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Croazia e nozze gay

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda cardif il 04/12/2013, 0:20

Strano; adesso ci sono piu' di 250 visitatori e alle 20 e qualcosa piu' di 600.
qualcuno si chiede se c'e' qualcosa che non va nel conteggio dei visitatori
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda flaviomob il 04/12/2013, 1:55

Anche la Convenzione europea sui diritti umani mi sembra un po' datata, rispetto ai cambiamenti in essere in molti paesi dell'Unione:

ARTICOLO 12
Diritto al matrimonio
A partire dall’età minima per contrarre matrimonio, l’uomo e
la donna
hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia
secondo le leggi nazionali che regolano l’esercizio di tale diritto.


In generale sono d'accordo con Annalu, anche se puntualizzerei solo un piccolo passaggio: sono esistite società in cui la mortalità infantile era certamente elevata, come l'antica Grecia e il mondo latino, ma l'omosessualità era tranquillamente praticata (spesso anche in parallelo ad un rapporto matrimoniale eterosessuale) e relativamente diffusa. In Grecia era la norma e sappiamo che anche Giulio Cesare praticava rapporti omosessuali.
Ciò tra l'altro ha generato un equivoco storico sulla condanna dell'omosessualità da parte del cristianesimo delle origini. Il fatto che fosse diffusa l'abitudine di abusare di giovani schiavi maschi (ma anche delle donne) ha distorto il contenuto della condanna cristiana della pederastia, condanna che si rivolgeva contro rapporti non consensuali, in un ambito di costrizione e sottomissione, a volte ai limiti della pedofilia. Ricordiamo che la prima condanna della stessa schiavitù è nata con il cristianesimo (delle origini, sempre).
Poi la sessuofobia di Paolo di Tarso e la sua ossessione colpevolizzante verso le donne (bibliche tentatrici) hanno iniziato a distorcere il rapporto tra cristianesimo, sessualità, genere. La degenerazione ha portato anche alla regressione medievale, con i roghi di omosessuali, streghe, liberi pensatori "eretici", eccetera.

Un altro piccolo neo nell'intervento di Annalu: la promiscuità sessuale è una scelta individuale e non va giudicata in maniera moralistica. La vera differenza secondo me è che gli omosessuali che la praticano lo fanno apertamente, mentre in molte coppie eterosessuali (magari piuttosto "scoppiate") si vive "parallelamente" per salvare le apparenze ed i buoni pensieri pensanti.... ;)

Del resto molte coppie di omosessuali scelgono di vivere in "coppia aperta" il proprio ménage "familiare" ed extra. 8-)


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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda Robyn il 04/12/2013, 20:52

Le associazioni Lfbt chiedono anche la possibilità per chi non ha un sesso determinato di poter cambiare nome senza l'obbligo dell'operazione chirurgica per diventare maschile o femminile.A dire il vero non capisco dove è il problema,perchè no?che si cambi nome senza l'operazione
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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda annalu il 04/12/2013, 21:06

Flavio, è ovvio che hai ragione, ed ha anche ragione Piano nei commenti al mio intervento. Ma quando riassumo in poche righe un problema così enorme, ovvio che posso citare solo alcuni principi generali, saltando a piè pari ogni genere di approfondimento e tutti i casi particolari.
Quello che volevo dire è che - entro certi limiti - il benessere collettivo determina il punto di vista anche delle singole persone e quindi quello che è considerato "etico" in quella determinata situazione.
Abbiamo molti casi di esempi limite, e le leggi sul figlio unico in Cina sono l'esempio lampante di un contrasto tra vantaggio collettivo e libertà individuale. In una società minimamente democratica una legge del genere non sarebbe stata possibile, e gli interventi a favore del figlio unico avrebbero avuto forme più soft; anche in Cina infatti questa limitazione così rigida si va attenuando.
Quanto alla promiscuità sessuale come libera scelta, è valida quando esiste il diritto a formare coppie stabili, ufficializzate o meno non importa, ma riconosciute ed accettate. Quando questo diritto non viene riconosciuto, come nelle società rigidamente omofobiche, diventa promiscuità sessuale ogni forma di rapporto affettivo fra persone dello stesso sesso, ed è difficile che questi legami siano di lunga durata.
Se invece le coppie omosessuali sono accettate e riconosciute, il loro comportamento rientra nella "normalità", in tutti i sensi in cui si considera "normale" il comportamento di coniugi eterosessuali, compresi tradimenti e promiscuità sessuali segreti, ma condannati se diventano di dominio pubblico.
La confusione poi tra pedofilia ed omosessualità è frutto di pura malafede, in quanto se mai è il sesso in generale che comprende la pedofilia come deviazione patologica inaccettabile, sia verso bambini maschi che verso bambine femmine.

Questo solo per riferirmi a punti specifici citati nelle critiche.
E' poi ovvio che con il mutare delle condizioni sociali si rendano più evidenti le contraddizioni tra i "diritti" riconosciuti dalle leggi e quelli sentiti come inalienabili dai singoli. In una società democratica ci si aspetta che questo contrasto si manifesti democraticamente, e ne consegua alla fine un adeguamento del sistema giudiziario.
Quando questo non avviene, o avviene con forte ritardo, c'è da dubitare dell'efficienza e della democraticità del sistema.

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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda flaviomob il 05/12/2013, 1:58

Va anche registrato il paradosso di minoranze che negano i diritti a maggioranze. Nell'Italia liberale di fine ottocento poteva votare solo una minoranza esigua della popolazione, in base al censo (cioè al reddito di cui disponeva). Ed esclusivamente di sesso maschile.
Anche il suffragio "universale", quando è stato introdotto in Europa e negli USA, prevedeva l'esclusione delle donne (ovvero della maggioranza della popolazione!). Da registrare il caso di un cantone svizzero in cui fino a ventidue anni fa continuava la segregazione sessuale che escludeva dal voto la popolazione femminile.

--> http://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_universale


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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda pianogrande il 05/12/2013, 15:27

Mi ricordo benissimo quando le donne della Svizzera hanno ottenuto il diritto di voto.
Eravamo nel '71.
Non sapevo di quel cantone che ha resistito ancora.
Il modo più diffuso per reprimere una parte della popolazione è far sì che questa repressione venga a vantaggio di un'altra parte della popolazione.
Così succede per gli uomini nei confronti delle donne.
Così succede da noi con l'evasione fiscale e tanti altri privilegi.
Alla fine, questa è la più importante funzione dei privilegi che, naturalmente, vengono difesi da chi ne beneficia.
Mi raccontavano, da piccolo, che il fascismo si reggeva sulla gente a cui veniva messo in testa un cappello (un vaso da notte, per usare il termine testuale) o una fascia al braccio o un distintivo all'occhiello.
Diventavano subito cattivissimi contro chiunque mettesse in discussione la loro autorità.
Non sempre c'è bisogno del manganello (o del lacrimogeno) istituzionale.
C'è anche un diffusissimo fai da te del popolo sovrano che sgomita e, a volte, mena di brutto per essere più sovrano di qualcun altro.
Anche la repressione cosiddetta omofoba fa parte di questa famiglia.
Una parte della popolazione viene intimidita da un'altra parte che, in questo modo, si sente superiore e ne ricava anche vantaggi.
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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda flaviomob il 05/12/2013, 16:07

Sì. La cosa assurda è che le manifestazioni di omofobia bloccano anche leggi, come quella sulle unioni civili, che in realtà non arrecano alcuno svantaggio alla "maggioranza". Anzi, l'emigrazione all'estero delle coppie gay, che statisticamente dispongono di un reddito più alto della media nazionale, danneggia tutta la comunità che riceve meno entrate fiscali.


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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda pianogrande il 06/12/2013, 1:17

flaviomob ha scritto:Sì. La cosa assurda è che le manifestazioni di omofobia bloccano anche leggi, come quella sulle unioni civili, che in realtà non arrecano alcuno svantaggio alla "maggioranza". Anzi, l'emigrazione all'estero delle coppie gay, che statisticamente dispongono di un reddito più alto della media nazionale, danneggia tutta la comunità che riceve meno entrate fiscali.

Sul fatto che le coppie gay abbiano "un reddito più alto della media nazionale" andrebbe fatta una riflessione che porta alla conferma della repressione operante.
Non sarà per caso che solo chi ha un reddito per poterselo permettere manifesta la sua scelta sessuale?
La sai la storiella del gay che siccome non ha la Ferrari, non ha la villa al mare e non fa le vacanze alle Maldive allora: "Ma che gay e gay, tu sì 'nu povero ricchione"!
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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda flaviomob il 06/12/2013, 1:37

Bisognerebbe capire con quale criterio vengono fatte queste statistiche, che sicuramente prenderanno in considerazione anche persone non dichiarate. Però sembra che in tutto il mondo occidentale sia presente questo divario tra il reddito medio e il reddito delle persone omosessuali (non per forza in coppia). Potrebbe anche dipendere dal fatto che sia pienamente disponibile all'individuo quanto guadagnato, senza doversi sobbarcare spese per i figli: vestiario, istruzione, alimentazione, svaghi eccetera. Forse ora con l'introduzione in alcuni paesi occidentali dei matrimoni gay con possibilità di adozione si verificheranno dei cambiamenti, tenendo conto anche che la presenza di figli incide sul tempo a disposizione: molti professionisti ad alto reddito hanno orari di lavoro incompatibili con la cura della prole...


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Re: Croazia e nozze gay

Messaggioda disallineato il 06/01/2014, 18:36

Ma il matrimonio non dovrebbe essere solo fra un uomo ed una donna?
I gay si possono accoppiare ugualmente anche senza matrimonio no? Non basta un unione civile in cui venga dichiarato che i soggetti vogliono vivere insieme felici e contenti? Perchè scomodare il matrimonio che dovrebbe essere un contratto esclusivo fra i due sessi ( e per i credenti anche un sacramento ). Talvolta mi sembra si voglia per forza cercare la polemica.
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