c'era carbone e ferro come risorse naturali (un po' come la rhur in germania) costrui' acciaierie e ci mise i russi a gestire la cosa.
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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda flaviomob il 30/03/2014, 16:37

Così l'Ucraina è alla mercè dei neo-fascisti
Tra i gruppi più aggressivi della galassia dell'ultra destra c'è Pravy Sector: organizzazione paramilitare e nessuna voglia di Europa.



Molti giornalisti meno inclini alla retorica dell'Ucraina democratica hanno notato come, spesso e volentieri, nelle città si notino gruppi paramilitari fascisti, che sono incontrastati e legittimati dal nuovo potere. Uno di questi gruppi Pravy Sector (settore della destra) è tra i più aggressivi. I suoi militanti camminano incolonnati dietro bandiere rosso-nere con scritte bianche e a Kiev hanno trasformato gli uffici della compagnia telefonica Kievstar nel loro quartier generale. Vietato per i militanti parlare con la stampa (con l'eccezione di tre portavoce) i neofascisti sono diventati i padroni della piazza anche perché in Ucraina dopo tre mesi di rivolta non si può dire che ci siano in giro delle vere e proprie forze dell'ordine.

Oggi, dopo la cacciata di Yanukovich, Pravy Sector sta cavalcando l'indignazione popolare contro la nuova dirigenza ucraina accusata della perdita della Crimea. All'interno di Pravy Sector, circa l'80% dei militanti provengono da Tridente, organizzazione madre neofascista e Dmitri Yarosh è il loro candidato alle presidenziali.

Qual è il programma politico di Pravy Sector e di altri gruppi di fascisti? No all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea che è definita una "zuppa di nazioni" guidata da leggi che andrebbero contro la "legge di Dio": le unioni omosessuali, il laicismo, l'eutanasia. Insomma una Ucraina con più relazioni con l'Europa ma del tutto indipendente.

Obiettivi? Avere più potere in Ucraina e estendere al più presto la rivolta in Bielorussia. E nel frattempo i gruppi paramilitari della destra neofascista continuano a marciare, a picchiare, a occupare e a organizzarsi.

http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... o-fascisti


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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda flaviomob il 22/04/2014, 14:52

Un sito, "Informare per resistere", riporta di un uomo sgozzato da "nazisti ucraini" davanti a moglie e figli a Donetsk: si tratterebbe dell'ex capo della polizia. Non essendo citata alcuna fonte affidabile e non avendo trovato la notizia su altri siti, vorrei capire se ciò è vero prima di postarlo qui. Ma la notizia sembra sparita dal sito http://www.informarexresistere.fr/

*****************************

Riporto invece l'articolo di Limes (la parte gratuita):

http://temi.repubblica.it/limes/fomenta ... aina/60831

Fomenta e domina, il progetto degli Usa in Ucraina

di Dario Fabbri

Dietro la crisi ucraina c’è un preciso progetto statunitense: prendere Kiev per ridimensionare le ambizioni regionali e globali di Mosca. Storia di una rivolta pianificata e delle armi utilizzate da Obama per ribadire al mondo chi comanda davvero.

In occasione della visita a Kiev del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, un estratto dall'articolo presente in "L'Ucraina tra noi e Putin", il nuovo numero di Limes in edicola, in libreria e su iPad.


[Carta di Laura Canali tratta da "L'Ucraina tra noi e Putin"]
L'equilibrio di potenza è la cifra della dottrina Obama.

A dispetto della vulgata giornalistica che lo vuole restio a intervenire sulla scena internazionale, se non addirittura fautore di un isolazionismo mascherato, in realtà il presidente americano persegue i classici dettami della politica dell’equilibrio. Frenato dai postumi della crisi economica e dall’avversione dell’opinione pubblica per ogni avventurismo militare, Barack ha preferito accantonare l’eccezionalismo dei padri fondatori per adottare la strategia che fu per secoli della corona britannica: impedire l’emergere di una nazione in grado di dominare la propria regione di appartenenza e potenzialmente di insidiare il primato della superpotenza.

In quest’ottica la tattica più efficace, e meno dispendiosa, è acuire le tensioni tra i principali attori regionali, obbligandoli a concentrarsi sulle questioni continentali e ad abbandonare le ambizioni globali. Perfino nell’Asia-Pacifico, quadrante cruciale per le sorti del pianeta, dove Washington pratica il containment della Cina sostenendo la corsa agli armamenti di giapponesi, sudcoreani e australiani.

In Europa è la Russia ad aver raggiunto una pericolosa posizione di forza. Grazie alla sua scaltrezza, unita alla compiacenza della Germania e alla distrazione degli Stati Uniti, nell’ultimo decennio Putin ha pressoché neutralizzato il cosiddetto «estero vicino» e legato al proprio benessere il Vecchio Continente dipendente dal gas siberiano.

