La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Israele, disprezzo per la vita umana

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda Robyn il 14/07/2014, 10:55

Io sono favorevole alla completa e non parziale smilitarizzazione di Hamas,ma ad Hamas chi è che fornisce tutte queste rampe e questi missili?La smilitarizzazione completa non dovrebbe comportare nè la perdità di vite umani civili,nè militari degli appartenenti di Hamas evitando allo stesso tempo distruzioni di abitazioni civili,da distruggere sono solo le rampe e i missili.Inoltre la penetrazione israeliana nella striscia di Gaza non può essere la scusa per rimanerci,stabilire insediamenti e l'egemonia israeliana,una volta fatta la smilitarizzazione completa si và via.La Palestina dovrebbe essere uno stato completamente smilitarizzato come lo è stato per la Germania durante la guerra fredda con la sola possibilità a scopo di difesa di una forza multinazionale di pace composta dai diversi paesi come Europa,Usa e paesi arabi,in Germania c'era e c'è la nato.Solo così è possibile garantire la sicurezza di Israele,con una Palestina completamente smilitarizzata dove viene impedito alle frange estreme di militarizzarsi.La tattica non porta da nessuna parte,a parlare chiaro non ci vuole molto
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10922
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

L’imperdonabile colpa di Israele

Messaggioda franz il 20/07/2014, 10:00

L’imperdonabile colpa di Israele: saper difendere la propria popolazione
La passione dei mass-media per la conta dei morti (con le cifre diffuse da Hamas) promuove la cinica strategia degli “scudi umani” utilizzata dai terroristi

Da http://www.israele.net/limperdonabile-c ... opolazione

Ha scritto Raphael Ahren, su Times of Israel: «La verità è che il dato sul numero di vittime, e sulla percentuale di civili tra le vittime, proviene esclusivamente da fonti palestinesi. Israele pubblica il suo bilancio delle vittime, che risulta sempre nettamente inferiore a quello diffuso “in tempo reale” dalle fonti palestinesi, solo alcune settimane dopo la conclusione delle operazioni, e dopo attente verifiche. Nel frattempo, tutti hanno preso per buone le cifre palestinesi.

Anche nel caso dell’operazione “Margine protettivo” (ancora in corso), gli unici dati finora pubblicati provengono dal “ministero della sanità” di Gaza. Si tratta di un “ministero” gestito direttamente da Hamas, il che rende le sue cifre su morti e feriti più che inaffidabili, dice il maggiore Arye Shalicar dell’ufficio portavoce delle Forze di Difesa israeliane. “Hamas non si fa il minimo scrupolo a mentire spudoratamente – spiega – Sappiamo che è un’organizzazione terroristica che fa un uso cinico delle persone e dei numeri a scopo propagandistico. Non si può prendere per buono un solo dato pubblicato da Hamas”.

Eppure le cifre diffuse dal “ministero” di Hamas a Gaza vengono regolarmente fatte proprie, senza porsi il minimo dubbio, dalle stesse Nazioni Unite. “Secondo le prime informazioni, oltre il 77% dei morti sono civili”, si legge in un rapporto pubblicato martedì scorso dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari. Una volta ricevuto l’imprimatur di un organismo considerato autorevole e super partes, i numeri diffusi da Hamas diventano indiscutibili e vengono citati e riportati ovunque.

“Tutti questi reportage non valgono la carta su cui sono scritti – afferma senza mezzi termini Reuven Erlich, direttore del Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center – Sono quasi interamente basati su fonti palestinesi di Gaza, che hanno tutto l’interesse a gonfiare o falsare i dati per sostenere che Israele uccide molti civili”. Il suo Centro investe notevoli risorse nell’analisi del numero reale delle vittime, attenendosi quotidianamente alle informazioni attendibili e rinunciando a “etichettare” le vittime di identità o ruolo non ancora chiarito. Ma questi dati, provvisori perché seriamente controllati, evidentemente non sono ciò che piace ai mass-media.

“I dati del ministero della sanità di Gaza – spiega Erlich – sono molto generici, non spiegano chi viene considerato un miliziano, un terrorista o un civile. Per sapere quante delle vittime erano terroristi e quante erano civili bisogna fare un lavoro molto approfondito, controllare ogni singolo nome, e tale indagine richiede tempo mentre, purtroppo, la lista si allunga ogni giorno”. Fonti militari spiegano che in generale le autorità palestinesi qualificano come “civile” ogni morto che non indossava una divisa, anche se quella persona era coinvolta in attività terroristiche e dunque considerata dalle Forze di Difesa israeliane un obiettivo legittimo. Le forze israeliane conducono un’inchiesta su ogni notizia di vittime civili, ma i risultati veramente attendibili giungono solitamente diverse settimane dopo la fine delle ostilità, quando il resto del mondo, che si è precipitato a giudicare Israele sulla base di dati in buona parte non attendibili e non controllati, ha già rivolto la sua attenzione altrove.

