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Israele, disprezzo per la vita umana

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda Robyn il 13/07/2014, 14:24

La stragrande maggioranza dei palestinesi e degli israeliani vuole la pace.La divisione,la guerra,la mancanza di legittimazione reciproca è solo delle frange dell'estrema destra e dell'estrema sinistra.L'estrema destra israeliana legittima gli insediamenti in Palestina,l'estrema sinistra palestinese non legittima l'esistenza di Israele.Per quando riguarda il corridoio fra Gaza e Palestina questo dividerebbe in due il territorio israeliano.Meglio un'arteria stradale sopraelevata che congiunga la Palestina a Gaza in modo da non dividere Israele.Gli avvenimenti di questi anni in Israele e Palestina danno sempre di più un'occidente stanco della continua faida tra Palestina ed Israele ed un'approccio diverso dei paesi arabi confinanti che hanno un'atteggiamento ostile verso Israele in caduta libera e sempre più alla ricerca della mediazione e della pace che ponga fine alla sterile ed endemica faida fra palestinesi e israeliani.Se Palestina ed Israele da soli non riescono a costruire la pace fra di loro,l'Europa,gli USA,la Gran Bretagna dovranno avere un'incisiva e partecipata diplomazia per porre fine per sempre alla sterile,endemica ed inconcludente conflittualità fra Palestina e Israele
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 13/07/2014, 14:58

Robyn ha scritto:La stragrande maggioranza dei palestinesi e degli israeliani vuole la pace.

Non ne sono affatto sicuro.
Per quanto riguarda i sondaggi tra i palestinesi ho già presentanto vari dati, da cui emerge che il 60% dei palestinesi apprezza la soluzione "due stati" solo come soluzione tattica intermedia in attesa della eliminazione finale del problema (Israele). Nulla so di equivalenti sondaggi in Isreele ma comunque siano ci sono due fattori determinati:
1) Per fare la pace bisogna essere in due
2) per continuare la guerra bastano minoranze agguerrire e determinate.
Se fosse vero quell che scrivi ("tragrande maggioranza dei palestinesi e degli israeliani vuole la pace" cosa che a tutti noi piacerebbe) come mai il 40 anni non ci sono ancora riusciti?
Ultima modifica di franz il 13/07/2014, 15:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda trilogy il 13/07/2014, 14:58

franz ha scritto:Non concordo affatto con l'articolista (YEHOSHUA). Secondo me confonde causa ed effetto.
La leggittimità di hamas (di cui si lamenta la mancanza di riconoscimento) è basata oggettivamente sul suo statuto fondativo....


Franz in medio oriente la realtà è sempre molto più complessa e intricata di quello che sembra...

[..]La spina nel fianco della pace tra Fatah e Hamas
Alla base di questo conflitto infatti si trova anche il recente annuncio di riconciliazione palestinese e l’insediamento del nuovo governo di consenso nazionale che siede a Ramallah con l’appoggio di entrambi le fazioni palestinesi.

A supervisionare la nascita di questo esecutivo c’era Moussa Abu Marzouq, stratega di Hamas, famoso per tessere con successo la tela dei rapporti e delle mediazioni tra Egitto-Gaza e i servizi segreti israeliani. Abu Marzouq - caso vuole - è l’unico uomo di Hamas a risiedere in Egitto anche dopo la morsa repressiva dei militari nei confronti degli islamisti.

Sebbene il governo sia di natura tecnica e quindi senza ministri affiliati ad Hamas, Israele ha da subito condannato il nuovo esecutivo, dichiarandolo un governo di ‘terroristi’ con il quale Tel Aviv si rifiuterà di dialogare. Di stesso avviso però non sono state le principali potenze internazionali, a cominciare da Stati Uniti, l’Unione europea, Cina, India e Russia.

Difficile pensare che dopo l’ennesima escalation di violenza tra Hamas e Israele, e il continuo collaborare in ambito di sicurezza tra Fatah e Israele in Cisgiordania, il recente accordo di riconciliazione nazionale Hamas-Fatah possa sopravvivere. -[..]
articolo completo: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=2734
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 13/07/2014, 15:19

trilogy ha scritto:Franz in medio oriente la realtà è sempre molto più complessa e intricata di quello che sembra...