Libero di scrutare l’orizzonte, il capo del Cremlino ha potuto dedicarsi a questioni di planetaria rilevanza, provocando alla Casa Bianca più di un imbarazzo, in Siria come in Egitto, quanto con la concessione dell’asilo al fuggitivo Edward Snowden.

Matura così la necessità di scalfirne le certezze e provocare al contempo una spaccatura tra Mosca e Berlino.

A metà 2013 gli analisti statunitensi individuano nell’embrionale crisi ucraina l’occasione per colpire Putin e costringere la Merkel a scegliere tra la fedeltà atlantica e la sua audace Ostpolitik. [...]"

Questa è la prima pagina dell'articolo "Fomenta e domina"
Puoi leggere tutto l'articolo scaricando L'Ucraina tra noi e Putin su iPad o acquistandolo in edicola e in libreria.
(22/04/2014)


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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda gi.bo. il 11/05/2014, 22:53

Russia-Ucraina: chi fa propaganda e chi la subisce?

Risposta a un lettore che si firma "Senza Spirito" (Politecnico di Bari) - da ilfattoquotidiano.it


Giulietto Chiesa
mercoledì 7 maggio 2014 12:57

Caro Chiesa, non pensa che da un lato e dall'altro una minoranza di facinorosi stia facendo di tutto per esasperare i rapporti e polarizzarli su posizioni che, dopo un numero così alto di eventi negativi e violenze, saranno irrimediabilmente inconciliabili? Io adoro le visioni alternative degli eventi, fino a farla diventare la cifra stilistica del mio carattere, ma questo mi è sempre stato utile per coltivare la cultura del dubbio, ed aiutarmi a pormi domande. Quella che definiamo guerra mediatica è praticata da entrambi gli schieramenti, ma al solito, la parte "sovietica" ha la cattiva abitudine di non avere controparti interne, e di utilizzarla in modo ridicolo per avere un consenso apparente di massa, come in ogni regime che si rispetti.(.) Perché le violenze subite dagli oppositori all'est non vengono citate da chi come lei ed altri, appare apertamente schierato col governo russo? Il piacere di sentirla finalmente ispirato da salomonici giudizi, ridurrà ai miei occhi che la stimano ormai da decenni, il sospetto che sia un partigiano senza domande, o una sorta di volontario forzato, (..). Con sincero affetto. Grazie.

Grazie a lei per il tono e le argomentazioni. Civili sebbene sbagliate.

Cominciamo dalla "guerra mediatica" che lei dice "praticata da entrambi gli schieramenti". Vero, ma con un enorme squilibrio di forze. L'Occidente è compatto con un monolite nelle smisurate menzogne che racconta. Non solo oggi. Sempre. La Russia, invece, non ha voce in Occidente. Nessuna. Storicamente l'ha avuta solo fino a che esistettero i partiti comunisti. Ma questi non esistono più da ormai 35 anni circa. E, infatti, la voce, le opinioni, le posizioni della Russia (non dico dei russi, per il momento) letteralmente non esistono in tutto l'Occidente.

E, data l'assoluta ormai uniformità propagandistica del mainstream occidentale, le opinioni del Cremlino sono affidate esclusivamente alle capacità propagandistiche di Vladimir Putin. Che non bastano per bucare il muro di silenzio, e di russofobia, che circonda la Russia.

Un bel guaio per noi europei che dissentiamo dalle linee guida del "consenso washingtoniano" e che non abbiamo strumenti né per cambiare il corso delle cose (essendo stati espropriati delle regole della democrazia liberale). Vero, vero, per carità, che Putin non ha "controparti interne". Ma io ho appena dimostrato (mi pare) che neanche io e lei siamo controparti interne al mainstream italiano. E occorre aggiungere che il consenso che oggi circonda Putin è altissimo e tale che nemmeno in Occidente lo si mette in discussione (se non per dire che i russi sono un popolo bue, incompatibile con la nostra, superiore democrazia). E, in ogni caso, questo è un altro problema rispetto a quello che stiamo esaminando. Resta il fatto che il grande pubblico della società dello spettacolo, al 99%, non sa nulla né delle reali intenzioni della Russia di Putin, né dei suoi gesti politici.

Lei, del resto, dalle cose che scrive dimostra esattamente tutti i miei assunti. Lei riproduce qui, con discreta precisione, le favole che il mainstream italiano e occidentale ha ammannito al proprio pubblico. Lei afferma, come un dato scontato (e scontato non è affatto) che Putin voglia conquistare l'Ucraina e che lo stia facendo in modo subdolo "allestendo la protesta sul suolo ucraino". So bene che non riuscirò a convincerla, ma ho numerosi argomenti forti a sostegno della tesi che Putin desidera, in ogni modo, evitare l'annessione delle due regioni del sud est ucraino, cioè il Donbass e il Lugansk. Aggiungo che ho abbondanza di prove che Putin avrebbe volentieri evitato anche il referendum della Crimea.