Quanto sia difficile accertare il bilancio esatto delle vittime risulta evidente da un incidente accaduto durante l’operazione “Colonna di nube difensiva”, in cui restò ucciso il figlio neonato di un dipendente della BBC. Il 14 novembre 2012, Omar Jihad al-Mishrawi, di 11 mesi, morì in quello che venne descritto come un attacco aereo israeliano. La morte di Omar, figlio del giornalista della BBC in arabo Jihad al-Mishrawi, suscitò molto scalpore nei mass-media, scatenando un’ulteriore ondata di accuse e di odio verso Israele. Le immagini del padre in lacrime con il cadavere del bambino fra le braccia fecero il giro per il mondo. Solo mesi dopo, un rapporto delle Nazioni Unite assolveva Israele dall’accusa indicando che il bambino era stato colpito dalle schegge di un razzo lanciato dai palestinesi verso Israele, ma caduto fuori bersaglio.

“Il nostro lavoro – spiega Yarden Vatikai, direttore della Direzione Nazionale Informazioni presso l’ufficio del primo ministro israeliano – si concentra piuttosto sui metodi di Hamas, che sono l’unica ragione per cui ci sono vittime civili, e sul nostro metodo, che è quello di fare di tutto per evitare vittime civili. I numeri contano, ma è semplicemente impossibile stabilire un bilancio delle vittime attendibile e indipendente mentre le ostilità sono in corso. Le persone che diffondono questo genere di notizie non sono interessate alle cifre reali. Hanno già deciso la loro versione dei fatti, e se vogliono attaccare Israele lo faranno a prescindere dal numero reale delle vittime”.» (Da: Times of Israel, 16.7.14)

Ha scritto Alan Dershowitz, sul Jerusalem Post: «I mass-media adorano la conta dei cadaveri su ciascun versante di un conflitto. È molto più facile contare che spiegare. E Hamas lo sa. Ecco perché utilizza quella che è ormai nota coma “la strategia del bambino morto”.

Sin da quando Israele ha lasciato la striscia di Gaza nell’estate 2005, la strategia di Hamas è stata sempre la stessa. E la risposta dei mass-media è rimasta sempre la stessa. E Hamas continuerà a utilizzare questa strategia, che provoca molti morti fra i civili palestinesi, finché i mass-media continueranno a tenere il suo sconsiderato conteggio dei corpi.

Funziona così. Hamas spara deliberatamente i suoi razzi da aree civili densamente popolate, usando come rampe di lancio ospedali, centri per disabili, moschee e scuole. Questo mette Israele nella tragica scelta fra permettere che i razzi vengano lanciati, mettendo in pericolo la sua popolazione civile, o distruggere le rampe di lancio rischiando di provocare vittime civili tra gli “scudi umani” usati da Hamas. Spesso Israele sceglie di rinunciare ad attaccare obiettivi militari per non mettere a repentaglio i civili palestinesi. A volte invece non ha scelta, perché il fuoco dei razzi contro i suoi civili è martellante. Allora accade che dei civili palestinesi restino feriti o uccisi, nonostante gli sforzi fatti da Israele, proprio perché Hamas vuole che dei civili restino uccisi, soprattutto se bambini, donne e anziani. Hamas è pronta a far sfilare questi scudi umani davanti ai mass-media bramosi di mostrare morti e contare corpi.
8 luglio 2014 - Civili palestinesi riuniti come “scudi umani” sopra e davanti alla casa a Khan Yunis usata come centro di comando da Odeh Kaware, a capo terrorista delle Brigate Izz al-Din al-Qassam (Hamas) – dopo che le Forze di Difesa israeliane avevano avvertito che l’avrebbero colpita

8 luglio 2014, Khan Yunis (striscia di Gaza) – Civili palestinesi riuniti come “scudi umani” sopra e davanti la casa usata come centro di comando da Odeh Kaware, un capo terrorista delle Brigate Izz al-Din al-Qassam (Hamas) – dopo che le Forze di Difesa israeliane avevano avvertito che l’avrebbero colpita