Sono abbastanza d'accordo sulla complessità ma c'è un limite ai bizantinsmi, soprattutto quando ci sono in ballo vite umane.
Quando parliamo di OLP/Fatah siamo di fronte ad un'organizzazione che da 21 anni ha riconosciuto ufficialmente Israele (riconoscimento reciproco, avvenuto con gli accordi di Oslo http://it.wikipedia.org/wiki/Accordi_di_Oslo ) mentre quando parliamo di Hamas il riferimento è ad una organizzazione che ancora oggi non solo non riconosce Israle ma che nel suo statuto fondativo ne rivendica l'annientamento, la distruzione. Non solo a parole, ma nei fatti di tutti i giorni, razzi compresi.
Ora il fatto che la realtà sia complessa ed intricata è un'ottima considerazione politica, che riguarda i politici ed i diplomatici.
Tuttavia quando si usa la violenza e la forza, quando su usano metodi terroristici, la politica va in secondo piano e entrano in campo i militari. I quali come noto usano strumenti molto piu' semplici e meno intricati. Assolutamente lineari e diretti. Tipo proiettili. Se la cosa non piace (e non piace mai a nessuno, salvo forse a chi fonda la sua ideologia nel martirio) basta deporre le armi e (ri)cominciare dare spazio alla politica ed alla diplomazia.
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda flaviomob il 13/07/2014, 15:50

Quasi duecento morti per vendicare tre adolescenti uccisi, questo è terrorismo, questa è barbarie.

A dire che Israele deve fermarsi sono gli USA e l'ONU, tra gli altri.


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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 13/07/2014, 20:37

flaviomob ha scritto:Quasi duecento morti per vendicare tre adolescenti uccisi, questo è terrorismo, questa è barbarie.

Il problema non è affatto quello della vendetta per i tre uccsi o (specularmente) per il palestinese ucciso e bruciato.
Chi ha seguito l'attualità sa che il problema è, come sempre il lancio di razzi da Gaza verso Israele.
Se cessano i lanci, cessano i bombardamenti per distruggere le rampe.
E si evità l'eventuale offensiva di terra, già annunciata per il settore nord.
Mi pare che ONU ed Usa dicano a tutti di fermarsi, non solo ad Israele.
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda Robyn il 13/07/2014, 20:44

La Pace era quasi vicina con gli accordi di Camp David poi saltati per diverse imprudenze da parte israeliana come la visita ad alcuni luoghi sacri in terra santa.Aggiungiamo anche l'uccisione di Rabin.Forse bisogna ripartire da dove ci si era fermati,da Camp David.Le prime iniziative diplomatiche non erano andate a buon fine perche non soddisfacevano i palestinesi.Le seconde iniziative diplomatiche soddisfacevano i palestinesi e la Pace era ad un soffio dall'essere raggiunta.La comunità internazionale in più risoluzioni afferma che bisogna abbandonare i presidi e gli insediamenti in terra santa da parte israeliana e che và riconosciuto lo stato palestinese.Le intese sui confini risalgono addirittura al 1967
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda pianogrande il 14/07/2014, 1:24

Ha ragione Israele o ha ragione la Palestina?
Un problema che sa sempre più di muffa (e di imbroglio) nel quale sono cascato per tanto tempo e non vorrei cascare più.

Ha ragione chi vuole (e chi persegue) la convivenza pacifica.

Chi ha in mano il potere di decidere (il potere sul destino di questa povera gente)?

Questo è il vero problema.
Quelli sono i veri responsabili.

Chi è responsabile e chi è vittima o strumento inconsapevole?

Ecco un altro problema molto più interessante da risolvere che non chi è più brutto e cattivo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda franz il 14/07/2014, 8:28

Gaza, ecco perché continua la guerra che non si può vincere -

See more at: http://www.pagina99.it/news/mondo/6387/ ... s1Vmq.dpuf

13 luglio @ 09.40
Dario Fabbri

Strategie
Primi cenni di offensiva terrestre sulla Striscia. Non vi è nulla di risolutivo però nei piani dei militari. E le potenze straniere non si affrettano a mediare. Lo scontro andrà avanti fino a quando Israele e Hamas non avranno raggiunto i loro obiettivi. Ecco quali

Quando finirà l’operazione Protective Edge, l’attacco aereo israeliano contro le istallazioni e i depositi di armi di Hamas nella striscia di Gaza? Quanto durerà ancora il lancio di razzi da parte di Hamas (e alleati) verso il territorio israeliano? Quando si concluderà il conflitto in corso? Per rispondere a questi quesiti è necessario comprendere le intenzioni degli attori in campo, inserirle nel contesto regionale, e analizzare le mosse delle potenze internazionali che hanno maggiore influenza sui belligeranti.

In nemmeno una settimana Tsahal ha effettuato migliaia di sortite nel cielo di Gaza, il doppio dell’intensità registrata nel 2012 durante l’operazione Pilastro di Difesa, distruggendo oltre 1000 obiettivi tra postazioni per il lancio di razzi, tunnel e strutture di Hamas. Tra sabato e domenica, il bombardamento più intenso dall’inizio dell’offensiva ha bersagliato il quartier generale della sicurezza del governo de facto della Striscia.