Ma capisco che questo lo si può capire solo se ci si libera di una parte del veleno russofobico che tutti siamo costretti a ingoiare. Basti un solo dato di fatto, incontrovertibile. I dodici milioni di russi dell'Ucraina sud-orientale (inclusi i due milioni di crimeani) non hanno mosso nemmeno il mignolo del piede sinistro durante i cinque mesi che hanno preceduto il colpo di stato che ha abbattuto Yanukovic. Come mai? Il fatto è che non Putin ha assunto l'iniziativa dell'offensiva, ma gli Stati Uniti.

I russi di Ucraina sono stati tranquilli e sottomessi fino a che non è emersa a Kiev la giunta con le pustole naziste che adesso conosciamo. Solo allora hanno cominciato, all'improvviso, a preoccuparsi, prima, e poi a reagire. Se lei pensa che sia Putin a allestire la protesta nel Donbass, temo che si sbagli. Un conto è sostenere il peso dell'ingresso della Crimea. Un altro conto sarebbe assumersi il peso di un paese di oltre dieci milioni di persone, due volte la Svizzera. E, probabilmente, non sa nulla della lettera che, nel pieno della crisi, Putin ha inviato a diciotto capi di governo dell'Europa, invitandoli a sedersi attorno a un tavolo per risolvere, insieme, il problema economico e sociale dell'Ucraina. Lei non lo sa perché il mainstream italiano le ha negato le notizie essenziali per saperlo.

L'altro errore, se mi permette sesquipedale, che lei commette è nel considerare Yanukovic come un uomo di Putin. Se lei avesse seguito da vicino, come me, le vicende ucraine degli ultimi 23 anni, saprebbe che nessuno dei quattro presidenti che si sono succeduti a Kiev dopo la sua prima e unica indipendenza nazionale è stato "uomo di Mosca". Sono stati tutti e quattro degli agenti dell'Occidente. Lo fu Kravchuk, lo fu Kuchma, lo fu, ovviamente, l'arancione Yushenko. Lo era anche l'oligarca Yanukovic. Il quale promosse e condusse, con totale miopia e stupidità, la trattativa con l'Europa che avrebbe dovuto sfociare nel trattato di Vilnius. Ovvio che Putin abbia cercato di fermarlo, nell'interesse della Russia. Ma non risulta che abbia organizzato un colpo di stato per abbatterlo. Gli promise un prestito a tasso agevolato di 15 miliardi di dollari, più due miliardi all'anno di sconto sulla bolletta del gas. Se questa è un'aggressione allora io devo aver dimenticato il vocabolario italiano. E poi vorrei rivolgerle io una domanda: tutti fanno i propri interessi, o sbaglio? E perché mai l'unico cui non è permesso di fare i propri interessi, per giunta senza spargimento di sangue, per giunta nelle immediate vicinanze delle sue frontiere, dovrebbe essere Putin? Strane pretese. E quale "civile difesa" dei propri diritti resterebbe ai russi di Ucraina alla luce del mostruoso pogrom di Odessa?

Mi fermo qui. Come avrà ben capito dalle mie non salomoniche ma certo molto realistiche opinioni, io non sono né un "volontario forzato", né un "partigiano senza domande". A me pare di ragionare da europeo con la testa sul collo. Questa crisi è stata creata artificialmente da Washington (ricorda il "fuck Eu" della signora Victoria Nuland?). È destinata a colpire la Russia, senza dubbio, ma anche l'Europa, sottoponendola a un controllo strettissimo da parte Usa e tagliandole legami economici vitali, a cominciare da quelli energetici, con la Russia. Resta la domanda: ma non potevano aspettare le prossime elezioni, tra un anno, per fare fuori Yanukovic? Invece hanno avuto fretta. Provi a chiedersi da dove è venuta tanta fretta americana e di parte dell'Europa.

Io penso che l'Europa dovrebbe avere con la Russia un partenariato strategico amplissimo. Non vorrei più essere suddito dell'Impero, proprio mentre l'Impero non è più tale, vacilla, diventa sempre più aggressivo e irresponsabile. Dunque pericoloso. Non voglio andare in guerra. Contro nessuno. Dunque penso. Dunque cerco di difendermi.

Cordialmente.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... ce/975848/

http://giuliettochiesa.globalist.it/Det ... a-subisce-
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Un invito anche a leggere, soprattutto, i commenti all'articolo di Giulietto

Hola
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
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Re: Ucraina, la Russia approva l’intervento armato

Messaggioda flaviomob il 12/05/2014, 9:57

Prodi: l'Ucraina non può essere né russa né europea.

http://video.corriere.it/prodi-l-ucrain ... 8350ae7b5e

Schroeder: crisi ucraina colpa dell'occidente

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/o ... 96047.html


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