Hamas potrebbe facilmente ridurre in modo drastico il bilancio di morti e feriti fra i civili semplicemente permettendo loro di scendere nelle gallerie e nei rifugi che abbondano in tutta la striscia di Gaza (come fanno gli israeliani dall’altra parte). Ma Hamas impedisce sistematicamente ai civili di entrare nelle gallerie e nei rifugi, che restano riservati ai suoi “combattenti” e comandanti (che fanno tesoro, loro sì, dei pre-avvertimenti dati dalle Forze di Difesa israeliane). Se Hamas ribaltasse questa sua politica e permettesse ai civili l’ingresso nei rifugi, esigendo che ne restassero fuori i combattenti, il rapporto tra vittime civili e vittime combattenti cambierebbe drammaticamente.

Ecco perché nelle guerre tra Hamas e Israele ci sono sempre più vittime civili palestinesi che vittime civili israeliane. Fa parte della “strategia del bambino morto” di Hamas. E funziona, perché i mass-media la favoriscono.

I mass-media continuano a sottolineare il fatto che non vi sono, o quasi, israeliani uccisi dai razzi di Hamas. In pratica, è come se mass-media e organizzazioni internazionali condannassero Israele per il fatto che protegge (efficacemente) la vita dei propri cittadini. La ragione per cui non ci sono praticamente morti israeliani è che Israele spende centinaia di milioni di dollari nello sforzo di proteggere i propri civili, mentre Hamas impiega le sue risorse esponendo deliberatamente i suoi civili ai contrattacchi israeliani.Israele ha costruito rifugi in tutto il paese e ha speso una fortuna per il sistema anti-missile “Cupola di ferro”. I risultati sono impressionanti, anche se molti israeliani patiscono traumi, shock e le inevitabili conseguenze a lungo termine – psicologiche, sociali, economiche – di una popolazione costantemente esposta al lancio di razzi.

Quante volte avete sentito o letto il conteggi dei morti? Di solito è accompagnato dall’accusa a Israele di violare il principio della “proporzionalità”. Ma si tratta di un uso distorto del termine, che nel diritto internazionale ha un significato preciso. Secondo il diritto internazionale, una nazione ha il diritto di attaccare obiettivi militari ostili. Punto. Non importa se i razzi provenienti da questi nemici non sono ancora riusciti nel loro intento di far strage di civili. In termini di diritto internazionale, non ci può essere alcun dubbio che le rampe lanciarazzi e i combattenti che le impiegano sono legittimi obiettivi militari. Israele ha quindi il diritto di attaccare questi obiettivi ostili, purché cerchi di farlo causando meno vittime civili possibile. Cosa che Israele fa con i volantini, le telefonate e altri metodi di preavvertimento. Mentre i capi di Hamas ingiungono ai propri civili di restare dove sono a fare da scudi umani.

La proporzionalità della controffensiva non è data dal numero di civili uccisi dai razzi di Hamas, ma dalla minaccia che quei razzi comportano per la popolazione civile israeliana. Minaccia che è stata limitata, ma non eliminata, dai sistemi di difesa passiva (rifugi), dal sistema anti-missile “Cupola di ferro” e dalla controffensiva delle forze israeliane.

Insistere, come fanno molti mass-media, con la conta dei morti senza spiegare come stanno le cose, fa il gioco di Hamas e non fa che incoraggiare questa organizzazione terroristica a insistere con la sua “strategia del bambino morto”. Ecco perché tanti mass-media, ong e opinionisti dovrebbero farsi un serio esame di coscienza.» (Da: Jerusalem Post, 15.7.14)

Video. Le Forze di Difesa israeliane lanciano volantini con scritto: “Da questa area vengono sparati razzi contro lo stato di Israele. Per la vostra sicurezza vi viene richiesto di lasciare immediatamente le vostre case e spostarvi verso la città di Gaza entro le ore… del giorno… L’esercito israeliano non vuole fare del male a voi né alle vostre famiglie. Sgomberate la zona per salvaguardare le vostre vite. Chi non osserva queste istruzioni mette in pericolo la vita sua e della sua famiglia”.