L’offensiva domenica mattina aveva già causato 160 morti secondo fonti della Striscia (tutti palestinesi, oltre 70% dei quali civili secondo l’Onu) e quasi mille feriti. I miliziani di Gaza hanno invece lanciato quasi 700 razzi verso le città dello stato ebraico e il sistema di difesa missilistica Iron Dome ne ha intercettati più di 130, impedendo finora la morte di civili israeliani.

Nonostante abbia richiamato quasi 40mila riservisti e abbia ammassato uomini e mezzi al confine con Gaza, Gerusalemme non ha ancora lanciato un’invasione di terra, se si escludono alcune incursioni, la più importante delle quali nelle ultime ore per mettere fuori uso un sito da dove partono i razzi. Lo stato maggiore appare dubbioso. L’offensiva terrestre sarebbe utile per esaminare la validità delle informazioni fornite dall’intelligence e controllare gli effetti dei raid aerei, ma esporrebbe i soldati agli attacchi dei miliziani palestinesi e rafforzerebbe la condanna della comunità internazionale.

La campagna militare israeliana si pone obiettivi diversi per natura e portata. Anzitutto distruggere parte dell’arsenale missilistico posseduto da Hamas, così da ridurne le capacità belliche. In gergo l’operazione si chiama tagliare l’erba (mowing the lawn in inglese) e Tsahal ne realizza una all’incirca ogni due-tre anni. Ulteriore obiettivo è provocare una rottura tra Hamas e Fatah, dopo che lo scorso aprile Khaled Mashal e Mamhoud Abbas hanno annunciato la riconciliazione e la volontà di formare un governo di unità “nazionale”.

Per quanto sia comprensibilmente intollerabile per Gerusalemme avere tra i suoi interlocutori un soggetto che aspira a cancellare lo Stato ebraico, è evidente che Netanyahu preferisce relazionarsi con la pallida Autorità Palestinese senza avere l’intralcio di Mashal. Per questo il premier ha immediatamente accusato Hamas dell’uccisione di tre adolescenti israeliani avvenuta lo scorso mese nei pressi di Hebron e ha invitato apertamente Abbas a interrompere i contatti con «chi si scaglia contro i bambini». Inoltre Israele vuole attirare l’attenzione degli Stati Uniti, alleato con cui in questa fase intrattiene rapporti alquanto complessi, e incidere negativamente sul negoziato per il nucleare iraniano che si concluderà il 20 luglio prossimo.

Allo stesso modo Hamas persegue una sua strategia. In primis sfruttare il conflitto per estendere la propria influenza sull’Autorità Palestinese e sui vari gruppi armati della striscia di Gaza, su tutti il Jihad Islamico, che nei giorni scorsi hanno iniziato unilateralmente a lanciare razzi contro Israele. Quindi costringere Netanyahu, nell’ambito di un possibile accordo per il cessate il fuoco, a liberare alcuni degli attivisti arrestati durante le indagini relative al rapimento dei tre adolescenti. Infine, su probabile istigazione dei falchi iraniani, mettere in imbarazzo il governo di Teheran ora che è impegnato a trattare con il Grande Satana americano.

Al momento i contendenti non considerano pienamente raggiunti i loro obiettivi, né le grandi potenze internazionali si stanno spendendo per porre fine alle ostilità. Gerusalemme continuerà l’azione militare almeno finché non sarà soddisfatta del numero di armamenti distrutti e Washington non segnalerà l’intenzione di ascoltare le rivendicazioni israeliane.

Obama sta premendo su Qatar e Iran affinché impongano ad Hamas il cessate il fuoco e si è detto pronto a mediare tra le parti, ma nonostante l’appello del repubblicano John McCain, amico personale di Netanyahu, non ha ancora inviato in loco un diplomatico pronto ad ascoltare le ragioni israeliane.

Hamas è invece disposta a combattere finché non riterrà abbastanza solida la sua posizione politica e i governi dei paesi musulmani non si schiereranno fattivamente dalla sua parte. Il primo ministro turco, Recep Erdogan, si è detto preoccupato «per i fratelli di Gaza» e il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha chiesto agli Stati Uniti e ai membri del consiglio di sicurezza Onu «di assumersi la responsabilità morale di porre fine alla guerra», ma per Mashal e i suoi patron non è ancora sufficiente.

Infine l’Egitto. Il Paese un tempo designato a mediare tra i contendenti in questa fase appare contrario ad intervenire in favore di Hamas, gruppo affiliato alla Fratellanza Musulmana. E la ritrosia del presidente al-Sisi rischia di ritardare il raggiungimento del cessate il fuoco.

Il conflitto, benché impossibile da vincere militarmente per entrambi i rivali, dunque proseguirà ancora. Non troppo a lungo. Fino a quando Israele e Hamas non penseranno d’aver ottenuto il massimo possibile.
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Re: Israele, disprezzo per la vita umana

Messaggioda flaviomob il 14/07/2014, 9:21



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