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Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il governo

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il governo

Messaggioda franz il 10/09/2013, 8:45

Schiaffo ai laburisti, vince la destra

È il giorno di Erna, la ragazza dell'Ovest che si avvia a diventare primo ministro. Ed è il giorno di Siv, la nemesi. La conservatrice Erna Solberg e la leader del Partito del Progresso Siv Jensen sono i volti della destra norvegese che ieri ha vinto le prime elezioni politiche dalle stragi del 22 luglio 2011. Un voto che segna la fine della coalizione rosso-verde guidata da Jens Stoltenberg e che sdogana definitivamente la formazione anti-immigrati alla quale nel 1999 aderì l'autore del doppio attacco di due anni fa, Anders Behring Breivik che osserva dalla cella del carcere di massima sicurezza di Ila, il suo ghigno come una condanna su un Paese che vuole dimenticare.

«Ho lavorato duro per dare ai conservatori una nuova piattaforma» dice Erna, l'inflessibile «Merkel del Nord» che ha incentrato il suo progetto su taglio delle tasse, innovazione, competitività e ha accettato il rischio di una pragmatica apertura ai populisti di Siv. Con tre quarti dei seggi scrutinati, il blocco di centro-destra formato da conservatori, Partito del Progresso, liberali e cristiano-democratici conquista una maggioranza di 96 seggi su 169. Nei prossimi giorni saranno da definire gli equilibri di una coalizione dalla quale, dichiara Solberg, non sarà più possibile escludere la formazione della Jensen. Non sarà facile per Erna, decisa a costruire «un ponte» tra il centro e la destra populista, concordare una strategia di governo con Siv. L'alleanza necessaria a battere il centro-sinistra dovrà superare divergenze inconciliabili emerse già prima del voto, ad esempio sui campi per richiedenti asilo proposti dal Partito del Progresso. L'ultima speranza per i laburisti, primo partito, è che i rivali non trovino un accordo.

Malgrado quarant'anni di storia e un radicamento territoriale che ne fa una delle maggiori forze dell'arco politico norvegese, il Partito del Progresso era sempre stato tenuto fuori da coalizioni di governo per la sua identità troppo tagliata sulla difesa di un'originaria purezza culturale costruita su un mix di valori cristiani e umanitarismo. Negli anni la retorica di partito è scivolata su posizioni sempre più antimusulmane, fino al celebre discorso del 2009 nel quale la stessa Jensen metteva in guardia da un'islamizzazione strisciante. Toni che richiamano sinistramente i proclami affidati da Breivik al suo manifesto pubblicato poche ore prima di stroncare 77 vite nell'assalto al quartiere governativo di Oslo e al campo estivo della gioventù laburista sull'isola di Utoya. Un attacco pianificato per anni con l'obiettivo dichiarato di scuotere la classe dirigente e fermare le politiche multiculturaliste della sinistra che rischiavano di consegnare la Norvegia e l'Europa all'onda islamica. La preparazione dell'attentato cominciò nel 2002. Proprio quell'anno un ramo locale dell'organizzazione giovanile del Partito del Progresso scelse come presidente l'allora 23enne Breivik.

Dopo Utoya, il partito ha condannato senz'appello la peggiore strage sul suolo norvegese dalla Seconda guerra mondiale, rimosso i dirigenti più controversi, abbassato i toni sull'immigrazione e spostato il focus sulle riforme economiche e sul ridimensionamento del ruolo dello Stato. «Siamo un partito liberale» ripete Jensen, che ha sempre respinto l'etichetta di leader «populista», «a meno che populista non significhi risolvere i problemi quotidiani della popolazione«. Tra le sue proposte, la revisione della regola d'oro che stabilisce un tetto del 4% oltre il quale è proibito attingere al Fondo petrolifero sovrano da 750 miliardi di dollari, un limite per proteggere una ricchezza destinata alle generazioni future. Anche Erna Solberg ha puntato sul Fondo, proponendo di modificarne l'assetto amministrativo, curato sin dal 1996 da un ramo della Banca centrale norvegese: l'idea è assegnare settori diversi del Fondo a più soggetti, per favorire un management competitivo. Il nuovo governo sarà chiamato a un ripensamento complessivo di un sistema economico troppo dipendente dalle pur immense riserve petrolifere.
In lista con i laburisti, anche 33 sopravvissuti di Utoya che su quell'esperienza hanno fondato un rinnovato impegno politico, «la generazione 22 luglio».
10 settembre 2013 | 8:18 www.corriere.it
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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda flaviomob il 14/09/2013, 9:18