L’esercito siriano avrebbe qualcosa da imparare dall’esercito israeliano in fatto di moralità nella guerra urbana e salvaguardia delle vite dei civili. Lo ha detto in tv questa settimana Faisal al-Qassem, conduttore di un popolare programma di news su Al-Jazeera. La puntata era centrata sulle tattiche militari del presidente Bashar Assad nella guerra civile in corso in Siria. “Perché non imparano dall’esercito israeliano, che cerca con grandi sforzi di evitare di bombardare aree popolate da civili in Libano e Palestina? – si è chiesto Faisal al-Qassem – Forse che Hezbollah non si è rifugiato nelle aree popolate da civili perché sa che l’aviazione israeliana non bombarda quelle zone? Perché l’esercito siriano non rispetta gli edifici delle università, le scuole e i quartieri abitati? Perché bombardano persino le zone dei loro sostenitori se solo vi entra qualche ribelle? Non hanno mai sentito parlare di principi e di morale della guerra urbana? Forse che i siriani non hanno bersagliato molte aree civili nonostante il fatto che non vi era presente nessun combattente? L’esercito israeliano, dovendo disperdere una manifestazione, avrebbe usato cannoni ad acqua e proiettili di gomma, non i razzi e i barili esplosivi come accade oggi ad Aleppo”. (Da: Jerusalem Post, 15.7.14)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda pianogrande il 20/07/2014, 22:53

Questa tragica storia, al di là dei giochini a chi è più cattivo che non mi appassionano da tempo e dei numeri sulle vittime più o meno attendibili, mi appare ormai come la lampante dimostrazione che fino a completamento dello stato di Israele con azzeramento di quello palestinese, le armi non si fermeranno.
Questo dimostra anche che tale obiettivo è largamente condiviso dalle "potenze" della Terra.

Magari ci vorrà ancora tempo ma finirà così.

Dopodiché non sarà ancora finita perché tutti quei palestinesi (che continuano caparbiamente a riprodursi) dove li mettiamo?
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 21/07/2014, 13:26

fino a completamento dello stato di Israele con azzeramento di quello palestinese, le armi non si fermeranno.

Già, o viceversa.
Nel qual caso la domanda "Dove li mettiamo" implica sempre una risposta.
A domanda provocatoria, risposta altrettanto provocatoria.

http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... lvere.html
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda pianogrande il 21/07/2014, 18:43

franz ha scritto:
fino a completamento dello stato di Israele con azzeramento di quello palestinese, le armi non si fermeranno.

Già, o viceversa.
Nel qual caso la domanda "Dove li mettiamo" implica sempre una risposta.
A domanda provocatoria, risposta altrettanto provocatoria.

http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... lvere.html


Visto l'andazzo, quel "viceversa" mi sembra solo un diversivo.
E' naturale che vinca il più forte.

Molto più realizzabile sarebbe la formazione di due stati.
Non ci sarebbe gente da "mettere" in qualche altro posto e comunque non si può pretendere di più.
Questo, naturalmente, non è possibile per colpa di Hamas.
Chissà perché, in questo caso, vincerebbe il più debole.

Il massimo dell'eccezione che conferma la regola.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 21/07/2014, 20:44

pianogrande ha scritto:Visto l'andazzo, quel "viceversa" mi sembra solo un diversivo.
E' naturale che vinca il più forte.

Visto lo stallocostante dal 1948, direi che il piu' forte non c'è o se c'è non vuole veramente distruggere l'altro.
pianogrande ha scritto:Molto più realizzabile sarebbe la formazione di due stati.

Per volere questa opzione, che condivido, bisogna essere in due.
Pare che in palestina non la vogliano (sai i soliti sondaggi, per quello che valgono).
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Boicottaggio

Messaggioda flaviomob il 21/07/2014, 23:15

Visto che è Israele a limitare, mortificare, svilire le libertà dei residenti di Gaza (di fatto una prigione a cielo aperto) nei periodi di "pace" e a compiere efferate stragi nei periodi di belligeranza, uno strumento di pressione civile e pacifico può essere il boicottaggio:

http://comitatopalestinabologna.blogspo ... raele.html

E già che li boicottiamo, facciamoglielo sapere:

http://www.ambtelaviv.esteri.it/Ambasciata_TelAviv


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

roof knocking: se questo è disprezzo, hamas cosa fa?

Messaggioda franz il 22/07/2014, 10:04

Si chiama roof knocking, bussare sul tetto, e funziona così: un missile senza carica esplosiva, o con una carica molto debole, colpisce il tetto di un’abitazione dove l’esercito ritiene siano nascosti razzi o esplosivi. Le persone che vivono nell’edificio hanno alcuni minuti per scappare. Poi arriva una seconda bomba, questa volta con l’esplosivo, che rade al suolo la casa. Non sempre tutti riescono a mettersi in salvo in tempo. E capita anche che lo stesso missile di avvertimento uccida delle persone.

