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Il Trattato di Lisbona deve essere respinto

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: L'opinione di Prodi sul voto in Irlanda

Messaggioda franz il 15/06/2008, 12:19

Si può prevedere insomma la possibilità che alcuni dei Paesi entrati a far parte dell’Europa, a un certo punto se ne vadano? «Certo dobbiamo arrivare anche ad obbligare certi Stati a scegliere. Non si può restare parzialmente in Europa e poi svolgere una funzione di rottura all’interno dell’Europa stessa». «L’Europa -aggiunge Prodi- non può più procedere a singhiozzo, bloccata dai veti di coloro che non si sentono più appartenendoti a questa grande impresa».

Il problema riguarda i veti, concetto che in passato anche l'Ulivo ha dovuo conoscere.
Un veto significa che uno basta a bloccare mille.
Ed in democrazia la unanimità ha un costo altissimo che si paga salato.
Tanto è vero che solitamente in democrazia si decide a maggioranza, senza veti.

Un esempio concreto: la Svizzera che è una confederazione da 700 anni ed un struttura federale da circa 150 ha un meccanismo per cui ogni modifica alla sua Costituzione deve essere votata ed approvata contemporaneamente dalla maggioranza del popolo e dei cantoni. Con doppia maggioranza (entrambi devono essere d'accordo) e senza alcun diritto di veto.
In piu' di un secolo sono state votate centinaia di modifiche alla Costituzione, tra cui anche intere revisioni generali.
Quasi la metà sono state respinte. Nulla di grave. Il popolo (a maggioranza) è sovrano. I cantoni pure; sempre a maggioranza.
Se un testo di riforma non piace, giusto bocciarlo.
L'altra metà è stata approvata ma raramente alla unanimità. Maggioranze popolari bulgare non sono mai state viste e tra i Cantoni qualche NO lo si è quasi sempre visto.
Eppure tutti quei NO popolari e cantonali non generano alcun dramma. Fanno discutere, caso mai ma si va avanti.

L'Europa è infinitamente piu' forte della piccola Svizzera, sul piano economico e su tanti altri piani, ma molto piu' fragile se basta un NO irlandese a mandare tutti in fibrillazione. Un no ad una modifica, concludendo, non è un dramma e secondo me non significa sbattere fuori chi dice di no.
Dire di no è un diritto di chi è dentro un gruppo. Altrimenti cosa cio staa fare? Solo a dire di si'?

Ciao,
Franz
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Re: Il Trattato di Lisbona deve essere respinto

Messaggioda trilogy il 18/06/2008, 10:38

Referendum irlandese a parte, sembra che ci siano anche altri comportamenti che indicano un "malumore europeo" Secondo un articolo del Telegraph, i cittadini tedeschi tendono a preferire gli euro contraddistinti dalla serie X, stampati in germania, rispetto a quelli con serie S prodotti in Italia o serie V prodotti in Spagna :mrgreen:
Link all'articolo:
http://www.telegraph.co.uk/money/main.j ... uro113.xml
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La linea del Governo è quella di Frattini o di Cota ?

Messaggioda Sandra Zampa il 19/06/2008, 18:29

Prima di ergersi a paladino e ricostruttore di un’Europa ‘arretrata e senza personalita’, il Presidente Berlusconi farebbe meglio a risolvere le evidenti contraddizioni della sua maggioranza.

Ancora una volta ci giungono oggi dal governo segnali contrastanti: da un lato il ministro Frattini auspica che il parlamento ratifichi a breve il Trattato per dare un chiaro segnale politico, dall’altra l’onorevole Cota ribadisce che la posizione della Lega Nord non e’ cambiata e invoca il referendum popolare per approvare il Trattato di Lisbona.

Insomma, qual e’ la linea del governo? Dobbiamo credere all’europeista Frattini o a chi lavora attivamente contro l’Europa?

Comunque, in vista del prossimo Consiglio Europeo consigliamo al presidente Berlusconi maggiore cautela nelle sue esternazioni. Dopo aver messo a tacere la stampa italiana e i giudici ora pretende di zittire anche i commissari europei.
Come ha prontamente ricordato la portavoce della Commissione Ue, e’ un dovere dei commissari esprimersi sulle politiche e le scelte della Commissione.

Trovate qui http://www.sandrazampa.it/?p=238 i riferimenti ai documenti citati.

Ciao e a presto,

Sandra Zampa
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Re: L'opinione di Prodi sul voto in Irlanda

Messaggioda gabriele il 19/06/2008, 18:46

Si può prevedere insomma la possibilità che alcuni dei Paesi entrati a far parte dell’Europa, a un certo punto se ne vadano? «Certo dobbiamo arrivare anche ad obbligare certi Stati a scegliere. Non si può restare parzialmente in Europa e poi svolgere una funzione di rottura all’interno dell’Europa stessa». «L’Europa -aggiunge Prodi- non può più procedere a singhiozzo, bloccata dai veti di coloro che non si sentono più appartenendoti a questa grande impresa».


Sono assolutamente d'accordo. Deve esserci una svolta. O dentro o fuori. E chi sta fuori, sta fuori per davvero. Nessuno sconto per alcuno

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