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... ri/707077/

Secondo Il Fatto, è possibile che il governo di centrodestra includa i populisti lasciando fuori liberali e cristiano-sociali, che garantirebbero comunque un appoggio esterno.

http://www.tempi.it/norvegia-elezioni-v ... jQKXX9qOOc

Tempi.it sottolinea come in realtà il partito più populista abbia perso seggi rispetto alle precedenti elezioni.

http://www.lastampa.it/2013/09/10/ester ... agina.html

La Stampa caratterizza la vittoria come "conservatrice" più che di destra. Il partito laburista rimane il più votato, ma la coalizione è minoritaria.

http://www.avantionline.it/2013/09/la-n ... jQLFn9qOOc

L'Avanti sottolinea che la destra populista non era mai stata ammessa al governo in Norvegia, ma fa anche notare che il centrodestra scontava ben ventitré anni di opposizione.

---

IMHO credo che quello che succede in Norvegia non sia affatto uno choc in Europa, ma purtroppo rappresenti una caratteristica di troppi paesi: scaricare problemi e insuccessi sui migranti, come fecero Haider in Austria, Bossi in Italia e Le Pen in Francia, con altri esempi in Svizzera (UDC) e GB (BNP), ricercando chiusura ed isolamento. In questo la Norvegia è già maestra, non aderendo ne' all'Unione Europea ne' all'area euro. E' particolare però la percezione dell'insoddisfazione politica: un paese che ha parametri economici da fare invidia al mondo intero, ricco di petrolio, privo di debiti ha comunque una percentuale di elettorato che percepisce un senso di malessere. Ed è il secondo PIL pro capite al mondo!


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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda franz il 15/09/2013, 8:20

flaviomob ha scritto:IMHO credo che quello che succede in Norvegia non sia affatto uno choc in Europa, ma purtroppo rappresenti una caratteristica di troppi paesi: scaricare problemi e insuccessi sui migranti, come fecero Haider in Austria, Bossi in Italia e Le Pen in Francia, con altri esempi in Svizzera (UDC) e GB (BNP), ricercando chiusura ed isolamento. In questo la Norvegia è già maestra, non aderendo ne' all'Unione Europea ne' all'area euro. E' particolare però la percezione dell'insoddisfazione politica: un paese che ha parametri economici da fare invidia al mondo intero, ricco di petrolio, privo di debiti ha comunque una percentuale di elettorato che percepisce un senso di malessere. Ed è il secondo PIL pro capite al mondo!

Malessere che ogni forza politica che voglia dirsi tale deve capire, analizzare, porre rimedio senza lasciare il campo a forze populiste che sanno sfruttare la situazione. Di fatto sul piano politico ogni successo di una forza populista è anche il fallimento delle forze responsabili.
Link di approfondimento: http://www.socpol.unimi.it/corsi/polcom ... rvegia.htm
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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda annalu il 15/09/2013, 12:39

franz ha scritto:Malessere che ogni forza politica che voglia dirsi tale deve capire, analizzare, porre rimedio senza lasciare il campo a forze populiste che sanno sfruttare la situazione. Di fatto sul piano politico ogni successo di una forza populista è anche il fallimento delle forze responsabili.

Franz, quello che dici è ovvio, ma il fallimento delle forze politiche è la causa prima del malessere generalizzato dei cittadini, non riguarda solo le spinte populistiche, ma è a monte. Quando il disagio sociale è forte e prolungato nel tempo, la ricerca di un capro espiatorio cui addossare tutte le colpe diventa per molti l'unica via di fuga, e "lo straniero" si presta benissimo allo scopo.
Le persone davvero democratiche e responsabili lo sanno bene che nei momenti difficili, se al disagio si aggiunge la sfiducia verso la classe politica, è facile che populismi, razzismi e fascismi vari facciano presa, in quanto tendenze del genere sono sempre presenti, anche se sopite, in alcuni gruppuscoli che non aspettano altro che il momento giusto per emergere.
Lo stesso Breivik non sarebbe arrivato a fare ciò che ha fatto, con motivazioni deliranti ma ben elaborate, se non avesse avuto alle spalle un'ideologia che lo supportasse o quanto meno non disapprovasse le sue elucubrazioni.
Speriamo bene.
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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda flaviomob il 15/09/2013, 13:11

Certo, i conservatori democratici si assumono una responsabilità molto grave a "sdoganare" i movimenti più a destra, xenofobi e isolazionisti. Mi domando però dove si possano trovare fonti di un malessere tale da giustificare un voto così estremo (e la sua legittimazione portandolo al governo del paese) in uno stato ricco e benestante come la Norvegia. Forse, considerando anche che il partito più populista pare avere un calo di consensi (mentre la coalizione di questi con conservatori, cristiano sociali e liberali è maggioritaria), la questione è se sia morale sfruttare questo malcontento, da parte delle altre forze di centrodestra, esclusivamente per vincere "ad ogni costo" le elezioni.

In Svizzera hanno risolto il problema con la "formula magica": tutti i partiti sono al governo, in modo da stemperare gli estremisti (ma chi controlla? i cittadini, con i referendum)

In Francia il FN di Le Pen è sempre stato isolato, la destra democratica non ha mai accettato un'alleanza con costoro.

In Italia, invece, "tutto si tiene"...


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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda franz il 15/09/2013, 14:19

flaviomob ha scritto:Certo, i conservatori democratici si assumono una responsabilità molto grave a "sdoganare" i movimenti più a destra, xenofobi e isolazionisti. Mi domando però dove si possano trovare fonti di un malessere tale da giustificare un voto così estremo (e la sua legittimazione portandolo al governo del paese) in uno stato ricco e benestante come la Norvegia.

Ecco, mi pare che tu abbia centrato il punto, togliendomi le parole di bocca.
La ricca norvegia è stata governata in passato (come è prassi nella penisola scandinava) dai laburisti (in svezia dai socialdemocratici) ma da un po' di tempo tutta la socieldemocrazia nordica è in crisi e vincono i conservatori, da soli o associati ai liberali. In norvegia si assiste anche al fenomeno del populismo di destra.
Che tipo di disagio sociale puo' nascere in una ricca socialdemocrazia nordica?
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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda flaviomob il 15/09/2013, 17:01

Da quello che ho letto, non mi pare in crisi il modello socialdemocratico norvegese: i laburisti dopo 23 anni di governo sono ancora il primo partito, mentre il partito populista (che mi pare si chiami addirittura... progressista!) ha preso meno voti rispetto alle precedenti elezioni. Si sono però invertiti i rapporti di forza tra le coalizioni, forse proprio perché i conservatori hanno accolto nella loro alleanza anche l'estrema destra, prima assente.
Quindi, paradossalmente, in un contesto che vede ridursi la manifestazione del disagio e l'estremismo, la destra populista accede al potere perché fa comodo ai conservatori... Che faranno i liberali, ora?


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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda franz il 15/09/2013, 18:20

flaviomob ha scritto:Che faranno i liberali, ora?

Che ne so? Che forza hanno? Quanto contano? Non so nemmeno se esistono
vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_p ... i_del_2013
In questo ginepraio non mi oriento :o
Il cosiddetto partito del progessso mi pare piu' un partito anarco-liberal-populista, ben diverso dai liberali inglesi, tedeschi e svizzeri. Altri liberali non ne vedo.
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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda flaviomob il 15/09/2013, 23:34

In un articolo tra quelli da me linkati si parlava di una coalizione formata da conservatori, populisti, cristiano sociali e liberali. Da Wikipedia invece si legge che nella coalizione di centrodestra non c'è traccia di liberali ma in compenso compare un partito che si chiama... "sinistra" :)

Tutto ciò è fantastico. I Norvegesi ci hanno superato in tutto, anche nel casino! :lol:

Viene confermato in ogni caso il calo del "partito del progresso" (populista, appunto). In compenso, sempre su Wikipedia, si riporta che aveva già appoggiato (ma esternamente) la coalizione di centrodestra in parlamento, nel 2001. Quindi anche la notizia riportata da un giornale, secondo cui la sinistra governava ininterrottamente dal 1990, era inesatta.

http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_de ... orvegia%29

Storia

Fondato nel 1973 da Anders Lange come movimento anti-tasse, il partito intende valorizzare i diritti civili e il libero mercato. Dagli anni '90, oltre contro l'eccesso fiscale, si batte per il contrasto all'immigrazione, il che lo ha portato a un notevole aumento di voti.

Alle elezioni del settembre 2005 si è affermato come secondo partito norvegese ricevendo il 22,1% dei voti, restando all'opposizione dei laburisti. Un grande balzo in avanti rispetto al 14,6% che aveva preso alle elezioni del 2001 in cui aveva appoggiato dall'esterno un governo di centro destra formato dai conservatori, liberali e democratici cristiani.

Alle elezioni del 2009 ottiene il 22,9% e 41 seggi, mentre alle successive elezioni del 2013 scende al 16,3% e 29 seggi.


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Re: Norvegia, voto choc: il partito di Breivik verso il gove

Messaggioda flaviomob il 16/09/2013, 0:11

Tanto per gradire, qui un po' di sondaggi sulle prossime elezioni in Europa:

http://sondaggiproiezioni.blogspot.it/2 ... schio.html


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