I video sono impressionanti. Questo è del 12 luglio.

FAIL (the browser should render some flash content, not this).

L’inquadratura è fissa su un groviglio di palazzine. Si sente il sibilo di un missile, si vede l’impatto sull’edificio, che subisce qualche danno. Poi voci concitate, uomini e donne che urlano. Pochi minuti dopo, un altro fischio, ma stavolta l’esplosione è violenta, e dalla nube di calcinacci e detriti si capisce che la casa è stata distrutta. Fino a qualche anno fa, i militari israeliani usavano solo il telefono: una voce annunciava l’arrivo della bomba. Però non funzionava sempre, quindi sono passati al roof knocking. Ma non è per ragioni umanitarie che i civili vengono avvertiti.

I legali dell’esercito sostengono che se gli abitanti di una casa sono avvisati e non vanno via, possono essere considerati “danni collaterali legittimi”. In base a questa interpretazione della legge, le vittime civili diventano scudi umani. Ma naturalmente è – o dovrebbe essere – sempre illegale colpire i civili, anche se per avvertirli. “Allora preferite che non li avvisiamo?”, ribattono i militari a chi critica il roof knocking.

“Chiedere di scegliere il male minore a partire da una serie di opzioni limitate è sbagliato”, spiega l’intellettuale israeliano Eyal Weizman, “e chi pone questi dilemmi lo fa sempre da una posizione di potere e su questioni che riguardano la vita e la morte di altri”. Weizman sottolinea che i missili sempre più precisi uniti alla giustificazione legale degli avvertimenti hanno dato all’esercito israeliano lo strumento per colpire “obiettivi senza nessuna rilevanza militare, in zone densamente edificate in cui vivono molti civili”.

Internazionale, numero 1060, 18 luglio 2014

http://www.internazionale.it/opinioni/g ... /civili-2/


Naturalmente la logica illustrata da Eyal Weizman è corretta ma andrebbe comparata con quella dell'avversario, che di certo non pratica il roof knocking con missili ma spara razzi alla cieca, a volte colpendo i palestinesi stessi.
Che poi la logica non sia umanitaria ma giuridica è un problema di oopinioni. La logica evidente è quella di non fare vittime e di distruggere l'edificio bersaglio, quando l'intelligence lo segnala come deposito, base logistica, luogo di di lancio per missili. Naturalmente poi tutti quelli che sparano razzi e missili possono sbagliare. Con i razzi capita più spesso, con i missili meno ma si fanno più danni, come il caso ucraino ha appena dimostrato.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda flaviomob il 29/07/2014, 15:01

...
Il segretario Onu ha anche sottolineato che non vi è alcun posto dove rifugiarsi a Gaza. Ban ha affermato che "ogni scuola e ogni rifugio è diventato un obiettivo".
...
http://www.repubblica.it/esteri/2014/07 ... ef=HREC1-1


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 29/07/2014, 20:34

flaviomob ha scritto:...Il segretario Onu ha anche sottolineato che non vi è alcun posto dove rifugiarsi a Gaza. Ban ha affermato che "ogni scuola e ogni rifugio è diventato un obiettivo".

Visto che scuole, ambulanze ed ospedali sono notoriamente deposito potenziale di armi e razzi, per ammissione delle stesse autorità ONU (che in due occasioni le armi le hanno trovate veramente) è ovvio che questo implica che strutture civili diventano potenziali obbiettivi militari. Ban dovrebbe denunciare le aperte violazioni che Hamaa fa della convenzione di ginevra quando nasconde armi nelle strutture civili e usa le stesse per il lancio di razzi e colpi di mortaio (e qui le prove sono migliaia).

Se non c'è posto per rifugiarsi, la responsabilità è di Hamas. Tra l'alto i rifugi ci sono, a Gaza, ma appunto Hamas preferisce metterci le armi, mentre la popolazione viene esposta al martirio, come da copione religioso. Strano che tanti amici cosi' ostili all'integralismo cattolico diventino imporvvisamente innamorati della causa dell'integralismo religioso musulmano.

Sempre a proposito di rifigi, ci sono (questa la novità di questi mesi) 360 km di tunnel, anche se a dire il vero ora sono ben poco sicuri, sicuramente meno della superfice.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

PrecedenteProssimo

Torna a Temi caldi nel mondo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron